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Autore: inca25    19/11/2013    4 recensioni
Questo è la mia storia; di come la mia vita normale ad un tratto non c’era più, ma sono andato avanti.
Questa è la storia di mio fratello; che ha visto scomparire tutto ciò che c'era di bello nel suo mondo, ma non si è arreso.
Questa è la storia della mia migliore amica; a cui devo la vita, spero sia felice nonostante tutto.
Una semplice giornata di scuola che si é trasformata nella distruzione totale,
poi solo sangue, macerie e polvere.
Riusciremo a sopravvivere all'apocalisse?
Dal 1° capitolo:
“Finì anche il resto della mattina, e da li tutto cambiò.
I ricordi sono confusi... ero uscito dall'aula e mi stavo dirigendo al cancello...poi...
bianco, buio, un rumore assordante.
Urla e grida, confusione, panico.
Chiusi gli occhi senza accorgermene, quando li riaprii vidi una ventina di studenti che correva disperata.
Erano ricoperti di rosso e nero, erano ricoperti di sangue e cenere.
Una polverina bianca aleggiava nell'aria.
Mi guardai attorno e non vidi niente, o meglio, vidi tutto ma era distrutto.
Ebbi un solo pensiero: starà bene?”
[Temporaneamente sospesa]
Genere: Azione, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La terra tremò di nuovo.
Non sapevo cosa fare, ero paralizzato.
Sentii il suo grido.
I muscoli ripresero a funzionare, mi gettai vicino a dove era lei, prima che un masso mi crollasse addosso.
Il terremoto era il più forte che avessi mai sentito; avevo paura, tanta.
Mi prese per mano, non mi ero nemmeno reso conto che si fosse alzata.
Le devo la vita, perché è rimasta calma nonostante tutto e ci ha portati in salvo.
Si mise a correre, portandomi con se.
Io correvo, non potevo fare altro che correre e fidarmi.
Arrivammo a uno sgabuzzino e mi spinse dentro.
La stanza era miracolosamente in piedi, addossata a uno dei muri portanti, senza finestre, decisamente lugubre ma sembrava sicura.
Balbettai un grazie; la voce tremava, io tremavo, tutto tremava compresa la terra.
Tirò un sospiro di sollievo e si lasciò cadere accanto al muro, di nuovo ranicchiata.
Mi misi vicino a lei, domandò:
-Che cosa è successo?- non lo sapevo, non lo so tutt’ora.
Mi dispiaceva vederla così, era una tortura scorgere la disperazione nel suo viso; ma credo che, se mi fossi specchiato, sarei risultato cento volte più smarrito.
Sbuffai,
–Non ne ho idea… Un terremoto forse?- azzardai
-Non può essere, ho sentito un esplosione, ho visto una luce abbagliante, un terremoto non fa nulla di tutto questo. Poi la gente non reagisce così ai terremoti, tutti sanno cosa fare; basta solo che nessuno vada nel panico.-
Annuii e mi girai verso la porta; provenivano delle grida da fuori, ma erano troppo poche contando quanti studenti dovevano esserci.
Decisi d’istinto di sprangare la porta con un tavolo.
Intanto lei si mise a girare era la stanza, nervosa.
-Non è possibile, tutto questo.. non ha alcun senso! com’è possibile! ad un tratto tutto era… in pezzi,
le pareti, il pavimento, i tavoli e..- Mi guardò sconvolta e si lasciò ricadere a terra sconvolta.
-L-le… persone- balbettò, -Le persone! c’era del s… c’era del rosso ovunque! Nei terremoti non muore quasi nessuno, non è.. non è vero! tutto questo, giusto? è soltanto un sogno, mi hai raccontato una delle tue stupide storie dell’orrore e mi sono addormentata. Non c’è altra spiegazione.- Non sapevo cosa dirle; sinceramente non mi sembrava per nulla un sogno, anzi era troppo assurdo e reale allo stesso tempo, poi in un sogno non sai di stare sognando.
-Improbabile che sia un sogno-  risposi.
-Già hai ragione, quindi.. cosa facciamo?-
Si sedette vicino a me, ero accasciato contro il muro.
-Aspettiamo- Avevo la sensazione che se fossimo usciti di li avremmo visto cose orribili, forse le ultime della nostra vita; magari era solo paura.
-Aspettiamo cosa?-
-Non lo so, intanto aspettiamo- Non potevo spiegarle come mi sentivo, ma lei sembrò capire lo stesso.
Rimanemmo accovacciati li per un bel pezzo, non ho idea di quanto tempo sia passato, forse minuti o magari ore. Credo di essermi addormentato nel frattempo, ho sognato casa mia, ho sognato di tornarci e di pranzare, ho sognato che tutto questo era solo un incubo, ho sognato mio fratello che rientrava dopo di me…mio fratello! Dovevo essermi svegliato di colpo perché lei mi guardava con un misto di curiosità e paura, probabilmente avevo una faccia orribile, chissà che espressione ho fatto…
-Boris…- Mio fratello era più grande di me di due anni, frequentavamo la stessa scuola anche se lui non passava…inosservato, non ero sicuro che fosse andato a scuola quel giorno, ero uscito troppo di fretta.
-è venuto a scuola oggi..?- Domandò
Scrollai la testa e me la presi fra le mani, quanto avrei voluto sapere dove fosse, e anche sapere dove fosse il resto della mia famiglia e..
-Le nostre famiglie!- gridai, mi guardò ancora più preoccupata…
-Mia nonna è a casa… oggi non doveva fare nulla, e i tuoi sono a lavoro… ma chissà cosa sta succedendo fuori- Disse.
Mi ricordai di come era ridotta la scuola quando avevo corso per trovare l’altra classe, rabbrividii perché non volevo uscire… ma non potevamo stare li per sempre.
-Ok, andiamo.-  dissi, poi mi alzai e cercai di avviarmi verso la porta senza barcollare o tremare, sentii il calore della sua mano nella mia, rassicurante perché non ero solo, ma allo stesso tempo doloroso, mi ricordava che non era tutto un incubo.
Spostammo il tavolo e aprimmo la porta lentamente,
ci stupì quello che vedemmo: polvere, cenere bianca che aleggiava nell’aria tutto intorno a noi.
Assurdo, non si vedeva quasi nulla, come quando si cammina di mattina presto e le cose lontane sono sfocate, distanti; solo che qui non si vedevano nemmeno gli oggetti vicini.
-Non respirare e seguimi-  Disse, poi mi trascinò per i corridoi distrutti, solo il tetto e le pareti più esterne sembravano intatte.
Non so come descrivere le sensazioni che ho provato a camminare per la scuola in quel modo,
sicuramente smarrimento, incredulità, non sembrava reale… anche se le macchie rosse che si vedevano in giro ogni tanto mi ricordavano che no, non era un illusione.
Continuammo a camminare fino a che non mi venne la nausea, la scuola era più grande di quanto pensassi, su due piani e molto anzi troppo grande.
Ogni tanto si sentiva un muro scricchiolare, era una scossa di terrore puro lungo la schiena, potevamo morire schiacciati.
Non sapevo dove andare, non conoscevo bene la scuola, ad un tratto smisi di guardarmi in giro  e mi lascia guidare concentrandomi solo sul pavimento per evitare le macerie.
Non udii mai un grido, mai un lamento; eravamo solo noi e quel mondo distrutto.
-S-siamo arrivati… è questa.- Vidi l’aula, chiusa, provai un senso di sollievo: la porta era ancora in piedi anche se c’era una crepa a forma di ramo; non poteva essere successo nulla di troppo grado… forse.
Aprimmo la porta e il sollievo che provai svanì all’istante.
Macerie, sangue ovunque, vetri rotti e crepe.
-Boris! Boris!- gridò; io non mi fermai nemmeno a urlare, non potevo stare fermo ed aspettare una risposta.
Cercai fra le macerie, mi guardai intorno, ovunque.
Poi uno scricchiolio, un lamento quasi muto; e un nuovo fremito del cuore: la speranza.
Ci avvicinammo a un punto in cui era crollato il pavimento al piano di sopra, spostammo più macerie possibili fino a farci sanguinare le mani.
Poi un buco, un vuoto fra due pezzi di pavimento e un paio di occhi che mi fissavano.
Occhi gialli, che sbattevano piano; il respiro lento e affaticato, una bocca contratta in una smorfia di dolore; capelli neri come i miei.
Era vivo, l’avevo trovato, in tempo.
Boris, mio fratello.






-----------Angolino dell' "autrice"----------
Eccomi qui! Grazie ai coraggiosi per essere arrivati fino a questo punto, vi ammiro per questo.
Il secondo capitolo pubblicato!!! Con un po'di ritardo perchè pensavo di pubblicare dopo pranzo ma.. l'importante è che ci sia riuscita.
Allora..che ne pensate? Piaciuto il capitolo?
I primi tre o quattro saranno ancora ambientati nella scuola (che mi sto divertendo a distruggere muhahahaha) ma dopo l'ambientazione cambierà.
Vi sta interessando? Consigli? Critiche? Errori? Se lasciate una recensione non vi mangio, anzi mi fate felice *occhi dolci*
Speriamo bene, e ci rivediamo al prossimo capitolo (che uscirà fra qualche giorno, sicuramente meno di una settimana)
Alla prossima!
  
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