Pein e Konan
si avviavano verso il covo dell’Akatsuki,
Pein aveva un’ addormentata Sakura
in
braccio, Konan la guardava ammirata, ad un certo punto Konan disse a
Pein
<< guardale i capelli, sono tutti sporchi di sangue, e
guarda le ferite
che ha, secondo me ne ha viste proprio tante
>>.
Pein rispose
<< non ti preoccupare per le ferite,
siamo quasi arrivati al covo >>.
Mentre
parlavano la bambina si svegliò e disse <<
mmm… mamma, papà >>.
<<
Ti sei svegliata >> enunciò Konan.
Lei
annuì e chiese << ma dove stiamo andando ?
>>.
<<
Nella tua nuova casa >> rispose Konan.
Sakura
accennò un sorriso, ma non poteva certo essere
entusiasta, sua madre e suo padre erano morti, e lei ? Lei, stava
andando con
delle persone che neanche
conosceva, si
sentiva in colpa e triste, come avrebbe voluto essere a casa sua.
Dopo un
po’ arrivarono al covo, quando entrarono la
strada era buia, Sakura si spaventava a quella vista buia, aveva paura,
ma era
troppo stanca e così si addormentò in braccio a
Pein, dopo un po’ arrivarono al
covo.
Quando
entrarono, Sakura venne svegliata da diversi
rumori, infatti chiese << cos’è
questo rumore ? >>.
<<
Niente >> rispose Konan << non ti
preoccupare >>.
Sakura,
guardò il lungo corridoio e le venne paura, l’uomo
che la portava in braccio le incuteva terrore, Pein si accorse che
c’era
qualcosa che non andava, la bambina tremava come una foglia, gli chiese
<< piccola, che c’è ?
>>.
<<
Niente >> rispose Sakura << ho
freddo >>.
<<
Non ti preoccupare >> le intimò Konan
<< ora ti portiamo in una stanza, dove potrai riposare
>>
Sakura
annuì, Pein si fermò e chiese a Konan
<< ci
pensi tu ? >> .
<<
Si, dalla a me >>.
Pein,
consegnò la bambina a Konan, quest’ultima si
avviò
verso una stanza, entrò dentro quella stanza,
all’interno c’era un piccolo
armadio, un letto normale e una scrivania, la stanza era senza
finestre, Sakura
alzò la testolina e sussurrò <<
signorina, come la devo chiamare ?
>>.
Konan
appoggiò Sakura sul letto, rispondendole <<
mamma, chiamami mamma >>.
<<
Se così vuole >>.
<<
No, dammi del tu >>.
<<
Ok mamma >> rispose la bambina.
<<
Ora riposati, hai sonno >> affermò Konan e
le rimboccò le coperte, le diede alla fine un bacio sulla
fronte.
Konan
uscì dalla porta, lungo il tragitto incontrò
Tobi,
che quando la vide, le chiese subito << è
vero? Che c’è
una bambina qui ? >>.
<<
Si, ma guai a te, e a gli altri se la spaventate
>> ordinò Konan.
<<
Allora sono vere le voci >> affermò un
ragazzo biondo.
<<
Deidara, spero, che tu non la traumatizzi con le
tue esplosioni >>.
<<
Io ? >> domandò Deidara << ma no
>>.
Nel
corridoio arrivaron due ragazzi, uno dai capelli neri
e l’altro sembrava un pesce, << è
solo una perdita di tempo quella
bambina ! >> esclamò il ragazzo dai capelli
neri.
<<
Itachi ha ragione >> confermò l’uomo
pesce.
Dopo un
po’ tutti andarono via, Sakura rimase sola, in
quella stanza non c’erano finestre, aveva paura, si
addormento dolcemente.
Sakura si
sveglio all’alba, si mise le scarpe e scese dal
letto, “fa tanto freddo” pensò la
bambina, “ e ho un fame da lupi”.
Sakura
aprì la porta, dalla quale uscì, il corridoio era
lunghissimo, fino a quando trovò una stanza, dove
c’erano due ragazzi, uno
biondo e uno rosso che litigavano.
<<
L’arte è esplosione >> affermava il
biondo.
<<
Patetico, l’arte dura nel tempo >>
rinfacciava il rosso.
Seduto sul
tavolo era un moro che faceva colazione,
accanto a lui uno che diceva preghiere, ed un altro seduto che faceva
conti
matematici per i soldi, infine il ragazzo della sera precedente che
studiava alcune
cartine e si lamentava, dicendo << non riesco a trovare
la soluzione a
questa formula >>.
<<
Non ci sono riusciti i più grandi maestri,
figurati tu >> gli diceva il moro.
<<
Zitto Itachi >>.
Sakura si
avvicinò a loro, però nessuno si era accorto di
lei, a Pein cadde un foglio, Sakura lo studio, “ma questa
è una lingua semplicissima”
pensò “e spiega come ottenere il potere
assoluto”.
Tirò
il mantello a Pein e disse: << signore, guardi
che non è difficile >>.
Pein si
voltò e vide Sakura con le sue carte in mano,
<< c-c-come hai detto ? Facile >>.
Itachi si
abbassò per vedere cosa stava succedendo, lo
stesso fecero Sasori e Deidara, Hidan distolse lo sguardo dal suo libro
di
preghiere a Sakura, e lo fece ugualmente Kazuku con i suoi soldi.
Sakura si
sentiva in imbarazzo, e rispose titubante
<< si, perché ? >>.
<<
Tu capisci questa lingua ? >> domandò
Deidara.
<<
Si >> rispose la bambina.
<<
E chi te la ha insegnata ? >>.
<<
Nessuno, mi è venuto normale leggerla >>.
Lo stupore
fu generale, Pein le disse << vieni un
attimo qui >>, appena la bambina si avvicinò
le diede un colpo alla nuca
da farla svenire, << Deidara posizionala davanti alla
grande statua >>.
Deidara la
prese in braccio e così fece, Pein azionò una
tecnica e chiese alla bambina << chi sei?
>>.
<<
Io sono l’ultima discendente della Dea celeste
>> rispose la bambina in uno stato di confusione.
Tutti la
guardarono e disse Hidan << questa è la
figlia di Ceres, ultima Dea celeste e sovrana di tutti i mondi
>>.
<<
Il suo potere ci sarà utile >>
ordinò Pein
<< Itachi, sarai tu il suo maestro >>
<<
Cosa ? >> rispose il moro << no, non
se ne parla >>.
<<
Mi dispiace Itachi, sarai tu quello che crescerà
questa bambina >> affermo Pein << Deidara,
tu gli darai una mano
>>.
Deidara
sbuffò.
<<
E va bene >> rispose Itachi, si prese la
bambina e se ne andò in camera sua, seguito da Deidara.
<<
Non sarà facile >> pensò Pein.
Angolino di
MewSakura :
perdonatemi
per il ritardo, ho tante cose da fare,
comunque ringrazio :
Sisssi :
grazie per il commento, e sono contenta che la
fic ti piaccia. Ciao.
Sammy4ever :
grazie per la recensione, beh sì, Satura chissà
come crescerà nell’Akatsuki, ciao.
Camoeight:
grazie del commento, come vedi ho aggiornato,
anche se in ritardo, ciao.
Ringrazio
anche quelli che hanno messo la storia tra i
preferiti : griffindor-ery,
saku89, sakura001, e grazie anche a chi
la legge.
Un piccolo
commentino, please, CiaoMewSakura.