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Autore: Candy_life    05/11/2013    1 recensioni
Guardai mio fratello e poi mi voltai verso casa ma mi bloccai. Tutto cominciò a rallentare e si fece cupo. Il cielo non era più azzurro, ora aveva un colore rossastro... nero.
Il prato era diventato secco e le viole non c’erano più. Non c’era più nemmeno mio fratello. Ero sola.
Guardai a terra, intorno a me un tappeto di petali di rose rosse. Scoppiai a piangere terrorizzata e mi guardai in torno in cerca di aiuto.
Sentii qualcosa colarmi giù dalle mani e le guardai. Un rosso e caldo sangue mi aveva imbrattato la pelle. Alzai subito il capo guardando avanti a me. E fu’ allora che la vidi. Una sagoma nera mi stava davanti, rimasi immobile a fissarla ammutolita dalla paura. Si avvicinò a me e sussurrò solamente una parola ‘’ Cassie ‘’.
Chiusi gli occhi e cominciai ad urlare. Sentii qualcuno bloccarmi da dietro e cominciai a dimenarmi avendo paura che l’ombra mi avesse preso.
> mi urlava. Riconobbi la voce, mio fratello. Aprii gli occhi e tutto era tornato normale, dietro di me, mio fratello con gli occhi sbarrati mi fissava non riuscendo a capire che mi fosse successo.
Neppure io sapevo dare una risposta.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno – Partenza

Ormai era giunto il momento.  Aspettavo da giorni ormai, di partire per il college insieme a mio fratello Derek.
Mia madre, dopo la morte di mio padre ci ha accuditi da soli senza perdersi d’animo, avendo dei risultati piuttosto buoni.
Ne io ne mio fratello avevamo problemi con le droghe o con la giustizia in generale; avevamo sempre ottimi voti tanto da premiarci con una borsa di studio per andare a studiare al MIT, Massachussets Institute of Technology, il decimo college più prestigioso in tutti gli USA.
Mia madre era davvero fiera di noi, non la vedevo così felice da tempo ormai, e la sua felicità rendeva allegra anche me.

Mi girai un’ultima volta verso mia madre, che piangeva nel vedere i propri figli partire per un posto lontano.
Sorrisi, facendole capire che tutto sarebbe andato per il verso giusto, che io e mio fratello ci comporteremo come abbiamo sempre fatto, non mettendoci nei guai.
Rimasi lì, immobile a guardarla mentre l’aria fredda mi scompigliava i capelli. Sarebbe rimasta sola a casa ora..  Già la immaginavo alzarsi alla mattina e guardare nelle nostre camere per vedere se fossimo già svegli, e realizzare solo dopo, che i suoi figli erano partiti per il Massachussets, e che li avrebbe rivisti solamente a Natale.
La immaginavo mangiare sola, in quel tavolo enorme… La vedevo piangere nel suo letto per papà..
Erano passati sette anni dall’accaduto, ma ancora mia madre non si era abituata all’idea che l’amore della sua vita non sarebbe più tornato.
Andavamo a trovare nostro padre ogni sabato, portandogli un mazzo di fiori freschi di stagione, e ogni volta che stavo seduta davanti alla sua lapide mi ricordavo di quel pomeriggio sul colle, quando persi il controllo improvvisamente. Derek non lo aveva mai detto a nessuno, e nemmeno io.
Non riparlammo più dell’accaduto, entrambi facemmo finta che non fosse successo nulla.
Sospirai abbassando lo sguardo mentre le lacrime si fecero sentire. Mi girai per non vedere più la mamma e guardai mio fratello che mi attendeva allo sportello dell’aereo anche lui immerso nei sui pensieri, i tratti seri e l’occhio perso nel vuoto lo facevano sembrare malinconico.
Salii anche gli ultimi scalini e mi ritrovai in fianco a Derek.
<< Andiamo.. >> sussurrai prendendolo per mano e tirandolo verso l’interno. Lui annuii e mi seguii fino a due posti liberi. Mi sedetti e appoggiai la testa contro il sedile guardando fuori dall’oblò.
La mamma non c’era più, poiché l’aereo stava per decollare. Già mi mancava. Socchiusi gli occhi sentendo lo sguardo di Derek su di me.
<< E’ sola.. >> mi disse lui alludendo alla mamma.
<< Lo so’… ma doveva capitare, sarebbe successo prima o poi che ce ne saremmo andati… >>
<< Già... >> disse lui appoggiando la schiena al sedile.
Appoggiai la testa alla sua spalla sospirando leggermente facendo poi un sorriso.
In fondo, andare al MIT era sempre stato il mio sogno,e sapere che tra poche ore sarei ufficialmente entrata in quella scuola mi emozionava.
<< Pronto Derek? >> chiesi continuando a sorridere. Sentii anche il suo sorriso a trentadue denti e annuii
<< Facciamolo. >> .

 


// Giorno, parto con il dire che si, lo so' questo capito è breve... probabilmente però lo modificherò quando tornerò dalla gita a Venezia. 
Ringrazio le tante persone che hanno visualizzato, stanno seguendo e hanno recensito questa storia. Davvero mille grazie :)
Spero che questo primo pezzo del capito sia di vostro gradimento, presto lo modificherò allungandolo ;) 

Baci Candy

 
  
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