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Autore: AwwSelena    15/11/2013    1 recensioni
Un cugino comparso dal nulla, una richiesta inaspettata, una scommessa deficiente tanto quanto il suo ideatore e un amore che si sgretola ma da lì nascerà una nuova amicizia.
Loro due, così diversi eppure così uguali.  
Gli opposti si attraggono? Loro due si odiano ma nonostante ciò non possono stare uno lontano dall'altra.
Cosa ne uscirà fuori?
 
-Mamma d’inglese non ne capisce nulla, io le ferie le ho ad agosto e poi ci sei tu…l’unica capace di farsi capire da un inglese senza comprare una cucina al posto di un pollo allo spiedo. Spiegami, dovevo bruciare quest’opportunità?-
-Papà, se intendi la figuraccia di zia Margherita in Inghilterra, stai tranquillo, non credo che Louis la voglia con se. E comunque almeno lasciarmi decidere no, eh?-
-Come, lui non te l’ha chiesto?-
-Si, ma se me lo avessi direttamente detto tu, tipo “Faith, tu andrai in Inghilterra perché ho appena scoperto che tu e un 1/5 dei One Direction siete cugini” mi sarei evitata una figura di merda con Louis Chiappe D’Oro Tomlinson, MI SPIEGO?-
 
Prequel de "Il matrimonio del mio migliore amico"
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hayley’s POV

 

Eravamo nella camera di Faith e c’era il casino più totale: armadio spalancato, vestiti dappertutto, scarpe sul pavimento, cinture sulla scrivania e, come a peggiorare la situazione, il bagno privato era praticamente sottosopra.

Dopo un pranzo lunghissimo in cui gli sguardi erano stati i protagonisti, i due piccioncini si erano chiusi nelle loro stanze e, ovviamente, a chi era toccato seguirli? A noi!

I ragazzi da mio fratello e io da Faith, che praticamente si stava scervellando da più o meno tre ore e mezza per capire cosa avrebbe potuto indossare quella sera.

-Hayley! Mi hai sentito?- La sentii dire risvegliandomi dai miei pensieri.

-Eh?-

-Guarda qua.- Disse mostrandomi un altro outfit (avevo ormai perso il conto). Vi dico già che non era nulla di particolare, inutile spendere parole per descrivervelo.

-Sei seria?- Dissi guardando disgustata prima il vestito e poi lei.

-Sono disperata!- Si buttò sul letto con fare, appunto, disperato.

-Faith, ma perché la fai tanto lunga? Io alla prima uscita con Justin ero vestita con le converse, stai calma!- Cercai di calmarla, inutilmente.

Solo a quel punto mi resi conto di che cavolata avevo detto: Justin era un ragazzo normale, Harry, invece, era una star mondiale! Che avrebbero detto i giornali sull’abbigliamento della mia amica?

Mi guardava male, anzi, male è dire poco.

-Okay, ho detto una stupidaggine.- Ammisi.

-Si tesoro, l’hai detta eccome!- Rincarò la dose. Feci finta di non avere sentito.

Che poteva mettersi quella povera disgraziata al suo primo appuntamento?

EUREKA!

-Ho trovato!- Urlai all’improvviso facendola sobbalzare.

-Davvero?- Fu la sua incredula risposta.

-Vieni con me!- Le presi la mano per poi trascinarla nella mia stanza. Spalancai l’armadio e cominciai a frugare tra i vestiti appesi.

-Ma dove diavolo?!- Mormoravo mentre cercavo.

-ECCOLO!- Appena mostrai l’abito alla bionda, un’espressione di stupore si formò sul suo viso.

-Mio Dio… E’ l’abito più bello che abbia mai visto.- Riuscì a mormorare meravigliata.

Era un vestito bianco sui toni del grigio, corto fino alle ginocchia, con delle decorazioni floreali sull’orlo.

Tornammo nella sua stanza e l’occhio mi cadde sull’orologio appeso al muro: erano le sei e mezza! L’appuntamento era esattamente un’ora dopo, eravamo in un ritardo assurdo!
Afferrai un paio di tacchi abbinati e la spinsi in bagno facendole fretta e raccomandandole di fare in tempo: avevo qualcosa di più importante da fare che trasformare Faith in Cenerentola.

D’altronde io avevo concluso il mio compito, per cui avevo tutta la libertà di svolgere la mia “missione” o, come l’avevo chiamata io, “missione spionaggio al fratello idiota”. Okay, non sarà proprio azzeccato come nome, ma suona bene.

Uscii dalla camera con passo felpato e con altrettanta attenzione mi avvicinai alla porta di mio fratello appoggiandoci sopra l’orecchio, per sentire meglio.

-Io non posso! Non ce la faccio!- Sentii dire proprio da Harry.

Poi, dei passi si avvicinarono alla porta.
Scappai a nascondermi prima che potessi sentire altro; se mi avessero scoperta sarebbe stata una tragedia, anche perché se non mi fossi spostata in tempo mi sarei beccata un colpo di porta in faccia!

Perché mio fratello aveva detto quelle cose…? C’era qualcosa che non mi aveva detto, forse un segreto? E perché il suo tono sembrava di sperato? Cosa c’era sotto?

Dovevo scoprire quello che stava succedendo.

 

Louis’ POV

 

-E questi?- Chiese il riccio, prendendo L’ENNESIMO paio di pantaloni dall’armadio. Cominciavo a credere che quello non fosse un armadio, bensì la borsa di Mary Poppins.

Stavo morendo dalla noia chiuso in quella camera.

-Non si abbinano alla maglia.- Ebbi la forza di mormorare.

I ragazzi erano stremati quanto me: dopo pranzo avevamo prenotato il ristorante e poi Harry ci aveva trascinati in camera sua senza sentire ragioni.

E la cosa strana è che stava andando nel panico, quell’idiota.

Continuava a ripetere che forse era troppo presto, che aveva paura di fare una figura di cacca, di non essere all’altezza e bla bla bla.

-Non posso! Non ce la faccio!- Si autocommiserava.-

-Harry, ti stai riducendo così per un’uscita? Ma nemmeno se a Faith piacesse un altro, dai!- Alle mie parole Niall sbiancò e con passo veloce uscì dalla camera. Ma si può sapere che diavolo aveva? Ci guardammo straniti per poi sospirare all’unisono.

Continuai il mio discorso:- Il punto è che hai la strada spianata! Fregatene se non fai una bella impressione! Se le piaci, le piaci per come sei, stop. E’ inutile che ti fai pippe mentali inutili!-

-Già! Che poi un tipo come te come potrebbe non piacere?- Proseguì Liam.

-Su, infilati una camicia, dei pantaloni e una giacca e via, tanto peggio del mio primo appuntamento con Perrie non può andare!- Commentò Zayn, al che scoppiammo a ridere.

-Grazie ragazzi.- Disse sincero Harry.

-Grazie ragazzi un emerito corno! VAI A VESTIRTI CHE MANCA UN’ORA, CRETINO!- Lo sgridai interrompendo la pace.

-Certo che è proprio un idiota.- Commentai appena il ragazzo fu uscito.

-Eh già.- Sospirò Liam.

-Ragazzi, ma voi sapete che aveva Niall? Sembrava strano... E’ uscito così in fretta.- Osservò poco dopo.

In effetti Niall è un tipo pacato; quelli scettici e frettolosi siamo io ed Harry.

-Molto strano… Davvero molto strano…- Imitai un detective.

-Lou, non fai ridere.- Fu l’espressione seria del pakistano.

-Mi hai rovinato la scena!- Protestai.

Silenzio.

Silenzio.

Silenzio.

-EEETCIU’!- Starnutì ad un certo punto Liam, facendoci sobbalzare.

-Dio Santo Liam! Mi hai fatto prendere un colpo!- Strillò Zayn.

-Comunque… Chi di voi ha capito cos’ha Niall? Perché io, sinceramente, non me la spiego tutta questa fretta.- Ricominciai.

-Vediamo… E’ scappato quando stavi parlando con Harry…- Rifletté Liam.

-Proprio quando hai detto “Nemmeno se a Faith piacesse un altro”…- Continuò Zayn.

Ci guardammo in faccia, increduli. Che fosse davvero quello il motivo per cui il biondo era scappato?

Ci guardammo per cinque minuti abbondanti, dopodiché pronunciammo un sonoro –NAAAH!- abbandonando l’idea.

-Secondo voi, mia cugina come si veste?- Domandai, curioso della risposta dei miei amici.

-Sarà sex-VOLEVO DIRE BELLISSIMA COME SEMPRE!- Disse Liam, facendo scoppiare Zayn a ridere e beccandosi un’occhiataccia da parte mia.

-Io a dire la verità non lo so, spero solo che Hayley non abbia combinato un macello.- Ammise il moro.

-A proposito di Hayley, chissà se ha visto Niall! Anzi, esco e glielo chiedo!- Dissi alzandomi.

Feci per aprire la porta, ma sbatté contro qualcosa. Anzi, qualcuno.

-Ahia!- Urlò una voce femminile.

-Hay, che cavolo ci facevi là dietro? Ci stavi spiando?-

-Chi? IO? NOO!- Mentì inscenando una farsa da attrice consumata.

-Fattelo dire, come attrice fai a dire poco pena.-

-Ma vai a-

Liam tentò di calmare le acque:-RAGAZZI, NON VI AGITATE!-

-Io non sono agitata, è Louis che non riesce a pronunciare una frase senza offendere!-

-Io non ti ho offesa!- Urlai, tentando di difendermi.

-Io invece mi sono offesa!- Replicò Hayley.

-Ma non me ne frega un piffero se ti sei offesa!-

-Ma guarda un po’ questo, io ti…- Fece per urlarmi contro, ma lasciò la frase in sospeso, incantata da ciò che vide. Harry era appena uscito dal bagno, tutto in tiro ed elegantissimo.

Pronunciammo uno –WOW- in coro, dopodiché Zayn se ne uscì con un –Amico, Faith è fortunata!-.

-Zayn, ma ci sei o ci fai?- Lo accusai.

-Giorni Celesti, Harry sei…WOW!- Esclamò la sorella guardandolo con ammirazione.

-Faith è davvero fortunata!- Gli scoccò un bacio sulla guancia.

-Ragazzi, secondo voi va bene?- Mormorò.

-ALTROCHE’!- Gridò Liam.

-Speriamo che vada tutto bene…- Era spaventato, comprensibile dato che Faith è una…pazza.

-Okay gente, ora vado a vedere a che punto è la biondina, preparatevi psicologicamente!- Squittì Hayley in pieno stile Barbie.

-Hey… Ma dov’è Niall?- Chiese il riccio guardandosi intorno.

-Boh.- Fu la nostra risposta.

-Dobbiamo parlare io e te.- Mi rivolsi serio ad Harry. Sul suo viso si formò un’espressione seria, ma anche preoccupata.

Lo minacciai.

-Noi ci conosciamo da due anni e siamo praticamente fratelli, ma ti giuro che se le spezzi il cuore ti uccido. Ti butto sotto un treno. O, peggio ancora, ti sfratto. Prova a farla piangere anche solo una volta, e mi vedrai trasformarmi nel tuo peggior nemico. Sono stato chiaro, Harry Styles?- La sua espressione non cambiava.

-Dai Lou, non farlo cagare sotto!- Intervenne Zayn con molta poca finezza.

-No Zayn, quello che ha detto è importante.- Questa volta fu proprio il diretto interessato a parlare.

-Louis, sta’ tranquillo. Ti prometto che non la ferirò e se, in qualche modo per ora sconosciuto, dovessi farle del male, mi ucciderei da solo.- Parlava seriamente e per avere 19 anni non era un discorso da niente.

-TA DAAA!- Fu l’urletto di Hayley che spezzò l’aria solenne.

Aprì la porta della camera della bionda e da lì ne uscì una Faith fantastica, candida, perfetta per Harry.

I ragazzi avevano la bocca spalancata.

-Chiudete quelle bocche, fino a prova contraria è mia cugina.- Li rimproverai. Tutti improvvisamente si ricomposero.

-Hey.- Mormorò il mio migliore amico.-

-Hey.- Rispose allo stesso modo Faith.

-Okay, sei bellissima, siete perfetti, siete pronti, siete caldi, siete dolcissimi e forse lo siete anche troppo, MA ORA FUORI DALLE PALLE!- Cominciai a dire a raffica mentre li spingevo giù per le scale e verso la porta.

Aprii la porta e li spinsi fuori sotto le facce esterrefatte di Hay, dei ragazzi e addirittura di loro stessi.

-Me ne sono liberato!- Esclamai soddisfatto. A un certo punto qualcuno bussò:

-Lou, idiota che non sei altro, ho lasciato la borsa sul tavolo!- Strillò da fuori mia cugina.

Presi la borsa, aprii per la seconda volta la porta e gliela lanciai, meritandomi un insulto da parte di entrambi, per poi richiudere la porta con le risate dei presenti come sottofondo.

Finalmente, PACE.

 

Harry’s POV

 

Eravamo appena “usciti”, quando il taxi si fermò proprio davanti al cancello.

Ci incamminammo ed entrammo nell’abitacolo.

A un certo punto, scoppiammo a ridere per la scena di poco prima.

-Mio cugino è un idiota.-  Riuscì a dire tra le risate.

-Puoi scommetterci bellezza!- Avvampammo. Era la prima volta che uscivamo da soli e avevo così paura che tutto andasse storto…

A un certo punto il taxi si fermò di colpo, facendoci sbattere l’uno contro l’altro.

Pagai il tassista e scendemmo.

Avevo prenotato in uno dei locali più lussuosi di Londra: uno dei vantaggi di essere Harry Styles è che ogni cosa è possibile, o almeno la maggior parte. Ma nonostante tutte queste possibilità non mi sbilancio quasi mai.

Entrammo e la calda atmosfera del ristorante ci avvolse; nonostante fossero gli ultimi di luglio, Londra non perdeva la sua frescura, o almeno non di sera.

-Avete una prenotazione?- Chiese il metre, arrivato e impostatosi davanti a noi.

-Certo, il cognome è Williams.- Risposi prontamente.

-Vado a guardare sul registro e torno immediatamente!- Continuò, per poi sparire dietro al bancone.

-Perché hai prenotato con il cognome di tua sorella?- Domandò la mia accompagnatrice con aria stranita.

-Per non dare nell’occhio.- Le feci l’occhiolino e lei sorrise complice.

L’uomo ritornò da noi e senza battere ciglio ci diede una notizia inaspettata:

-Mi dispiace, ma il tavolo a questo nome è già occupato.-

Oh, porca miseria.

  
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