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Autore: Mika_Chiara98    26/11/2013    3 recensioni
«Venne a Milano per vari motivi. Gli mancava la città, gli mancava parlare italiano... no. no, no, no, no, no. Lui venne a Milano esclusivamente per lei. Venne a Milano perché, quando cantarono insieme, sentiva che gli aveva lasciato una parte di sé, che sarebbe rimasta al calduccio nel suo cuore per parecchio tempo.»
Ciao a tutti ragazzi! Io sono... beh, non è così importante chi sono... voi chiamatemi Bea. Vi parlerò di come due anime gemelle, quando si incontrano, non riescono più a separarsi.
buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Chiara, era tanto tempo che io te… non ci vedevamo…».
Riuscì a risponderle Mika, quasi affannosamente. Aveva le mani gelide, e sapeva che il motivo non poteva essere soltanto il freddo. C’era il gelo anche dentro il suo cuore, aveva bisogno di amore, ma non di un qualsiasi amore, ma dell’amore più puro e intenso che potesse desiderare, aveva bisogno dell’amore di Chiara, di quell’angelo che gli aveva lasciato un’impronta nel cuore, talmente profonda che i suoi occhi, da quel momento, avevano assunto la forma di un piccolo cuoricino nero, come quelli che si vedono ogni tanto su facebook, per dire.
Chiara lo guardò, con quelle sue guance che lentamente erano diventate color porpora, a causa del freddo, e forse anche a causa dell’imbarazzo di quel momento davvero insolito che stava vivendo. Accennò un lievissimo sorriso, quasi a dire “te ne sei andato, mi hai lasciato qua da sola, ma ora che ci sei… ti prego baciami!”
«Ti va se prendiamo un caffè? I know… conosco un bar so nice, davvero carino, potrai raccontarmi come è andato quest’anno in cui non ci siamo visti… potremmo… ecco… parlare!»
«Yes! Certo mi farebbe davvero molto piacere, è tanto che non ci sentiamo, eh, ce ne sono da raccontare! Penso che la stessa cosa valga anche per te… sono molto curiosa sai? Non so dove vuoi portarmi ahahah!»
La ragazza assunse un’espressione davvero incuriosita, era buffissima! Sorrise come a dire “ti prego Mika, non guardarmi, non fare caso alla mia faccia!” indossò un paio di guanti di lana neri e guardò di nuovo l’uomo, che intanto era già entrato nella sua macchina.
«Camon, Chiara! Lets go! Ahahah» disse Mika, cercando di essere il più spontaneo possibile. Chiara prese la borsa che si era accidentalmente lasciata cadere a terra nel momento del ‘fatidico incontro’ con Mika, controllò che tutto fosse a posto e salì in macchina. Abbassò lo specchietto del sedile, si sistemò la frangetta con le mani che ormai avevano assunto la temperatura di un ghiacciolo e sorrise. Mika, che aveva assistito divertito a tutta l’esilarante scenetta, scoppiò a ridere e Chiara scoppiò a ridere dietro a lui.
«Hai dei capelli davvero belli! E la frangia… è più carina in disordine!» affermò sicurissimo delle sue idee Mika.
«Ahahah hai ragione! Infatti guarda!» Disse Chiara prima di iniziare a scuotere la testa da una parte all’altra, per poi fermarsi e guardare di nuovo l’uomo, con la frangia spettinatissima;
«Che ne dici? Va meglio ora?» Disse la donna mentre stava morendo dalle risate.
«Very good!» le rispose Mika sorridendole con gli occhi.
«Well, partiamo ora!» Mika iniziò a guidare la sua bellissima macchina in direzione del centro di Milano. Aveva scelto il bar più bello della città, e per trovarlo aveva dovuto fare milioni di ricerche, non conoscendo affatto Milano. Ma dopotutto, quello che stava facendo era solo e soltanto per la sua dolce Chiara. Chiara di nome e di fatto, aveva la pelle bianca come il latte, le ricordava moltissimo Biancaneve. Era fottutamente innamorato della sua pelle così delicata, gli permetteva subito di capire se stava arrossendo o no. Amava sentire quella superficie così liscia e perennemente fredda sotto il suo corpo che in confronto poteva essere caldo quanto un termosifone. E non vedeva l’ora di trovare una qualunque scusa per tenersi di nuovo mano nella mano con lei.
Intanto si dirigevano verso il centro di Milano, tanto che da lontano riuscirono a intravedere il Duomo. Lo sguardo di Chiara poteva essere paragonato a quello di una bambina curiosa alla quale i genitori le avevano appena detto «Tesoro, abbiamo una sorpresa per te!». Le brillavano gli occhi, perché era insieme al suo uomo, che le aveva dato così tanto da pensare in quell’anno così importante per la sua vita.
Mika parcheggiò abbastanza lontano dal bar che si affacciava direttamente sul Duomo. Chiacchierando in modo alquanto spensierato, i due giunsero di fronte a quell’opera meravigliosa: entrambi accennarono lo stesso movimento con il viso, vale a dire un movimento dal basso verso l’alto, dalle basi alla cima del Duomo.
«I… io non penso di aver mai visto qualcosa di così bello» disse l’uomo, quasi esterrefatto dalla bellezza di quell’opera.
«Bhe, considera che sono sette anni ormai che vivo qui, e ogni volta che vedo il Duomo rimango sempre stupita… ogni volta lo vedo da una prospettiva sempre diversa che mi permette di coglierne una bellezza ogni volta differente… ahaha non so se capisci cosa intendo!»
«Yeah, capisco! Mi piacerebbe vivere a Milano… penso mi trasferirò quì sai?» Affermò Mika.
«Oddio seriamente? Che bello! Per ora quanto tempo hai intenzione di restare?» Disse Chiara, che appena sentì le parole di Mika pensò per qualche istante di finire in iperventilazione.
«Well, I think… penso per ora due settimane!» disse, quasi a voler dire “Io voglio passare, quì, con te, le due settimane più esilaranti della mia vita ok?”
«Wow, ti prendi una bella vacanza! Dormirai in albergo?» Chiese Chiara, che voleva arrivare però a rivolgergli un’altra domanda.
«Sì, anche se è un po’ triste ahahah!» rispose Mika, speranzoso.
«Ti va di venire a stare da me? Barbare, mia sorella, è fuori questi giorni! Così possiamo stare più tempo insieme!» “Oddio. Oddio. Oddio. Oddio. Oddio. Io, Chiara Galiazzo, ho chiesto a Mika, non a uno qualunque, ma a MIKA se vuole venire a star da me! Due cazzutissime settimane! Oddio. Oddio.” Pensava Chiara in attesa della risposta.
«Sai, speravo proprio me lo chiedessi! Ahahah con te non ci si annoia mai, quindi è ovvio che, sempre se per te non è un problema, vengo davvero volentieri!» “Oddio. Oddio. Oddio. Oddio. Oddio. Me lo ha chiesto. Cioè, è stata lei a chiedermelo! Io non le ho detto nulla! O povero me, non reggo. Aiutatemi. Oddio. Oddio.” Questi erano i – confusionari al massimo – pensieri di Mika.
Egli prese la mano di Chiara e la guidò alla loro sinistra, dove vi era il bar più bello di Milano, e probabilmente anche di tutta l’Italia. Entrarono: aveva delle pareti totalmente affrescate, un soffitto altissimo, adornato da colonne marmoree nelle quali vi erano inserite scaglie d’oro e d’argento. Il bancone aveva una forma irregolare, era lunghissimo e ci saranno stati una miriade di camerieri che correvano avanti e indietro per tutto il locale, un locale davvero enorme. I due entrarono con passi lentissimi, poiché cercavano di godersi al massimo quello spettacolo, poi si sedettero ad un piccolo tavolino vicino ad una finestra, in attesa che uno di quei milioni di camerieri che lavoravano lì fosse pronto a servirli. Presero entrambi il menù.
«Mmh… non so se ho voglia di caffè» disse Chiara, sorridendo in modo alquanto furbo.
«E di cosa avresti voglia? Cioccolata calda?» affermò Mika, sorridendo allo stesso modo.
«NO. No no no no no no no. Sei matto? Sono a dieta io!» Disse Chiara, categorica.
«Capisco. Che ne dici se sulla cioccolata ci mettiamo anche la panna?» affermò Mika, sicuro che avrebbe ricevuto una risposta positiva. Chiara lo guardo male, e poi si mise a ridere. Disse, ridendo tra I baffi:
«Bastardo. Mi hai convinto»
«Ahahaha la panna vince sempre! E poi non hai bisogno della dieta, sei bellissima.»
A quel complimento arrossì, e fece una smorfia con la bocca quasi a dire “non sparare cazzate, non capisco perché perdi tempo con una come me.”
Arrivò il cameriere. Ordinarono due cioccolate calde fondenti con panna. Pochi minuti dopo il cameriere torno con le loro bevande. Era tantissima! Inizialmente nessuno dei due credeva che sarebbe riuscito a finire la cioccolata. Chiara prese il bicchiere, e fece subito un disastro: le rimasero i baffi di cioccolata.
‘Mika sorrise e le disse «Tranquilla, faccio io.» In pochissimi secondi, la baciò, per la prima volta. Era tutto perfetto…’
«Chiara…? Hey Chiara tutto ok?» Ripetè Mika alquanto confuso.
Chiara pochi momenti dopo tornò alla realtà. Quale era la realtà? Era che lei aveva ancora le labbra sporche di cioccolata, perché la sua mente se ne era andata allegramente a fanculo.
«Oh, scusami, stavo pensando… ehm… ai miei gattini… mi mancano tanto!» disse, arrancando una scusa.
«No problem, non vedo l’ora di poterli conoscere sai?» disse incuriosito. «raccontami un po’ come è andato quest’anno.»
«Be, è stato un po’ un casino. Subito dopo XFactor ho partecipato al festival di Sanremo, è stata un’esperienza bellissima. In quel periodo poi è uscito il mio disco, quindi sono andata in giro un po’ per l’Italia a conoscere i miei fan, che ho scoperto essere fantastici… I tosi pazzi ahahah! Poi nulla, ho fatto la pubblicità, a molti sto antipatica anche per questo, ma non sanno quanto mi diverto io a girare, è davvero esilarante! Poi è partito il tour estivo, ed è stato un qualcosa di unico e adesso… sta per riprendere quello invernale. Questa vita è stressante, anzi stressante è dire poco, ma mi piace e vorrei non finisse mai.» Disse Chiara, sorridendo.
«Hey, si sta facendo tardi. Ti va se mentre andiamo verso casa mi racconti come è andato il tuo anno? Sono troppo curiosa!» Aggiunse.
«Wow. Tutto questo in un solo anno? Fantastic! Lets go!»

Ciao a tutti! Questo è il primo vero capitolo della ff! spero vi piaccia! qualunque cosa abbiate da dirmi e/o chiedermi, non esitate a farlo.
il prissimo capitolo sarà pubblicato giovedì.
ciauuuuuuuuz.
BEA
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