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Autore: LiamJPayne92    30/10/2013    1 recensioni
2 Persone diverse, incontrate per caso, la stessa storia, lo stesso destino.
Entrambi sono connessi.
Tutto è collegato.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le stagioni passarono velocemente, e da quel giorno tempestoso passarono 8 anni o poco più.
Zayn durante questo periodo ha sempre convissuto a casa di Harry e di conseguenza lo vedevo spesso quando andavo a casa sua.
Era sempre rimasto diffidente con tutti, infatti quando andavo a trovare Anne e suo figlio Harry lo trovavo sempre da solo, seduto su una sedia del salotto che disegnava utilizzando piccoli pastelli.
Era un ragazzino dal temperamento distante, di poche parole ridotte all’essenziale, un’individuo che non aveva bisogno di nessuno.
Svariate furono le volte che cercai di intrattenere una conversazione con lui, ma si limitava semplicemente a dei “Si” o dei “No” secchi.
La settimana prima del mio compleanno Harry decise di riunire me, Louis e Niall a casa sua, per passare un po’ di tempo insieme,e di conseguenza ci sarebbe stato anche Zayn, in quanto vivevano sotto lo stesso tetto.
Frequentanti tutti e 5 istituti differenti avevo perso i contatti con tutti, particolarmente con Louis e Niall, che fino a qualche anno addietro erano due dei miei più grandi amici.
Arrivato d’innanzi all’abitazione di Harry bussai sulla porta e, inaspettatamente, fu Louis ad aprirmi la porta.
Louis era un ragazzo molto magro di costituzione, capelli castani portati in un ciuffo ribelle che ricadeva sulla parte destra del volto e occhi azzurri come la spuma del mare illuminata dal sole.
Indossava una classica magliettina bianca a righe blu e dei pantaloni rossi sorretti da semplici bretelle, e ai piedi vestiva le sue classiche Vans, suo “marchio di fabbrica”.
Louis, Lou per gli amici, era definito il perfettino del gruppo, in quanto era un’individuo che teneva particolarmente al suo aspetto fisico.
“Oh Lee! Da quanto tempo! Come stai? Vedo che non sei cambiato per niente…a parte i capelli lunghi e ricci.” Mi disse abbracciandomi e sorridendo gioiosamente.
“C-ciao…si sto bene Lou e…” gli risposi con sguardo sorpreso.
Non feci in tempo a terminare la mia risposta che mi prese il polso destro e mi trascinò dentro casa, facendomi quasi cadere in quanto stavo perdendo l’equilibrio.
Oltrepassato l’uscio della porta vidi Niall e Harry seduti sul divano rosso su cui anni addietro giaceva Zayn in seguito alla tempesta.
Niall era un ragazzino molto più basso di me e di costituzione leggermente robusta, dalla carnagione molto chiara e dalla chioma bionda-castana,
I suoi occhi erano di blu molto scuro, come l’oceano in tempesta di quel giorno funesto.
Vestiva solitamente con polo di svariati colori in base al suo umore, pantaloncini e scarpe da ginnastica.
Era il membro più calmo e timido del gruppo, a differenza di Harry e Louis, infatti non era solito parlare per primo o intrattenere discussioni particolarmente lunghe.
“C-ciao Lee…” Affermò Niall, per gli amici Nello, con tono molto pacato e timido.
“Era ora che arrivassi! Sei in ritardo. Ti avevo detto che per le 17.00 dovevi essere già qua!” Mi disse Harry con tono infastidito.
Guardai il mio orologio da polso.
“Haz, Sono le 17.00 in punto…guarda!” Gli risposi puntandogli il polso verso la sua direzione.
“Comunque sei in ritardo lo stesso! Se alle 17.00 scadeva il timer di una bomba e tu dovevi disinnescarla a quest’ora eravamo già saltati in aria!” puntualizzò Harry ad alta voce.
“State calmi ragazzi…non si ci siamo mica riuniti per litigare o far saltare in aria qualcuno o qualcosa.” Affermò Lou in seguito ridacchiando “Siamo qua per passare un po’ di tempo insieme Per Diana.”
“S-si esatto…stiamo calmi. Casinisti.” Proseguì Nello sghignazzando tenendosi la mano davanti alla bocca.
Mi passai la mano tra i riccioli castani e sorrisi insieme agli altri.
“Ma Zay? Non ci raggiunge a farci compagnia?” Chiesi a tutti guardandomi in giro per la stanza.
“Sai benissimo come è fatto, Lee.  Io non lo chiamerei neanche.” Rispose Haz in seguito alla mia domanda.
Mi spostai dal salotto alla cucina e lo vidi che disegnava seduto su una sedia nei pressi del tavolo da pranzo.
“Ehy Zay.” Lo salutai mostrando un sorriso a 32 denti “Non vieni a farci compagnia? Ci divertiremo.” Gli dissi per attirare la sua attenzione.
“Non mi interessa. Se volevi distrarmi da quello che stavo facendo ci sei riuscito.” Mi rispose con tono seccato per poi riprendere a disegnare.
Mi avvicinai a lui cercando di scorgere cosa stava disegnando con tanto interesse e notai un volto.
“Ma quello…” gli dissi cercando di prendergli il disegno a cui stava tanto lavorando.
Alla mia reazione Zay prese il disegno, lo spostò dal mio campo visivo, arrossì in volto e mi rispose bruscamente:
“Non sono affari tuoi. Vattene dai tuoi amichetti. “
“Oh…ok, scusami. Però se poi vuoi raggiungerci sai dove trovarci” gli risposi con tono dispiaciuto.
“Non ho bisogno di nessuno.”  Stroncò, Zay, il discorso senza tanti ripensamenti.
Uscii dalla cucina, dove Zay stava segretamente disegnando, per raggiungere gli altri ragazzi.
Ma un pensiero mi era rimasto inpresso nella mente:
“Ero io la persona disegnata su quel sottilissimo foglio di carta bianca?”.
“Allora? Non vuole raggiungerci?” Chiese Nello appena mi vide uscire dal locale in cui stava Zayn.
“N-no…ma se a lui stà bene così non posso obbligarlo.” Gli risposi volgendo pensieroso lo sguardo verso la porta della cucina.
Quanta finzione dietro a queste poche mie parole.
Vedere quel povero ragazzino avvolto in tutta quella solitudine, impegnato a disegnare senza prestare attenzione a nessuno, non era una bella visione ai miei occhi.
Mi sedetti insieme agli altri ragazzi come da programma e iniziammo a parlare di tante cose, come le nuove scuole che stavamo frequentando, pettegolezzi su ex compagni di classe, storie, voci dell’isola e tanto altro.
Visto che quel giorno era una settimana prima al mio sedicesimo compleanno, decisi di informare i miei amici di un’imminente festa che stavo organizzando.
“Sentite, pensavo di fare una festa per il mio compleanno…pensate di poter venire?” Chiesi speranzoso agli altri.
Nel frattempo Zayn uscì dalla cucina con il suo raccoglitore di fogli, i pastelli colorati e tutta la sua strumentazione da disegno in mano, mi guardò negli occhi e si diresse verso le scalinate che portavano alla camera da letto.
“Una festa di compleanno dici?! Cavolo…non so se riuscirò a venire.” Mi rispose Harry con tono dispiaciuto, “Ho molti impegni quindi non penso di farcela…ti farò sapere però. Ok?”.
“Stessa cosa vale anche per me e Nello… siamo così piani di cose da fare che a momenti non sappiamo dove metterne.
Non credo sopravvivremmo a tale agonia. Ti faremo sapere sicuramente.” Rispose Lou dando delle pacche sulla spalla a Nello.
“Oh…capisco. Chiamatemi nel caso non ce la faceste.” Risposi con tono dispiaciuto.
Piegai il capo verso il basso, lo spostai leggermente a sinistra e vidi Zayn che mi osservava da metà scala con sguardo pensoso, tenendo tutti i suoi strumenti da disegno in mano.
In seguitò esordì a bassa voce con un “Tzè…che cosa inutile.”, per poi girarsi e proseguire salendo le scale fino al loro termine.
La giornata proseguì tra discorsi chilometrici e risate, per poi concludersi con saluti e abbracci vari.
Uscii dalla casa con la speranza che al mio compleanno fossero venuti tutti, come da programma.
Non riuscivo ad immaginare una festa di compleanno senza di loro.


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Ciao,
a quanto vedo sei sopravvissuto/a fino alla fine del secondo capitolo di "Connected.", la mia primissima FF.
Particolare la storia vero? E i personaggi non sono da meno.
Se hai voglia, mandami una tua recensione con i tuoi punti di vista e io sarò ben contento di risponderti.
Buon proseguimento.
Con affetto,
LiamJPayne92.
  
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