Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: metaldolphin    29/11/2013    2 recensioni
"gridò, per il dolore furente, che gli attanagliava il cuore ed un poderoso ruggito risuonò nella foresta, facendo alzare in volo gli uccelli e fuggire nel suo profondo gli altri animali, che avevano riconosciuto la voce del predatore."
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ruggì furioso, quando percepì un urto e qualcosa di acuminato conficcarglisi in un’anca; balzo’ in piedi e con la zampa cercò di tirare via il proiettile anestetico che l’aveva colpito; ma le forze gli vennero meno: con un sonoro tonfo si abbattè al suolo e udì Usopp che, con voce tremante, diceva: -L’ho colpito… speriamo che non si vendichi, al suo risveglio, e mi sbrani!
Perdendo i sensi, si ritrovò a pensare: "Ottima idea, Nasone… ottima idea… lascia… che mi… risvegli…"

Nausea e sensi annebbiati gli diedero un amaro risveglio; cercò di alzarsi sulle zampe, ma qualcosa lo teneva fermo sul pavimento: catene ed un pesante collare… brutto colpo al suo orgoglio.
Prese a ringhiare con un inquietante tono basso e minaccioso.
Franky lo osservava serio: -Mi dispiace, fratello- disse contrito.
Gli occhi gialli lo fissarono e il cupo brontolio gli morì in gola.
Si stravaccò sull’erba del ponte, rassegnato.
A giudicare dal salmastro nell’ aria e dal movimento dondolante, erano in piena navigazione, quindi non più su quell’isola odiosa. Zoro seguì con lo sguardo il Cyborg che si allontanava, poi si accorse dei due contenitori che gli erano stati posti davanti al muso: acqua e cibo.
“Mi daranno anche della lettiera per gatti?” si chiese, amareggiato.

Il Cyborg tornò poco dopo, seguito dal resto della Ciurma.
“Benvenuti al circo…” pensò lo Spadaccino, astioso.
Ma aveva torto sui suoi amici: non lo trattarono come un fenomeno da baraccone ed erano sinceramente preoccupati per lui, poteva sentirlo nel loro odore, riusciva a leggerlo nel loro atteggiamento.
Chopper gli chiese il permesso di avvicinarlo per visitarlo e lui annuì, cercando di mugolare qualcosa, ma non essendo una vera tigre, non ne conosceva il linguaggio.
Poteva soltanto far cenno di si o di no con la testa ed utilizzarono quel codice per comunicare almeno il minimo indispensabile.
Il piccolo medico lo esaminò, sentenziando, alla fine, che era tutto a posto, nei limiti dell’assurda situazione in cui trovavano.

Da dove non riusciva a vedere per la costrizione cui era sottoposto, sentì avvicinarsi qualcun altro; Nami aveva la voce affranta:- ...Allora possiamo slegarlo, no? E’ pur sempre Zoro!
La perplessità era palpabile nell’aria, allora la ragazza si rivolse direttamente a lui: -Possiamo fidarci vero?- gli chiese dolcemente.
Pensavano davvero che avrebbe potuto far loro del male? Non era una belva feroce! Anche se gli parve superfluo, annuì, per rassicurarli, allora la sentì armeggiare con le serrature: le catene caddero e gli sfilò il collare. Poi gli affondò le mani nel morbido pelo ed esclamò compiaciuta:-Mmmmh, che bella pelliccia morbida e calda!
Se le tigri avessero potuto arrossire, Zoro sarebbe diventato di un bel rosso scarlatto… da come lo lisciava, sembrava che Nami avesse per le mani un micio d’appartamento; invece era una tigre grande e grossa…
E quando lei gli abbracciò il collo possente, involontariamente, dal profondo della gola, sentì salire una vibrazione bassa e profonda, a sottolineare il senso di benessere che provava in quel momento.
Fortunatamente, gli altri si erano allontanati e lei gli mormorò, compiaciuta e un poco divertita: -Zoro, fai le fusa?

Zoro espresse il suo disappunto con un secco ruggito e balzando via, per andare ad accucciarsi sul castello di poppa. Poggiò il grosso muso sulle zampe enormi e chiuse gli occhi; non ebbe bisogno di voltarsi per capire che lei lo aveva raggiunto: il vento gli portò il suo inconfondibile profumo.
Si avvicinava con cautela, nel timore che fosse ancora adirato. Ma lui rimase immobile, a parte il pesante sospiro che gli dilatò l’enorme cassa toracica e che ne rivelava lo stato d’animo abbattuto.
-Posso appoggiarmi?- gli chiese, sedendogli vicino. Al cenno positivo, si appoggiò alla grande mole e prese a lisciarne, un poco distratta, la pelliccia.
-Senti, mi dispiace per prima, ma non volevo prenderti in giro, davvero. Era… era bello!
-Mmmmrrrh…- lamentò con un verso profondo lui. Quelle carezze lo rilassavano e, ben presto, tornò a fare le fusa: quel corpo sembrava rispondere istintivamente a determinate sollecitazioni… non poteva farci niente.
Anche lei si rilassò: quel suono aveva qualcosa di terapeutico e presto gli si addormentò vicino, cullata da quella vibrazione e dal suo calore.

Zoro la guardò riposare pacificamente, poi la trasse più vicino a sé con una delle sue grosse zampe anteriori per non farle prendere freddo.
Sonnecchiò anche lui, attività che ben si gli si confaceva, sia come Zoro, che come grosso felino.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: metaldolphin