Fabian e Angelica
camminavano tranquilli per le vie di Hogsmade nel fresco novembrino, il giovane teneva un
braccio poggiato alla
spalla di lei con naturalezza prendendola in un abbraccio delicato.
Quella domenica era
il primo week-end che i ragazzi di Hogwarts avevano per uscire e la
cittadina
era piena di vita, tra le risate e il chiacchiericcio degli studenti e
quell’aria allegra nonostante i tempi oscuri sollevava lo
spirito dei due innamorati.
Dopo un breve
girovagare senza un particolare scopo la ragazza parlò
“Ehi Fab… niente Madama
Piediburro eh! Che ne dici dei Tre Manici di Scopa? Inizio a sentire
freddo…”
Fabian le sfiorò con le dita il naso e le guance che
uscivano dalla sciarpa
ridendo “Freddolosa che non sei altro! Comunque direi
decisamente Tre Manici di
Scopa! Via andiamo! Magari trovo anche Molly, le faccio un
salutino!” e detto
questo presero la direzione del pub.
Il “Tre Manici di
Scopa” era
terribilmente affollato e
rumoroso, l’effetto “Primo giorno ad
Hogsmade” era palpabile e i colori allegri
dei vestiti dei ragazzi erano un cambiamento così evidente
per gli occhi che
c’era quasi da rimanere accecati.
Con un rapido sguardo
alla sala Fabian individuò la sua preda e fu così
fortunato da trovarla
addirittura che gli dava le spalle!
Un’occasione troppo
ghiotta da rifiutare.
Si avvicinò lesto,
facendo segno di stare in silenzio sia ad Angelica che al ragazzo
smilzo dalla
chioma rossa che faceva compagnia al suo obbiettivo.
Con un movimento
repentino piazzò le mani sugli occhi della preda, chiedendo
poi sardonico “Chi
sono?”.
In seguito ad un
momento di immobilità la ragazza portò le mani ai
fianchi, rassegnata
rispondendo poco dopo “Fabian…”. Il
giovane corrugò la fronte, apparentemente
offeso esclamando “Ma Molly! Io non sono Fabian, sono Gideon!
E meno male che
sei mia sorella!” detto questo le tolse le mani dagli occhi e
quella non ebbe
neppure il tempo di voltarsi che Fabian esclamò di nuovo
“Scherzavo sono Fab!”.
Una giovane Molly,
non ancora Weasley, si alzò e abbracciò forte il
fratello maggiore che ricambiò
con affetto mentre Angelica salutava un Arthur Weasley con ancora tutti
i
capelli e di appena un anno più piccolo del ventenne
quasi-cognato.
Il giovane Prewett
lasciò andare la sorella e seguì
l’esempio della fidanzata, sedendosi con
eleganza su una delle sedie libere intorno al tavolo “Allora
sorellina! Che mi
dici? Stai studiando per questi MAGO? Guarda che sono difficili
eh!” Molly gli
rivolse uno sguardo di sottecchi per poi ribattere
“Mhhh… non credo che tu sia
esattamente la persona giusta per dirmi come studiare eh! Dato che hai
superato
appena la metà dei tuoi MAGO, caro il mio
pasticciere!”.
Fabian le rivolse un
sorriso ironico per poi lasciar cadere il discorso rivolgendosi ad
Arthur “E tu
Arth? Come vanno le cose al Ministero?” il ragazzo si strinse
nelle spalle
“Faccio ancora gavetta… ma può darsi
che non mi manchi molto ad entrare
all’Ufficio Manufatti Babbani, ci spero davvero!”
concluse con un sorriso.
A quel punto venne il
turno per Molly di fare le domande “E voi? Che raccontate?
Ange ti tratta bene
questo tipo?” Angelica rise prendendo con grazia la mano del
proprio ragazzo “Non
potrebbe trattarmi meglio… la sera mi prepara sempre qualche
dolcetto speciale!”
la giovane concluse facendo una linguaccia a Fabian.
Molly tornò alla
carica “E la pasticceria come va? E Gideon? Che mi dici
dell’altro mio
fratellone?!” il ragazzo portò la testa a
poggiarsi sul dorso della mano, con i
capelli ramati che gli coprivano metà del volto, rispondendo
con calma “E’ in
pasticceria, faceva mezza giornata e poi portava Billy a fare una
passeggiata…
Ama troppo quel bambino! E poi tra qualche settimana è il
suo compleanno,
compie 4 anni e vuole trovare qualche idea per fargli una sorpresa,
vedendo un
po’ in giro cosa gli piace…”.
In quel momento il
sorriso sul volto di Molly scomparve quasi del tutto, lasciando spazio
a
qualcosa di simile all’amarezza “Anche
quest’anno gli farà due regali?” chiese
con voce cupa, la risposta non fu più allegra
“Sì… non vuole ancora dirgli la
verità su sua madre, dice che è troppo
piccolo…”.
Mentre fratello e
sorella parlavano così i rispettivi fidanzati se ne stavano
in silenzio
seguendo la conversazione, Angelica teneva le mani occupate
attorcigliando
intorno alle dita lunghe ciocche di capelli color caffè e
Arthur giocherellava
con gli occhiali.
Fabian batté le mani
sul tavolo mettendo su un nuovo sorriso ed esclamò con voce
squillante “Allora!
Vi va una Burrobirra? Offre il pasticciere!” senza neppure
attendere una
risposta dagli altri il giovane si alzò, avviandosi con
passo sicuro verso il bancone.
Con disinvoltura il
ragazzo si poggiò con un gomito al banco, rivolgendo qualche
sguardo magnetico
all’indirizzo della fidanzata seduta al tavolo e attendendo
paziente che Madama
Rosmerta prendesse l’ordine, senza sapere che quel giorno non
sarebbe mai
arrivato il suo turno.
Fu un momento… e poi
il Caos.
Un’esplosione fece saltare
la porta in legno del Pub, le schegge schizzarono per la il locale come
impazzite colpendo immediatamente i clienti più vicini alla
porta.
In meno di un minuto
il terrore si era diffuso tra gli studenti e l’aria si era
riempita delle grida
dei presenti mentre una decina di figure ammantate e con i volti
coperti da
maschere argentate entravano dallo squarcio che ora si trovava al posto
del
portone.
“MANGIAMORTE!” questo
grido sovrastò tutte le altre voci per un istante per poi
scatenare urla
disperate ancora più alte.
D’improvviso calò il
silenzio in seguito al movimento fluido della bacchetta di un
Mangiamorte e
questi iniziò a ridere di una risata fredda, seguito presto
da tutti gli altri,
tra loro c’erano uomini e donne, resi identici da
quell’inquietante uniforme.
Velocemente quegli
esseri crudeli iniziarono una violenta suddivisione dei presenti
accovacciati
sotto i tavoli.
Il criterio della
divisione fu presto detto, quando Fabian si trovò a
stringere tra le braccia la
sorella scossa da singhiozzi di paura e dolore, Arthur pochi metri
lontano da
loro e Angelica dall’altro lato della stanza capì
che dipendeva tutto dal
sangue.
L’orrore prese il
posto di qualsiasi altra cosa nella mente del giovane quando i
Mangiamorte si
disposero su due file, dandosi le spalle, ogni fila rivolta verso un
gruppo.
Le voci degli
aguzzini esplosero come un coro malefico, insieme.
E poi per Fabian ci fu solo un oceano di dolore.
Note dell'autrice:
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito, è importante per me ^^ Fatemi sapere cosa pensate del nuovo titolo e del nuovo capitolo, soprattutto!
Baci
da Ely