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Autore: SkyFullOfStars_    05/11/2013    2 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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33. Who's That Boy?




















Gli occhi di Kurt si aprirono lentamente.
Tutto ciò che vedeva era un’insicura e sfocata visione del suo soffitto.
“Che ore sono?”- si domandò mentre cercava di alzarsi dal letto sul quale era comodamente sdraiato.
Ma quando provò a raggiungere la sveglia poggiata sul mobile accanto al letto, fu bloccato da qualcosa.
Ok, ora non poteva muoversi.
“Che diavolo…”-
La massa di ricci del suo ospite era accanto a lui, ed ora il suo addome poggiava su quello del biondino, respirando tranquillo.
“Oddio.”-
Per poco non pensò che avessero fatto qualcosa di poco consono la sera prima, fino a che non si ricordò che, dopo le terapie, avevano cenato serenamente e poi Blaine si era magicamente addormentato, quindi lui l’aveva dovuto trasportare a letto…E probabilmente si era addormentato lì anche lui.
Questo pensiero lo rasserenò, facendo scomparire l’idea di un certo tipo di divertimento.
Un lieve sospiro da parte del moro lo fece trasalire: c’era così tanto silenzio in casa che solo quel morbido rumorino lo spaventò.
Poi si concentrò sulla presenza dell’altro corpo su di lui: le braccia di Blaine gli circondavano il collo; il petto era poggiato a pancia in giù sul suo, così da cingergli completamente buona parte della parte superiore del petto.
Non ricordava di aver assunto quella posizione.
Un fremito lo percorse in modo uniforme quando un braccio del moretto si mosse…Kurt gli andò a guardare gli occhi…Ancora chiusi. L’osservò accomodarsi maggiormente e ricadere nel sonno più profondo, come prima.
Perfetto. Ora non poteva davvero più muoversi.
La presa che aveva assunto Blaine era molto stretta, anche se allo stesso tempo maledettamente tenera.
Così Kurt, non sapendo cos’altro fare, si mise a scrutare per bene il viso del riccioluto.
L’aveva visto così tante volte dormire, che solo se pensava che ora era vivo sul serio, si spaventava e gli pareva di dire una grossa bugia.
Eppure questa volta era così dolce…
I capelli erano spiaccicati sulla spalla di Kurt, quasi da provocargli un leggero solletico; le palpebre erano chiuse, immobili.
Ora però, aveva la certezza che si sarebbero riaperte, non come le volte precedenti, all’ospedale, quando lo vedeva combattere tra la vita e la morte.
Ora, almeno questa certezza ce l’aveva.
Scorse verso le guancie: poggiate in modo innaturale sul suo petto, schiacciate così tanto da convincerlo a dormire con una buffa smorfia sul volto.
Una piccola risatina si fece largo sul viso di Kurt.
L’istinto lo spinse a raccogliere un riccio che era finito sul suo naso.
Poi passò alla sua bocca: bellissima, con quel colore rosa carne, quasi che fossero state colorate con una tonalità particolare di rosa.
Era unico.
Scese ancora più giù verso la sua mascella…Lo poteva guardare deglutire.
Perché ora la riteneva una cosa così…sensuale? Come poteva pensare una cosa del genere?
Però cavolo se lo era.
Poi il viso di Blaine si mosse.
Le labbra si distesero in un tenero sorriso…gli occhi non si aprirono però; lui sospirò e si morse il labbro inferiore.
Ok. Ora era il momento giusto per avere un mancamento.
Quella mossa, quella dannata mossa, stava per fare fuori il biondino, letteralmente.
Possibile che ogni cosa fatta da lui risultasse più…sexy?
“No, basta.”- scosse la testa.
-Perché scuoti la testa, Kurt?-
Sussultò.
Ora l’assonnato viso di Blaine l’osservava curioso.
Un fremito vagò nelle vene dell’apprendista, fino a che non arrivò al cervello e quindi ad ogni cellula del suo corpo, facendo accelerare il battito cardiaco.
-Ehi! Ehm…già sveglio?-
Un tenero gemito, accompagnato da un cenno positivo, lo fecero intenerire ancora di più.
Poi seguì uno stiracchiamento da parte del moro, cancellando del tutto la posizione in cui aveva sonnecchiato beatamente per tutta la notte.
Seduto, alzò le braccia e le distese in alto, il tutto accompagnato anche dalla distensione dei suoi addominali…
“Dio…”- commentò il biondino, godendosi quello spettacolo quasi proibito.
-Ehm, d’accordo…vado a preparare la colazione eh…-si affrettò a dire Kurt, quasi volesse scappare da quella visione, per non fare cose poco consone.
Sparì nel corridoio, mentre Blaine sorrideva, quasi sapesse esattamente cosa lo aveva fatto fuggire via.
 
L’allegro ticchettio dell’orologio in cucina faceva compagnia all’ansia momentanea di Kurt.
“Quel corpo…”- pensò, mentre cercava di recuperare un contenitore per del latte.
Tremava. Era nervoso.
Quella visione, quella dannata, maledetta, stupenda visione…lo aveva sconvolto. Eppure non era la prima volta che lo vedeva a petto nudo…In ospedale, per esempio, era tutti i giorni mezzo spogliato.
Ma ora tutto il suo corpo era in funzione. Questa era la differenza.
-Kurt, che diavolo fai?!-
L’improvvisa voce fece balzare il giovane biondo, causandogli quasi un infarto.
Si voltò di scatto per lo spavento, finché non vide la muscolatura scolpita di Blaine sulla sedia a rotelle, sulla soglia della porta della cucina.
-Blaine!-
-Che stai facendo?!- ripeté incredulo il riccio, cercando di trattenere una grossa risata.
Kurt corrugò le sopracciglia e poi rivolse lo sguardo a ciò che aveva cominciato a fare poco prima dello spavento.
“Ops.”- disse tra sé.
Bella figura: dopo aver preso il latte, aveva pensato di recuperare una tazza…ma ora aveva in mano una padella.
Una risata vivace lo fece arrossire ancora di più di quanto già non fosse.
-Divertente…-borbottò, cercando di pulire.
“Sei un grande, Kurt…Diamo spettacolo di noi stessi!”- si rimproverò.
-Aspetta…- parlò poi.
Un piccolo e fastidioso dubbio gli si era intrufolato tra l’imbarazzo e gli altri pensieri…
-Che ci fai qui?-
-Vivo con te…forse?- ironizzò Blaine con un sorrisetto.
-Cosa? Si ma, voglio dire…che ci fai sulla sedia a rotelle…qui, in cucina?!- continuò Kurt sempre più curioso.
Il moro sorrise.
-Come…come hai…-
-Volevo farti una sorpresa.- dichiarò poi il riccioluto mentre tratteneva il suo bel sorriso.
Gli occhi di Kurt brillarono dalla gioia a quell’affermazione.
Era un miracolo; era davvero incredibile che Blaine fosse riuscito a mettersi sulla sedia a rotelle, completamente da solo.
Brividi.
-Ci sei riuscito da solo!- gridò.
-Da solo!- ripeté euforico, mentre si precipitava verso la soglia della porta della stanza.
Un lungo e strano abbraccio seguì. Con pochi passi le gambe di Kurt avevano raggiunto Blaine e poi le sue braccia si erano chinate insieme al petto e l’avevano raccolto in un tenero e forte abbraccio.
Non si erano mai abbracciati prima…anche se tutte le prese in braccio erano quasi equivalenti.
Ma questo era diverso.
C’era gioia da tutte e due le parti, ora.
Questo era sentito. Era magico, e vivo.
I due petti respiravano regolarmente, anche se i cuori andavano ognuno per conto proprio.
Il profumo di vaniglia della pelle del biondino vagò nelle narici del riccio, che inspirava piacevolmente.
Sorridevano imbarazzati e non una parola volò durante questo gesto spontaneo.
Solo i pensieri di Kurt parlavano. I brividi lo assalivano e lo invitavano a saltare dalla contentezza.
“Ce la stiamo facendo…”- pensò stringendo gli occhi.
Quell’affermazione gli fece di nuovo credere che tutto era possibile e, soprattutto, che niente era perso.
Non ancora.
Le sue speranze furono richiamate improvvisamente, come se da quando avevano avuto quel brutto scontro all’ospedale, si fossero andate a nascondere in qualche vicolo cieco del cuore del biondo.
Un campanello li fece ritornare sull’attenti.
-Chi sarà a quest’ora?- borbottò Kurt mentre abbandonava controvoglia il dolce profumo di Blaine.
-Non so…Aspetti qualcuno?- gli domandò la morbida voce del moro, che intanto si stropicciava gli occhi.
-Si…il postino magari!- scherzò l’apprendista, andando verso il portone, a pochi passi lì vicino, e facendo per aprirlo.
Il moretto cercava di non darlo a vedere…ma, in realtà, era stato letteralmente travolto dalle emozioni grazie a quell’improvviso abbraccio avvenuto pochi magici secondi prima.
Non poteva farci niente…Aveva sentito dei brividi…
Ora aveva la pelle d’oca. Non era certo la prima volta che Kurt lo toccava, però questa volta aveva sentito che era stato…diverso.
-Ehilà! Che ci fai qui?- s’intromise la stupita voce di Kurt, tra le riflessioni vaganti nella massa di ricci di Blaine.
Scorse allungando il collo la figura snella e conosciuta di Kurt, e poi ne vide un’altra piuttosto mascolina, con dei bicipiti ben evidenziati da una camicetta celestina, di seta, sovrastata da un giubbino marroncino, che portava in un modo molto elegante.
“Chi è?”- si domandò il riccio, con appena un accenno di scontrosità.
La figura di Alex  si fece spazio negli occhi di Kurt. Era da un po’ che non lo vedeva, anche se lo aveva sentito per telefono. Ed ora eccolo lì, con un vestito che gli sottolineava tutto il corpo e…con un braccio dietro la schiena.
Strano.
-Come sta il mio sfigato preferito?- ironizzò Alex, abbracciandolo.
La dolce risata mattutina di Kurt si espanse per la casa.
-Allora, come stai?- continuò il biondo, facendolo entrare in casa.
-Benone! Ho una grande sorpresa…e anche,beh…- e il bruno tirò avanti il braccio nascosto dietro la schiena, mostrando un enorme mazzo di fiori.
-Oh, ma sono bellissimi! Grazie!- lo ringraziò Kurt abbracciandolo di nuovo e baciandolo sulla guancia.
Alex arrossì appena.
-A cosa devo tutto questo? Ti servono dei soldi per caso?!-
-No! Ma se sei disposto a darmeli non rifiuto di certo!- ammiccò Alex, mentre il suo amico gli fece strada verso la cucina.
-Oh…ciao.- disse poi il bruno, accorgendosi di un’altra, strana presenza.
Il sorriso un po’ infastidito di Blaine ricambiò quel saluto.
Forse reagiva così perché era lui che aveva interrotto il magico abbraccio tra lui e Kurt o forse perché…Già,Perché?
-Oh…si, non ti ho detto di Blaine…- affermò Kurt, dopo aver posato i fiori sul tavolo.
-Oh! Così tu sei Blaine! Mi chiamo Alex, piacere.-
-Il..il piacere è tutto mio, Alex.- rispose finalmente il moretto sforzandosi di sorridere e porgendogli la mano.
Già non gli piaceva quel ragazzo. Proprio per niente.
-Come va? Ho saputo del coma, mi dispiace tanto. C’ero anch’io in ospedale quando…-
-Ehm…Perché non ti siedi?- lo interruppe Kurt, evitando di tirargli fuori la storia della sfilata.
Riteneva fosse meglio che Blaine non la sapesse…Insomma, sapeva che anche se cominciavano ad andare d’accordo, un po’ di rabbia regnava ancora dentro di lui. Sebbene dovesse ringraziarlo per essere corso subito da lui e aver mollato tutto…magari avrebbe fatto il contrario.
Chissà come avrebbe reagito.
-Ehm, ok, certo, mi siedo volentieri.-
“Non dirmi che si ferma?!”-
-Grazie dell’interessamento.- obiettò Blaine sorridendo, o mostrando una smorfia simile.
Nel frattempo cercava di studiare Kurt in ogni singola mossa, per capire cosa l’avesse spinto a non farlo finire di parlare.
-Allora? Qual è questa notiziona che mi ha portato a casa un bel mazzo di fiori?-
“Fiori?”- ripeté spaventato Blaine.
A causa della conoscenza con quell’Alex, il giovane non si era neanche accorto che gli avesse portato dei fiori.
Allora si preoccupò. Era come se sentisse il forte bisogno di sapere cosa c’era tra quel tizio e Kurt. Ma ne aveva diritto?
“Fiori…”- sbuffò mentalmente.
-Mi hanno preso al provino!- urlò euforico il brunetto, ricevendo così un pronto abbraccio dal suo biondo amico, il quale si precipitò di nuovo su di lui.
 Una sensazione di quasi…gelosia s’iniettò nelle vene del moro a quel gesto.
“No,”- rifletté, “Non posso essere geloso…Non…posso…”-
Eppure era più forte di lui: vedere il suo terapista personale scherzare con un'altra persona, un ragazzo poi, lo faceva…ingelosire. Si.
-Complimenti.- mormorò poi.
-Grazie amico!- gli rispose il sorriso di Alex.
-Posso offrirti un pezzo di torta, futura star di Hollywood?- ironizzò Kurt, esuberante.
-Lo sai che vado pazzo di dolci Kurt!- esclamò mentre già divorava la grande fetta di dolce, portata davanti a lui in pochi secondi.
“Avanti Blaine, è soltanto un ragazzo…”- pensò il riccioluto tra sé, come se cercasse di confortarsi sul fatto che tra i due non ci fosse proprio nulla.
Ma niente. Non poteva sopportarlo.
-Ehm…sono stanco…vado di là e vi lascio soli.- annunciò infastidito.
-Cosa? Ma ci siamo appena svegliati…-
Il biondino parlò al nulla, poiché la sedia rotelle del suo ospite era già sparita, immergendosi nella quasi oscurità del corridoio del suo appartamento.
-Tutto a posto?- chiese Alex, mentre mandava giù un grosso boccone.
-Spero di si. Spero proprio di si.- continuò mentre sbirciava verso la camera da letto.
Che diavolo aveva fatto di male ora? Aveva detto qualcosa che non andava?
Non riusciva a capire, davvero.
Per pochi secondi un pensiero gli suggerì di raggiungere Blaine e di chiedere spiegazioni, ma poi lui l’abbandonò. Forse voleva stare da solo.
E ora che sarebbe successo?
Chi poteva saperlo.

















 

AnGoLo DeLl'AuTrIcE-------------------------------------------------------------------------------

 

Hey Guys :)
Ovviamente ho modificato il testo di questo angolo dell'autrice, poichè le cose sono cambiate :) (per chi non sapesse legga il prossimo capitolo...) Spero che non mi abbandonerete per gli scherzetti che vi faccio eheh...Love u guys!!!



           -SkyFullOfStars_  =D

  
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