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Autore: Holkay    26/11/2013    4 recensioni
Kat ha trovato il suo sole, la persona che gli ha fatto vedere come si vive al di fuori delle regole.
Deve combattere però contro il fratello.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono ricurva sul mio raccoglitore, compilando l'ennesimo questionario di francese.
Louis dopo la bocciatura mi ha fatto promettere che avrei studiato il minimo per poter superare l'anno oppure nostra madre ci avrebbe tolto la casa e ci avrebbe costretti a vivere con lei ed il suo tonico super fidanzato.
Non ho mai capito perché ho scelto francese come terza lingua, non serve a molto, la parlano solo in Francia e in qualche paesino sparso per il mondo; che poi anche quando sono arrabbiati i francesi non si nota, sempre con la loro erre strana e quell'aria da snob.
Sull'onda di questi stupidi pensieri compilo l'ultima domanda del primo foglio, me ne mancano altri due.
Dovrei farle rispondere al mio caro fratello dato che ama tanto la Francia, la ama al punto di aver regalato una vacanza romantica a Parigi alla sua fidanzatina di qualche anno fa.
Volto la pagina deprimendomi nel vedere quante domande abbiano potuto inserire in un solo foglio.
Tiro un grande respiro, mettendomi la penna in bocca, mordicchiandone il tappo ed inizio a leggere la prima.
L'abbaiare di un cane mi fa sussultare, non dovrei farmi distrarre così facilmente.
Potrebbe non essere il suo cane ad aver abbaiato in strada.
Il mio corpo non segue il mio cervello e in automatico scatto in piedi fiondandomi alla finestra.
Avevo ragione, il mio istinto non sbaglia mai.
Lui, scarpette lucide nere, jeans aderenti ma sempre troppo larghi per le sue magre gambe con dei piccoli strappi sulle ginocchia, una maglietta grigia a fasciargli il busto si intravede sotto alla sua solita giacca di pelle.
Stretta tra le dita della mano sinistra una sigaretta consumata già per metà e nell'altra avvolto intorno al dorso il guinzaglio del suo amato pitbull.
La barba più lunga e fitta del solito è in contrasto con il taglio corto di capelli sulle tempie.
Il sole è alto nel cielo, colpisce la sua pelle olivastra, lo fa apparire come l'ho sempre visto nei miei sogni, un angelo nero.
Il mio angelo nero.
Lo osservo abbassarsi ad accarezzare il suo fidato amico e poi fare un tiro alla sigaretta, non è ancora in corrispondenza della mia casa quindi posso guardarlo anche in volto.
Resto incantata, incatenata minuti interminabili ai suoi occhi fissi nel vuoto fino a quando come se stessi urlando il suo nome gira il viso nella mia direzione, scoprendomi dietro ai vetri.
Le mie guance prendono fuoco in pochi attimi, come se stessi facendo qualcosa di male ed il largo sorriso che gli si apre sul volto fa aumentare questa sensazione ritrovandomi il cuore che va a mille.
Fa un cenno con la mano, come a voler lasciare quel segreto per noi due, non volendo far vedere alle altre persone in strada che mi sta salutando.
Io ho tutta l'aria di una bimba il giorno del suo compleanno, lo saluto muovendo energicamente la mano.
È il mio ragazzo ormai, segreto, ma è pur sempre il mio ragazzo e non riesco lo stesso ad evitare queste reazioni ridicole.
Resto a guardarlo mentre cerca di fare il vago, anche se è perfettamente cosciente che sono ancora lì, tra il vetro e la tenda.
All'improvviso sento un rumore in casa, dei passi, Lou è qui e non è intelligente farmi trovare a sbavare sul suo acerrimo nemico da dietro una finestra.
Faccio uno scatto e torno a sedermi, impugnando la penna e  guardando un punto indecifrato del foglio.
Louis un attimo dopo apre la porta, proprio come avevo immaginato.
“Kat io esco” parla infilandosi la giacca in jeans.
Io alzando lo sguardo dal foglio, cerco di fare la parte di quella distratta dallo studio.
“Come Lou?! scusa, non ti stavo sentendo” ridacchio tentando di convincere mio fratello della mia troppa concentrazione sui compiti.
“Ho detto che sto uscendo e starò fuori anche per cena quindi arrangiati” ripete con il suo solito essere acido.
Secondo me è bipolare, passa giorni a farmi scherzi e giorni a trattarmi male.
“Va bene” rispondo con un cenno di testa.
Lui richiude la porta dietro di se, ma un secondo dopo rientra.
“Kat, è vero che ti ho detto che devi metterti sotto con lo studio quest'anno, ma prendi anche un po' d'aria, trovati un fidanzato. Non voglio mica tenerti tra i piedi tutta la vita” ride e va via definitivamente.
È totalmente bipolare mio fratello!
Io scoppio a ridere a quelle sue parole.
“L'ho già trovato il fidanzato caro fratellone e non lo accetterai per nulla al mondo” bisbiglio ghignando.
Continuo a far finta di fare questo maledetto questionario di francese fino a quando non sento lo scatto della serratura, Louis è fuori.
Mi avvicino di nuovo alla finestra, vedo Zayn alla fine della strada, ha acceso un'altra sigaretta e sembra stia perdendo tempo giocando con il cane.
Mio fratello invece è appena entrato in auto e sta uscendo dal vialetto di casa, percorrerà la strada opposta a dov'è il mio ragazzo e tutto questo sembra calcolato.
Nel momento in cui la macchina di Louis sparisce dalla mia visuale, afferro il telefono dalla scrivania e invio la chiamata all'ultimo numero della lista.
Lo guardo tirare fuori dalla tasca il cellulare e sorrido pensando al nostro amore segreto.
“So leggere il labiale, potevi anche evitare la telefonata” la sua risata mi invade l'orecchio e mi manda in estasi.
Rido con lui.
“Ti va di entrare?” mormoro.
“Porto anche lui?!” domanda ironico indicando il cane al suo fianco.
Zayn oggi è in uno di quei giorni buoni, quei giorni che mi devo godere fino all'ultimo minuto perché non so quando torneranno, quando il buon umore farà di nuovo capolino nell'animo duro del mio ragazzo.
“Sì, porto lui a casa e sono da te” continua senza aspettare una mia risposta.
“Ti aspetto” sorrido guardandolo avviarsi verso casa sua e chiudo la telefonata.
Sistemo tutti i miei libri e chiudo il pc, senza quello non avrei mai saputo rispondere alle domande di francese.
Mi guardo allo specchio ed il mio aspetto da studentessa è proprio orrido.
Esco da camera mia dirigendomi in bagno, sciolgo i capelli lasciandoli cadere sulle spalle.
La felpa con un normale pantalone di tuta va più che bene.
Poso gli occhiali che uso solo per studiare sulla mensola in camera e sfilo i calzini di lana che sono totalmente anti-sesso.
Il campanello suona giusto in tempo, tiro un respiro scendendo ad aprire la porta.
Zayn entra avvolgendomi il busto con un braccio e attaccando le labbra alle sue.
“Mi sei mancata” sussurra su di esse facendomi pervadere dai brividi.
“Peccato hai tolto gli occhiali, eri così sexy” ridacchia allontanandosi un po' da me.
Arrossisco, mi ha visto ovviamente ed ha notato che li ho tolti.
“Li uso solo per studi...” spiego fino a quando non mi azzittisce con un altro bacio.
Scioglie l'intreccio dei nostri corpi superandomi e dirigendosi chissà dove, la conosce meglio di me la casa e questa cosa mi mette a mio agio, non devo fare i soliti convenevoli con lui.
Arrivato al centro del salone si volta verso di me, incastrandomi tra i suoi occhi.
Non potrò mai smettere di ammettere quanto siano belli, altro che occhi celesti o verdi, lui li ha marroni ma sono la cosa più bella al mondo.
Il mio sguardo però viene attirato dalle sue labbra, screpolate dal freddo, ma di una tonalità calda che fa venire voglia di baciarle fino a consumarle e poi contornate dalla barba folta e nera sembrano ancora più soffici.
Con due passi lo raggiungo soddisfacendo la mia voglia e incrociando le mani dietro al suo collo, lo bacio fino a rimanere senza respiro.
“Ehyyy” sussurra ghignando leggermente lui sulla mia bocca.
“Avevo voglia delle tue labbra” soffio le parole su di esse appoggiando la fronte contro la sua.
Zayn mi afferra le gambe togliendomi l'appoggio al terreno, prendendomi in braccio.
Le intreccio intorno al suo bacino mentre attacca le labbra al mio collo, stringendo delicatamente tra i denti un lembo di pelle.
Accarezzo le spalle ancora coperte dalla giacca di pelle, inclinando la testa all'indietro.
Continuando a tenermi in braccio, senza nessuno sforzo cammina verso le scale, salendo al piano superiore.
Entra in camera mia aprendo con il piede la porta socchiusa e mi distende sul letto.
“Questa felpa diventerà mia lo sai?” sussurra insinuando le mani sotto al caldo tessuto.
“Solo in cambio di questo” rispondo ammiccante sfilandogli la giacca di pelle e appoggiandola delicatamente a terra.
So quanto ci tiene e non credo ceda così facilmente.
“Nemmeno per sogno Kat” risponde con tono poco più duro, ma i suoi occhi hanno quella luce dolce che non mi intimorisce.
“Ti sei risposto da solo, caro Malik”.
Il ghigno che si forma sul suo volto gli da un'espressione molto furba, come a dire che me l'avrebbe fatta pagare questa risposta che gli si era riversata contro.
Pochi attimi dopo, con la stessa espressione in volto, mi sfila la felpa attaccando le labbra al mio seno coperto ormai solo la reggiseno.
Le sue mani sono ovunque su di me, sono totalmente in balia di lui e gli lascio fare ciò che vuole.
Mi ritrovo nuda tra le sue braccia e non so come lo è anche lui, mi ha talmente incantato che non mi sono nemmeno accorta di averlo spogliato.
Facciamo l'amore, tra sospiri, nomi sussurrati e dichiarazioni gridate in silenzio.
Rimane, alla fine, disteso su di me, cercando di riprendere fiato e togliendone a me con i suoi baci infiniti.
Mi accarezza i capelli, le guance, guardandomi con quello sguardo che, ormai, riserva solo a me.
Mi coccola, come se fossi una bambina.
Lui non mi vede così, me lo ha detto, non mi vede più piccola di lui, ma ha quel senso di protezione nei miei confronti che a me piace troppo.
Contorna ogni mio lineamento, ogni muscolo che si intravede, con la punta delle dita, divertendosi nel vedere la reazione della mia pelle che viene pervasa dai brividi sotto il suo tocco.
“Zay posso farti una domanda?” ricomincio con la mia solita richiesta.
Il mio è proprio un brutto vizio, dovrei sparare il quesito lì senza preamboli, cogliendolo all'improvviso e invece ogni volta glielo chiedo, come a volerlo preparare.
“Ti ho già detto la settimana scorsa perché ho scelto te e ti ho detto che ti amo, cos'altro vuoi sapere?!” risponde sghignazzando, prendendomi in giro.
A me rimane impressa solo quella parte “e ti ho detto che ti amo” annullandomi completamente il cervello.
È sempre la miglior melodia quella frase pronunciata da lui.
Scuoto la testa ordinando i pensieri.
“Perché hai litigato con Louis?” chiedo finalmente.
Il suo volto cambia, un velo di tristezza misto a nervosismo gli copre gli occhi e fa abbassare leggermente gli angoli della sua bocca.
“Perché ti interessa così tanto?” domanda a sua volta.
“Tengo tanto ad entrambi e vorrei sapere cosa ha turbato la vostra pace” rispondo anche se non avessi dovuto.
È lui quello che doveva rispondere, non io.
“Kat è una storia lunga” inizia distendendosi sul fianco accanto a me ed avvolgendomi il corpo con le braccia.
“Abbiamo tutta la serata” ribatto furba.
Lui mi fa un sorriso sghembo e sospira, come a volersi preparare ad un lungo discorso.
Un rumore di auto, però, rompe il nostro silenzio.
Sgrano gli occhi guardando Zayn, cerco in lui una risposta ai miei dubbi.
“È Louis, so riconoscere il rumore della sua auto” risponde non volendo ai miei pensieri.
Scatto in piedi afferrando la t-shirt, che ho indossato la mattina, poggiata sulla sedia e mi avvicino alla finestra.
È proprio mio fratello ed è fin troppo vicino a casa mia.
Recupero gli altri indumenti da terra senza proferire parola, intravedendo con la coda dell'occhio Zayn che emula i miei movimenti.
Mi manca solo una cosa da indossare ed ovviamente quando alzo lo sguardo la trovo addosso a Zayn.
Ha la mia felpa a coprirgli il busto, mi lascia un bacio volante sulle labbra e scende di corsa le scale.
Lo seguo fino alla porta sul retro, quella che da sul giardino che è praticamente comunicante con il suo.
Lo afferro per un braccio, tirandolo per la mia felpa e gli rubo l'ennesimo bacio.
“Abiti accanto a me Kat, posso riprendermela quando voglio” sussurra sorridendo sulle mie labbra.
Ha lasciato la sua giacca di pelle sul pavimento della mia camera.
“Ho comunque vinto io Malik” sorrido facendo aderire ancora le nostre labbra e poi lascio andare la presa, osservandolo mentre scavalca con facilità la bassa staccionata in legno.






Angolo autrice:
Non voglio farla diventare una storia,
ho solamente deciso di farla diventare una raccolta di OS
dato che mi piace come ho impostato i personaggi e la trama.
Ora so dove posso scrivere di Malik
Much Love!!


Holkay xx
   
 
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