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Autore: Far away    15/11/2013    5 recensioni
Dal capitolo 14:
“Io ho dei tagli sui polsi Zayn.” Dissi cercando di tirare fuori tutta me stessa ormai con le sembianze di una fontana. “E tu hai solo uno stupido orgoglio dietro.”
Zayn: “Questo non dovevi dirlo.”
“Certo che non dovevo dirlo, guai che ti disturba. Abbi almeno il coraggio di dirmi perché mi stai trattando così.
Zayn: “Mi da fastidio tutto, stasera io non c’ero per te, Louis e Harry, si Harry lui è venuto da te ad aiutarti, ma per favore…”
“E tu mi stai facendo questa scenata per pura gelosia?”
Zayn: “Non è gelosia.” Disse annoiato.
“E se non è gelosia, non è amore. Grazie Zayn, mi mancava da parte tua sentirmi dire che non mi ami.”
Gli diedi le spalle ma lui mi prese a se tremando.
“Che vuoi adesso?” Mi strinse più che mai, sentivo il suo respiro sul mio collo, il mio battito era il suo solo che io stavo soffrendo troppo.
Zayn: “Mi dispiace.”
“Che hai Zayn? Perché mi tratti così?”
Zayn: “Ho paura…”
“Tu paura? Di che cosa?”
Zayn: “Di perdere la ragione per cui vivo.”
“….”
Zayn: “Te.”
Spero vi piaccia, godetevi la storia, visitate il mio profilo e recensite!
1 capitolo alla fine!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Non dire mai addio, perché dire addio vuol dire andare via e andare via vuol dire dimenticare.”
-Peter Pan



POV. ZAYN
Tornai a casa stanco, anzi esausto, era stata una delle giornate più faticose da quando lavoravo in ufficio con mio padre ed ero davvero felice di non dover andare a qualche importante cena di lavoro per “definire gli orizzonti della società per cui lavoriamo ampliando le conoscenze” o almeno così diceva lui, non ero neanche sicuro che quella frase avesse un senso, ma mi limitavo a sorridere e a dargli ragione impressionando ogni tanto tutti con qualche frase fatta e intelligente.
Quando entrai sbattei la porta dietro di me e buttai lo zaino di fianco all’ingresso, lasciai le chiavi nel contenitore di vetro e abbassai il cappuccio della felpa passandomi una mano nel ciuffo, che da un paio di mesi a quella parte era biondo.
Mi bloccai al secondo scalino, quando un odore di torta al cioccolato invase le mie narici costringendomi a sorridere ed iniziare a farmi diverse domande.
“Oh Zayn, sei a casa.” Mi sorrise mia madre sulla soglia della cucina con la torta in mano.
La guardai stranita per poi: “Mamma ma…”
“Ho una sorpresa per te.” Mi interruppe.
La seguii in soggiorno e notai seduta sul divano una ragazza piuttosto bassa intenta a giocherellare con il cellulare tra le sue mani, la testa piegata in avanti e lo sguardo fisso su quell’apparecchio, i capelli le ricadevano piuttosto lunghi sulle spalle mettendo in evidenza un colore fucsia su quell’ammasso di capelli così scuri da sembrare quasi neri. Mi si fermò quasi il fiato in gola quando capii chi era, proprio nello stesso momento in cui lei puntò i suoi occhi nei miei. Sul suo viso si dipinse un sorriso, uno di quei sorrisi che mi erano mancati come l’aria, di quelli che non trovavi ovunque, uno di quei sorrisi che avresti voluto tutto per te e che vederlo fare da lei per un’altra persona ti avrebbe mandato fuori di testa…Quel sorriso che solo Chanel era da sempre stata in grado di regalarmi.
“Tesoro sembri strano. Va tutto bene?” Mi girai verso mia madre che aveva ancora la torta in mano e la guardai stordito per poi abbozzare un sorriso.
“Mamma puoi lasciarci un attimo soli, per favore?” Domandai gentilmente sorridendole il più possibile. Lei si allontanò ed io arrivai fino al divano prendendo posto di fianco a Chanel.
Le accarezzai dolcemente una guancia arrivando fino al suo collo e tracciai su di esso una linea immaginaria che fece contorcere il suo viso in una smorfia rilassata mentre teneva gli occhi chiusi. Le scostai una ciocca di capelli per vedere meglio il suo viso e un brivido percorse la mia schiena.
Ora che l’avevo rincontrata la paura di perderla di nuovo per colpa mia si impossessò del mio corpo.
“Mi sei mancato, Zay.” Sussurrò ancora ad occhi chiusi abbandonando la sua testa tra la mia spalla e l’incavo del mio collo. “Mi è mancato il mio ragazzo.” Continuò in un respiro flebile e maledettamente dolce.
Un enorme sorriso si dipinse sul mio volto e una stretta cuore per poco non mi fece svenire, ero così felice che avrei potuto mettermi a saltare nel bel mezzo del salotto con un bambino a Natale.
“Speravo avessi capito che non era finita.” Alzò la testa dalla mia spalla e mi guardò negli occhi.
“Mi sei mancato tanto amore.” Amore. Cazzo.
“E’ stato straziante non averti avuto affianco con il terrore che tu mi odiassi e che se un giorno fossi tornato anche solo a trovarti mi avresti respinto o impedito di avvicinarmi a te.” Dissi tornando dritto e mettendomi le mani in faccia.
“Non è detto che il fatto che tu te ne sia andato per non rendere il nostro addio più difficile di quanto già lo fosse, mi abbia fatto smettere di amarti o…di desiderare le tue labbra giorno e notte. Sempre.” Le sue parole si affievolirono alla fine della frase diventando quasi suoni caldi nelle mie orecchie, c’era desiderio nelle sue parole, c’era amore, c’era lei, c’ero io, c’eravamo noi due, fin dal principio.
“Ti ho lasciata andare.”
“Mi hai detto di volermi vedere felice ed io sono venuta qui.” Disse inginocchiandosi di fronte a me e prendendo il mio viso tra le sue mani.
“Mi devi fare un favore, Zayn. Ho bisogno di te. Ti prego.” Fissai i suoi occhi lucidi e ricordai ogni tratto di sofferenza che ci avevo visto fino a quel momento e ricordai tutto, tutto dalla doccia a quando l’avevo vista stesa sul letto dell’ospedale in fin di vita, ricordai come e quanto l’avevo amata e continuavo ad amarla ogni giorno che passava, sempre di più.
“Tutto quello che vuoi Chanel.” Mi sorrise e dopo avermi guardato un’ ultima volta mi abbracciò, saltandomi addosso e facendomi ridere.
“Andiamo.”
 
“Perché mi hai portato qui?” Le chiesi stringendo più forte la sua mano e irrigidendomi leggendo il nome del cimitero di Bradford sull’asta di legno.
Lei rimase a fissare il vuoto davanti a lei, con la bocca socchiusa e gli occhi lucidi. Mi avvicinai al suo volto respirandole così vicino da sentire i suoi capelli muoversi sulla mia guancia.
Lei strinse di più la mia mano e le lacrime che prima risiedevano nei suoi occhi ora le stavano rigando le guance.
“Basta Chan, andiamocene.” Dissi voltandomi e provando a trascinarla con me.
“No!” Urlò puntando i suoi occhi nei miei e a quel punto la fissai sbalordito.
“Se vuoi puoi andare via ma non verrò con te.” E mi diede le spalle.
Esitai qualche secondo e poi mi misi dietro di lei prendendole la mano destra e stringendola con determinazione. Abbandonò la sua testa sulla mia spalla e chiuse gli occhi con ancora le lacrime a bagnare il suo viso angelico.
“Voglio andare da lui, voglio vederlo.” Sussurrò. E a quel punto capii che voleva andare da sua padre ed era venuta da me perché voleva che l’accompagnassi.
Annuii distrattamente provando ancora a riordinare i pensieri e la seguii all’interno de cimitero non lasciandole la mano neanche per un secondo.
Arrivati davanti alla tomba lei si piega e a quel momento lei lascia la mia mano per avvicinarsi il più possibile a suo padre.
Lion Brian Dawson     c’è scritto sulla lapide e posso chiaramente vedere le mani di Chanel toccare più volte quel nome inciso sulla pietra, accarezzandolo e segnandolo come se servisse ad afferrare suo padre.
“Non avrebbe voluto che diventassi questo.” Mormorò sedendosi a gambe incrociate sulla terra e cominciando a giocare con quest’ultima ancora bagnata.
“Non sarebbe stata orgogliosa di una cantautrice fantastica con la forza di un uragano?” Le domandai accovacciandomi al suo fianco.
“Ho distrutto la mia vita.” Proseguì e asciugò il viso con la mano pulita.
“Tu sei una ragazza di cui si può solo essere orgogliosi. Non dubitarne mai.” Sussurrai a voce sommessa lasciandole dopo un bacio tra i capelli.
“Sentivo che mancava una parte di me, mi mancava mio padre e i miei si sono solo presi gioco di me, ora sono tutti innamorati. Com’è possibile Zayn?” scoppiò in un pianto isterico e avvolsi le braccia intorno al suo corpo lasciandomi stringere dalle sue braccia minute e le sue mani sporche.
“Ora sono completa Zayn.” Disse sul mio petto. La strinsi più forte e alzai la testa al cielo provando ad assorbire il suo dolore.
“Sono completa, Zayn, ho te.” Continuò singhiozzando più rumorosamente ed io non potei fare altro che staccarla da me e prendere il suo viso tra le mie mani. La fissai per interi minuti non accennando nessun movimento, terrorizzato all’idea di una sua probabile protesta.
“Zayn…” Fu un suono appena udibile quello che uscì dalla sua bocca ma  bastò a darmi il coraggio necessario ad unire le nostre labbra in un bacio né casto né violento, semplicemente passionale, bisognoso. La sollevai dai miei fianchi e lasciai che si pulisse un po’ le mani sui suoi stessi pantaloni prima di affondarle nei miei capelli e tirarli mentre continuavo a giocare con la sua lingua cogliendo ogni suo sapore. La mia presa sul suo corpo si fece più salda e le sue mani strinsero così forte i miei capelli da farmi gemere sulle sue labbra.
“Ti amo.” Disse stringendo il mio labbro inferiore tra i suoi denti e lasciando che un altro gemito appena udibile lasciasse la mia bocca.
“Rimani con me.” Risposi sulle sue labbra.
“Non ti lascio, Zayn.” Ripresi possesso della sua bocca e l’assaporai come se volessi arrivare a risucchiare tutto quello che aveva dentro.
Il cielo già nuvoloso portò altre nubi cariche di pioggia che ci iniziò a bagnare lentamente.
“Andiamo a casa.” Le dissi prendendola per mano e cominciando a dirigermi verso.
“No, camminiamo sotto la pioggia.” Sorrise. “Voglio lavarmi di tutto.” La baciai di nuovo prima di accontentarla, ancora e ancora.
 
“Così questa è la tua camera?” Urlò dalla mia camera per farsi sentire da me che ero in bagno a prepararmi per la cena di quella sera a cui mia madre teneva più di ogni altra cosa.
“Non vedo di chi potrebbe essere.” Urlai in tutta risposta e la sentii.
“E’ bella. Mi piace, sa di te.” Cominciò a toccare tutto quello che trovava davanti a sé.
“Qui c’è l’intimo che si è offerta di prestarti mia sorella per telefono…” mormorai imbarazzato “e poi, puoi, se vuoi metterti qualcosa di…Chanel che stai facendo?” Le domandai guardandola spogliarsi per infilarsi l’intimo.
“Avanti, mi hai già visto nuda, non ti starai scandalizzando, vero?” Disse tirando su le mutandine e sistemandosi meglio l’asciugamano che le fasiava il corpo.
“Non sono scandalizzato, sono solo in imbarazzo.” Ribattei seriamente a disagio.
“Vieni qui, idiota.” Disse avvicinandosi a me e rompendo le distanze prendendomi per la maglietta.
Mi baciò con così tanta foga da far battere il mio cuore più velocemente di quanto avesse fatto in tutta la mia vita, e poi lentamente cominciò ad indietreggiare verso il letto trascinandomi su di lei cautamente e appassionatamente. Mi stesi su di lei, coprendo tutto il suo corpo e cominciai a lasciare baci bollenti su tutti i tratti di pelle scoperta visibile ai miei occhi sentendola ansimare e stringersi forte a me.
Riportò il mio viso di fronte al suo coinvolgendomi in un altro bacio durante il quale mi sfilò la maglietta cominciando a percorrere con le mani il mio petto e mordendo lembi di pelle sotto il mio orecchio, aumentando il mio battito e i miei ansimi.
“Zayn sto entrando.” La voce di Safaa mi distoglie da quella che sarebbe dovuta essere la mia prossima mossa.
“Merda.” Ridacchia nervosamente Chanel.
“Non dirle che sono qui parla tu.” Le sussurrò.
“Safaa un attimo mi sto cambiando.” Urla Chanel spogliandosi e infilandosi dei vestiti presi a caso dal mio armadio. “E tu nasconditi in quel fottuto armadio invece di fare quella faccia da pesce lesso.” Mi rimprovera ridendo e sussurrando allo stesso tempo.
“Ehi Safaa.” Disse mia sorella entrando in camera.
“Ciao Chanel…come stai?”
“Mmh me la cavo e tu?”
“Sono triste.”
“E perché?”
“Perché Zayn è triste, quando non ci sei tu non sorride mai e questo mi rene triste.”
Quelle parole mi spiazzarono e fecero lo stesso effetto Chanel, la vidi quasi strabuzzare gli occhi per poi vedere il suo viso tramutarsi in una smorfia felice e malinconica.
“Io non so cos’è l’amore, sono troppo piccola e non l’ho mai provato, ma Zayn mi ha fatto capire più di tutti cosa sia e fa molto molto male.”
“Ma no l’amore è una cosa meravigliosa, Safaa solo che è…complicato.” Ribattè esitando Chanel mentre i suoi occhi si inumidivano per la commozione.
“Tu ami mio fratello?”
“Certo che lo amo, piccola mia.” Chanel non esitò a rispondere ed io e mia sorella sorridemmo come mai prima d’ora.
“Quindi partirai senza di lui o rimarrai qui?” Negli occhi di safaa si accese una luce di speranza.
“Sono venuta da Londra proprio per questo… ne parlerò con tuo fratello. Ora vai di là, io mi preparo e scendo, okay?” Safaa annuì convinta e poi, dopo essersi fatta abbracciare da Chanel, lasciò la camera con in mano il suo orsacchiotto preferito.
“Cos’è che mi devi dire Chan?” Il suo sguardo dolce si sposta sul mio preoccupato e si fa automaticamente serio.
“Ho venduto il tuo regalo di Natale, ho parlato con il discografico e mi ha detto che potrò partecipare ad X-Factor qui, in Gran Bretagna, sempre per lo stesso discorso per me molto insensato. Poi gli ho chiesto un favore e gli ho mandato le tue registrazioni e hai fatto l’audizione per X-Factor anche tu.”
“Chanel cosa stai…”
“Ci hanno presi Zayn, siamo passati con 4 si, siamo dentro, passeremo alla fase successiva.” Sorrideva come mai prima d’ora, i suoi occhi brillavano di una luce a me sconosciuta…era davvero felice.
“Gareggeremo uno contro l’altra?”
“Riusciremo a superare tutte le prove Zayn, proviamoci ti prego.”
Esitai qualche secondo, tutte quelle informazioni tutte insieme e con tanta enfasi erano troppo per me, non capivo niente e mi veniva solo da dirle si.
“Zayn?”
“Ti amo Chanel.” Un bacio, un altro e un altro ancora, finchè la passione ci travolse e i portò a fare l’amore.
 


THE VOICE CARRIES A DREAM...
Oddiooo scusate l'immenso ritaro, mi sento così in colpa ma avevo il capitolo in testa ma non la forza di scivere, bho, è stato un periodo orribile. Spero solo che l'unica meravigliosa ragazza che ha recensito gli ultimi capitoli recensirà anche questo e che il prossimo sarà l'epilogo e non questo.
Scusate ancora, non so che dire.
Grazie a tutti anche se silenziosi. Vi amo xxx
  
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