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Autore: HisRose    03/11/2013    1 recensioni
Rose viene colpita da una febbre che se non curata in tempo potrebbe essere mortale e mentre il Dottore aspetta che Rose si svegli, riflette sui suoi sentimenti per lei.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rose si svegliò all’improvviso quando fu assalita da un dolore al petto. Si accorse di essere accaldata e di essere sudata, il respiro era affannato. Dopo un giramento di testa ebbe un conato. Era da poco meno di una settimana che aveva mostrato alcuni sintomi dell’influenza, ma non aveva detto niente al Dottore per non farlo preoccupare e soprattutto perché lui era l’uomo delle corse, correndo sempre da un’avventura a un’altra, senza mai fermarsi perciò Rose non aveva tempo di riposarsi, non voleva essergli di peso. Per questi motivi era stata molto brava a nascondere i suoi sintomi, ma quella notte erano peggio del solito. Rose si alzò per andare in bagno spinta dall’urgenza di vomitare, ma non appena lo fece le vennero le vertigini e dovette appoggiarsi al muro per sostegno, ma a metà percorso verso il bagno perse i sensi.
Il Dottore stava armeggiando con alcuni pezzi del TARDIS, quando un brivido gelido gli scese lungo la schiena. Era da poco meno di una settimana che ogni tanto gli succedeva, da quando Rose si era ammalata. Fu assalito dalla sensazione che qualcosa di orribile e terribilmente sbagliato fosse accaduto. E così era. Questa rigenerazione era la metà perfetta di Rose, rispondeva perfettamente ai movimenti della sua compagna e percepiva qualunque cosa non andasse con lei. Solo che tutto ciò veniva inconsciamente, cioè il Dottore non sapeva a cosa fossero dovute queste sensazioni, quindi ogni volta cercava di scacciarle via. Ma poi il TARDIS gli mandò un messaggio telepatico.
Il Dottore mollò quello che stava facendo e sembrava che stesse volando per quanto veloce stava correndo verso la sua umana.
“Rose!”, urlò in preda al panico e preoccupazione. Quando la vide lì, distesa per terra, i suoi due cuori smisero di battere per la paura. Improvvisamente si sentì come intrappolato in una campana. Corse al suo fianco e si inginocchiò accanto a lei, poggiandole la testa sulle sue gambe.
“Rose svegliati, ti prego, Rose svegliati!”, continuava a ripetere. Portò le labbra sulla fronte di lei per controllare la temperatura. Era bollente. Le mise una mano sotto la schiena e l’altra sotto le ginocchia prendendola in braccio per portarla in camera sua. La adagiò dolcemente sul letto. Il Dottore puntò il cacciavite sonico verso Rose e la scannerizzò. Febbre dei Kashmutri: se non curata in tempo avrebbe potuto portare alla morte.
“Non ho tempo di andare in infermeria, materializza i medicinali per la febbre dei Kashmutri”, disse telepaticamente al TARDIS e in meno di un secondo il suo ordine fu eseguito. Il Dottore iniettò il medicinale nel braccio di Rose. Se tutto era andato bene, se era riuscito a somministrare il medicinale in tempo avrebbe dovuto fare effetto dopo un paio d’ore. Ore che sarebbero state  interminabili per il Dottore. Quest’ultimo si sedette sul letto di Rose e la prese in braccio.
“Ti prego, ti prego, non morire. Io non ti ho ancora detto che… Rose Tyler io… tu sei la mia a… Io non… senza di te. Ti prego, ti scongiuro, non mi lasciare.”, le disse con le lacrime agli occhi, cullandola tra le sue braccia, lasciando una scia di baci disperati dal collo al viso.
Dopo due ore Rose si mosse fra le sue braccia. Gli scappò una risata nervosa e un respiro di sollievo, una lacrima che gli scorreva lungo la guancia. Al diavolo il tempo, al diavolo lo spazio, al diavolo il dolore che avrebbe provato un giorno che lui sperava sarebbe stato molto lontano. Lei era la sua metà, la sua umana rosa e gialla, la sua Rose, voleva farle sapere quanto fosse speciale per lui, voleva amarla e farla sentire amata. Dolcemente la adagiò sul letto per farla stare più comoda, per poi stendersi al suo fianco, non staccandole per un momento gli occhi di dosso. Rose si mosse nel sonno e si strinse a lui cingendolo con un braccio e intrecciando le sue gambe con quelle del Dottore, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo. Il Dottore ricambiò l’abbraccio con furore, adorando la sensazione di avere il respiro di Rose sul suo collo, perdendosi nel suo profumo. La paura di perderla gli aveva fatto abbassare tutte le barriere. Non gli importava che non sarebbe durata per sempre, il dolore futuro non superava la paura che aveva provato nel perderla. Quella sera aveva lasciato che la sua anima si unisse a quella di Rose e finalmente si sentiva completo. 

  
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