Anime & Manga > To aru Majutsu no Index
Segui la storia  |       
Autore: Hendy    16/11/2013    1 recensioni
“Riesci ad usare la tua abilità ora?”
Mikoto allora prese un respiro profondo. Aprì il palmo della mano e cercò di concentrarsi, chiudendo gli occhi. Con suo grande dispiacere però, riuscì solo a creare una piccola sfera di energia, prima che un capogiro prendesse il sopravvento su di lei.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano passate un paio d’ore dall’arrivo di Kuroko in ospedale. Si trovava in una stanza, accanto ad una Mikoto che ancora non dava cenni di ripresa, assieme a Kazari e Saten Ruiko. Ruiko era stata chiamata da Kazari, dopo che quest’ultima si era assicurata dell’arresto dei cinque criminali da parte dell’AntiSkill. Appena sentito le parole “Misaka-san è stata aggredita!” si era diretta di corsa all’ospedale, dove le altre due compagne erano in attesa che Mikoto finisse di essere medicata. L’aria nella stanza era piuttosto tesa. Nessuno sapeva come Mikoto fosse stata sconfitta e questo preoccupava assai le tre ragazze. Nessuno aveva aperto bocca dall’arrivo di Ruiko. Kuroko era seduta su uno sgabello, affianco al letto della sua amata, con i pugni serrati, mentre Kazari e Ruiko si dividevano il divanetto presente nella stanza. I loro pensieri vennero interrotti dall’arrivo del Dottor Rana, così chiamato per la sua faccia simile, appunto, ad una rana.
“Non si è ancora svegliata?”
Le tre ragazze fecero cenno di no, abbassando il capo.
“Non preoccupatevi. Se Misaka dovesse vedervi con queste facce si arrabbierebbe un sacco.”
Dopodichè si rivolse a Kuroko.
“Sei tu Shirai Kuroko, giusto? Da quel che risulta, sei stata tu a portare qui Misaka. Posso scambiare due parole con te?”
I due si diressero fuori della stanza dove Kuroko prese la parola.
“Onee-sama starà bene, vero?”
“I colpi che ha subito durante l’aggressione hanno provocato delle leggere contusioni sul corpo. Questo però non sembra essere il motivo del suo stato attuale. Sembra che la causa sia un’altra.”
“U-Un ’altra..?”
“Si… Dalla risonanza che abbiamo eseguito, sembra che nelle ultime ore Misaka sia stata sottoposta ad una notevole pressione esterna che l’ha, per così dire, ‘scaricata’. La causa di questo per noi è ancora ignota però ho elaborato una mia teoria. Dai risultati ottenuti, sembrano esserci gli stessi parametri di un’Esper quando è sottoposto a Capacity Down, anche se nel caso in questione sembra essere più  devastante per la persona. Dovresti sapere cos’è Capacity Down, visto che hai lavorato direttamente nel caso.”
Kuroko rimase stupita dalle sue parole.
“Qualcosa simile a Capacity Down? Ma perché né io né Uiharu ne siamo state influenzate?”
“Come ho detto, è solo una teoria. Ricordi per caso se prima di perdere i sensi, Misaka ti ha accennato qualcosa?”
“Beh… ha accennato ad un suono. Ma non abbiamo sentito nulla del genere quando siamo arrivate.”
“Suppongo dovrò chiedere a Misaka quando si sveglierà. Non ti preoccupare, ha solo bisogno di una bella dormita. Appena si sveglia, chiamatemi. In ogni caso è meglio se per la notte rimanga qui. Penseremo noi ad avvisare il vostro supervisore del dormitorio.”
“Va bene.”
“Ah, un’ultima cosa. Se dovesse risuccedere una cosa del genere, fatemelo sapere. È meglio non sottovalutare questo accaduto. Con permesso.”
E con queste parole se ne andò. Rientrata nella stanza, raccontò a Kazari e Ruiko ciò che il dottore le aveva detto.
“Qualcosa di più potente di Capacity Down? Mmm.. Proverò a fare delle ricerche, magari troviamo qualcosa.”
“Non ho mai sentito parlare di qualcosa di simile, nemmeno le leggende metropolitane parlano di questo. Dovremmo affidarci ad Uiharu. Però almeno sappiamo che Misaka-san si riprenderà presto. Dobbiamo solo aver pazienza.”
“Già. Scusate, vado a prendere da bere, se Onee-sama si sveglia, avvertitemi…”
Necessitando di una boccata d’aria, Kuroko tornò fuori e andò al distributore più vicino. Inutili sensi di colpa la stavano perseguitando e come se non bastasse, qualcosa sembrava incombere sulla sua Onee-sama. E come suo araldo, compagna e amante, aveva il compito di proteggerla. Per questo avrebbe dovuto indagare più a fondo sulla faccenda. Finchè Mikoto non avrebbe aperto gli occhi, non si sarebbe data pace.
“Se fossi arrivata prima forse ora Onee-sama non sarebbe in quelle condizioni…”
Dopo aver preso alcune lattine, tornò indietro e rientrò per la seconda volta nella stanza. Diede le rispettive lattine alle due amiche, e riprese posto sullo sgabello accanto al letto. Guardò Mikoto e sospirò.
Che ti è successo? Se solo fossi stata lì…” pensò. “Hai la cattiva abitudine di trovarti sempre nei guai.” Si lasciò sfuggire.
Ma proprio in quel momento, finalmente, Mikoto iniziò a svegliarsi. Kuroko balzò dalla sedia.
“Onee-sama! Ti sei svegliata!”
La sua voce attirò anche le altre due che si avvicinarono a Mikoto.
“Tutto bene, Misaka-san?”
“Come ti senti?”
Mikoto si stava guardando intorno, piuttosto confusa e spaesata.
“D-Dove mi trovo?”
*

Mikoto si sentiva pesante. Sentiva di essere in un posto confortevole ma ogni parte del suo corpo doleva come non mai. Prima di aprire gli occhi, cercò di basarsi sugli altri sensi.
Dove si trovava? Era stesa sopra qualcosa di soffice. Era un luogo caldo, si sentiva, in un certo senso, protetta.
Ma come ci era arrivata? I ricordi erano confusi. Che aveva combinato per trovarsi in un posto simile?
Nell’aria c’era uno strano odore di sala chiusa e disinfettante.
Decise di aprire gli occhi. Fu incredibilmente difficile, sembrava come se il suo corpo gridasse a gran voce di non volerne sapere. Appena ci riuscì, fu avvolta da una luce biancastra che le fece subito richiudere gli occhi. Da lì a poco decise di darsi un’altra occasione e cautamente li riaprì. Quello che vide fu un soffitto bianco. Girò il capo e vide al suo fianco Kuroko, la quale nel vederla aprire gli occhi, era balzata al suo fianco. Dopodichè sentì altre due presenze e, guardandosi intorno, scorse Kazari e Ruiko. Di una cosa era certa, non era la sua stanza di dormitorio. Con un filo di voce, e con grande riluttanza da parte delle sue corde vocali, riuscì a parlare.
“D-Dove mi trovo?”
Cercò di mettersi seduta ma ogni movimento, anche il più minimo, le provocava un forte dolore. Kuroko, capendo le sue intenzioni, la bloccò.
“Accidenti a te Onee-sama, non cambi mai. Non pensare neanche ad alzarti, ora devi solo riposare e recuperare le energie. Perciò resta stesa ancora un po’.”
“Kuroko..”
“Comunque, siamo in ospedale. Ti abbiamo portato qui dopo che hai perso i sensi. È meglio chiamare il dottore, voleva essere avvisato.”
“Ci penso io, Shirai-san” si offrì Kazari, lasciando la stanza. Dopodichè prese la parola Ruiko.
“Ehm… Misaka-san. Ricordi cosa ti è successo?”
Mikoto non rispose subito. Si concesse qualche secondo per rispondere e pensare. Si portò il braccio sopra gli occhi, non ancora del tutto abituati alla luce del posto. Dalla finestra iniziavano ad intravedersi le prime sfumature del tramonto imminente.
“Io.. e-ecco, non ne sono sicura. Stavo andando in un posto… e all’improvviso ho sentito un suono, come un fischio acuto… e devo essermi imbattuta in dei teppisti di strada…”
“Ma perché non ti sei difesa?” le chiese Ruiko.
“Non potevo… i miei poteri… non riuscivo ad usarli. Non so…”
Ma l’’interrogatorio’’ non andò avanti molto, dato che il dottore arrivò solo pochi minuti dopo dal risveglio di Mikoto. Fece uscire i presenti in modo da scambiare qualche parola in privato con la sua paziente. Mikoto cercò di mettersi seduta nuovamente, e questa volta, seppur con difficoltà e con un piccolo aiuto del dottore che la sostenne, ci riuscì. Il dottore espose la sua teoria a Mikoto mentre la ragazza gli raccontò del suono che aveva sentito e di come, successivamente, era rimasta senza difese.
“Era come se le mia abilità venisse prosciugata in pochi secondi. Dottore, ipoteticamente, crede sia possibile ricreare Capacity Down in modo che colpisca solo determinate persone o… solo una persona in particolare? Se si usassero gli stessi principi per creare qualcosa di simile, si spiegherebbe il perché solo io sembravo esserne condizionata. ”
“Suppongo che ai giorni d’oggi la scienza possa arrivare a creare qualsiasi cosa. In ogni caso, come avrai notato, quel suono non ha agito solo sulla tua abilità di Electromaster, ma anche sul tuo organismo in generale. È per questo che ora ti senti così debole. Può essere molto pericoloso, ti prego di fare attenzione. Se dovesse succedere di nuovo, vorrei essere avvisato. Niente segreti. D’accordo?”
“…. D’accordo.”
“Riesci ad usare la tua abilità ora?”
Mikoto allora prese un respiro profondo. Aprì il palmo della mano e cercò di concentrarsi, chiudendo gli occhi. Con suo grande dispiacere però, riuscì solo a creare una piccola sfera di energia, prima che un capogiro prendesse il sopravvento su di lei. Il dottore la sorresse.
“Vista la situazione, ti consiglio di non usare i tuoi poteri per almeno tre giorni. Stanotte ti teniamo qui in osservazione, poi domani valuteremo se è il caso che tu resta qui ancora o se possiamo dimetterti. Dirò alle tue amiche di tenerti d’occhio. A domani.”
A malincuore Mikoto dovette accettare. Tutte quelle limitazioni non le piacevano proprio per niente. Kuroko, Ruiko e Kazari tornarono in stanza e passarono il resto del tempo assieme a lei, parlando del più e del meno finchè Kuroko non si accorse che la sua Onee-sama aveva gli occhi lucidi, probabilmente dalla stanchezza accumulata stando seduta.
“Onee-sama ora è meglio se ti lasciamo riposare. Il destino ha deciso di dividerci ancora una volta. Come farò questa notte senza di te? Dovrò dormire nel tuo letto per non sentire la tua mancanza.”
“Non ti azzardare!”
Solo l’idea di cosa avrebbe potuto fare nella loro stanza, bastò per farla rabbrividire e incrementare il desiderio di alzarsi da quel letto per prenderla a pizzicotti. “Quella sciocca di una Kuroko…” si ritrovò a pensare.
“Su, su. È ora di andare. Uiharu, Saten-san, andiamo.”
Kazari e Ruiko diedero un ultimo saluto a Mikoto e uscirono. Kuroko si alzò dallo sgabello per raggiungere le due ma venne fermata dalla ragazza più grande.
“Ehi Kuroko..”
“Si?”
“Beh, ecco… grazie… per avermi salvata…oggi.” Disse distogliendo lo sguardo e con una nota di imbarazzo.
“Onee-sama..”
Gli occhi di Kuroko si illuminarono. Quella sera tornare al dormitorio non sarebbe stato poi così male.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > To aru Majutsu no Index / Vai alla pagina dell'autore: Hendy