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Autore: Rika Rini    03/11/2013    1 recensioni
Angelo.Parola malsana.
Morti che camminano.
Morti che amano.
Morti che vivono.
Famiglie che vengono distrutte.
Il peso nel cuore dei sopravvissuti,io e lei.
Io,essere senza cuore che vivrà a lungo.
Lei,persona completa che morirà presto.
Io e mia sorella.
Fino a che non arrivano gli occhi color del cielo.
Io terra,lui cielo.
Ci incontriamo solo su una linea sottile.
Lui persona,io cosa.
Finché l'Angelo non fa la sua comparsa.
Ed io torno ad essere persona.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Impallidii,mia madre giaceva riversa per terra,la gola completamente squarciata,mentre il suo sangue sgorgava,creando una pozza rossa,mio fratello giaceva poco lontano,il suo braccio destro non era più attaccato al corpo,dalla sua bocca uscivano gemiti di dolore,era ancora vivo,ruotò gli occhi verso di me,e con le labbra disse-Scappa- Sapevo di dover scappare,però le mie gambe non si muovevano,il mio corpo tremava. Guardai mio padre,teneva qualcosa in mano,quando capii di cosa si trattava urlai. Mio padre stava mangiando il braccio di mio fratello. Lui si girò verso di me,il volto completamente sporco di sangue,quando m vide sorrise,e lasciando cadere il braccio a terra si alzò e venendo verso di me sorridendo disse-Piccola Kat,vieni ad abbracciare il tuo papà-mentre allargava le braccia. –Mostro!Sei un mostro!-gli urlai-Hai ucciso la mamma e il fratellone!- Il sorriso gli scomparve dalle labbra-Tu non capisci,piccola Kat,non capisci cosa provo- in quel momento giunse Pat,attirata dall’urlo,quando vide la scena urlò a sua volta,mentre le lacrime le sgorgavano sul viso. –Ci sei anche tu,piccola Pat-disse l’essere che una volta era nostro padre. Continuò a camminare verso di noi,improvvisamente ricordai cosa mi avevano detto quei due bambini sulla strada di casa,la leggenda era vera. –Tu sei uno zombie!-urlai verso l’essere,questo sorrise e rispose-Corretto,piccola Kat. Sono morto il giorno prima di arrivare a casa,un incidente ferroviario. Una trave mi aveva distrutto il busto,ma io non volevo morire,volevo tornare qui da voi,così un angelo è sceso vicino a me e mi ha ridato la vita. Sono potuto tornare qui,ma il mio corpo non sentiva più il calore,non potevo più dormire,era come se … non fossi veramente con voi. Allora ho capito cosa fare,vi avrei dovuto portare dalla mia parte,oltre il Velo,così saremmo potuti stare tutti insieme,per sempre- Presi la mano di Pat e le sussurrai-Ora scappiamo,stai tranquilla- Purtroppo l’essere mi sentì e disse-Non credo proprio …-e con uno scatto sovrumano ci fu addosso, sentii i suoi denti affondare nel braccio sinistro,urlai dal dolore,Pat guardava la scena impietrita. Iniziai a dare calci e pugni all’essere che finalmente lasciò andare il mio braccio. Mentre prendevo Pat per mano per condurla via vidi che nostra madre e nostro fratello si rialzavano,gli occhi vitrei,i film non mentivano,e questo voleva dire che anch’io ormai ero spacciata. Però dovevo salvare almeno mia sorella. Iniziammo a correre,arrivammo in cucina,quando Pat cadde a terra,l’essere l’aveva afferrata. Dalla bocca le uscì un urlo di puro terrore che poi si trasformò in un urlo di dolore quando l’essere la morso sul ventre. Lasciai la mano di Pat,lei mi guardò stupefatta,pensava che la stessi lasciando indietro,non avrei mai potuto farlo. Mi avvicinai al piano cottura,sicuramente quella sera per cena ci sarebbe stato il pollo,era ancora lì sopra,mezzo tagliato dalla mannaia,senza esitazione l’afferrai e corsi verso l’essere. Quando fui a pochi centimetri tentai di colpirlo in testa,ma questo si spostò appena in tempo,ma gli tranciai ugualmente un orecchio. Mi guardò furioso- Piccola Kat,sei stata cattiva,non devi fare questo al tuo papà- ignorai le parole uscite dalla bocca di quel cadavere,gli sputai in faccia e con un altro colpo della mannaia gli aprii uno squarcio sulle gambe,largo e slabbrato,quello lo avrebbe trattenuto almeno per un po’. Cadde a terra immobile,mi avvicinai a Pat,la sua ferita era molto più grave della mia,presi la tovaglia di stoffa dal tavolo e facendone delle strisce tentai alla belle e meglio di bendarla. Quando ebbi finito mi occupai della mia ferita,mentre le chiedevo-Ce la fai a correre?- Pat annuì,così mano nella mano scappammo,quando fummo a circa una decina di metri dalla casa mi accorsi che i due zombie che una volta erano mia madre e mio fratello uscivano a loro volta di casa,per dirigersi verso una fonte di rumore lì vicino,anche se quando erano usciti ci avevano guardato ci avevano ignorato,forse non riuscivano a vedere,questo spiegherebbe gli occhi vitrei. Feci fermare Pat,era ovvio che aveva detto di riuscire a correre solo perché dovevamo scappare,ci fermammo nel parco vicino casa,proprio mentre le prime urla incominciavano a riempire l’aria,ci sedemmo su una panchina,col fiatone -Come stai,Kat?-la guardai incredula,mi chiedeva come stavo ed era lei quella che stava messa peggio. –Sto bene-risposi,non era affatto vero,in tutti i sensi,mi doleva da morire il braccio,avevo paura,e sapevo che saremmo morte in ogni caso. La mano che teneva la mannaia tremava -Pat,ora dovrò togliere la fasciatura,perché la devo stringere,ti consiglio di non guardare la ferita- le dissi,mia sorella sempre paurosa sembrava tranquilla,addirittura a suo agio. La feci stendere sulla panchina e iniziai a staccare le bende,erano attaccate alla ferita, completamente macchiate di sangue,cercai di rifare una fasciatura decente con le bende che mi restavano,ma anche così il risultato era deludente,Pat mi disse-Kat,sei brava in queste cose,anche prima sembrava che sapessi cosa fare con la mannaia,è perché sei un’esperta di film sugli zombie- -Non molto in realtà,ne ho visti un paio insieme a dei miei amici …-risposi io,in quel momento dall’entrata del parco iniziò a sentire un brontolare,si stava avvicinando uno zombie,ma non era l’essere che ci aveva aggrediti,feci segno a Pat di stare in silenzio e cauta la condussi in mezzo ai cespugli,per nasconderci alla vista di chiunque,lo zombie ci passò davanti ignorandoci,quando lo vedemmo restammo scioccate,era il nostro vicino di casa. Subito dopo nel parco entrò una donna,inseguita da almeno cinque zombie,urlando,quello in agguato nel parco la sentì e le piombò addosso,mordendola. Gli altri cinque zombie la raggiunsero e iniziarono a banchettare con il suo corpo,guardammo la scena in silenzio,quando gli zombie ebbero finito si allontanarono alla ricerca di una nuova vittima ci alzammo e ci avvicinammo alla donna,ormai era completamente morta,però fra poco si sarebbe risvegliata se non avessimo fatto qualcosa. Pat prese un lembo della mia maglietta e mi disse-Kat,cosa possiamo fare?- io in silenzio alzai la mannaia,e le dissi-Non guardare- Pat si voltò,mentre io colpivo con tutta la mia forza la testa della donna. Subito dopo correvamo,senza meta,probabilmente saremmo morte di lì a poco,quando mi ricordai il numero della leggenda,mi fermai di colpo,facendo sbattere Pat dietro la mia schiena-Cosa c’è?- -Ricordi quello che ci hanno raccontato quei bambini?-chiesi io,lei scosse la testa-Se scriviamo quel numero sul vetro potremmo salvarci-riflettei tra me e me. Mi guardi intorno non c’erano vetri,dovevamo uscire dal parco-Pat,dobbiamo uscire di qui- mia sorella annuì,anche se poco convinta,e così iniziammo a correre,appena fuori dal parco c’era una casa,mi avvicinai alla finestra del pian terreno. Tolsi la benda sul braccio sinistro e bagnandomi la mano destra di sangue iniziai a scrivere il numero. Con un filo di voce scandii cifra per cifra,quando ebbi finito sembro non succedere niente,forse dopotutto era solo una storia inventata. Le ginocchia mi cedettero a questa consapevolezza,quando venni avvolta da una luce calda,il numero stava brillando per poi scomparire. Quando mi sentii afferrare per il collo da dietro,era l’essere che sorridente mi diceva-Piccola Kat,i Cacciatori sono persone cattive,non li dovevi chiamare ora che finalmente stiamo per tornare tutti insieme-
  
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