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Autore: geachan    16/11/2013    2 recensioni
Matsuri Nakamura,sedici anni, ogni giorno la sua vita è un incubo senza fine, ma preso arriveranno degli angeli, ovvero degli angeli oscuri che la libereranno e la faranno avvicinare a ciò che le piaceva fin dalla più tenera età, la musica
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matsuri, Sabaku no Gaara , Un po' tutti | Coppie: Gaara/Matsuri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Gaara -Va bene ragazzi, è suonata la campanella. Vuol dire che riprenderemo la lezione a fine intervallo.- Disse il professor Baki chiudendo il libro di matematica. Così la ricreazione iniziò. Un ragazzo alto, magro, carnagione chiara, capelli rossi, corti e spettinati, occhi color verde acqua marina e un particolare kanji rosso tatuato sulla parte destra della fronte, si alzò dal proprio banco e uscì dall’aula "B3". Camminò fino ad arrivare a quella“ C3” dove fuori ad aspettarlo v' erano due ragazzi: Il primo era identico a lui, ma non proprio, era più alto, aveva i capelli castani e gli occhi neri. La seconda, invece, era una bellissima ragazza: alta, fisico statuario su cui faceva bella mostra un seno abbondante, capelli lunghi e ricci color biondo scuro, raccolti in quattro particolari code due alte e due basse e occhi color verde scuro. -Ehy Gaara!- Lo salutarono i due. -Ehy Kankuro, Temari! Siete pronti per provare?-Gli Chiese il rosso ai propri fratelli. –Noi sì, tu?- Chiese Kankuro. –Certo!- Rispose lui. –Allora, andiamo! Il concerto è stasera, dobbiamo sfruttare ogni momento libero per provare!- Rispose grintosamente Temari. Appena iniziarono ad incamminarsi, però, arrivarono tre ragazzi: Il primo era stupendo! Alto, magro, occhi azzurri come il cielo, capelli biondi che gli arrivavano fino al fondoschiena ma con uno stile molto particolare: alcuni raccolti con un codino sopra la testa, mentre un’altra parte copriva metà del viso. Il secondo, capelli rossi e occhi marroni. Il terzo, invece, era sicuramente il più minaccioso, capelli color argento tirati indietro con il gel, freddi occhi viola e un ghigno malefico stampato sul volto. -Bene, bene, bene, uh! Hey Sasori! Hidan! Guardate un po’ chi c’è, La band dei Darkettoni-sfigati, uh!- Li derise il biondo. I tre scoppiarono in una maligna e fastidiosa risata. -Ignorateli ragazzi.- Disse la bionda ai suoi fratelli continuando a camminare. –Ah! Ah! Hai ragione Deidara! Dove ve ne state andando? A provare? Attenti a non risvegliare i morti con la vostra musica satanica!- Questa volta fu Sasori a parlare. –Già, perché non andate a suonare in qualche cimitero, piuttosto che nei luoghi delle persone normali!?!- Aggiunse Hidan. I tre bulli continuarono a prenderli in giro ,finché, notando il loro menefregismo , capirono che era inutile continuare. –Basta, uh! Sta diventando noioso! Andiamo giù in cortile probabilmente Ami e le sue amiche saranno lì, uh.- Disse Deidara invogliando i suoi amici a camminare. –Sì e probabilmente anche Nakamura, la sfigata della scuola!- Disse Sasori. Al sol pensiero di quella ragazza, il biondo sorrise maliziosamente. –Già! Ci sarà sicuramente da divertirsi.- Disse Hidan ridendo al sol pensiero come sarà bello tormentarla, come al solito. I tre fratelli, intanto, camminarono fino ad arrivare ad una porta. La aprirono, accesero l’interruttore e scesero le scale che portavano ad una stanza dove c’erano solamente una batteria, una chitarra e un basso collegati a degli amplificatori e tre microfoni, ognuno vicino ad ogni strumento. Quello era il posto dove si esercitarono sempre. Infatti, lo scelsero perché era un posto talmente isolato che nessuno avrebbe sentito il rumore e così non avrebbero dato fastidio a nessuno. Ognuno se ne andò al proprio strumento, Kankuro alla batteria, Temari al basso e Gaara alla chitarra. Dopo essersela messa addosso, averla attaccata all'amplificatore ed aver regolato il microfono, il rosso disse-Ok, siete pronti? Uno, due, tre e quattro…..- Iniziarono a suonare. Intanto fuori, Matsuri camminava nel il corridoio. In mano teneva il suo ipod. Aveva molta voglia di andare giù in cortile a prendere una boccata d’aria sentendo le sue canzoni preferite. Sentendo la musica dalla porta chiusa, s'incuriosì e si avvicinò per sentirla meglio. (Gaara) “On the ground I lay” Motionless in pain I can see my life flashing before my eyes Dead I fall asleep Is this all a dream Wake me up, I'm living a nightmare (Kankuro e Temari) “I will not die (I will not die) (I will not die) I will survive I will not die, I'll wait here for you I feel alive, when you're beside me I will not die, I'll wait here for you In my time of dying On this bed I lay Losing everything I can see my life passing me by Was it all too much Or just not enough Wake me up, I'm living a nightmare I will not die (I will not die) (I will not die) I will survive I will not die, I'll wait here for you I feel alive, when you're beside me I will not die, I'll wait here for you In my time of dying I will not die, I'll wait here for you I feel alive, when you're beside me I will not die, I'll wait here for you In my time of dying I will not die, I'll wait here for you I feel alive, when you're beside me I will not die, I'll wait here for you In my time of dying La musica terminò. -Accidenti! Devo dire che siamo veramente migliorati dall’ultima volta che abbiamo provato.- Ammise Kankuro soddisfatto del loro lavoro. –Già, sentite, io dovrei andare un attimo in bagno.- Li avvertì Gaara togliendosi da dosso la chitarra. –Aspetta, vengo con te, ci devo andare anch'io.-Disse alzandosi il fratello. Ma Matsuri era ancora rimasta lì ferma con l’orecchio vicino alla porta. Il cuore le batteva all’impazzata, quella canzone l’aveva stregata, non riusciva a togliersi il ritmo dalla testa, ma la cosa che la colpì di più fu era la voce del cantante, sembrava quello di un angelo, anzi, un angelo metal! Purtroppo la porta si aprì e la castagna non essendosi tolta da lì, cadde per terra. -Ahia!- Gemette lei. –Ehy! Ti sei fatta male?- Le chiese preoccupato il rosso mentre abbasandosi per aiutarla. –No, no, sto bene, grazie!- Lo rassicurò lei. Gli suardi dei due ragazzi s'incrociarono per un'istante. La castagna dovette ammettere che era bellissimo: anche col viso truccato in maniera goth, il suo sguardo prometteva lo stesso dolcezza e protezione e quegli stupendi occhi color verde acquamarina, si sentì come immersa nel mare. Per il rosso, invece, era veramente carina, il viso tutto rosso, occhi grandi e neri, le parve un cucciolo impaurito. Continuarono a guardarsi finchè……. –Scusami!- Interruppe imbarazzatissima lei prendendo il suo Ipod caduto per terra, scappando via. –No! Aspetta un momento!- La pregò lui, ma era troppo tardi! Era già sparita. –Ma chi era quella? Bah, certo che gente strana in giro c’è ne!- Disse confuso Kankuro. Gaara, intanto, guardava il corridoio vuoto davanti a lui, non la conosceva, l’avrebbe mai rincontrata quella ragazza? Matsuri corse così velocemente che si ritrovò giù in cortile in pochissimi minuti , così si fermò per ripendendere fiato. Ripensò al ragazzo che aveva visto prima. Fu lui a cantare quella canzone? L’avrebbe rivisto? D'un tratto, decise di non farsi troppe illusioni, se poi lui avesse saputo che lei era “Matsuri Nakamura, la sfigatona del liceo Okuma” cosa sarebbe successo? Sicuramente l’avrebbe tenuta alla larga, come facevano tutti. Quindi bisognava lasciar stare e gordersi almeno una sola ricreazione, fin da quando era arrivata in quella scuola. Dopo aver cercato da tutte le parti un posto dove poter stare tranquilla, facendo attenzione dove andasse, trovò una panchina isolata in mezzo a degli alberi. Si sedette, scelse la canzone “Heaven out of hell” di Elisa sul suo Ipod, chiuse gli occhi e inspiro l’aria fresca. Adorava rilassarsi con una bella melodia in sottofondo. Fin da quando era piccola, amava la musica, per lei, era la l'unica cosa che l'aiutasse ad esprimere le sue emozioni. Si ricordò di quando suo padre le fece conoscere tutti i cantanti e le band che avevano fatto la storia, la sua gioia di quando sua madre la iscrisse a fare sia lezioni di pianoforte che di canto. Eh sì….. il canto, sua madre le diceva sempre che cantava come un uccellino, che la sua bravura era un Dono, perché nessuno della sua famiglia l’aveva mai avuto.Così, da quel momento, decise che da grande sarebbe diventata una cantante, sì, sarebbe stato quello il suo obbiettivo nella vita. Purtroppo, un violento spintone da dietro, la fece cadere per terra. La castagna non volle girarsi, sapendo a che cosa andava incontro, ma la curiosità di sapere chi era stato la tradì. Così, decise di voltarsi e vide Ami, Fuki e Kasumi che la fissavano divertite con il loro soliti sguardi minacciosi. –Ehy Nakamura! Che ci fai tu qui!?! Questo è il nostro posto preferito, sparisci!- La scacciò Ami. Alla castagna venne un colpo, quel posto che aveva trovato era quello preferito di Ami e le sue amiche!?! La sfortuna doveva averla proprio nel sangue! Comunque pur non volendo farle infuriare (e non essendosi scordata la batosta che aveva preso da loro quella mattina), decise di andarsene. Stava per riprendere il suo Ipod da terra quando la viola glielo prese prima di lei. –Ehy! Ridammelo! Quello è mio!- Le urlò la castagna. –Si vede proprio che è tuo! Ma dai! Un Ipod Classic di quinta generazione, è vecchissimo! Bene, vediamo un po’ che belle canzonette ti senti.- Le disse guardando la schermata. –No! Ridammelo!- Urlò ancora la castagna rialzandosi da terra, purtroppo non riuscì in tempo a raggiungere Ami che ognuna delle sue due tirapiedi la prese per un braccio per tenerla ferma, Kasumi tenne il destro e Fuki il sinistro. –Non solo è da sfigati l’Ipod! Ma anche le canzoni! Ehy Kasumi! Fuki! Guardate un po’- Disse la viola alle sue amiche mostrando su tutte due le facce l’apparecchio, le due ragazze scoppiarono a ridere. -Ehy piccola! Come va?- Disse, un tratto, Deidara comparendo insieme a Sasori e Hidan. A Matsuri, al solo sentirla, il sangue le si gelò nelle vene mentre il volto di Ami s’illuminò di una gioia immensa. –DEI-KUN! TESORO!- Urlò quest’ultima correndo verso il biondo per poi abbracciarlo. –Dov’eri? Perché mi hai lasciata tutta la mattinata tutta sola, soletta?- Gli chiese Ami guardandolo con uno sguardo da cucciola. –Scusa bambolina, è solo che questa mattina ho avuto da fare.- Sorrise il biondo mettendosi una mano dietro la nuca. Infatti lui non solo era considerato uno dei ragazzi più belli che avessero ma girovagato per i corridoi, ma anche perché era il ragazzo di Ami, la ragazza più popolare e temuta della scuola. Quei due formavano la coppia perfetta, la più amata ed invidiata. Ma probabilmente (come pensava sempre la castagna) Deidara stesse solo con lei per la sua reputazione. Infatti, l’anno scorso, quando erano ancora amici, il biondo, per farla distrarre un po’ dalle angherie della fidanzata e le sue scagnozze, la invitò in discoteca insieme ai suoi amici. Entusiasta, lei accettò. Ma quella sera, mentre era in mezzo alla pista a ballare insieme a quei tre, quest’ultimi, ballando, iniziarono ad allungare troppo le mani sul povero corpicino della ragazza. Lei tentò di farli smettere, ma ebbe l'effetto contrario, più lei si difendeva, più loro continuavano finché se ne scappò fuori quell’edificio in lacrime per poi chiamare lo zio Akira per farsi venire a prendere. Quando lui arrivò, per tutto il tragitto la castagna non fece che piangere, mentre lo zio cercava invano di sapere cosa fosse successo e giunti a casa lei si chiuse in camera sua e rifiutò chiunque provasse ad entrare. Ma non finì lì, il giorno seguente Deidara, infuriato per essere stato rifiutato dal lei, decise di punirla spargendo la voce che in discoteca, la castagna aveva tentato di sedurlo contro la sua volontà, ma lui si era rifiutato andandosene. Allora la ragazza decise di andare a letto con due uomini che aveva incontrato in discoteca. Di conseguenza, non solo Ami & Co. l'avevano picchiata perché aveva provato a rubarle il suo Deidaruccio, ma ogni volta che passava per i corridoi della scuola, i ragazzi di tutta la scuola avevano iniziato a chiamarla “Puttana!” e a dirle che non si meritava di stare nella loro scuola, che doveva andarsene in qualche bordello insieme a quelle come lei, ma il peggio doveva ancora venire, infatti da quel giorno il biondo, in assenza della viola, aveva iniziato a lanciarle degli sguardi maliziosi che la spaventavano molto. -Ehy Dei! Guarda un po’ qua!- Disse la viola mostrando al ragazzo l’Ipod della castagna. –Non ci credo! Un’Ipod Classic di quinta generazione! Ma è vecchissimo! Chi è quello sfigato che si tiene ancora questa roba!?!- Le chiese il biondo sorpreso. –E chi dovrebbe essere?- Le chiese poi Ami guardando la povera Matsuri che si stava rialzando, il biondo annuì. –Ah! Che stupido! Perché non l’ho capito!- Rise lui dandosi uno schiaffo in fronte. -Ehy Nakamura! Perché hai un Ipod da sfigati? Cos'è? Ti piace la moda retrò?- La derise il biondo. La castagna cercò di non ascoltarlo anche se la rabbia che teneva dentro stava diventando sempre più grande. –Oppure i tuoi clienti non ti pagano abbastanza dopo che te li sei fatti?- Aggiunse poi il biondo e mentre i suoi amici stavano morendo dalle risate. Quella era l’ultima goccia! –Ora basta Deidara! Ridammi il mio Ipod!- Gli urlò lei prendendo il controllo. Andò verso di lui per riprendere l’apparecchio, ma non tutto andò come sperava. –Ehy Sasori! Prendi!- Urlò al rosso tirandoglielo. Quest'ultimo lo prese e quando vide Matsuri avvicinarsi, lo tirò a Hidan, quest’ultimo ad Ami e viceversa. Continuarono a lanciarselo tra di loro mentre la castagna tentava invano di riprendersi il suo Ipod. Più lei si disperava più loro si divertivano finché Hidan, annoiatosi, quando gli capitò l’apparecchio tra lo mani, se lo tenne senza passarlo. –Hidan ma che fai? Dai, passa!- Lo incitò Sasori. Il ragazzo, però, sembrò non dargli ascolto, iniziò a guardare attentamente l’apparecchio e poi posò lo sguardo sulla castagna. –Dimmi Nakamura, quanto tieni al tuo Ipod?- Le chiese. –Ci tengo….. ovviamente! Se no perché starei perdendo tempo con i vostri scherzi idioti!?- Gli rispose nervosamente la castagna. –Ah, i nostri scherzi sono idioti?- Disse lui con finta sorpresa per poi prendere con una sola mano l'apparecchio e romperlo stringendolo fortemente con la mano. –No! Il mio Ipod!- Urlò la castagna inginocchiandosi per riprendere l'apparecchio ormai rotto. –Tu invece sei una sfigata!- Disse Hidan con strafottenza. Gli altri intanto, vedendo tutta la scena, avevano iniziato a ridere a crepapelle. –Ah!Ah! Hidan! Sei proprio un bastardo.- Disse Deidara che non la smetteva più di ridere. –Lo so!- Sorrise lui vantandosi. Matsuri, invece, stava il suo povero Ipod. Non ci poteva credere! Il suo Ipod! Il suo prezioso Ipod! Con lui aveva passato momenti felici e tristi fin dalla terza elementare, adesso era lì, distrutto! Aveva perso l'ultima cosa che le rimaneva della sua meravigliosa vita che aveva un tempo. –Nakamura, è inutile che piangi, è inutile che fai tutta questa scenata! Non fai pena a nessuno! Sei solo una sfigata!- Le urlò dietro Ami, -Sì, SFIGATA! SFIGATA! SFIGATA!- Iniziarono ad urlare gli altri e continuarono a dirle quella parola finché lei, non facendocela più a sentirla, se ne scappò via in lacrime, mentre gli altri ridevano di gusto. -Non meriti di esistere! Dovresti morire! Non mancheresti a nessuno! Fai schifo!- Questa fu l’ultima cosa che sentì uscire dalla bocca di Ami. La castagna entrò nella scuola, fece di corsa tutte le scale, i fermò un momento alla sua classe la “1B” dove, per fortuna, non c’era nessuno. Prese la sua cartella e si diresse in bagno. Arrivata, si chiuse in una delle toilette, si sedette sul coperchio del water e piegando le gambe verso di lei, mise la faccia sulle ginocchia e iniziò a piangere disperatamente. Non ce la faceva! Non ce la faceva più a sopportare tutto quello! Sentì un disperato bisogno del taglierino, così lo prese dalla sua cartella ed iniziò a farsi un altro taglio. La situazione stava iniziando a degradare, doveva pensare a come uscirne altrimenti sarebbe arrivata fare qualcosa di peggio dei tagli, ma come? Ore 15:00, la campanella di fine lezioni suonò e tutti gli studenti fecero immediatamente le loro cartelle e uscirono dalle loro aule felici di poter tornare a casa dopo la lunga e pensante giornata di scuola. Gaara, invece, era l’unico che si stesse preparando lentamente. Aveva in testa mille pensieri, ma quello che lo tormentava di più, era la ragazza che aveva visto durante la ricreazione, quella sensazione che provò quando la guardò nei suoi grandi occhi neri come la notte. Non seppe come, ma il suo cuore aveva iniziato a battere a mille, una sensazione piacevolissima! Peccato che lei sia fuggita. D’un tratto si fermò a questo particolare, “il cuore che batte forte quando si vede una persona”, colpo di fulmine? Di solito, lui era un ragazzo maturo, anzi, il più maturo della sua classe, e non credeva molto a queste cose, ma che fosse stato veramente quello? Che esistesse veramente? –Gaara!- Lo chiamò suo fratello maggiore Kankuro, facendolo tornare coi piedi per terra. –Oh! Ehy ragazzi! A-allora? Andiamo?- Chiese un po’ imbarazzato per la figuraccia che aveva fatto. I tre s’incamminarono verso l’uscita, arrivati al parcheggio, si fermarono davanti al grande furgone nero di Temari, dove c’erano già gli strumenti dentro (infatti prima che finisse la ricreazione li avevano caricati lì dentro). I tre ci salirono, Temari al volante, Kankuro vicino a le e Gaara al sedile di dietro. La bionda guidò fino ad arrivare ad un edificio dove si affittavano sale di prove, avevano deciso di provare prima di tornare a casa per prepararsi al concerto, ma per tutto il percorso, Temari aveva notato l’espressione pensierosa del rosso. –Gaara.- Lo chiamò. –Che c’è Temari?- Chiese lui. –Tutto a posto? Hai una faccia!-Rispose la bionda. –No, no, non ti preoccupare. Non è niente!- La rassicurò. –Sicuro?- Gli richiese assumendo un’espressione seria in volto. –Ma certo, stavo solo pensando al concerto. Sai, sono alquanto nervoso su come andrà.- Le dichiarò il rosso. –D’accordo, ma non ti preoccupare Gaara, sia io che Kankuro siamo nervosi. Ma tranquillo stasera faremo un grande concerto! I talent scout non ci lasceranno via d’uscita! Allora fratellino, sei pronto a provare?- Gli sorrise la bionda. –Ma certo, scusatemi tanto ragazzi.- Si scusò Gaara. –Figurati!- Gli risposero i fratelli ed iniziarono a suonare. Eh sì, per quei tre sarebbe stata la notte che avrebbe cambiato per sempre la loro vita, specialmente quella di Gaara! Nota dell’autrice Ehilà! Eccomi ritornata con il secondo capitolo, mi scuso per il ritardo ma ho avuto problemi con lo studio. Per chi non lo sapesse, Ami, Fuki e Kasumi non sono dei personaggi inventati da me, ma sono comparse in un flashback di Sakura nella puntata 41 della prima serie di Naruto e la canzone che Gaara e i suoi fratelli suonano è “Time of Dying” dei “Three Days Grace”. Ora devo andare, au revoir! La vostra geachan! ^^
  
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