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Autore: Zosoutopia    04/11/2013    2 recensioni
Cosa significa impazzire quando già non si viene considerati normali? La questione potrebbe risultare avere qualche problema di valutazione effettivamente, sopratutto quando la credibilità non è mai dalla tua parte.
"Ho paura del dolore, ho paura di impazzire ma qui, qui ora, in questo momento la vedo sopra di me, distante. Lascia spazio solo a me, finalmente."
Un percorso attraverso presente e passato nella mente e nelle esperienze di un genio Ribelle.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Come si sa, la parte più importante nella crescita di un bambino è stimolare l’interesse per le cose, i genitori si premuniscono di costruzioni, puzzle e storie per aprire il mondo della fantasia.

Nascono così castelli infestati da draghi, principesse intrappolate in quadri ed eterni bambini senza regole che non cresceranno mai.

Crescere di fiabe riempie di coraggio e consapevolezza dei pericoli più oscuri: con una benda sugli occhi siamo invincibili eroi che si battono con mostri giganteschi, arrampicandoci sulle cime più alte alla ricerca dei tesori perduti, fin quando iniziamo a stipare i ricordi di racconti

 e giochi in cassetti che col passare degli anni diventano sempre più remoti.

Per ogni bambino cresciuto sulle gambe della mamma nascosto dietro un libro di cavalieri e dame tutto questo è inevitabile, anche quando da piccoli si è convinti che non si conoscerà felicità più profonda, fin quando non arriva il primo orgasmo.

Si sa, l’istinto muta e facciamo la fila per l’omologazione sociale.

Tutti.

Tutti tranne uno.

 

 

Credi che continuare a fare smorfie mentre ti parlo possa davvero servire a cambiare la mia decisione?”.

La grande scrivania di palissandro specchia l’immagine di Lisa Cuddy con in mano i suoi occhiali.

Venire interrotta in qualsiasi situazione era routine: in riunione, durante un colloquio con pazienti, a pranzo, sotto la doccia. Nel caso specifico, seduta sulla sua poltrona in scrivania é intenta a leggere attentamente una mail; gli occhiali poggiati sul naso per potersi concentrare meglio sulla luce fredda del monitor, muovendo ritmicamente le labbra man mano che le parole scorrono lungo la pagina. Gli occhi fissi sul foglio elettronico l’hanno portata ad una concentrazione profonda tale da non accorgersi della porta che si spalanca e si richiude immediatamente e di passi stentati sul parquet appena rilucidato.

   

Vedo dei capezzoli ritti dietro quel reggiseno a balconcino di pizzo nero che tanto mi piace. Immagino che ti sia piaciuta la mia foto per il mese di luglio … caliente!”.

 

Fermo al centro della stanza appoggiato con entrambe le mani al suo bastone, si sporge verso il legno scuro avendo finalmente la sua attenzione.

La Cuddy alza lo sguardo dal pc rivolgendosi verso lui con sguardo interrogatorio

 

Sono passata al mese di agosto, lo sai che Wilson è più il mio tiposcocciata toglie gli occhiali guardandolo fisso negli occhi “Cosa vuoi?” dice annoiata conoscendo già l’epilogo della questione.

House con un leggero sorriso sulle labbra e gli occhi spalancati la fissa “Mi hai tolto il porno!” sbatte la gamba sana per terra; volteggia il viso verso il soffitto girando con lo sguardo tutt’intorno la stanza come un bambino alla ricerca delle sue caramelle.

Scosta la sedia dalla scrivania, portando le braccia protese in avanti con i palmi alzati all’insù

“Mi stai ancora tediando per quella questione? Invece di risolvere il caso ti perdi in inutili fandonie solo per il gusto di dar fastidio al prossimo? E con “prossimo” intendo me!”solleva anche il busto in avanti dallo schienale.

   

“Mi spieghi come faccio a concentrarmi sul caso se so che ingiustamente la tv via cavo è stata tagliata? Tanti onesti contribuenti come me non hanno diritto a rilassarsi con giovani donne superdotate che preparano i waffle in una maniera molto speciale?

strizza l’occhio torcendo anche le labbra soddisfatto della sua giusta esposizione.

“Onesto contribuente? Non sapevo del tuo animo nobile” lo guarda sorniona,

Ti colpisco ancora eh baby?” aggiunge ironico lui;

 Comunque non se ne parla House, la tv via cavo costa all’ospedale un bel budget al mese e vanno fatti dei tagli e questo è il più giustificato!”

   

House rotea gli occhi nelle orbite accennando un sorriso

“Sarà forse per il fatto che hai timore che si venga a scoprire dello stacchetto sexy del meteo che fai dopo il notiziario con in dosso solo la giarrettiera rossa che ti ho regalato qualche tempo fa?” tergiversa avanzando alla sua destra

Tranquilla non dirò a nessuno del tuo show! Tranne che a Wilson, si intende” sussurra a labbra strette annuendo con la testa.

Mi sono scocciata delle tue sciocchezze, non riavrai la tv via cavo, non riavrai il porno e non avrai mai modo di vedermi nuda con solo una giarrettiera indosso mentre ballo. La questione è chiusa, l’ospedale ha bisogno di soldi ed a meno che non voglia essere tu a finanziarli col tuo stipendio, smettila con queste storie e torna al tuo lavoro! Non c’è bisogno che mi complichi anche tu la vita, ho già l’ispettore sanitario ed i bilanci a cui stare dietro!”

   

Si ferma catturata dalle facce sempre meno mature che si avvicendano sul volto di Gregory House

“Credi che continuare a fare smorfie mentre ti parlo possa davvero servire a cambiare la mia decisione? Mi hai stancato House, esci dal mio ufficio e cerca di impiegare meglio il tempo che rubi al tuo lavoro ed ai tuoi pazienti per non parlare di tutti i soldi che proprio gli onesti contribuenti…”

viene interrotta nel suo sproloquio dalla voce squillante di House “Resisti al potere!” che alza braccio e bastone in verticale verso l’altro allontanandosi poi dall’ufficio.

 

Nuvole di vapore si alzano verso il soffitto, l’acqua continua a scorrere mentre lentamente, a fatica, si immerge nella vasca da bagno poggiando la schiena alla ceramica fredda.

Brividi.

Si lascia andare tra le vampate bollenti, la carne si ritira, la testa appoggiata di lato.

Fa troppo male. Solleva la gamba destra toccandosi ripetutamente la coscia sull’enorme cicatrice.

Perché n’è rimasto solo questo.

Allunga la mano verso il mobile basso di legno, un regalo di suo padre. Forse lavorare il legno era davvero la sua unica passione.

Svita il flacone arancione facendo scivolare tre pillole in gola più veloce di quanto qualsiasi altra persona riesce a fare.

‘Lo chiamano abuso ma loro non capiscono, nessuno può capire. E’ sopravvivenza.

Si immerge completamente in acqua, sparisce sotto lo scintillio delle onde artificiali che fluttuano tutt’intorno, riapre gli occhi desiderando tanto che finisca tutto il prima possibile.

‘Tutto sott’acqua ha un altro sapore, anche la paura. Ho paura del dolore, ho paura di impazzire ma qui, qui ora, in questo momento la vedo sopra di me, distante. Lascia spazio solo a me, finalmente.

Bolle d’aria risalgono gli abissi verso la superficie, abbandonando quel corpo quasi esanime.

Gli occhi iniziano a socchiudersi mentre le pupille guardano fisse verso l’alto; le dita si muovono leggermente per il getto d’acqua che in abbondanza si riversa sul pavimento bianco. Rilassato si sta lasciando andare, cullato dai suoi pensieri fuorvianti dal dolore respirando acqua che piano sale nei polmoni, quando all’ultima esalazione i suoi occhi si dilatano spalancando le palpebre: nulla più si muove, ogni rumore è annullato ed Amber è sul bordo della vasca a fissarlo con una mano appoggiata sotto il mento.

“Ti sono mancata?”

 

  
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