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Autore: nicky__    11/11/2013    0 recensioni
Margaret e Ryan avevano una vita perfetta, avevano un sacco di amici, un sacco di problemi adolescenziali, una sacco di dubbi, un sacco di allegria, una sacco di felicità da portarsi appresso.
Fu uno sguardo, un’occhiata sfuggente ad una festa che li fece notare.
Erano agli opposti.
Lei aveva sedici anni, lui diciannove.
Lei era quella calma, lui quello sempre pieno di energie.
A lei non piaceva mettersi in mostra, per lui lo spettacolo era tutto.
Lei preferiva la luce spenta, lui quella accesa.
Eppure, erano tutto l’uno per l’altra. Avevano ogni cosa. Di nuovo la vita era perfetta, ma basta un momento qualsiasi di un giorno qualsiasi a cambiare ogni cosa, per sempre.
**
-Serve una mano?-
-Decisamente si.- alzai lo sguardo su di lei. Aveva un aria familiare. Sapevo di conoscerla.

**
Girai la testa dall’altro lato e guardai oltre il vetro.
Fu lì che mi accorsi di Ryan, aldilà del vetro.
Mi vide ed io ero debole.
Non doveva decisamente andare così.

**
Puntai i miei occhi nei suoi, mentre le forze mi venivano meno. Mi diede un bacio carico di amore, poi sorrise, confortandomi.
Dopo, ci fu solo buio.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo.
19 agosto 2012
 
Margaret
Decisamente non sarei dovuta andare a quella festa, ieri sera. Erano le undici e mezza di domenica mattina ed io mi ero appena svegliata. Trovavo strano che i miei genitori non mi avessero svegliato per portarmi a messa, come ogni settimana, poi però mi salì alla mente il vago ricordo di mia madre che mi sussurrava ‘per oggi stai pure a letto, Mag’, quando ancora non ero del tutto cosciente.
Scesi dal letto con la testa che pulsava e mi diressi lentamente verso la porta di vetro che univa camera mia e di mio fratello. Era chiusa, segno evidente che quella notte l’aveva passata in compagnia di qualche ragazza. Socchiusi la porta per poter sbirciare dentro e constatare se lei fosse ancora lì. Decisamente sì. La faccia di Eros era stata completamente sommersa dalla chioma di capelli castani della ragazza girata su un fianco, mentre gli dava le spalle. La coperta riusciva ad avvolgerla fino a poco più sotto del seno, mio fratello invece era a malapena coperto, mentre si nascondeva gli occhi con il braccio destro. I suoi stupendi ricci neri erano un totale disastro.
Richiusi la porta sghignazzando, attenta a non fare rumore. Ogni volta che tornavamo a casa da una festa, Eros si svegliava sempre accanto a qualcuno di nuovo, qualcuno che sicuramente prima d’allora non si ricordava di aver mai visto. Infondo sapeva che quelle ragazze sarebbero tornate a casa la mattina dopo, perché io non avevo nessuna voglia di vedere girare per casa delle troie del genere, solo una volta era capitato che qualcuna si fosse fermata a pranzo, ma quella era stata la prima ragazza seria di Eros, visto che con lei era durata ben due mesi. La vedevo ancora a scuola, ogni tanto, doveva avere un anno in più di me, si chiamava Eleonor.
Scesi al piano di sotto e mi rifugiai in bagno, giusto in tempo per potermi infilare nella doccia con l’idromassaggio. Avevo davvero bisogno di darmi una svegliata.
Appena uscita dal box doccia sentii una ragazza urlare imprecazioni contro qualcuno. Eros aveva appena cacciato la sua compagnia notturna dal suo letto, come sempre.
-Eros, è mezzogiorno di domenica mattina, vuoi smetterla di fare casino?- gli parlai con voce in crescendo, mentre salivo le scale verso camera mia, una volta essermi cambiata e vestita per casa.
-Non sono io, Mag. E’ quella lì…!- indicò scocciato la ragazza sulla porta d’entrata, mentre stava finalmente uscendo da casa nostra. Tuttavia, l’essere chiamata ‘quella lì’ da mio fratello evidentemente non le andava propriamente a genio, perché si voltò e gli urlò contro di nuovo, fracassandomi i timpani e facendo aumentare la mia irritazione.
-Senti cosa, metti il tuo culo fuori da casa mia o ti ci mando io. Non ti sta bene che mio fratello non conosca il tuo nome? Potevi pensarci prima di finirci a letto. Speravi che tu potessi essere la sua principessa per il resto della tua vita? Beh, è evidente con non lo conosci bene.- fui io a parlare, perché davvero quella mattina mi urtava i nervi vedere girare qualcun altro che non fosse Eros per casa. Avevo mal di testa, un buco nero al posto dello stomaco e in più mi ero appena resa conto di avere male ad una mano. Decisamente non ero in vena di contrattazioni.
Lei mi guardò con gli occhi spalancati, stupita, mentre boccheggiava cercando una valida risposta da propinarmi. Quando si rese conto che non aveva senso rimanere ancora lì, prese di buon grado la pochette che aveva lasciato sul tavolino dell’atrio ed uscì sbattendosi la porta dietro le spalle.
-E’ per questo che ti adoro.- mi sussurrò Eros, abbracciandomi soddisfatto.
-Lo so.- fu l’unica cosa che davvero mi sentii di dirgli, perché nonostante mi fratello fosse il mio migliore amico, la rivalità e l’orgoglio reciproci non sarebbero mai ceduti.


Ryan
Nonostante la sbronza, riuscivo perfettamente a ricordarmi il nome di quella ragazza, Margaret. Ci eravamo conosciuti la sera prima, avevamo ballato un po’ assieme, ci eravamo divertiti, mi aveva anche permesso di offrirle un drink. Non abitava molto distante da me, giusto un paio di isolati più in là, lo avevo scoperto quando mi aveva concesso anche di riaccompagnarla a casa in macchina, lasciando invece suo fratello alla festa.
Lei aveva sedici anni ed io ne avevo diciannove. Sono tre anni di differenza e mi hanno sempre insegnato che quando si è adolescenti, tre anni sono tanti.
Smisi di rimuginare sopra quella ragazza e mi preparai ad una sfuriata di mia madre per essere tornato tardi la sera prima, perché devo studiare per recuperare il debito in fisica e matematica, perché a diciannove anni non do ancora una mano in casa, perché mi sono svegliato alle due del pomeriggio saltando la messa domenicale. Senza contare le minacce di togliermi la macchina, i videogiochi, internet e la tivù, fino a che non avessi imparato a vivere in quella casa e tutti quanti gli elogi a mia sorella maggiore, Phoebe, di ben venticinque anni che già alla mia età era in grado di cavarsela da sola andandosene di casa e lasciandomi solo in quella gabbia di matti.
Mi alzai dal letto e, come previsto, appena misi piede in cucina mia madre mi piombò addosso con un vomito di parole da far invidia alla Divina Commedia..
-Ma’, stai tranquilla. Oggi pomeriggio io e Mark ci troviamo e studiamo fisica, va bene?- ovviamente non era vero, ma preferivo mentirle così per farla stare calma, anziché dichiarare il suicidio rispondendole indietro.
Lei infatti non ci credette. O almeno non subito.
-Si, con Mark? Non era anche lui alla festa ieri sera?- merda, mi ero dimenticato di quel particolare.
-Lui è andato via a mezzanotte, ma’. Aveva trovato un po’ di compagnia.- mi inventai una scusa abbastanza credibile e visto che mia madre conosceva Mark, si fece abbindolare dalle mie parole. Inutile di dire che quel pomeriggio io e lui non avremmo fatto altro che bere birra, fumare sigarette e parlare della sua nottata di fuoco.


**spazio autrice**
Okay, lo ammetto. Questa è una delle prime fanfiction vere e proprie che scrivo e devo ammettere che sono abbastanza compiaciuta di me stessa,  nonostante io non creda minimamente in me stessa. E si, per quei pochi che l'avessero già letta, solo ieri ho pubblicato una one-shot, perciò data la mia voglia di far conoscere a quante più persone possibili i miei scritti, pubblico di nuovo in pochissimo tempo. 
Devo dire che questa sarà una storia piuttosto corta, cinque capitoli massimo -prologo compreso- perciò non aspettatevi che duri tantissimo tempo.
Non mi aspetto il successo assoluto immediato ovviamente e qualsiasi recensione, positive e non, sono ben accette, soprattutto per farmi capire dove sbaglio e migliorarmi.
Già dal prologo si intuisce di che tipologia siano Margaret e Ryan. Lui è il tipo cattivo ragazzo a cui piace solamente divertirsi, mentre lei ha un carattere molto più pacato e diciamo che è quel tipo di persona che pensa prima di fare/dire qualsiasi cosa. Per il resto non vi preannuncio nulla, lascio alla vostra lettura e vi ringrazio del tempo che mi avete dedicato leggendo questo mini spazietto in fondo al capitolo.
Con questo vi saluto,
Baci, Nicky <3
  
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