Capitolo 2
Prove-
Ovvero, perchè qualcuno lassù ce l'ha con me?
Non mi piaceva fare la prima
donna e
arrivare tardi alle prove, quindi, anche se sapevo che le prove
sarebbero iniziate alle 9.00, mi svegliai alle 7.00 e iniziai a
sistemare casa mia, alle nove meno dieci presi la mia borsa, le
chiavi della macchina e chiudendomi la porta alle spalle partii alla
volta della mia scuola di teatro.
Arrivai all'auditorium a filo
campanella e mi sistemai in uno dei sedili delle prime file, la
professoressa, seguita dal resto della classe entrarono circa 10
minuti dopo e la prof salì sul palco con un microfono, una
volta essersi accertata di avere l'attenzione di tutti
iniziò
dicendo
<< Ragazzi, vi avevo detto che avremmo iniziato un
nuovo spettacolo, ma non vi avevo detto quale, ebbene, ci cimenteremo
in un film che ha fatto la storia del cinema, il romanticismo fatto a
film, un grande successo per la regia di James Cameron... Titanic!
>>
mi portai una mano alla tempia, qualcuno lassù doveva
odiarmi
veramente tanto; stavo cercando un modo per sgattaiolare via senza
farmi notare quando la voce della professoressa riecheggiò
nuovamente nella sala
<< E, dato che qui abbiamo una
piccola sosia di Jack Dawson, credo che quel ruolo sia già
assegnato, non è vero Alexandra? >> mi voltai
e notai la
mia amica che saltellava sulla sedia dalla felicità, e
certo,
ero io quella che doveva interpretare un ruolo che odiava, mi alzai
e, con il solito passo cadenzato, mi avvicinai al palco sotto lo
sguardo attento della prof e del resto dei miei compagni; salii
agilmente sul palco e vidi la professoressa avvicinarsi a me e
posarmi una mano sulla spalla, infilai una mano in tasca mentre mi
passavo l'altra tra i corti capelli biondi; tutti continuavano a
ripetermi che assomigliavo a Jack, ma era veramente così?
Ok,
ho i capelli biondi, gli occhi azzurri e un taglio di capelli simile,
ma ero pur sempre una ragazza per Dio! Forse è meglio che
faccia Jack senza lamentarmi, ci manca solo che finisca a
interpretare Rose, no, decisamente, meglio evitarlo.
<<
Bene, ora che abbiamo il nostro piccolo Di Caprio, è ora che
anche Rose si unisca a noi, non trovate? Iniziamo da te Giulia, vieni
qui e vediamo come ve la cavate con la scena sul ponte, ragazzi,
portate i copioni e montate il set, Clara, tu dai ad Alexandra gli
abiti di Jack e a Giulia uno dei suoi vecchi per farle interpretare
Rose. Veloci! >> concluse battendo le mani, quella donna
era
simpatica normalmente, ma quando si trattava di organizzazione
diventava peggio di Hitler, per questo non mi opposi quando sentii un
mano stringermi il braccio e la voce di Clara dirmi di seguirla,
arrivata nei camerini e indossato il costume di scena, che consisteva
in un paio di pantaloni marroncini, una camicia scura e un paio di
bretelle, rimasi shockata dal fatto che la prof me lo avesse fatto
già fare su misura, come se avesse dato per scontato che
avrei
accettato.
Uscii dal dietro le quinte e venni accolta sul palco
da Luca, che fece per darmi il copione, gli dissi che non ne avevo
bisogno, ero perfettamente in grado di ricordami le battute, avevo
visto quel film diverse volte e avevo una buona memoria, mi buttai su
una delle poltroncine in prima fila mentre aspettavo la mia compagna
di recitazione.
Se in quel corso c'era qualcuno che non
sopportavo quella era Giulia, si dava arie da prima donna, ma non
aveva doti artistiche ne recitative, aveva un carattere pessimo e una
cotta assurda per Zac Efron, ne parlava continuamente, e lo elogiava
neanche fosse un Dio dell'Olimpo; per l'amor del cielo, hai 20 anni,
per quale assurdo motivo hai visto High School Musical?
Le mie
elucubrazioni vennero interrotte dall'arrivo sul palco di Giulia,
che, copione alla mano enunciava a gran voce
<< Sono pronta
per il provino, dov'è Alex? >>
<< Sono qui >>
risposi, lanciandole un'occhiata di ghiaccio prima di salire sul
palco e immedesimarmi completamente nel ruolo di Jack Dawson, mi
stesi su una delle panchine del set e attesi, di lì a poco
sentii i passi di Giulia affrettarsi verso la finta balaustra ce era
stata installata in fondo al palco.
Jack:
Non lo faccia.
Rose:
Indietro! Non faccia lei un altro passo.
Jack:
Avanti, mi dia la mano, l'aiuto a tornare a bordo...
Rose:
No! rimanga lì... Dico sul serio... mi butto.
Jack:
...Non lo farà.
Rose:
...Che significa non lo farà? Non creda di potermi venire a
dire quello che farò o quello che non farò! Lei
non mi
conosce!
Jack:
Beh, l'avrebbe già fatto.
Rose:
Lei mi sta distraendo, se ne vada!
Jack:
Non posso, ormai ci sono dentro... [iniziai
a sfilarmi le scarpe]
se lei si butta,
io sarò costretto a seguirla in acqua per salvarla!
Rose:
Non dica sciocchezze! Morirebbe!
Jack:
So nuotare benissimo!
Rose:
Basterebbe il solo impatto con l'acqua a ucciderla!
Jack:
Bene non mi farebbe! Non dico certo il contrario... se devo essere
sincero mi preoccupa molto di più l'acqua fredda.
Rose:
...Quanto fredda?
Jack:
Gelida... forse solo un paio di gradi sopra lo zero... è mai
stata nel Wisconsin?
Rose:
...Cosa?
Jack:
Beh, gli inverni da quelle parti sono tra i più freddi. Io
sono cresciuto lì, vicino a Chippewa Falls. Ricordo una
volta
da bambino, io e mio padre andammo a pesca sul lago ghiacciato vicino
alle cascate... la pesca sul ghiaccio, sa, è quando...
Rose:
So cos'è la pesca sul ghiaccio!
Jack:
Mi scusi. Lei ha, come dire... tanto l'aria di una timorata di Dio...
comunque il ghiaccio ha ceduto ed io sono caduto in acqua. E mi
creda, cadere in acque gelide come quelle
laggiù...è
come avere tutto il corpo trafitto da mille lame. Non riesci a
respirare. Non riesci a pensare a nulla, tranne che al dolore. Ed
è
per questo che non ci tengo a tuffarmi dopo di lei... Ma come ho gia
detto non ho scelta. Da una parte spero che lei riscavalchi il
parapetto e mi risparmi questa incombenza.
Rose:
Lei è pazzo!
Jack:
Non è l'unica a dirlo. Ma con tutto il rispetto che merita,
signorina, non sono io quello appeso alla prua di una nave. Avanti,
mi dia la mano... non vorrà commettere una simile
sciocchezza.
Mi chiamo Jack Dawson.
Rose:
Rose
Dewitt Bukater
Jack:
Devo
chiederle di scrivermelo il suo.
Esattamente
come nel
film mentre Rose si aggrappa al polso di Jack per farsi tirare su
scivola sul vestito e Jack cerca di issarla sul ponte.
La prova con Giulia era finita, sinceramente, non mi era piaciuto
come aveva recitato, troppo poco concentrata sul personaggio e troppo
sul leggere il copione; la prof si alzò e le disse di andare
a
cambiarsi e tornare al suo posto, poi venne da me e mi strinse la
mano dicendo
<< Cosa avevo detto io, una piccola Di Caprio,
sembravi veramente Jack Dawson, ottima interpretazione, come sempre,
mi sorprende che tu sia ancora qui, invece di essere a Hollywood a
riempire le mensole di Premi Oscar! >>
<< Non voglio
un premio Oscar signora LeBlanche, voglio essere fiera di me stessa,
e lo sono anche stando qui, non ho bisogno di Hollywood
>>
<<
Se lo dici tu... >> disse prima di tornare al suo posto e
dire
<< Lucia, sei la prossima! >>
La giornata andò
avanti così e provai la stessa scena un centinaio di volte
ma
a fine giornata la prof non aveva ancora trovato nessuna delle altre
ragazze che potessero interpretare Rose, così, alzandosi
dalla
sedia prese un microfono e disse
<< Ok, Louis, vieni tu a
fare Jack, ho bisogno che Alexandra faccia vedere alle altre come si
interpreta Rose in modo convincete. >> Mi voltai verso di
lei
guardandola astiosa, no! Mi rifiutavo!Interpretare Jack era
già
contro i miei principi, ma addirittura interpretare Rose, era
masochismo, fatto sta che, ingoiando il boccone amaro tornai nei
camerini e presi l'abito che mi veniva porto da Clara, lo osservai
disgustata per qualche secondo, poi mi decisi ad indossarlo e tornai
nuovamente sul palco, la scena era la stessa, ora dovevo
semplicemente recitare le battute della spocchiosa; stranamente
dovette riuscirmi decentemente perchè la prof
tornò sul
palco e rivolgendosi alle altre ordinò
<< Bene,
avete visto? Questo si chiama recitare. Per domani voglio che tutte
voi sappiate questa parte del copione, non ho intenzione di far
interpretare Rose ad Alexandra quando e così naturale nel
ruolo di Jack. >> il resto della classe si
alzò
borbottando e iniziò ad uscire dalla sala, io tornai verso i
camerini e iniziai a cambiarmi, una volta uscita, indossavo di nuovo
un paio di jeans e una maglietta, mentre stavo per tornare in strada
la mia vista, lentamente, si fece più sfocata e, di colpo,
svenni.