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Autore: Hendy    20/11/2013    1 recensioni
“Riesci ad usare la tua abilità ora?”
Mikoto allora prese un respiro profondo. Aprì il palmo della mano e cercò di concentrarsi, chiudendo gli occhi. Con suo grande dispiacere però, riuscì solo a creare una piccola sfera di energia, prima che un capogiro prendesse il sopravvento su di lei.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati un paio di giorni dall’attacco dell’uomo mascherato. La febbre di Mikoto era solo un ricordo e, con il consenso del dottore, aveva ricominciato ad usare parte dei suoi poteri. Questo significava che le punizioni di Kuroko erano tornate ad essere quelle di un tempo: dolci e soavi scosse elettriche ogni qualvolta cercava di “approfondire il rapporto con la sua Onee-sama”. La Teleporter aveva passato gran parte del suo tempo libero alla ricerca di Tanaka Mamoru, collezionando una nuova serie di lividi in tutto il corpo. Non avendo indicazioni precise, faceva lunghe perlustrazioni nei sobborghi di Academy City, cercando di trovare qualche buon indizio. Con sua grande fortuna, il pomeriggio del terzo giorno era riuscita a scoprire che l’indomani l’uomo in questione si sarebbe presentato in una certa zona per determinati affari, ed aveva deciso di cogliere l’occasione per interrogarlo. Ovviamente, aveva deciso di tener tutto nascosto a Mikoto. Per non farla preoccupare, inventava scuse come:
 
“Certo che ultimamente esci spesso eh?”
“Il lavoro della Judgment richiede questo ed altro.”
“Mmm. Beh fai attenzione, ok?”
“Onee-sama, ti preoccupi così tanto per me? Oh, questo dev’essere amore!”
E la discussione finiva inesorabilmente con una scossa elettrica.

La mattina in questione si svegliò molto presto. Era appena l’alba quando lasciò la stanza del dormitorio, pronta a cacciare la sua preda. Nel tavolino aveva lasciato un biglietto per Mikoto con scritto
“Torno più tardi, non ti preoccupare - Kuroko”.
Delle grosse nuvole ricoprivano il cielo, probabilmente indice di un temporale in arrivo. Aveva portato con sé delle monizioni extra di punte metalliche, in modo da essere pronta in caso di combattimento. Giunse nel luogo in cui Mamoru avrebbe dovuto incontrarsi e trovò una postazione nascosta, non lontano da lì, da cui aspettare ed osservare la scena. Era in anticipo di quasi un’ora perciò dovette attendere quasi tre quarti d’ora prima di veder arrivare un uomo vestito con giacca e cravatta neri ed occhiali da sole (seppur di sole non ve ne fosse neanche l’ombra). Dopo altri cinque minuti arrivò un altro uomo: era piuttosto tarchiato, con capelli ed occhi castani. Non c’erano dubbi su chi fosse. Si trattava del suo obiettivo. I due si salutarono, dopodichè si diressero verso un’abitazione lì vicino. Kuroko li seguì e si appostò nell’edificio inabitato confinante per non perdere di vista l’Esper. Si sedettero in una stanza adibita ad ufficio e iniziarono la loro discussione. Parlarono animatamente per più di due ore, dopodichè si strinsero la mano e lasciarono il posto. Dopo essersi assicurata che l’ex uomo mascherato fosse solo, Kuroko gli si avvicinò. Appena sentì la voce della ragazza, egli si fermò e si voltò.
“Tanaka Mamoru?”
“Mh?”
Al vederla la riconobbe subito  e si leccò il labbro inferiore.
“Devo farle delle domande.”
“Vedo che tu sai il mio nome, mentre io non so nemmeno il tuo. Non parto svantaggiato?”
“Mi chiamo Shirai Kuroko della Judgment, e come le ho appena detto, vorrei farle delle domande riguardo al nostro precedente incontro.”
Mamoru sbuffò.
“Che ne dici se andiamo in un altro posto eh?”
Così dicendo, riprese a camminare. Kuroko, un po’ sorpresa dalla sua collaborazione, decise di seguirlo. Arrivarono in un parchetto desolato. Ricordava molto un deserto: alberi spogli, piccole dune di sabbia, erba esiccata. L’uomo le rivolse la parola.
“Allora? Che vuoi?”
“Abbiamo il sospetto che lei sia stato ingaggiato da qualcuno per attaccarci giorni fa. Voglio sapere di chi si tratta, cosa vuole da Misaka Mikoto e cos’era quella radiolina che tenevi in mano.”
L’uomo rise. “Quante domande… Facciamo così. Se riuscirai a tenermi testa per 60 secondi, risponderò alle tue domande.”
Il suo sguardò cambiò di colpo. Nei suoi occhi si poteva intravedere la sete di vendetta che aveva represso ed era pronta ad esplodere. Dalla tasca interna della giacca che indossava, estrasse un pugnale e corse incontrò a Kuroko impugnando l’arma. Kuroko si teletrasportò sopra di lui e gli piazzò un calcio in testa, che lo sbilanciò.
“Non mi farò sconfiggere da una mocciosa come te. Finalmente posso fartela pagare!”
Kuroko stava per affrontarlo ma qualcosa le prese la gamba e l’atterrò.
Screen Hands eh? Quindi non serve solo a lanciare aghi.” pensò.
L’uomo si scagliò contro di lei e cercò di colpirla alla faccia con il pugnale, ma la Teleporter schivò la lama e piazzò un calcio al malvivente prima di teletrasportarsi qualche metro più indietro. Un ago, lanciato da una delle proiezioni di Mamoru, la colpì alla vita e la fece gemere.
E’ veloce.” Pensò.
Di rimando, scagliò delle punte metalliche verso di lui che vennero bloccate da altrettanti aghi, ma ciò venne usato, come nel loro ultimo scontro, per distrazione. Kuroko infatti ne approfittò  per teletrasportarsi dietro di lui e usare la sua abilità per farlo cadere da un’altezza di tre metri. Con un altro paio di punte, lo bloccò a terra.
“Sai, hai un difetto enorme. Ogni volta che lanci i tuoi aghi, non ti muovi di un centimetro, rimani fermo nello stesso punto… ”
Ma l’uomo sembrava aver perso i sensi.
“E’ stato più veloce di quello che pensavo”, disse togliendosi l’ago ancora conficcato nella sua vita e girandosi di spalle. Poi una voce, le fece rizzare i capelli.
“Io avrò quel difetto. Ma non ti hanno mai insegnano che non bisogna voltare le spalle ai nemici?”
Grazie alla sua abilità, Mamoru si era liberato delle punte metalliche che lo tenevano fermo e colpì la ragazza da dietro con un calcio diretto alle costole.
“Ahahah. Hai sentito anche tu quel ‘crack’? Suppongo fossero le tue ossa che si spezzavano.”
“L’ho sottovalutato..” sussurrò Kuroko, tenendosi la mano nel fianco e rialzandosi.
“Ehi, non sono passati da un bel pezzo i 60 secondi?”
“Mi spiace ma… ora tutto quello che voglio fare è ucciderti!”
Ancora una volta si gettò contro Kuroko e cercò di soffocarla a mani nude. La ragazza venne alzata da terra e la presa nella sua gola diventava sempre più forte.
Concentrati Kuroko, concentrati…” disse a se stessa. Senza sapere come, riuscì a colpire con un calcio l’uomo e, una volta che la presa diminuì d’intensità, riuscì a teletrasportarsi lontano dalle sue grinfie.
Se continuo così, di questo passo non scoprirò niente.
 A questo punto, il loro scontro venne interrotto.
“Ehi Tanaka. Hai bisogno di una mano?”
Una persona con indosso una maschera nera simile a quella che indossava Mamoru al primo incontrò, si avvicinò.
“Non pensavo che qualcuno così debole potesse farti così tanto male. Devi essere proprio un’idiota.”
“Stai zitto!” gli urlò di rimando.
“Ehi, ehi. Non dovresti trattarmi così. Infondo mi hanno ingaggiato per farti da badante e aiutarti in questi casi no? Facciamola fuori insieme, che ne dici?”
L’unica cosa a cui riuscì a pensare Kuroko fu “Ora sì che sono nei guai.
Decise di perdere tempo in modo da recuperare un po’ di forze.
“Due contro uno? Non vi sembra di essere un po’ troppo meschini? O magari siete solo dei codardi?”
“E che importanza ha? Tanto in ogni caso oggi sarà l’ultimo giorno in cui vedrai questo mondo.” Rispose il nuovo entrato.
“Visto che sto per morire, allora perché non mi dite qualcosa riguardo a chi vi manda?”
“Hai del fegato mocciosa, sai? Suppongo sia il tuo ultimo desiderio prima di morire. E chi sono io per toglierti questo privilegio?” sorrise beffardo, dopodichè continuò a parlare. “Hai mai sentito parlare di una società chiamata HAV.ES.?”
Ad essere sinceri, Kuroko non ne aveva mai sentito parlare. Avrebbe dovuto continuare la conversazione per scoprire qualcosa di più, visto che a quanto pare, il nuovo arrivato era deciso a spifferare qualcosa. Optò per la sincerità.
“No.” Rispose secca.
“Beh, non che noi ne sappiamo molto, ma a quanto pare hanno qualcosa di grosso tra le mani. E vogliono usare la Railgun della Tokiwadai. Ma a noi interessano solo i soldi che riceviamo, seguiamo solo gli ordini. Beh per ora solo a Tanaka è stato ordinato di apparire di fronte a lei. Abbiamo il compito di vedere le sue reazioni.”
“Le sue reazioni?” disse incerta.
“A quanto pare hanno creato un dispositivo con cui alterare le sue onde cerebrali e crearle dolore.”
Potrebbe essere quella radiolina?”
“Chissene frega. Chiudi quella bocca. Hai già spifferato abbastanza, non credi? Ora uccidiamola.” Disse Mamoru.
Se possibile era ancora più arrabbiato di prima. Si scagliò di nuovo contro Kuroko che riuscì a teletrasportare due delle poche punte metalliche rimaste nella sue gambe. Appena le punte si conficcarono in lui, urlò di dolore e cadde rovinosamente a terra. Il nuovo arrivato allora si avvicinò. Non sembrava impaziente come Mamoru, ma aveva un qualcosa di strano. Sembrava come godere alla vista delle persone che si trovavano in una situazione critica come quella di Kuroko. Quest’ultima si preparò ad affrontarlo con le poche energie rimaste. L’uomo mascherato lanciò una palla di fuoco verso la ragazza che la schivò per un soffio ed esplose dietro di lei. Kuroko si coprì il viso con le mani.
Pirocinesi?”
Ma prima che se ne potesse accorgere, l’uomo era già davanti a lei e la colpì con un pugno diretto in pancia che fece volare Kuroko a terra. Le ferite accumulate nei giorni seguenti si stavano facendo sentire: i suoi momenti erano lenti e la sua resistenza pessima. L’uomo mascherato si allontano da lei e tirò fuori un oggetto ovale.
Che diamine …” Kuroko si rialzò a malapena. Subito dopo lo vide staccare la sicura dall’oggetto e lo lanciò molto vicino alla ragazza.
Una bomba!” Prima che toccasse terra, riuscì a teletrasportare un’altra delle sue punte nella bomba, facendola scoppiare prima del previsto causando un botto minore. Ma sebbene lo scoppio fosse meno intenso, causò un boato enorme che tagliò l’aria circostante. L’onda d’urto fece schiantare la Teleporter contro il terreno ed una nube di sabbia coprì il posto. Nemmeno Mamoru fu così fortunato, l’onda d’urto aveva coinvolto anche lui facendogli perdere i sensi. Solo l’uomo mascherato sembrava essere illeso e le si avvicinò. La rivoltò con il piede e rise.
“Ahahahah. Bene, ora puoi dire addio a questo mondo.”
Ma prima che potesse anche solo toccarla, un fascio di energia passò davanti la sua faccia. Kuroko lo riconobbe.
“Questa luce… Come…fa…ad essere… qui…”
  
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