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Autore: Mignon    09/11/2013    3 recensioni
Harry e Draco lavorano insieme come Auror, gli antichi dissapori sono stati ormai superati e tra loro è nata una vera amicizia colma di complicità.
È un caso, che sono costretti a seguire, che porta tutti e due a rivedere la loro vita e le loro scelte; omicidi e rapimenti, coinvolgimenti emotivi e vari errori li accompagnano in un lungo anno di indagine.
Un lavoro difficile, un rapporto altrettanto complicato.
Resisterà?
-
Più informazioni nel Prologo.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Il trio protagonista, Kingsley Shacklebolt | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Da Epilogo alternativo
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Allora, devo cominciare subito a rompere mettendo in chiaro alcune cose su questa storia, vi prego di leggere :D
L'intento mio (sperando vada a buon fine) è quello di unire un'idagine alla coppia Harry/Draco, entrambi Auror. Non sarà un solo giallo-thriller - non sono ancora in grado di farlo, ahime - ma cercherò di unire anche la loro relazione, che nascerà mooolto lentamente durante l'anno di indagine che dovranno affrontare. 
Più sotto a questo corto prologo di sicuro aggiungerò dell'altro ^^
Fatemi felice, provate a leggere anche questa, se vi è piaciuta "Candido Autunno" magari potrà essere di vostro gradimento anche questa :D
Buona Lettura! 
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C A R T E   I N   T A V O L A


 

"La sola funzione della memoria è di aiutarci a rimpiangere."
(Emil Cioran)

 



Rimpianti.



 
«Spegni quella sigaretta, non si respira più qui dentro».
Si alzò di scatto strisciando la sedia al pavimento, facendo aggrottare le sopracciglia al collega, il quale fece uscire l’ultima densa boccata di fumo dalla bocca e spense la sigaretta.
Un nuovo mozzicone in mezzo al centinaio che si era ammucchiato lì da troppo tempo.
Giorni interi passati in quell’ufficio, tra scartoffie dall’odore insopportabile, dimenticandosi di essere dei maghi e di possedere una bacchetta: questa era toccato a quei due.
«Dobbiamo finire questo rapporto Draco, subito. Ho bisogno del mio letto e della mia doccia».
Harry era stufo di vedere la luce del giorno solo da una finestra incantata, munita di inutili sbarre che lo facevano sentire maggiormente in trappola.
Il loro camino era stato temporaneamente isolato dal resto della rete della Metropolvere, doveva stare lì dentro. Shacklebolt era stato chiaro: o quel fottuto rapporto si materializzava sulla sua scrivania o loro due sarebbero stati sospesi.
Nessuno, se non le uniche due anime in quell’ufficio, sapeva come stavano realmente le cose, come quel caso avesse minato la loro vita – già al limite del normale – in modo irreparabile.
«Ti ho detto di spegnere quella sigaretta!» l’urlo isterico dell’Auror fece spazientire Draco, che con la mano tremante e l’altra stretta a pugno, sgretolava il filtro della nuova sigaretta che aveva provato ad accendere.
«Basta! Dovresti pensare anche agli altri qualche volta!» si morse subito la lingua pentendosi di aver sputato quelle parole con rabbia, ma la tensione era ormai palpabile.
Harry era la persona che aveva perso di più in quel caso ormai chiuso, quello che aveva rischiato di più e che si era sentito più coinvolto emotivamente.
Un solo anno, trecentosessantacinque giorni di puro dolore all’anima.
«Bene» rispose gelido, scaraventando a terra la giacca ormai stropicciata e macchiata e uscendo a grandi falcate sbattendo la porta. Draco era sicuro che sarebbe tornato dopo poco con un caffè annacquato, che avrebbe corretto con uno dei tanti intrugli con cui continuava a riempire la fiaschetta di Malocchio Moody.
Lo odiava, lo detestava quando faceva così. Arrivato alla soglia dei trent’anni e già in quelle condizioni, inconsciamente rivoleva l‘Harry di poco tempo prima.
Quando la porta si riaprì con l’ennesimo tonfo, Draco aveva una nuova sigaretta tra le labbra, mentre cercava di mettere ordine a tutti quei fogli ingialliti per i continui maneggiamenti e, soprattutto, impegnato a non far cadere l’occhio su quelle maledette foto che ancora affannavano i suoi incubi.
Alzò lo sguardo e si ritrovò Kingsley Shacklebolt davanti la sua scrivania, con Harry al suo fianco, infervorato.
«Non voglio più lavorare con questo stronzo!» lo indicava con furia, con gli occhi fuori dalle orbite.
«Dateci un taglio voi due. Non voglio più essere disturbato e messo in mezzo ai vostri affari» se ne andò così, dopo aver parlato con la calma ma con voce dura e profonda: dovevano vedersela loro due, di nuovo. Insieme.
«Basta Potter! Basta!».
«Sai ripetere solo questo Malfoy! Guardati! Cosa cazzo sei diventato?» Gridava, fuori di sé per la rabbia, pur sapendo che tutti in quel piano del Ministero potevano sentire le loro urla.
Draco guardava il corpo del collega, sembrava invecchiato di una decina d’anni; quello fermo lì davanti, incurvato e arrabbiato non era l’uomo che aveva conosciuto, che aveva amato.
«E tu? Tu te lo sei mai chiesto? Da quando hai riaperto quegli occhi, sei ritornato con noi completamente cieco! Veditela tu con questo cazzo di rapporto. Io ho chiuso».
Si spostò velocemente da lì, lasciando che la sigaretta si consumasse da sola nel posacenere e passando davanti ad Harry, fissandolo negli occhi, fronteggiandolo.
Per alcuni secondi quasi pensò di ritrattare tutto quanto, scusandosi, invece si girò e appoggiò le mani alla scrivania, respirando a fondo per poi andarsene via da quell’ufficio, da quel frammento di vita ormai passata, dimenticata: distrutta.

L’aria era pesante, gravava sulle sue spalle stanche, insieme al ricordo di qualcosa ancora difficile da inquadrare, da rendere quasi lontanamente sopportabile… e la foto che cadde quando Malfoy se ne andò, lo fece crollare.
Finalmente si accorse di quando era cambiato, di quando avesse perso e mai più provato a riguadagnare.
La piccola Madison era tutta rannicchiata in un angolo, nuda. Dalla pelle dei suoi piccoli fianchi si vedeva il rilievo delle costole, incorniciate dai lividi di vari colori, segni inequivocabili di violenze presenti e passate.
La cosa peggiore erano i suoi occhi, quelle piccole iridi marroni infossate e disperate.
L’unica anima che erano riusciti a salvare, arrivati appena in tempo prima che la follia di quel bastardo di Caldwell le portasse via anche quel briciolo di umanità che le aveva lasciato.
La corsa affannata verso quel magazzino in quel quartiere Babbano, le urla dei passanti curiosi… nessuno degli Auror presenti si interessava più allo Statuto di Segretezza… le bacchette sguainate, gli incantesimi per distruggere le barriere che quell’assassino aveva creato tutto intorno all’ennesima gabbia.
E poi lei… una piccola creatura, che ormai somigliava più ad una statua di cera, coperta con il mantello e tra le braccia di Draco.
Caldwell era ormai lontano, ma l’importante era portare quella bambina al S. Mungo dove avrebbe finalmente ritrovato i genitori e le cure di cui aveva assolutamente bisogno.
Non riuscì a pensare al resto, si fece violenza per interrompere il flusso dei pensieri, per non incappare in tutto il resto del fardello… e a tutto quello capitato prima.
Riappoggiò la foto sulla scrivania, nascondendola dentro ad un qualsiasi fascicolo ammassato lì sopra.
Era arrivato il tempo di tornare a casa per pregare di poter vedere i suoi figli.
Il domani era troppo vicino per pensarci, ancora.
 
 





 
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Bene, ve l'avevo detto che avrei aggiunto altre cosette... ;)

È molto corto questo prologo, lo so, però è solo un'introduzione del PRESENTE, perché già dal prossimo racconterò dell'anno prima e di come è cominciato tutto, ovviamente da qui si capisce molto poco, e neppure nel prossimo le cose saranno ben delineate, mi serve tempo.

Non l'ho messa nelle note dela storia, però nel prossimo capitolo ci sarà anche la coppia Harry/Ginny e i piccoli James Sirius e Albus Severus (3 e 2 anni - non so se ho fatto bene i calcoli, ma per piacere lasciatemi passare qualche errore - Harry e Draco nel prologo hanno 29 anni, dal capitolo uno invece 28).
Non ci sarà spesso, sto scrivendo il primo capitolo ma sto già pensando ai prossimi... ma Harry e Draco arriveranno, li vedremo crescere e cambiare insieme.

Se vi interessa... seguitela... scoprirete con me cosa succederà e se riuscirò a scriverla come me la sono immaginata :D

Non saranno aggiornamenti frequenti come per l'altra, perché la sto scrivendo adesso piano piano, mi serve molto più tempo per questa qui...

Spero di avervi incuriosite, fatemelo sapere, chi ha seguito anche l'altra sa quanto ci tengo ^^
Vi abbraccio!


 
  
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