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Autore: GoodMiss    26/04/2008    2 recensioni
AGGIUNTO SESTO CAPITOLO! ! Non voglio donarvi la solita, sfiancata immagine dell’eroina buona e sincera,vi offro qualcosa di più marcio e veritiero..
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non posso più restare in questa

Ecco il mio primo capitolo che dono alla stupenda storia di Kitthex,un omaggio alla sua Eileen che ha creato e che mi è entrato subito nell'animo .

Spero solo di averlo reso nella sua integrità ed incantevolezza.

Partecipo a questa Fanfiction con un personaggio che voi forse avete già conosciuto: Antoine Le Mònter,il protagonista della mia one-shot  "Non t'avevano insegnato che..".

Quelli che hanno letto la storia forse lo conosceranno almeno un pò,quelli che non l'hanno fatto avranno modo di farlo leggendo qui.

Il capitolo è strutturato in una doppia prima persona: Eileen ed Antoine ci racconteranno le emozioni e le sensazioni che legano il loro primo incontro.

Spero che la lettura sia gradita.

Un bacio a Kitthex per avermi dato questa opportunità ed un grazie di cuore a tutti i lettori.

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3° Capitolo

Nel Buio T'incontrai

Non posso più restare in questa prigione:un altro minuto in più e mi sentirò d'impazzire fra questa catene.

Il lusso?cos'è se non una stupida fandonia del mondo moderno in base alla quale vengono divisi gli uomini?

Ci sono persone che hanno ville,palazzi ed immensi giardini:solo quelle,standosene comodamente nei proprio sontuosi letti, meritano privilegi ed onori

ce ne sono altre che lavorano nei campi spaccandosi la schiena al sole

e tornano nelle loro catapecchie con una misero pezzo di pane:per loro non v'è sollievo nella vita ,destinati per sempre a dormire sulle pietre.

Questa è il modo in cui procedere il mondo?

I nobili,eccoli cosa sono:stupide pigotte ornati di ridicole parrucche nascosti fra le lezioni di Bon Ton e ambiziosi giochi di potere;Sono stufa dei strettissimi corpetti che mi affilano la vita ma soffocano la mia voglia di libertà;Sciolgo i lacci di questo frivolo strumento di seduzione femminile ed infilo uno scollatissimo vestitino che mi dona quell'aria da popolana,tutto questo lascia ben poco all'immaginazione:Ho voglia di evadere,di camminare con i capelli rivolti ai raggi di luna canticchiando canti afrodisiaci..

La figlia di Amedeo Treschi vuole la trasgressione ed il piacere,desidera catturare la  vera vita anche se solo per pochi minuti,giusto il tempo di concedersi alle gioie che solo un erotico intreccio di corpi può dare.

Prendo il mio caro mantello che aiuta a nascondere il mio viso e le mie morbide forme;posso stuzzicare, nei miei amanti, la voglia di scoprirmi quando un leggero venticello accrescerà quel groviglio di passioni a cui nessuno può sfuggire.

Vostra Eileen- al secolo:Claudia Treschi.

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Nella mia silenziosa abitazione si sentono i fruscìì di un leggero vento che sembra accarezzarmi i pensieri con dolcezza inesaudita, vedo la finestra spalancata con le tende che svolazzano ed improvvisamente mi lascio cadere sul divano poggiando la testa sul palmo della mano;sento la solitudine e la noia logorarmi ogni singola fibra del mio corpo,avverto l'incostanza delle mie emozioni che, prima si lasciano ammaliare da una semplice brezza notturna ,e poi s'inabissano dall'agonia di notte così uguali e monotone.

La luna quando brillerà di un colore diverso?

Potrei assaporare il gusto di una novità che sconvolgerebbe l'intera Venezia e mi sentirei parte di tutto quel popolo che si affaccerà alle finestre, chiedendosi come mai la signora della notte abbia cambiato la colorazione dei suoi raggi,sentirei l'euforia ed i sussulto generale di un evento così romantico e mi sembrerà di esser vivo senza neanche aver un minimo accenno di sete e la mia anima si placherà guardando i soliti ponti che risulteranno, per miracolo,come mai visti.

Mi sento debole ed apatico sapendo benissimo che questo sogno non potrà mai avverarsi;mi alzo e mi dirigo verso l'unica cosa in grado di tenermi compagnia:il mio amato pianoforte.

Sfioro la mensola dove abitualmente ripongo i miei spartiti,e immediatamente la mia mente crea una malinconia melodia,una delle solite,una di quelle  che,una volta finita,ti senti l'animo commosso per la nostalgia che ha instaurato nel tuo cuore.

Mi siedo sullo sgabello di ottone ,slaccio le maniche a sbuffo della mia camicia per poter muovere al meglio le mie dita;e la musica comincia,la sento pervadere ogni poro della mia dura pelle e le mie sensazioni sembrano poggiarsi sui tasti che sto muovendo.

In questo momento esistiamo io ed il mio piano;il vento,la fame e la sete sono scomparsi definitivamente.

Ma poi sbaglio,una nota,ne sbaglio,due e poi tre ; sto iniziando a distrarmi c'è qualcosa che m'inquieta e mi disturba,un quid che neanche una romantica sinfonia può calmare:

Ho fame,fame,ancora fame.

Riprendo a suonare,non ho voglia di camminare  per le calli desolati di una Venezia Dormiente ed andare alla ricerca esasperata di una buona meretrice che si conceda ai miei giochi erotici,anzi se proprio questo disperato dovesse uscire, spinto dall'impellente necessità di nutrirsi,Il vampiro Antoine Le Mònter vorrebbe adescare una donna di buona famiglia che magari si stia rigirando nel suo letto a baldacchino.

Sbaglio per l'ennesima volta le note,basta!

Prendo il mio gilet e lo abbottono mentre già torturo la mia mente sul cosa debba fare;M'infilo il lungo mantello di raso nero e prendo anche il mio adorato bastone di oro,un caro ricordo dell'unica esperienza omosessuale che ebbi.

Ah..

Scendo di fretta gli scalini poggiando la mia mano inguantata sulle barocche ringhiere un pò impolverate quando, mi blocco al terzultimo gradino:la mia razionalità è inebriata dal caldo scorrere di un sangue in ansia e preoccupato,bollente tepore di un anima in fuga.

Sangue,Sangue,Sangue:E l'istinto sta prevalendo ancora.

Insieme all'odore del sangue il mio olfatto percepisce l'essenza di una calda carne appena lavata con del latte mischiato a delle violette,segreto di bellezza per le donne.

Allora questo mortale che cammina con passo svelto è una donna. O una prostituta o qualcuno che fugge.

Niente donne di strada stasera!

ho detto che voglio incantare qualche nobildonna che respira fra le sue lenzuola;

ma questo passo accelerato e la sua unica profumazione sta lentamente occupando ogni mio desiderio.

Vinco le mie titubanze e seguo questa massa informe coperta da un pregiatissimo mantello purpureo:per quante ore avrà dovuto lavorare questa donna per poterselo permettere..

Riesco ad intravedere solo i suoi bruni capelli e non posso fare a meno di notare il panico che viene dipinto da i suoi passi accelerati mentre si divincola in cunicoli bui e tortuosi mentre il più totale silenzio della notte accompagna le sue paure più fervide:timor di essere aggreddita,torturata e violentata, leggo tutto questo nella scia che lascia  il suo profumo misto di sudore e sangue in ebollizione.

Inizio a fischiettare,proprio come un gentiluomo non dovrebbe mai fare, per attirare l'attenzione di questa strana donna,lei mi sente e posso percepire il panico che le oscura la ragione,emette timide parole nella quale posso contare i battiti irregolari del suo cuore.

-Chi siete?-la sua voce è candida- "Fatevi avanti nel buio,non riesco a vedervi!"

Noto che cerca di aguzzare la vista per dare forme e colori alla mia sagoma,ma velocissimo mi presento davanti ai suoi occhi spostandole i fragili capelli che coprono la sua lunga fronte

-Non abbiate paura-assumo un tono di voce rassicurante- Vi ho vista camminare a passo svelto e visibilmente in ansia e ,così, ho ben deciso di seguirvi e proteggervi da eventuali aggressioni,ci sono molto balordi in giro alle due di notte,dovreste saperlo!-

Rimango incantato dall'armoniosità e la finezza che emanava quel viso femminile,no,non poteva essere una donna di strada,il suo mantello era pregiatissimo ma il suo vestito è quello di una semplice ragazza di campagna e cerco di comprendere se ho di fronte una donna d'alta società od una semplice meretrice;decido in ogni caso di regalarle un rosa bianca che caccio dal taschino del mio gilet,un pò per farmi perdonare di aver fischiato in un modo così rozzo.

Alla vista del fiore la madamoiselle spalanca gli occhi, chiaramente perplessa e stupita dalla gentilezza del mio accento straniero.

-Oh vi domanderete perchè proprio una rosa bianca?- e quindi la guardo con i miei ipnotici occhi azzurri- è un simbolo di purezza ,un pensiero candido e consolatorio per un tormentato angelo che incontro per le strade di Venezia.

Ora però questa donna increspa le labbra in segno di malizia,non so spiegarmi il mutamento del suo animo,peraltro adesso si slaccia un pò il mantello e noto i suoi morbidi seni che  stuzzicano ancor di più la mia voglia di succhiarle tutta la sua linfa vitale.

-Vi sembra pura una donna che cammina sola a quest'ora di notte,messere?-ora la sua sua voce è calda ed i suoi scuri occhi sembrano divorarmi mentre adesso si alza con maggior intensità quella calda brezza notturna che sembra voglia strapparle di i suoi indumenti.

-Guardandovi attentamente madame ,non sembrate affatto una donna di mondo anche se il vostro abito è modesto, tuttavia continuo a pensare che scappasse da qualcosa che v'incuote paura e volevo rassicurarvi che sotto il mio sguardo,non sarebbe successo nulla-

Lei mi guarda intensamente,per tutti i cieli adesso l'azzannerei per tutto il desiderio che mi sta facendo provare.

-Ditemi una cosa,siete o no una nobildonna?-le chiedo

-Cosa le importa?-

- M'importa saperlo,se voi lo fosse,sareste la prima donna dal sangue blu capace di risvegliare i moti voluttuosi del mio  cuore un pò malato.

-Vi siete innamorato di sole donne di strada?-mi chiede fingendo curiosità,in realtà il suo cuore batte all'impazzata,è emozionata quanto me.

-Più o meno,madame -

ora la sto penetrando con il magnetismo dei miei occhi,e mi sento in qualche modo già appartenente al suo intimo mondo,sarà che forse anche lei adesso ,in questo momento,mi sta scrutando l'animo e starà vedendo in pieno viso la folta schiera delle mie emozioni.

-Cercate avventure?-mi arrischio a porle questa domanda ma so bene,che se è nobile di sangue,non lo ammetterà mai ed inizierà a giocare con i miei istinti,non sapendo però in quale rischio potrebbe incorrere.

-Non so neanche chi siete,messere- sta fingendo reticenza mentre adesso mi sfiora con l'indice le labbra e volutamente lascia del tutto scivolar  il mantello mettendo ben in mostra la sua carne e facendomi ancora più udire il rumore del sangue che sbatte nelle vene- che voi mi proponete avventure?-

-Mademoiselle,i vostri occhi non esprimono né pudore reverenziale  né timidezza giovanile,il vostro sguardo è identico al mio:esprime voglia di combattere la solitudine,come se il mondo in cui vivete non ve lo sentiate fra le mani e lo fuggite per paura di diventar meschina e frivola come la gente della vostra alta società.-

 Non so come queste parole che lasciano scoprire troppo di me siano uscite dalla mia bocca affamata,ma sento ormai quell'inguaribile desiderio di amare come un uomo mortale può fare,senza sentire l'impulso di ammazzare,senza scoprire che si può godere più un orgasmo.

Travolto dalla mia passione di carne e non di sangue,la bacio violentemente,lei non si scosta e nè si ribella,ricambia ancora più voluttuosamente infilandomi la sua lingua bollente nella mia bocca;le mie mani le tastano i seni pieni di ormoni,mentre lei mi tira quasi i capelli presa dalla forza della sua voglia di sesso,prende a scendere con le sue affusolate dita nella cinghia dei miei pantaloni:non sento null'altro che voglia di fare l'amore con lei,mi sento essere rinato da mortale,mi sento commuovere l'animo dall'impossibilità di quello che mi sta succedendo.

Non ho voglia di sangue.Non ho voglia di morderla.Non voglio ammazzarla.Non mi sembra di aver mai conosciuto altro piacere se non la carne.

Ora la spingo in un angolo seminascosto del cunicolo in  cui ci troviamo,dove neanche la luna può guardarci,dove nessuno può rovinarci questo sogno.

Le alzo la gonna,mentre le bacio i seni,mentre la mia erezione è al massimo.

La sto per penetrare e lei mi guarda con una gioia ed estasi indescrivibile,quasi mi volesse ringraziare per l'emozione che le sto dando ..

ma ecco,il mio raro ed unico momento da mortale che ho vissuto  dopo oltre 100 anni,è andato in frantumi.

La vena mi pulsa,e l'istinto di ammazzarla è rinato.

Mi blocco e la guardo negli occhi,lei è sbalordita e sento il suo cuore battere ancora di più.

-Che vi succede?-mi bisbiglia nell'orecchio..

No!Perchè perchè?Mi sembrava di esser tornato uomo..perchè tanta crudeltà,perchè illudermi in questo modo?

Non voglio ammazzare questa donna che mi ha reso umano anche se solo per pochi istanti.

Ha spezzato la mia eternità con il suo dolce e malizioso sguardo.

-mademoiselle - riesco a pronunciare solo uno stupido francesismo,mentre le riguardo di nuovo il suo squisito decollète.

Scappo da lei,come un vigliacco lasciandola nel buio più nero,nel quale, in lontananza, riesco ad intravedere solo la rosa bianca caduta per terra.

 E Dalla rabbia prendo un topo e gli stacco la testa succhiandogli il sangue.

**********************************

"...Li lasciamo tremanti, sì, ma di desiderio del sovrannaturale..."

                                                                                           Scappò via come se avesse avuto paura di me,come se avesse provato il timore di farmi male,

mentre io rimanevo tremante,incredula,ammaliata

 e sempre più convinta di aver sfiorato qualcosa di eterno e sovrannaturale.

Eileen

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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