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Autore: tini fray    13/11/2013    6 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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 New York mai fu così fredda come quella sera. Fredda e cupa.
Alec era uscito, no, non uscito, fuggito dall’Istituto tentando di trovare un modo per potersi distrarre. Magari il rumore dei clacson, le luci delle insegne dei locali..
 Aveva bisogno di togliersi dalla testa le urla di sua madre e di suo padre scoppiate durante il loro ennesimo litigio. Aveva  bisogno di dimenticare quanto in quel momento si sentisse smarrito, aveva bisogno di dimenticare quanto si sentisse solo e inutile.
In un altro momento avrebbe potuto benissimo chiamare lui , andare lì al loft e abbracciarlo, per provare quel senso di serenità che soltanto lo sguardo dei suoi bellissimi occhi da gatto e le sue braccia gli sapevano dare , ma non in quel momento.
Mentre camminava immergeva gli anfibi nelle pozzanghere d’acqua che si erano formate sulla stradina accanto al porto.
 Osservava  tutto con indifferenza, ogni cosa gli ricordava  lui.  Due ragazzi , in una panchina sulla riva del porto , si scambiavano le loro “promesse d’amore” , lui non poteva far’altro che pensare a Magnus.
Persino il vento che, furtivo e scaltro come una pantera, si infilava nei suoi capelli scuri , gli ricorda i movimenti di Magnus. Qualsiasi movimento di Magnus era silenzioso e scaltro ma il suo udito sviluppato da Nephilim riusciva sempre a rintracciarlo.
 Le luci verdi, gialle, blu e nere dell’ insegna del Pandemonium ricordavano ad Alec le pareti e l’arredamento del loft del nascosto.
 I suoi occhi girarono per tutta la visuale e si soffermarono sull’acqua , in quel momento la invidiò : scorreva senza che nessuno potesse far nulla per impedirglielo , trascinava tutto quello che trovava …
Ma se riusciva a trascinare tutto quello che trovava, poteva  benissimo trascinare via anche tutto il suo dolore , tutta la sua sofferenza , il suo rammarico , la sua continua paura di sbagliare …
Poteva …
Successe in un attimo , neanche se ne rese conto, si ritrovò sul muretto che divideva la strada e il corso del fiume.
Solo un passo e avrebbe dimenticato tutto , solo un passo e nulla avrebbe avuto più senso , solo un passo e le vite di tutti quelli che lo odiavano sarebbero state allietate.
Incominciando da quei vecchiacci del Conclave , oh si avrebbero fatto festa e attaccato ad un palo il suo corpo senza vita dandolo al rogo, magari danzandoci intorno. Poi suo padre, Robert : lo aveva sempre criticato e condannato perché lo riteneva sbagliato , un essere insulso , pensava che essere omosessuale lo avrebbe rovinato.
Ma sbagliava.
Era stata colpa di Alec se Magnus aveva scelto giustamente di lasciarlo lì, in quel tunnel della metro . Dopotutto la decisione di accorciargli la vita era stata sua , anche se dopo si era pentito. Pensò a Magnus , di sicuro già lo aveva dimenticato e adesso era nel suo loft a spassarsela con un qualsiasi nascosto , mondano o cacciatore che sia.
 Beh , come dargli torto no? Alec pensava di essere stato la sua disgrazia , la sua rovina , di aver fatto schifo , di non essere stato d’esempio per nessuno , soprattutto per Max …
 Gli ritornò un ricordo alla mente: era nella sala degli accordi ad Idris, che stringeva la mano fredda del corpo senza vita di Max, che suo padre teneva in braccio . Pensò: Se non fosse andato a perlustrare la zona come un perfetto imbecille e fosse rimasto con Max a quest’ora lui non sarebbe morto , forse sarebbe morto Alec stesso ma alla fine sicuramente sarebbe stato meglio.
Più convinto che mai chiuse gli occhi e disse “addio” a tutte le cose che gli stavano più care:
Addio New York, addio Idris, addio istituto, addio Empire State Building, addio barboni sotto la 14esima, addio presidente Meow, addio Simon ( finalmente si ricordò il nome del vampiro/mondano),  addio Clary, addio Jace, addio Church, addio mamma , addio papà , addio Magnus, addio Isabelle..
 Stava per fare quel piccolo passo che lo avrebbe portato da quel muretto in una tomba della città Silente quando pensò ad Isabelle.
Se lui fosse morto Isabelle cosa avrebbe fatto? Era sempre stata una ragazza forte, persino da piccola, ma aveva già perso Max ed era andata proprio da Alec a piangere le notti seguenti alla sua morte. Cosa avrebbe fatto sapendo che anche Alec era morto? Era stato la sua ancora di salvezza per tutta la vita … Era l’unico con cui si confidava … Sarebbe crollata del tutto …
E Jace?Jace era il suo migliore amico , forse l’unico suo amico , era il suo parabatai , ma che dico! Lui era suo fratello , lui era l’unica persona che non pensava che Alec fosse  inutile , un secchione , un  frocio.   Forse lui e isabelle erano gli unici che sarebbero rimasti segnati dalla sua morte. Poteva mai fare una cosa così spregevole alle uniche persone che gli erano state vicine durante tutta la sua vita? La risposta ? No!
Riaprì  gli occhi e scese dal muretto , non poteva fare loro questo , non poteva. Avrebbe continuato a soffrire senza dire loro niente e magari un giorno avrebbe dimenticato tutto questo , anzi ci avrebbe ripensato e avrebbe riso.
 Ma in quel momento vedeva solo nero …. Nero dentro di lui dove Il suo cuore e il suo cervello erano in battaglia continua … Nero come il clima che si era creato fra lui e Isabelle.
Lei gli proponeva spesso di uscire , di andare da Taki’s , gli proponeva di dimenticare.
 Nero come il cielo sopra la mia testa mentre tornava a casa , all’istituto. Ormai aveva deciso di non buttarsi , non poteva tornare indietro , sarebbe stato un debole , un debole frocio.
Mentre pensava profondamente non si rese conto di essere già arrivato all’Istituto.
Angolo Crazy:
 Ed ecco il primo capitolo *-*
 
 scusate ma non ce la facevamo a non postarlo e allora abbiamo ceduto ed eccolo qui.
Vi prego lasciate un commentino anche solo per dire che la storia vi fa schifo grazie ;-)
alla prossima
-tini fray e kiakkiera
  
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