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Autore: magic mellah    17/11/2013    4 recensioni
{ long-fic | fuusuke-endou! crack. | fuuen e altre coppie di sfondo | forse ooc | what if | rating giallo-arancio | tematiche delicate. credo. }
ex _mistakes. yeah. -wtf-
nulla, solo una long sulla fuuen, coppia che ho creato io e adoro- molto crack, e nessuno mi cagherà, ma ok. diciamo che questa fic sconvolge - e cambia leggermente - alcuni elementi di questo anime.
uhm, ci si becca dentro. ♥
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«Allora io vado.» disse, incominciando a uscire dal cancello. «Endou?»
«Ah? Dimmi.»
«Mi sono innamorato dei tuoi occhi.» disse facendo un debole sorriso, che Endou potè notare, nonostante il buio. Era minuscolo, quasi inesistente, eppure era molto bello.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Mark/Mamoru, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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the diversity of Fuusuke. ♥
 
 
Fuusuke era finalmente sceso da quel fottuto pullmino, dove faceva un caldo insopportabile, e a passi svelti si recò verso la sua meta, in altre parole un modesto albergo, dove avrebbe soggiornato con quel cretino di Burn, che stava a una quindicina di metri da lui, ed era appena sceso dal mezzo di trasporto.
Senza aspettarlo e con il suo navigatore sul telefono del tulipano camminò velocemente, cercando di non affondare nella neve, come stava facendo il suo avversario, che gli chiedeva aiuto.
«Tsk, idiota.» si disse, andando indietro a recuperarlo.
Nel cammino per arrivare in albergo Suzuno si ricordò da quel poco che gli veniva in mente che percorrendo quella strada si passava per casa sua. Ex casa sua, voleva dire.
Aveva appena otto anni quando i suoi genitori morirono, e tutti i suoi parenti, che per giunta erano due o tre, e sicuramente diventati vecchi, visto che quando erano piccoli erano già nella mezza età, non si volevano occupare di lui, perché nessuno aveva mai voluto bene ai suoi genitori, e di conseguenza a lui. Loro due erano piccoli imprenditori, e possedevano anche una modesta casetta; non erano così ricchi da potersi permettere di certo una reggia, ma una villetta sì.
Nagumo si soffiò sulle mani, cercando di farsi aria calda, e sfortunato com’era, il cappotto non aveva nessuna tasca, e se metteva le mani nel pantalone sembrava un cretino, poiché avrebbe dovuto alzare il giubbino che tutto sommato era abbastanza lungo; vide il suo compagno fermarsi e girarsi verso una casa, dove fuori vi era una donna con un bambino, e facevano un pupazzo di neve. 
Fuusuke sembrava essersi incantato, e così il rosso gli diede una botta in testa, stranamente senza volergli fare veramente male. Il ragazzo riprese a camminare velocemente, e Haruya cercò di stare al suo passo.
«Ho freddo.» sibilò Nagumo.
«Non manca molto, secondo il navigatore. Mancano solo cinquecento metri.» disse il ragazzo dai capelli bianchi.
«Oh, sì, davvero pochi. Con questa neve ci metteremo una quindicina di minuti, ed io sto congelando, cazzo.»
«Se siamo riusciti a fare un chilometro, possiamo fare anche questi cinquecento metri, dunque muoviti caprone.»
Haruya superò Suzuno, e gli prese la mano, correndo.
«Lasciami la mano, baka!» urlò, facendo girare i passanti, mezzi straniti e mezzi schifati. 
"Ma è possibile che questo mondo faccia ancora così schifo?". Fuusuke si sentì uno schifo, il peggio del peggio. Si morse le labbra, e si chiese come il ragazzo che lo tirava riuscisse a essere ancora così allegro ma impassibile a quello che stava accadendo. Molte persone li guardavano con ribrezzo, e ovviamente il quindicenne sapeva benissimo il motivo, siccome non ci voleva un genio a capirlo. Un maschio teneva un altro maschio per la mano. Ovvero Haruya teneva per mano Fuusuke. Lui era un tipo che aveva paura di essere giudicato, paura di essere abbandonato, paura di non piacere. In fondo erano diversi. Insomma, loro erano gay, la gente che li guardava era etero.
E in quel momento urlò, fermandosi con tutte le forze che aveva, perché si vergognava della situazione; perché magari a lui piacevano i maschi, ma non voleva ammetterlo, perché a lui importava il parere della gente.
«Lasciami, frocio!» Fuusuke fece cadere Haruya per terra, perché togliere la sua mano intrecciata a quella del rosso era difficile, e così aveva dovuto per forza buttarlo sulla neve. Tanto... non si sarebbe fatto niente.
Corse via, ricordandosi la faccia di Nagumo, che lo guardava leggermente smarrito, chiedendosi cosa gli fosse preso, perché era la prima volta che gli capitava questa cosa.
Era entrato in albergo, quando vide che il cretino non era dietro di lui, il che significava che non lo aveva seguito, e sicuramente si sarebbe perso, visto che lui aveva un senso di orientamento pari a quello di un bambino di un anno. Ritornò dove aveva lasciato il ragazzo, e vide che non ci stava più. Ovviamente. 
Qualcuno, che lui sapeva bene chi fosse lo abbracciò da dietro, forte, facendolo morire di caldo; eppure non era un caldo che odiava, da cui voleva scostarsi, ma un caldo piacevole.
«Non so che problemi hai, ghiacciolo, ma sappi che io sono qui, neh...»
«Ha-Haruya!» dopo tempo lo chiamò col suo cognome, e non più Burn.
E dopo un nano-secondo si ritrovò con la neve sulla faccia, o meglio, la sua faccia era sulla neve, poiché Nagumo lo aveva spinto per terra.
«Tu, cretino che non sei altro, me la pagherai!» gridò, alzandosi per terra, con la faccia piena di neve. La poca gente che era sulla stradina li guardò straniti, ma ai due non importava, e s’incominciarono a lanciare palle di neve, neanche avessero cinque anni.

 

 


«Io... resto qui, neh.» disse Nagumo, sul letto della loro camera in comune, una doppia, per precisare. Se avesse preso una matrimoniale come minimo si sarebbe ritrovato al bordo del letto visto che il rosso non aveva la minima idea della parola "spazio per gli altri".
E così uscì col suo telefono, che finalmente si era caricato, e a quel punto poteva usare il navigatore per dirigersi verso la alpine, la scuola che frequentava Shirou Fubuki, il migliore attaccante della loro squadra. Il ragazzo guardò il telefono, per vedere quanti metri mancassero al suo arrivo, quando qualcuno gli venne addosso. Oddio, se prima era nervoso ora era incazzato, visto che sto tizio stava sopra di lui, non si muoveva e stava nella classica posa dove due tizi scopavano. Ma anche tre o quattro, ma al momento quello non era il suo problema.
«Ehi tu, guarda dove camm-» 
«Scusami... oh, ciao Fuusuke-kun, sono contento di rivederti!» esclamò il ragazzo che fino a quel momento era misterioso, ma poi identificò come Mamoru Endou.
Si sollevò, tenendo il castano sulle sue spalle, e lo guardò intensamente.
«Ciao Mamoru! Scusami tu, sono io che guardavo il telefono. Tutto bene spero.» quello con gli occhi color nocciola si alzò, e finalmente si strinsero la mano come segno di saluto.
«Sì, per fortuna eheh... tu che ci fai qui? Insomma, che coincidenza trovarci qui!» 
«In effetti... Io sono venuto qua a trovare dei miei parenti.»
«Io sono qui con la Raimon, per trovare un mitico giocatore che si chiama Shirou Fubuki! La mia squadra è nei dintorni, e sta cercando l’Alpine, compreso me. Tu non è che sai dove si trova?»
«Basta camminare duecento metri diritto, e poi girare a sinistra. Se vuoi accompagno te e la tua squadra.» e così si era ritrovato con i suoi "nemici" su un pullmino molto schifoso, dove regnava il porcile per terra, a causa di tutte le briciole di merendine.
«Io vado, Mamoru, tanto ci rivedremo...» fece un minuscolo sorriso e si allontanò, quando il castano si avvicinò a lui.
«Senti, io credo che per qualche giorno rimmaremo qui nei paraggi, vicino all’Alpine... dunque, se ti va... magari ci scambiamo il numero di telefono e non so, magari domani ci incontriamo.»
«Oh, certo.»

 
Tornato in albergo Nagumo era ancora ad aspettarlo in camera.
«Midorikawa è qui con la sua squadra.» 



mari corner.
yeah. finalmente è arrivato il secondo capitolo uwu uno schifo, lo so. non ho corretto manco. io non sono la classica ragazzina tutti dieci a scuola o che è brava in italiano c: anzì, faccio oltre modo schifo e non riesco manco a ricordarmi i verbi a memoria-wow che intelligenza, shi :3 
ma va beh- qui ci sono solo brutte parole e cose brutte -wtf- in questo capitolo. ammazzatemi come potete pls. ci sono vari accenni alla bangaze accennati male, ma chissene- io sono tanto idiota che ho una bella idea per i capitoli precedenti. ehm, tanto bella non è. neh, qui mido-chan ha tanta importanza per la fic, perché solo io lo so gne.

now I must go, my guys.

mari.
   
 
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