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Autore: larrytheway    21/11/2013    19 recensioni
"Hai bisogno di una mano?" chiesi io preoccupato.
Quella frase mi cambio la vita, solo che me ne resi conto troppo tardi...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All or Nothing 1

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"Alzati Niall...sono le nove" La voce di mio fratello non tardava mai ad arrivare, sopratutto il sabato, quando potevo riposarmi beato al calduccio.
Aprì gli occhi con fatica, girandomi verso la porta e maledicendolo con il mio solo sguardo "Hai visite, se no ti lasciavo dormire" continuò lui, ridacchiando: quella notizia mi diede una ragione in più per sedermi sul letto e per poi, di conseguenza, andare in bagno.
Stetti chiuso lì dentro per venti minuti o forse più: mi feci una lunga doccia calda, cercando di togliermi dalla testa tutto ciò che riguardasse Emily.

Era una follia, neanche la conoscevo e mi faceva quell'effetto: con la fortuna che avevo, era pprobabile che lei non provasse niente per me, ovviamente poteva scambiarmi per un pervertito la sera prima.
Volevo solo stringere amicizia, niente di più...è una delle cose più importanti, per me; rimasi dentro un po' troppo e Greg, scocciato, mi urlò di fare in fretta e così feci.
Uscì dalla doccia e mi asciugai, poi mi vestii e mi misi del gel sui capelli; una volta fatto scesi di sotto dove vidi Emily.
Aveva lo zaino in spalla e una borsa per portatili sulla spalla destra. Appena incrociai il mio sguardo con il suo sorrise, sistemandosi i capelli "Che ci fai qua?" Chiesi un po' sorpreso vedendola davanti alla mia porta di casa.

Lei rise leggermente, guardadomi con i suoi occhioni blu "Dobbiamo studiare...ricordi?" Rispose timida, con voce flebile;
portai una mano alla fronte: mi ero completamente dimenticato del fatto che avremmo dovuto studiare nel pomeriggio.
Pensai un attimo e andai in cucina per vedere che ore erano: l'orologio segnava le tre e Greg mi aveva preso per il culo, come solito "Stavi dormendo Niall?" Disse Emily ad un'tratto, distraendomi dai pensieri omicidi "Si...mio fratello mi ha appena svegliato" Risposi io imbarazzato e lei mi sorrise.
Il suo sorriso...era perfetto, in tutti i sensi: mi feceva stare bene, nonostante la conoscevo da poco mi faceva sentire bene.
Detto ciò la feci accomodare in salotto e le feci mettere le cose sul divano, andando in cucina...

***

Pov Emily:

Fu un suo fratello Greg ad aprirmi la porta; molto probabilmente Niall era ancora a letto, come tutti i ragazzi ordinari il sabato.
Attesi un po' alla porta di ingresso, guardandomi intorno: la casa era abbastanza grande, il salotto era la parte predominante del primo piano dove vi erano due divani in pelle scura, una televisione su un tavolo basso, varie mensole con delle foto della famiglia di Niall e souvenir di viaggi ed infine, nell'angola del salotto c'era un pianoforte.

Io amavo suonare il pianoforte: era una passione che avevo sin da piccola, mia madre era una pianista e me ne innamorai grazie a lei; mentre pensavo ai bei ricordi, sentii dei passi pesanti scendere le scale ed alzai lo sguardo: era Niall.
Appena lo vidi sentì un brivido percorrere la mia schiena, fu davvero strano quindi non ci feci molto caso; parlammo un po' dopo di che mi fece accomodare in salotto, poggiando le mie cose sul divano.
Non mi sedetti, anzi, girovagai tranquilla, guardando le foto sulle mensole dietro al divano: la maggiorparte ritraevano Niall e Greg da piccoli, felici, che giocano e scherzavano; altre foto ritraevano tutta la famiglia nei vari anni, sopratutto degli anni novanta e sorrisi.
Era bello avere foto di famiglia, ti faceva sentire felice, cosa che non provavo certamente io: i miei genitori morirono, mia madre di cancro e mio padre di suicidio, poco dopo che morì mia madre, così io venni affidata alla famiglia Smith; mi allevarono come loro figlia, da bravi genitori e questa è la cosa più bella che potessi desiderare.

Abbassai la testa, poggiando la foto sulla mensola, al proprio posto "Qualcosa che non va?" Disse Niall, vedendomi in quello stato; io gli sorrisi, tornando al divano facendo la stessa strada di pochi minuti prima e sedendomi: lui poggiò due tazze fumanti sul tavolino davanti a noi, sedendosi di fianco a me.
Guardai ogni suo movimento, amavo scrutare ogni singola mossa di ogni singolo individuo.
Parlammo del più e del meno nei primi dieci minuti, conoscendoci un po' meglio: scoprì che era irlandese e non inglese, come pensavo in precendenza.
Io, invece, gli raccontai dei miei genitori, del fatto che non c'erano più e del fatto che fui adottata da un'altra famiglia, lasciandolo allibito: pensai in quel momento che gli importasse qualcosa di me, della mia vita, ma quel pensiero sparì in un lampo dato che a nessuno importava di me, sicuramente neanche a un ragazzo appena conosciuto che doveva tenermi d'occhio.
Dopo aver finito le nostre chiacchere e le tazze di caffé, tirò fuori i libri "Allora..." iniziò lui, battendosi le mani sulle cosce "Studiamo?" continuò girando il viso e guardandomi negli occhi.
Annuì e iniziammo a darci da fare.
***

Finimmo di studiare verso le cinque e mezzo così decisi di tornare a casa; sulla porta d'ingresso salutai Niall con un semplice gesto e uscì da casa sua.
Faceva freddo, ma non me ne importava granché: mi strinsi nella mia giaccia, cercando di scaldarmi un pochino, invano.
L'aria era sempre più fredda, così accellerai il passo; passai davanti ad un gruppo di ragazzi che a prima vista non riconobbi "Ehi! Ciao Emily" Disse uno dei ragazzi...Harry mi sembra, faccio fatica con i nomi; io sorrisi, salutandoli con la mano "Cosa ci fate qua?" Chiesi io, guardandoli attentamente.

Il moro dalla pelle candida e dagli occhi azzurri alzò le spalle, facendo un tiro di sigaretta ed espirando, creando una nube di fumo; tossì più volte, facendolo ridacchiare.
Con il quel gesto mi venne la voglia di prenderlo a pugni, ma mi calmai quando il riccio mi guardo "Lascialo perdere, non è colpa sua..." Disse poi, giustificandolo; lo guardai con occhi sbarrati, perdendo lo sguardo del moro che si allontanò fumandosi la sua adorata sigaretta.
"Louis chiedi scusa" disse Zayn, guardandolo con le mani in tasca; l'altro, poco distante, scosse la testa, appoggiandosi al muro della gelateria davanti a noi.
Guardai Zayn, non c'era bisogno di mi chiedesse scusa e lui lo capì sorridendo leggermente; li salutai nuovamente, tornando sui miei passi, seguita da Louis.

Non lo guardai per mezza strada "Ti vuoi fermare?" Disse lui con un po' di fiatone, attirando la mia attenzione; mi girai a guardarlo negli occhi "Cosa c'è?" Risposi io, aspettando che parlasse.
Abbassò la testa, grattandosi il capo e guardandosi i piedi "Scusa...per il comportamento di prima. Non so cosa mi sia preso, non è solito che mi comporti così..." Nella sua voce c'era dell'imbarazzo e della timidezza, così sorrisi.
Dietro i miei sorrisi, nulla era vero: tutto una falsità, sorridevo per non piangere...stavo male, ma era meglio così.
Era meglio che nessuno lo capiva, avrei avuto più amici, d'altro canto chi la vuole una autolesionista, depressa e sola come me?
Abbassai il capo, per poi iniziare a camminare per tornare a casa, lasciandolo sul marciapiede da solo; appena arrivai davanti alla porta di casa mia infilai la chiave nella toppa aprendola, entrando e accendendo la luce.

Una lacrima solco il mio viso, non sapevo il motivo ma lo fece: forse era tristezza, forse felicità o forse niente, solo sfogarsi; salì in camera mia pensando a quello che era successo in quella giornata fantastica.
L'avevo passata con Niall, un ragazzo fantastico: con questi bei pensieri per la mente aprì facebook dal pc dove trovai un messaggio di Christine.
Quella ragazza mi aveva rovinato la vita, in tutto e per tutto: mi prendeva in giro davanti a tutti gli altri miei compagni e mi usava per tutto; dopo aver letto il messaggio le lacrime cominciarono a scendere lungo il mio viso ininterrottamente.
In quel momento arrivò una chiamata skype di Niall e accettai "Ehi ciao!" Disse lui con il sorriso in volto, che sparì appena vide la mia faccia "Che è successo?" Continuò preoccupato; io scossi la testa "Scusa ma...ma devo andare..." inventai una scusa plausibile e gli chiusi la videochiamata in faccia, scoppiando a piangere.
Porta le ginocchia al petto: non c'era nessuno con me, nessuno mi voleva come amica.
Ero fottutamente sola a lottare contro il resto del mondo.
Mi vibrò il cellulare nella tasca così lo presi tremando e lessi il messaggio

"Piccola, domani ne parliamo con calma se vuoi...sono tutto orecchie e disponibile. Ci vediamo in biblioteca
     - Niall"

Quel piccola mi riempì il cuore e mi fece sorridere con una bambina alla vista di una caramella.
Grazie a lui mi addormentai con il sorriso sulle labbra.




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SBAAAAM!

Ciao a tutte!!
Come va? Spero bene.
Si come potete notare sto aggiornando molto in fretta,
infatti il quarto capitolo sarà postato settimana prossima o domenica
perchè ho molti impegni familiari e scolastici.
Mi scuso per eventuali errori di doppie o meno, ho gli occhiali
ma sono orba lol quindi mi scuso.
Grazie mille per le 6 recensioni allo scorso capitolo,
grazie anche alle persone che leggono in silenzio :)
Ora vi lascio, spero vi piaccia questo capitolo
Continuo con 8 recensioni, non prima

A presto! Alessia




   
 
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