Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: darkangel98    22/11/2013    5 recensioni
Prima dei Settantacinquesimi Hunger Games, prima della ribellione, c’è stato un tempo in cui una tredicenne di nome Enobaria Harondale si offrì volontaria come tributo. Questa è la storia di come quella ragazzina diventò assassina passando attraverso tutto ciò che l’arena porta, il dolore, il sangue e il terrore, i brividi di adrenalina della lotta, e forse l’amore.
È la storia di una Favorita che entrò nell’arena con la gioia negli occhi e ne uscì felice di non doverci tornare mai più. O almeno così avrebbe dovuto essere.
Genere: Angst, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brutus, Enobaria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Galaxy

Mi chiedo perchè tutti i tributi dell'1 devono essere biondi. Forse ai mori è proibito offrirsi volontari?
Mi tormento una ciocca nera leggermente a disagio, ringraziando di essere nata nel Due, mentre la bionda diciottenne Anthea Rosefield e il biondo sedicenne Valentine Brooks escono di scena e al loro posto appariamo io e Niko, e poi i ragazzi del 3 e del 4.
Il ragazzo del 4 è bello da far ribollire il sangue, ha i capelli scuri e gli occhi chiari come me e un viso troppo perfetto per quel fisico muscoloso, come se avesse passato la vita in accademia senza mai prendere un colpo. Si chiama Hank, la sua compagna Tameris è una volontaria quindicenne dai capelli rosso fuoco.
Altri due volontari, la ragazza dell'8 e il ragazzo del 10, poi tutti più o meno insignificanti, tranne forse i due del 9, un ragazzo altissimo dai capelli lunghi di nome Jared e un quattordicenne dal Distretto 3, un certo Clay. Suo fratello maggiore si offre volontario, ma Clay si rifiuta e sale sul palco senza una parola. I due dodicenni del 12 fanno pena solo a guardarli, come anche la piagnucolosa sedicenne del 10 che si attacca in modo patetico al suo compagno, evidentemente il suo ragazzo.
- Che ne pensate ?- mi domanda Oleander. Mi piace, la mia mentore. è una donna tra i cinquanta e i sessant'anni con un folto chignon corvino e il viso dolce e materno e ha vinto a poco meno di quindici anni, nascondendosi sugli alberi e lancando freccette avvelenate ai tributi che le passavano sotto. I
Favoriti l’avevano rifiutata perché era troppo piccola, ma sta di fatto che ora loro sono sotto terra e lei è nel villaggio dei vincitori con suo marito, due figlie e un esercito di nipotini. Ho sempre sperato di avere lei come mentore.
Nikoel, poveraccio, ha Brutus, che ha vinto la scorsa edizione. Ha diciannove anni, i capelli rossi rasati e occhi verdi troppo belli per appartenere a qualcuno che odio.
Non è che lo conosca, ma ha ucciso Ember, con una freccia dietro le spalle, da traditore dei suoi stessi alleati, e non sono cose che si dimenticano facilmente. –
Non sono male. Gli altri Favoriti. – rispondo distrattamente. A dire il vero mi sembra tanto una domanda di circostanza, perchè non possiamo capire qualcosa da due minuti di video, ma non mi sembra professionale nè intelligente rispondere male fin da subito a coloro che possono salvarci la vita.
O almeno provarci, perchè alla fine tutto dipende da quanto saremo bravi, da quanta fortuna avremo. -
Sai chi altro non è male? La cinesina del 9. Mika o come si chiama.- aggiunge Nikoel.
- Mako.- lo correggo. - E comunque, che ha di speciale? - aggiungo, incuriosita.
Non deve avere più dell'età di Nikoel, ed è praticamente scheletrica, anche se mi sembra di ricordare che fosse salita sul palco quasi sorridendo, senza piagnucolare come parecchi altri tributi.
Nikoel si stringe nelle spalle. - Sembra coraggiosa. Sembra dolce. Sono cose che piacciono agli sponsor. E sembra furba. Non mi attira tanto stare in un gruppo di soli incoscienti totali, e i favoriti lo sono quasi sempre.-
- Se è per questo anche noi.- gli faccio notare.
- Non direi.- mi risponde, rigirandosi tra le mani una biscotto al cioccolato come se non ne avesse uno prima.
- Ci siamo offerti a quattordici anni. Io tredici. Lo siamo.- insisto. -
Io non mi sono offerto.- ribatte, in tono troppo distaccato per il Niko che conosco. Vorrei ribattere qualcosa, ma poi decido di tenerlo per me. Mi incuriosisce quello che ha detto. Avevo dato per scontato che avesse comunque intenzione di offrirsi volontario (come più o meno tutti, nel nostro Distretto) e avesse accolto la sua estrazione come un colpo di fortuna, ma questa frase mi fa pensare che ci sia qualcos'altro.
- Beh, anche la ragazza dell'8 sembra davvero dolce.- cambio argomento. Niko mi guarda un attimo stranito, poi capisce il sarcasmo nelle mie parole e scoppia a ridere. Si è offerta per sua sorella di dodici anni, che appena è salita sul palco si è messa a urlarle contro e ci sono voluti due Pacificatori per impedire loro di azzuffarsi sul palco. Non sono scene che ci si aspettano da un Distretto periferico. -Dolcissima. - Niko annuisce con un aria esageratamente convinta che mi strappa un sorriso.
Restiamo un po' a parlare dei tributi, del ragazzo del 12 che chissà perchè sembra strano alla mia mentore e della ragazza del 3, Amity, che Niko trova bella da mozzare il fiato e secondo lui si prenderà parecchi sponsor, anche se non capisco come veda il viso sotto il trucco sciolto dalle lacrime e le trecce spesse come la mia gamba.
Commento piuttosto idiota, in effetti. Quella è l'unica occasione in cui Brutus sembra svegliarsi dal coma per concordare con lui e ricordarci con aria poco convinta di "non dimenticare che se non piacete siete fottuti", per il resto mi sembra si comporti in modo veramente irresponsabile per un mentore.
Alla fine i mentori e Ginger, che è rimasta straordinariamente zitta per la durata della nostra conversazione, si allontanano presumibilmente per andare a bersi qualcosa di alcolico.
Roba per adulti, mica per i marmocchietti mandati a morire come noi.
Abbiamo già parlato dei dettagli del tipo "non allenatevi solo in quello che sapete fare" e "non si accende il fuoco di notte", e comunque noi favoriti sappiamo quasi tutto. Io e Niko rimaniamo per qualche minuto nella stanza da soli, guardando il panorama stravagante della periferia della capitale, poi Ginger torna di nuovo nella stanza strillando di eccitazione. -Oh mio dio, cari, siamo arrivati a Capitol! Andiamo, correte a salutare!-
Mi alzo, un po' irritata perchè la prospettiva di interagire con tanta gente capitolina tutta insieme mi terrorizza e io e Niko stavamo cercando di parlare.
Ci avviciniamo ai finestrini e la cosa si rivela abbastanza semplice: dobbiamo solo sorridere, salutare con la mano e sorridere ancora fino a slogarci la bocca, finchè in uno slancio di entusiasmo che non mi appartiene apro il finestrino e mi sporgo. Quando finalmente riesco a mettere la testa dentro ho i capelli sparati come se avessi preso una scossa e almeno una dozzina di baci con rossetti di diverso colore stampato sul viso.
Al quale scenario, comprensibilmente, tutto il gruppo del distretto più un cameriere di passaggio scoppiano a ridere, mentre Niko tenta di riprendersi dall'attacco di risate convulse per prendere un tovagliolo dal carrello del buffet e passarmelo. - Se permettete vado a lavarmi, tanto sembra che qui mi amino già abbastanza.- sbotto, entrando in bagno, ma mentre mi lavo la faccia scoppio a ridere anche io, di una risata incontrollabile e sincera.
Tutto questo è troppo assurdo e non so se in bene o in male, è assurdo che degli adulti si precipitano a sbaciucchiare una tredicenne appena intravista, è assurdo che qui ci venerino mentre andiamo a combattere quando per il resto dell'anno siamo come servetti, è assurdo persino che gli uomini portino il rossetto anche se dovrei essere abituata a queste cose. I miei Hunger Games stanno cominciando davvero benissimo.
E non so neppure se lo penso in modo sarcastico o no. Poi ci fanno scendere dal treno dove prendiamo una macchina ancora più lussuosa di quella che ci ha portato al treno, poi entriamo nel centro di addestramento, un ascensore ci porta al piano del numero 2 e ci sediamo a un tavolo per cena, il tutto ai ritmi folli capitolini, che a quanto pare non fanno nulla nel resto dell'anno ma quando si tratta di Hunger Games sono pieni di energia.
Il piatto principale è una specie di torta al prosciutto grigliato con melanzane fritte e salsa di pomodoro che fa quasi piangere dalla bontà, con i contorni più svariati e per dolce un'enorme brioche ripiena al cioccolato che si scioglie in bocca. Mi riempo la pancia in un modo quasi indecente, e io vengo da una famiglia benestante.
Da quel poco che Niko mi ha raccontato so che viene da un villaggio della miniera, e non ha mai visto cose del genere neppure in foto.
Quindi non c'è da stupirsi se la cena è piuttosto silenziosa, a eccezione del rumore delle nostre posate e di un veloce battibecco tra Oleander e Ginger che non comprendo bene perchè parlano veloce, ma sembra c'entri qualcosa con il fatto che i capelli di Oleander stanno diventando grigi e debba tingersi di qualche bel colore capitolino.
Sia benedetta quella donna per la pazienza di non prendere un coltello dal tavolo e usarlo per lo scopo per cui lo usò ai suoi tempi in arena. Ci mandano a dormire subito, nonostante le nostre proteste, sostenendo la scusa che se ci presentiamo con le occhiaie gli stilisti ci ammazzeranno.
Sono arcisicura di non dormire per la troppa adrenalina ed eccitazione accumulate, eppure la notte mi regala un sonno tranquillo, senza sogni. Mi sveglio fresca come un bocciolo per quando Ginger viene a strapparmi dalla stanza senza nemmeno lasciarmi il tempo per vestirmi per poi portarmi in una stanza con tre ragazzi capitolini che mi guardano fin troppo curiosi.
Mi fanno stendere su un lettino e poi sono pronta a ricevere tutte le torture possibili. Un ragazzo dalla pelle olivastra e con una treccia nera lunga fino alla vita mi spunta i capelli e mi mette del glitter argenteo sulle unghie. A
vrà diciassette anni, porta un gilet sfrangiato e pantaloni bombati verde scuro e ha il viso spruzzato di polvere d'oro. Non apre bocca, ma sento gli altri che lo chiamano Abner. Poi ci sono due gemelli dalla pelle arancione e con capelli e sopracciglia a contrasto, blu elettrico per Ian e grigio ferro per Jeremy.
Loro hanno il compito di farmi la ceretta, mettermi una cosa chiamata esfoliante e disegnarmi una motivo mimetico azzurro e argento sulla pelle. Hanno una specie di aiutante, un ragazzino di otto o nove anni di nome Ash, che passa loro gli attrezzi, regge gli appunti e fa bollire la ceretta.
Gli danno ordini in continuazione e gli tocca saltellare avanti e indietro per la stanza ogni momento, con quella cresta viola più alta di lui, e mi scappa da ridere ogni volta che lo guardo. Si lamentano meno di quanto pensassi; non sarò particolarmente bella o curata, ma se non altro sono troppo piccola per avere peli o brufoli appariscenti. è un po' fastidioso, ma alla fine vorrei abbracciarli tutti.
I miei capelli sono lunghi fino al mento e scalati e la frangetta ha lasciato il posto a due ciuffetti più lunghi ai lati del viso, che mi danno un aria originale e trasgressiva, meno infantile. Ho le labbra argentee, ciglia allungate, sopracciglia sottili e pelle liscia come la seta. La mimetica mi copre tutto il corpo e noto che l'argento e il blu insieme rimandano al colore dei miei occhi. I quattro mi guardano in modo così insisitente che capisco che vogliono che faccia un qualche commento.
- è una ficata pazzesca.- butto lì. -Siete molto bravi e ehm, molto originali. Grazie. E Ash... batti cinque, campione!- incontro il pugno con quello del bambinetto e sorrido.
- Oh, siamo così contenti che ti sia piaciuto!- trilla Ian (o è Jeremy? Qual'è Ian, quello grigio o blu?). - è così raro trovare una tributa che sappia apprezzare il nostro lavoro!-
- Già.- rincara la dose il gemello. - E pensare che ci mettiamo tanto impegno! Ora ti lasciamo con il tuo stilista... oh, non vedo l'ora di vederti all'opera!- strilla saltellando come un bimbetto e non un uomo di trent'anni suonati qual'è. Poi lui, suo fratello e il piccoletto escono dalla stanza.
-E tu?- domando ad Abner, leggermente intimorita. Non l'ho notato quando stava chino sul mio viso, ma sarà alto il doppio di me.
Sorride per la prima volta, mostrando un sorriso candido e travolgente. - Io sono il tipo che deve farti splendere, stellina. In altre parole, il tuo stilista.-

Sclerotime Ciao! Capitolo abnormemente lungo, again <\3
Voglio solo precisare che Oleander e Ginger sono una OTP, Abner ed Enobaria sono un' altra OTP, Brutus ed Enobaria NON sono un OTP.
Io lo odio Brutus, ma dettagli. Il nostro dolce Niko è ancora mister mistero (?) ma si saprà più di lui.
Per chi l'avesse notato ebbene sì, i personaggi di Ginger ed Ash sono presenti anche nel diario di Clove e I like the way it hurts, mi piaceva dare un senso di continuità.
Hi!
darky <3

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: darkangel98