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Autore: telesette    13/11/2013    0 recensioni
Come previsto da Cody, l'uomo storse visibilmente il naso non appena lo vide mettere piede nella stanza.
Agli occhi di Miles Langford, Cody Culp era solo un giovane ex-criminale in libertà vigilata.
Nient'altro che un poco di buono.
Uno che aveva già "bruciato" la sua unica possibilità di vivere onestamente.
Già il fatto che sua figlia andasse in giro assieme a costui, era motivo più che sufficiente per procurare all'austero genitore un insostenibile fastidio. Figurarsi poi, non appena Christie glielo propose, come accolse l'idea di ritrovarsi quella specie di teppista in casa sua...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L'indomani Christie fece per andare a scuola, come sempre del resto, anche se la sua testa era da tuttaltra parte.
Se Cody aveva avuto la sfrontatezza di dire in faccia a suo padre quello che pensava, certo anche questi non le aveva risparmiato una sgridata senza precedenti.
Era stato sin troppo categorico.

- Se vedo che frequenti ancora quel ragazzo - aveva detto, subito dopo che Cody se n'era andato. - Tu torni alla scuola di Mixan, non ci sono discussioni...

E così Christie non aveva neanche potuto aprire bocca.
Suo padre non avrebbe mai approvato il sentimento tra lei e Cody.
Il problema adesso, dopo la sfuriata di ieri sera, era come poteva fare per chiarire le cose col fidanzato?
Cody era fatto così: da buono e sensibile che era, se lo prendevano di petto, si trasformava completamente; di rado era disposto a tornare su una questione, se ne andava della sua dignità; probabilmente anzi, dopo essere scappato via in quel modo l'altra sera, poteva anche non avere più intenzione di vedere nemmeno lei.
Mentre rimuginava su questo, d'un tratto, Christie si sentì afferrare il polso da dietro le spalle.

- Cody - esclamò stupita, trovandosi faccia a faccia proprio con lui.
- Christie, ascolta, mi dispiace - fece Cody, chiaramente sincero. - Non volevo alzare la voce con tuo padre, dico davvero, ma non ce la facevo più a sopportare il modo in cui mi guardava...
- Guarda che lo so benissimo questo - sottolineò Christie con evidente irritazione. - Perché pensi che ti sia corsa dietro? Anche a me dispiace, speravo che la serata funzionasse diversamente ma... Senti, ho sbagliato, okay? E' stata un'idea stupida, non dovevo insistere per farvi conoscere!
- Ma tu non c'entri niente - aggiunse in fretta Cody. - Tuo padre mi considera solo sulla base dei suoi documenti, questa è la verità, non ha senso illudersi che cambi idea!
- Ma non è giusto - protestò lei vivamente. - Se solo si sforzasse di conoscerti un po' di più, se solo...
- Non lo farà, Christie - sottolineò Cody amaramente. - Guardiamo le cose come stanno: a lui non gliene frega niente, se faccio ancora parte dei Blackhearts o meno; sono in libertà vigilata, con una fedina penale lunga così; anche se fossi lo "studente-modello"di tutto il Kennedy, per tuo padre sono e resterò sempre un poco di buono!

Christie tacque.
Purtroppo Cody aveva ragione da vendere, lo sapeva anche lei, ma era una realtà troppo difficile da accettare. Oltretutto, se suo padre li avesse visti in quel momento, non avrebbe certo esitato nel mettere in atto le sue minacce.

- Christie guardami - esclamò Cody serissimo. - Lo so che non è una situazione facile, soprattutto per te, me ne rendo conto!
- Cody, io... io non so cosa dirti... E' mio padre!
- Lo so, lo capisco - annuì. - Quel che mi preme adesso sei tu, non tuo padre, solo e soltanto tu!

Christie provò a mormorare qualcosa, ma le parole le morirono in gola.
Gli occhi di Cody erano fin troppo chiari, circa i suoi sentimenti, per questo lei soffriva enormemente all'idea di perderlo.

- A me non importa nulla di cosa pensa tuo padre - proseguì Cody, senza smettere di abbracciarla. - Ti amo, solo questo conta per me, e voglio sapere se è lo stesso anche per te!

Silenzio.
Christie non aveva quasi neppure il coraggio di guardarlo in faccia.
Una parte di lei voleva dirglielo, ovviamente, voleva "gridarglielo" di essere innamorata di lui con tutta sé stessa. Purtroppo però, in aggiunta a questa importante verità tra loro, vi era anche un'altra verità... molto meno piacevole, in effetti.
Sfidare suo padre, significava raccogliere le sue cose e ripartire per Mixan seduta stante.
Tuttavia non poteva mentire a Cody, era troppo innamorata per nascondere la verità proprio con lui.

- Cody - mormorò lei appena, guardandolo con occhi sin troppo tristi.
- Dimmelo Christie - insisté l'altro. - Dimmi solo che non provi nulla per me, e non ci sarà alcun bisogno che me lo dica tuo padre... Me ne andrò da solo!
- Cristo, Cody - scattò dunque lei. - Non si tratta di questo: lo sai benissimo, sai che cosa provo per te, e lo sai perché proviamo entrambi la stessa cosa!
- Allora dimmelo!
- Non posso - gemette lei, in preda ai singhiozzi. - Dopo quello che è successo ieri, mio padre non vuole neppure che ti rivolga la parola per dirti "ciao"... Prima d'ora, non si è mai intromesso nelle mie questioni private; e ieri invece mi ha fatto una scenata orribile, credo di non averlo mai visto nemmeno così arrabbiato, e quello che ha detto poi...
- Che cos'ha detto?

Christie esitò, prima di rispondere, guardando Cody con un'espressione che precedeva in sintesi ciò che di fatto stava per dirgli.

- Ha detto che, se continuiamo a vederci, ti farà sbattere di nuovo in galera e mi spedirà dritta sul primo treno per Mixan - spiegò. - Se insisto nel voler fare di testa mia, dando semplicemente ascolto a quello che provo, rischio di farti del male e non voglio; non voglio che tu torni in galera per colpa mia, lo capisci... non voglio!

Cody sbarrò gli occhi.
Se Langford era effettivamente intenzionato a mettere in pratica le sue minacce, Christie non aveva altra scelta che cedere. Anche se si trattava di un ricatto bello e buono, per non dire insensato, la logica verteva tutta dalla parte di suo padre.

- E' assurdo - mormorò Cody con un filo di voce, guardando fisso nel vuoto con aria assente. - Assurdo, cazzo!
- Cody...

La reazione di Cody fu tanto violenta quanto perfettamente compensibile.
Incapace di contenere l'enorme rabbia che provava, il suo pugno si scaricò istintivamente conto il parapetto cui entrambi erano appoggiati. Una volta, due volte, tre volte...
Nonostante la mano scorticata e sanguinante, ignorando il dolore fisico, Cody continuò a menare pugni furiosi, maledicendo la propria impotenza, fino ad accasciarsi con le braccia sul parapetto.
Anche Christie soffriva.
Soffriva per lui, per lei stessa, per entrambi.
Si trovava in una situazione che non le consentiva la benché minima scelta: lasciare Cody, per evitargli di tornare ingiustamente dietro le sbarre; oppure sfidare apertamente suo padre ed ottenere il risultato opposto.
La logica suggeriva di arrendersi, di lasciar perdere, o comunque evitare di farsi male a vicenda. Tuttavia l'istinto era più forte della logica e, non potendo certo reprimere così i suoi sentimenti, Christie lasciò cadere i propri libri a terra e si mise ad abbracciare Cody più forte che potè. Cody non ebbe il tempo di rendersene conto che, cogliendolo completamente di stucco, le labbra della ragazza si spinsero avidamente contro le sue.
Passato il momento di esitazione, anche Cody si lasciò andare a baciarla, con tutto l'amore e la passione che gli bruciavano in petto. Christie si tirò indietro, non tanto per riprendere fiato quanto per dirgli una cosa molto seria, e Cody ebbe la prova tangibile di quanto anche lei fosse realmente e sinceramente innamorata.

- Voglio che ti metta bene in testa una cosa, Cody - esclamò lei, guardandolo dritto negli occhi. - Anch'io ti amo, e questo non ha niente a che fare con ciò che pensa o non pensa mio padre... Io sono innamorata di te!

Cody sorrise, baciandola ancora e ancora.
Sentirselo dire direttamente da lei e dalla sua voce, oltre che dal suo sguardo puro e limpido, era quanto lui non osava più nemmeno sperare.
Ogni suo bacio.
Ogni più piccola carezza delle sue mani, per Cody era il dono più bello e la dimostrazione di affetto più grande.

- Ti prometto che ne parlerò chiaro con mio padre - assicurò Christie, senza smettere di carezzare la fronte e le guance di Cody. - Quand'ero piccola, non abbiamo mai avuto motivo per discutere, siamo sempre andati d'accordo; ma se lui non intende accettare che io e te stiamo insieme, ebbene può anche dimenticarsi di avere una figlia!
- Dimmelo un'altra volta - mormorò Cody, quasi fosse in estasi.
- Che cosa?
- Che mi ami...

Christie sorrise.

- Ti amo - ripeté.
- Ancora!
- Ti amo, T-I A-M-O...
- Voglio sentirtelo dire all'infinito - puntualizzò Cody, sollevandola piano per il busto con entrambe le braccia e girando con lei a mo' di trottola.
- Cody, smettila, mi gira la testa - rise lei a gran voce.

Dopo essersi fermato, pur senza metterla giù, Cody rimase dunque ad ammirarla in tutta la sua bellezza. Christie dal canto suo, sorridendo felice come non mai, chinò il capo per abbandonarsi ancora una volta con lui ad un lungo bacio dolcissimo.

 

( continua )

   
 
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