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Autore: telesette    12/11/2013    0 recensioni
Come previsto da Cody, l'uomo storse visibilmente il naso non appena lo vide mettere piede nella stanza.
Agli occhi di Miles Langford, Cody Culp era solo un giovane ex-criminale in libertà vigilata.
Nient'altro che un poco di buono.
Uno che aveva già "bruciato" la sua unica possibilità di vivere onestamente.
Già il fatto che sua figlia andasse in giro assieme a costui, era motivo più che sufficiente per procurare all'austero genitore un insostenibile fastidio. Figurarsi poi, non appena Christie glielo propose, come accolse l'idea di ritrovarsi quella specie di teppista in casa sua...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Christie si diede molto da fare, per organizzare quella serata nel migliore dei modi.
Il salotto, la tavola, la cena del ristorante già pronta e coperta nel vassoio per essere servita... Tutto si poteva dire perfetto, insomma.
Ad eccezione di una cosa.
Suo padre non aveva più spiccicato neanche una parola, da che era rientrato a casa. Evidentemente non gli andava giù l'idea che Cody cenasse con loro. Christie era troppo ottimista: non sarebbero certo stati un po' di fiori e una tavola imbandita a far cambiare opinione a suo padre; per lui Cody era e rimaneva un poco di buono, una persona da evitare come la peste, e non sarebbe stato facile fargli cambiare idea.
Improvvisamente suonò il campanello.

- Vado io!

Christie si guardò un momento nello specchio dell'ingresso, prima di aprire la porta, e si passò frettolosamente un dito sulle labbra tinte di rossetto. Per lei era molto importante che Cody e suo padre avessero modo di parlarsi, di conoscersi meglio l'un l'altro, e soprattutto di capirsi e comprendersi. Chissà magari, vedendola un po' più carina del solito, entrambi si sarebbero lasciati andare ad una conversazione leggera e priva di ostilità.
Almeno così sperava.
Cody si presentò sulla soglia, vestito come al solito, con la grossa moto scura parcheggiata nel vialetto e una bottiglia di vino sottobraccio. Senza neppure lasciargli il tempo di entrare, Christie gli passò le braccia attorno al collo e gli schioccò un bacio frettoloso. Cody arrossì, cogliendo con la coda dell'occhio l'espressione accigliata con cui Miles Langford lo stava osservando, dopodiché si sciolse piano dall'abbraccio della fidanzata e le porse garbatamente il vino.

- Non ti dovevi disturbare - osservò Christie.
- Ma no, che dici, è il minimo...
- Spero che tu non l'abbia rubato - commentò gelido Langford con voce bassa.
- Papà !!!

Nonostante Christie fosse scandalizzata, sia per l'insinuazione che per la freddezza del genitore, Cody le lasciò intendere con un cenno che era tutto a posto.
Non era il caso di adirarsi, specie per un colpo basso come quello.
Tuttavia c'era da augurarsi che Langford non esagerasse, altrimenti la serata rischiava di cadere inevitabilmente.

- Ho ancora lo scontrino in tasca - spiegò Cody, mantenendosi il più possibile calmo e tranquillo, sostenendo perfettamente lo sguardo di Langford con aria di sfida. - Ma se vuole, può telefonare al negozio... signore!

Langford accusò la pronta risposta di Cody, senza battere ciglio.
Impassibile.
Gli occhi azzurri pieni di supposta superiorità, come era abituato del resto, e certo non si sarebbe mai abbassato allo stesso livello di un giovane teppista strafottente.

- Che dite... ci mettiamo a tavola?

L'intervento provvidenziale di Christie, seppur momentaneamente, sembrò funzionare.
Cody e Langford si sedettero, uno di fronte all'altro, senza più proferire parola.
Christie fece il giro, così da servire entrambi, e prese posto a capotavola onde gestire meglio la situazione.
Per circa tutta la durata della cena, a parte qualche lieve occhiata in cagnesco, i due non fecero o dissero nulla.
Finiti sia gli antipasti che il primo, Christie scivolò alle spalle di Cody per sussurrargli che forse era il caso che dicesse qualcosa per rompere il ghiaccio.

- Che cosa dovrei dire? - chiese il ragazzo sottovoce.
- Non lo so, inventati qualcosa: fatti vedere interessato, parla di te... qualunque cosa, insomma!

Da principio, Cody non sapeva assolutamente cosa dire.
Se avesse cominciato a parlare della casa e dell'arredamento, Langford lo avrebbe fatto arrestare immediatamente, con l'accusa di: "meditato tentativo di furto".
Non era neppure il caso di parlare del suo soggiorno in penitenziario, che oltretutto Langford conosceva sin troppo bene.

- Posso... Posso chiederle una cosa, signore?
- Non siamo a scuola - sottolineò Langford con indifferenza. - Qui non sono il tuo preside, non devi chiamarmi "signore" e, per inciso, puoi chiedere liberamente!

Cody inghiottì amaro, prima di sciogliersi la lingua.

- Com'è che ha scelto di diventare preside proprio al Kennedy? Voglio dire... Ci sono un mucchio di altri licei che...
- Culp - lo interruppe Langford, subito dopo essersi sciacquato la bocca col vino. - Anche se probabilmente ti sembrerà strano, io non sono un "mostro" di intolleranza: non nutro simpatia per chi infrange le regole, ma ho a cuore l'educazione di ogni giovane studente a me affidato; sono stato assegnato al Kennedy, proprio in virtù delle mie convinzioni morali, e mi sono fatto carico di ristabilire in quella scuola il puro e semplice concetto di "disciplina"...
- Auguri, allora - fece Cody sarcastico. - Forse non se n'è accorto ma, fuori o dentro le mura di quella scuola, presidi e professori non contano molto!
- Questa è la tua opinione - puntualizzò Langford calmissimo. - Io invece sono convinto del mio ruolo di educatore, e conto di lasciare un esempio concreto, affinché tutti abbiano le stesse opportunità di farsi una posizione nella vita!
- Proprio "tutti", ne è sicuro?

Langford fece per replicare ma, rammentando come lo aveva apostrofato duramente in ufficio, non poteva certo far finta di nulla come un ipocrita.

- Ammetto di non essere infallibile, posso commettere anch'io i miei errori, ma se sbaglio sono pronto a riconoscerlo... e a rimediare, per quanto possibile!
- Non si offenda ma, a vederla, non dà proprio questa impressione!
- La vostra è una scuola difficile, Culp - si affrettò a puntualizzare Langford, buttandosi sulla difensiva. - Posso sembrare severo, non lo metto in dubbio, tuttavia mi vanto di essere un uomo giusto e ragionevole!

"Anche un po' stronzo", pensò Cody.

- Mi dica, signore - proseguì Cody, allungando la mano per prendere il sale da versare sulla bistecca. - Se un tizio le punta contro una pistola, oppure la minaccia con un coltello, cosa crede sia meglio fare... pensa sia sufficiente dirgli di fare il bravo bambino?
- Non credo di capire cosa intendi...
- La verità, signor Langford, è che quelli come lei possono ben poco, in un mondo dove ognuno si fa le regole per conto suo - esclamò Cody, facendosi serissimo in volto. - La prego, non mi fraintenda: è ammirevole credere di poter cambiare le cose con la buona educazione ma, per come ho visto ed imparato sulla mia pelle... i buoni propositi, in questo mondo, non contano un cazzo!

Langford sbarrò gli occhi.
Possibile che Culp si permettesse di fare lezione a lui in casa sua?
Christie si premette le mani contro la bocca, come se temesse la reazione del padre, tuttavia Miles Langford si limitò a riprendere la saliera e a strofinarla ben bene col tovagliolo, quasi fosse infettata.

- Non sono un appestato, signore - sottolineò Cody, chiaramente irritato da quel gesto.
- Mi dispiace per te, ragazzo, lo dico sinceramente - tagliò corto Langford, guardandolo dritto negli occhi. - Anche se non pretendo di capire fino in fondo il tuo problema con la società e le sue regole, non posso certo accettare né la tua visione così estremista e negativa né tantomeno il tuo modo di esprimerti... e se vuoi continuare a frequentare mia figlia, farai anche bene a cambiare il tuo atteggiamento!

Ovviamente non si trattava di un consiglio, bensì di un ordine preciso.
Cody capì subito che era inutile, che cercare di discutere con lui era solo tempo perso, ma ugualmente non accettava di farsi mettere a tacere come un idiota.
Langford poteva anche fargli sentire il peso della sua autorità, dentro e fuori della scuola, ma non poteva assolutamente sostenere che tutta la merda inghiottita da Cody negli anni ( la fame, la droga, la violenza, la prigione, etc. ) fosse solo il frutto delle colpe e degli errori di un adolescente disturbato.
Evidentemente Langford viveva nell'utopistica idea che tutto fosse rose e fiori.
Che i giovani criminali del Kennedy avessero tutto da imparare e niente in grado di giustificarli.
Una volta compreso il vero senso di quelle parole, dietro a tutto il velo di perbenismo ed ipocrisìa, il giovane non fu più in grado di reprimere la propria collera.

- Sa cosa le dico, signor Langford - urlò Cody con rabbia, malgrado l'inutile tentativo di Christie per trattenerlo. - Può prendere tutti i suoi buoni propositi, da ovunque le siano usciti, e ficcarseli nel culo !!!

Ciò detto, senza neppure degnare Christie di uno sguardo, Cody spinse via la sedia con un calcio e uscì fuori da quella casa con la ferma intenzione di non rimetterci mai più piede.

- Cody, ti prego, aspetta...

A nulla valsero le suppliche e le lacrime.
Christie inseguì Cody fin dove questi aveva parcheggiato la moto e, non appena questi affondò il gas con un rombo assordante, lo vide scomparire come un indemoniato nella notte.
Purtroppo l'idea non aveva funzionato.
Christie sapeva perché Cody era scoppiato così, non era stupida, e proprio per questo soffriva enormemente al pensiero di non poterlo aiutare come voleva.
Lei e Cody appartenevano a due realtà completamente diverse.
Suo padre, forse, non avrebbe mai visto il buono di Cody.
Era troppo convinto nella ferrea assolutezza della sua logica, per poter accettare che un misero ex-delinquente in libertà vigilata avesse ragione. Cody Culp non aveva trascorso i suoi anni dietro ad una scrivania, trattando persone e cose solo sulla base dei documenti e delle statistiche. Vivere nella Zona Franca significava: adottare ognuno la propria legge, rubando e commettendo reati per sopravvivere, se necessario...
E Cody questo lo sapeva, laddove Miles Langford semplicemente rifiutava di saperlo!

 

( continua )

   
 
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