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Autore: Polloistheway    19/11/2013    1 recensioni
E se Melanie e Wanda non fossero nello stesso corpo? Se Melanie non si fosse buttata dal vano di quell'ascensore? Se la frase “Ci hai trovate” pronunciata a stento nel deserto fosse relativa a due corpi distinti? Se Wanda diventasse la migliore amica di Melanie salvandola dalle grinfie dei Cercatori per caso? I libri servono a far immaginare un mondo diverso alla gente. Perché non provare a inventare una storia diversa, un mondo diverso?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5
High up above or down below  
when you're too in love to let it go  
but If you never try you'll never know  
Just what your worth 

Lassù o laggiù 
quando tu sei troppo innamorato 
per lasciar andar via tutto 
e se tu non provi, non saprai mai 
quali valori hai 


Camminai, cercando di mantenere la calma, dietro a Jeb, la mia mano toccava i capelli lunghi per il nervosismo.
“Jared che farà? Mi vorrà uccidere? Ma no... ok forse c'è questa futile possibilità... che alla fine non è poi tanto infondata” pensai. La mia mente era in due posti diversi: un pezzo a pensare a Jared e alle sue possibili reazioni e una pensava a Viandante, in camera di Jamie.
Avevo un terrore di perderla, che qualcuno potesse ucciderla mentre ero via... un brivido freddo mi percorse la spina dorsale.
“Non posso!”
«Zio Jeb, sei certo che Viandante sia al sicuro?» chiesi per l'ennesima volta.
«Piccola io ti voglio bene, ma penso che se mi chiederai un'altra volta se la ragazza è in pericolo, mi toccherà sparare» borbottò nella mia direzione sorridendo sghembo.
Percorremmo la strada all'indietro e quando raggiungemmo il corridoio dove ci aveva condotto Jeb prima di andare da Jamie, ci fermammo per una luce.
Jeb alzò il fucile, ma una voce calma e pacata ci raggiunse prima.
«Jeb, metti giù quell'arma. Sono io e voglio solo parlare» quel timbro inconfondibile fendette l'aria e una fitta di dolore al petto mi colpì.
“Mi odia”
Zio Jeb abbassò il fucile ma lo tenne stretto mentre a passi calcolati ci veniva incontro l'uomo che amavo e che mi aveva amato.
Sospirai, tesa come una corda di violino e la mia mano strinse la maglia logora.
Jeb mi fissò
«Melanie io vado. Tu e lui parlate con la vostra privacy e io vado a controllare l'alie...» si fermò vedendo il mio sguardo malevolo «Viandante» completò.
Io mi sforzai di sorridergli e lui se ne andò di malavoglia. Vedevo la sua curiosità sprizzare da tutti i pori.
«Mel...» sussurrò Jared.
Per la prima volta dal mio ingresso nelle grotte, le lacrime iniziarono a rigarmi il volto inclinato verso terra.
La mia mente passò tutti i ricordi di me e Jared insieme nella casa di suo padre nel canyon, i momenti di frustrazione e tristezza nel momento della separazione, i nostri baci, il fuoco che divampava sulla pelle e dentro di me ogni qualvolta che mi sfiorava...
Una mano mi prese il mento e me lo alzò verso il suo viso perfetto.
«Mel...» ripeté preoccupato, asciugando le lacrime con il pollice.
«Tu... io ero... insomma... cioè... Chicago... il telegiornale... Jamie...» parole senza senso, che non spiegavano assolutamente niente.
I miei singhiozzi spezzarono il silenzio e li mio autocontrollo svanì in un attimo: aprii le braccia e mi fiondai sul suo petto muscoloso.
Le sue mani rimasero a mezz'aria per un secondo, ma alla fine si abbassarono sulla mia schiena, dolcemente, accarezzandomi.
Piansi a dirotto: perché potevo abbracciarlo, perché li avevo ritrovati, perché stavo per morire, perché avevo conosciuto Viandante... perché ero felice e triste e confusa e... distrutta.
Alzai gli occhi su Jared e la sua bocca in un secondo fu sulla mia.
Il fuoco divampò dentro e sulla pelle. Andavo letteralmente a fuoco.
Mugolai passando le mie mani sul suo viso, prima deboli poi bramando tutto quello che per tre settimane mi era mancato così tanto.
Le sue labbra si spostarono sul mio collo mentre le mani continuavano a stringere la mia schiena.
Ricominciai a piangere e lui si fermò fissandomi interrogativo.
«Ho rovinato tutto» singhiozzai «Dovevo buttarmi nel vano dell'ascensore... sarei morta e non avrei portato scompiglio nella vostra nuova vita» mormorai.
«Non dirlo neanche per scherzo! Oddio Mel si sistemerà tutto! Te lo prometto. Tornerà tutto come quando eravamo solo io, te e Jamie.» mi posò una mano sulla guancia bagnata.
«Hai sentito Jeb, prima: tu devi scegliere. La mia promessa è che non lascerò Viandante. O tutto o niente equivale a io e lei insieme oppure ucciderci tutte e due. È la mia condizione e tu devi decidere. Il compito è nelle tue mani» spiegai.
«Non... non posso decidere tra te e un parassita!» ribatté alzando la voce.
Io abbassai la testa ricordandomi i miei pensieri sugli alieni prima di incontrare Viandante e gemetti: Jared non poteva tenere Viandante perché per lui e gli altri umani era una minaccia, un'assassina, ma non riusciva a staccarsi da me, la “sua ragazza”.
Posai una mano sul suo viso.
«Posso lasciarti oggi. Non voglio dare false speranze a Jamie. Scegli velocemente e bene.» sussurrai con lo sguardo a terra.
«Non posso, Mel! Mi stai chiedendo qualcosa che io non posso fare. Non sceglierò tra l'avere te e avere un alieno in questo posto. Ti sta mentendo! Potrebbe essere una cercatrice ed essere qui per trovare il nostro covo e, appena possibile, uscire e avvisarli della nostra posizione»
«Pensi che non ci abbia pensato? Pensi che dopo anni di fughe e corse contro il tempo io sia così stupida che non pensi alle conseguenze? Forse non sono stata molto astuta a farmi vedere da Jamie dato che tu non avevi ancora scelto, ma non credo che Viandante arrivasse quasi a suicidarsi per arrivare qui, dove in teoria, c'erano solo tre umani. Non credo tu abbia capito cosa sta succedendo qui Jared. È una sentenza di morte. Tutto o niente. Non ho intenzione di ripeterlo.» ora la mia voce non era più debole, ma carica di rabbia e risentimento verso la razza a cui appartenevo. Non avevo minimamente idea di cosa mi sarei trovata davanti quando sarei arrivata a destinazione, ma se questo era l'aria che tirava non intendevo restare a lungo.
«Melanie non è umana» ripeté Jared come se non avessi compreso appieno le sue parole.
«Stranamente ricordavo che il termine umanità venisse usato anche in senso metaforico, e di certo, sotto quel punto di vista, Viandante è molto più umana di come vi state dimostrando tutti» sibilai puntandogli il dito contro.«Vado da Jamie. Ripeto: ti do tempo fino a domani. Dopodiché dirò a Jeb di chiedere agli altri ospiti, e penso che tu sappia già la loro risposta.» indietreggiai fino all'entrata della grotta e a quel punto mi voltai ed iniziai a correre. Incontrai lo zio a metà strada, con l'uomo con il machete.
«Oh Melanie, lui è Ian» Ian? Ma non si chiamava Kyle?
«Piacere di conoscerti. Oggi non si parla che di te qui e volevo proprio conoscerti dopo che mio fratello ha detto come gli hai tenuto testa anche se aveva quell'arma in mano. Mi piacciono le donne coraggiose» quindi era suo fratello... bene: non avrei mai imparato a riconoscerli. Non che mi fosse rimasto molto tempo... abbassai gli occhi sulla mano che mi stava allungando e sorrisi di malavoglia. Gliela strinsi e poi mi congedai con una smorfia, ricominciando a correre verso la stanza in cui si trovavano Viandante e Jamie.
Pochi tunnel dopo avvistai il paravento verde e mi ci fiondai dietro. La scena che mi si parò davanti era quasi comica: Viandante stava in un angolino e Jamie in quello opposto, entrambi guardavano il pavimento come se fosse una cosa interessante. Fissai mio fratello per alcuni secondi poi tossicchiai per far notare la mia presenza. Quando il ragazzo alzò gli occhi verso di me mi si strinse il cuore, il suo viso era segnato da profonde rughe sulla fronte, indice di preoccupazione e le labbra erano serrate in un ghigno.
«Ehi, che c'è?» chiesi avvicinandomi. Lui scosse la testa ma alla fine parlò.
«Non voglio che tu e Jared litighiate. Non lo avete mai fatto. E non voglio che succeda niente a te e a Viandante» la diretta interessata alzò lo sguardo dal pavimento e si strinse le ginocchia al petto che si alzava ed abbassava velocemente.
«Bé Jared non ha ancora deciso no? Abbiamo ancora una speranza» commentai accarezzandogli i capelli scompigliati.
«Deciso cosa? Speranza?» Jamie aveva uno sguardo perplesso e io mi morsi la lingua, avevo fatto un bel casino. Pensavo che con la frase precedente intendesse che zio Jeb gli aveva parlato delle mie condizioni, mentre Jamie era solo preoccupato che io e Jared litigassimo per cose futili.
Jamie pronunciò il mio nome insistentemente fino a quando io non lo fissai insofferente.
«Devo dirti una cosa importante: quando sono arrivata qui ho promesso che se non avessero accettato Viandante qui io avrei lasciato che la uccidessero... solo se avrebbero ucciso anche me con lei.» mio fratello ammutolì.
«COSA? Tu non puoi! Non darò a Jared questa possibilità. Non voglio neanche pensarci. Non glielo perdonerei mai.»detti un'occhiata a Viandante che incrociò il mio sguardo, quello che ci vidi dentro era il riflesso di quello che provavo io. “Non avremmo dovuto venire qui” pensai abbracciando Jamie mentre lui cercava di alzarsi.
«No Jamie. Non ti lascerò andare da Jared a dirgli quello che pensi. Non voglio che tu e lui litighiate» rigirai la sua frase mettendoci più enfasi. Quando il ragazzo si rilassò nuovamente mollai la presa.
«Sai che troverò un modo per diglielo anche se non vuoi vero?» domandò sogghignando.
«No se ti terrò sempre d'occhio. E non ho intenzione di mollarti neanche un attimo.»
Dopo questo scambio di battute incominciammo a parlare anche con Viandante che fino a quel momento non aveva spiccicato parola. Mentre la discussione continuava io cominciai a pensare a Jared e alla nostra conversazione nella grotta.
Ripensai a come il suo volto e sopratutto le sue espressioni fossero cambiate, di quanto poco di quel suo sorriso magnifico fosse rimasto. Probabilmente con quello che gli stavo facendo patire non sarebbe nemmeno tornato. Impiegai diversi secondi a capire che Jamie mi aveva rivolto una domanda.
«Cosa?» balbettai incrociando il suo sguardo.
«Stavo chiedendo a Viandante come mai non si fosse mai fermata su un pianeta, poi ho chiesto se qui le piace e se ha intenzione di fermarsi e lei mi ha detto che probabilmente non avrà scelta. Ho chiesto a te.»
«Non ci lasceranno uscire, anche se decidessero di farci sopravvivere. Non la faranno tornare tra la sua gente.» spiegai aggrottando la fronte «Pensavo l'avessi capito.» mi passai una mano tra i capelli luridi e in quel momento sentii un forte rumore improvviso.
«Oh no» Jamie sembrava terrorizzato, anche se non mi era sembrato per nulla un colpo di fucile di zio Jeb.
«DOV'È? DOV'È QUELLA TRADITRICE?» le urla provenivano da poco lontano, così mi alzai e mi posizionai davanti a Jamie e Viandante, coprendoli con il mio corpo.
Pochi secondi dopo Kyle entrò nella stanza barcollando, tirandosi dietro altri due uomini.
«Aaron porta fuori il ragazzo, non voglio che assista ad una scena del genere» sbraitò Kyle avviandosi svelto verso di me.
«Ian sai cosa devi fare, io mi tengo Melanie.» la sua mano mi afferrò il polso, da cui partì una fitta di dolore. Strillai cercando di divincolarmi, mentre i miei occhi seguivano l'uomo che precedentemente mi era sembrato simpatico, che ormai era a poco più di un metro da Viandante.
«No! No! Lasciala!» urlai in preda al terrore quando Ian afferrò il collo di Viandante e la portò alla sua altezza. La faccia della mia migliore amica stava diventando paonazza. «Combatti! Cerca di scappare» gli intimai, ma la mia frase venne interrotta dalla mano di Kyle che premette sulla mia bocca con molta più forza del dovuto e mi fece sanguinare il labbro.
“Merda, siamo morte” pensai mentre gli occhi dell'aliena iniziavano a spegnersi. Fu in quel momento che sentii il rumore dello sparo. Subito la mano che teneva Viandante si abbassò e la lasciò crollare a terra. Quella che teneva me, però, non si tolse finché non partì un secondo colpo di fucile, molto più vicino.
«COSA avevo detto Kyle? Jared deve ancora decidere.» per la prima volta nella mia vita sentii la voce di Jeb resa aspra dalla rabbia.
«Jeb il popolo ha votato e noi siamo gli incaricati.»
«Dovreste ricordarvi tutti voi che questa è una dittatura a cui capo ci sono io. Una dittatura benevola, ma pur sempre una dittatura.» Jeb sorrise tornando cordiale, ma tenne il fucile puntato su Kyle. Gli fece cenno di andare poi quando i due uomini uscirono si avvicinò a Viandante prendendole la mano e lasciando cadere il fucile un po' più lontano da lei così che non si spaventasse al suo risveglio.
Mi avvicinai anche io e appoggiai la testa sulla spalla dello zio.
«Potevi lasciarli fare, non so cosa farà Jared ma sono più propensa all'opzione che ci lascerà uccidere da Kyle e gli altri. Non sembrava apprezzare l'idea di avere un alieno nelle caverne.» sospirai e mi abbassai a toccare la fronte di Viandante.
«cos- cosa è successo?» chiese questa aprendo gli occhi.«Per un secondo ho visto tutto buio» commentò alzando piano piano la testa.
D'istinto controllai il suo collo dove le mani di Ian avevano lasciato una grande macchia rossa, con le sue dita ancora impresse.
Viandante se le sfiorò e fece una smorfia di dolore. «Ora ricordo un po' meglio» gracchiò. Io mi rivolsi a Jeb.
«Dov'è Jamie?» domandai preoccupata.
«Aaron non sapendo dove metterlo l'ha portato da Sharon e Maggie, che hanno cercato di trattenerlo»
“L'unica cosa sensata che hanno fatto quei tre” pensai amaramente.
Lo stesso rumore precedente all'arrivo di Kyle mi fece sbiancare. Il mio respiro accelerò, mi spostai davanti a Viandante, anche se sapevo che contro dei colossi come Kyle e Ian non avrei potuto resistere per molto e Jeb recuperò il fucile e lo puntò sul paravento.
«Jeb puoi abbassare il fucile, sono io. Ho fatto la mia scelta.» Jared entrò nella stanza e non riuscii a reprimere quella piccola scintilla nel mio cuore chiamata speranza.

SPAZIO AUTRICE:
Io non so come ringraziarvi... piango davvero.
Non pensavo minimamente che questa storia potesse piacere.
E invece arrrivo mille mesi dopo che ho smesso di scrivere e mi 
ritrovo una nuova recensione che mi chiede di continuare.
E io lo faccio. Avviserò tutti per la continuazione.
Grazie per il supporto 
Gaia

  
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