Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Harrysvoice_    29/11/2013    9 recensioni
Lei, praticamente un angelo, sorella di Louis William Tomlinson.
Lui, praticamente un demone, "incastrato" in un mondo completamente diverso.
Loro, si odiavano. Da sempre.
Una scommessa potrà mai farli unire, sovrastando così l'amore che la protagonista prova per l'attuale fidanzato?
Ispirato alla canzone Red di Taylor Swift, ecco qui la mia prima Fan Fiction.
***
"Una volta credevo nei sogni, ma poi ho capito che non ci sono principi azzurri che vengono a salvarti, devi cavartela da sola."
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


CAPITOLO UNDICI

“Si, mi sto innamorando di Lottie” quelle parole mi martellavano in mente in continuazione.
Harry Styles, quel ragazzo duro, dall’apparenza di un bullo si stava innamorando. E non solo, si stava innamorando proprio di me.
Ero accasciata sulla parete esterna del locale con le mie amiche, che si guardavano e ridacchiavano incredule.
“Su, andiamocene” feci io d’un tratto, con lo sguardo fisso a terra.
Le mie amiche annuirono e senza farci sentire ce ne andammo, dirette verso casa.
 
Scesi dalle scale, trascinando le gambe stanche. Entrai in salotto e in seguito in cucina.
L’orologio appeso alla parete segnava le 16:00 del pomeriggio in punto.
Aprii il frigorifero, e afferrando il barattolo della mia inseparabile nutella me ne spalmai un po’ su una fetta di pane in cassetta.
Misi tanta crema, così da dimenticare ciò che avevo sentito questa mattina.
Affondai le labbra sulla mia merenda e chiusi gli occhi per assaporarla al meglio.
Cercai di puntare i miei pensieri su qualcosa che non fosse Harry, ma ovviamente non ci riuscii.
D’un tratto mi tornò alla mente il povero Cody, che di questa storia non sapeva nulla.
Avrebbe dovuto saperlo, dato che era il mio “ragazzo” (?)
In effetti, cosa eravamo io e Cody?
Amici? No, più di amici.
Fidanzati? No, non eravamo insieme.
Scopa-amici? No, non era mai successo.
E allora? Potevamo essere soltanto una via di mezzo fra l’essere amici, conoscenti e fidanzati, qualcosa di praticamente indefinibile.
D’un tratto qualcuno suonò al campanello, facendomi sobbalzare.
Aspettai un secondo, e quando capii che Louis era ancora fuori con i suoi amici mi decisi ad andare ad aprire.
Aprii leggermente la porta, tanto per sbirciare chi fosse.
Non riuscii a capirlo, quindi decisi di spalancare completamente la porta.
Arrossii di botto quando vidi chi avevo davanti.
Un ricciolo moro, dagli occhi color speranza e un grande sorriso sul volto era lì, sull’uscio di casa mia.
“H-harry” balbettai. Cavolo, ora che cercavo di pensare ad altro mi si presentava proprio sotto casa, mi volveva morta insomma.
“Ciao Lottie, posso entrare?” Chiese con occhi da cerbiatto.
“Certo, entra pure” gli feci spazio, spostandomi leggermente.
Harry entrando poggiò la sua giacca in pelle, tornita con delle borchie, che lo facevano apparire più duro di quanto non fosse, sul grande attaccapanni e poi si girò a guardarmi.
“Che ci fai qui?” chiesi schietta, senza fronzoli.
“B-beh io volevo solo parlarti”.
“Oh, ho poco tempo quindi…” cercavo di essere più fredda possibile, e di cambiare possibilmente argomento, dato che già prevedevo le serie parole che sarebbero uscite dalla sua bocca.
“Certo, ehm io…” si vedeva quanto fosse incerto in quel momento, quanto quella sua apparenza da duro faceva trasparire in  fondo un sottile velo di timidezza.
“Volevo solo sapere come va con Cody?” pronunciò finalmente quella frase; Ed io che già mi aspettavo il peggio!
“No, cioè…” Lo vidi accennare un sorrisetto.
“Non sono fatti tuoi, comunque” continuai abbassando lo sguardo, leggermente intimidita.
“Era solo per sapere” i suoi occhi si incupirono di colpo.
“Beh, non dovrebbe interessarti” d’un tratto mi incamminai verso la cucina, e iniziai a cercare qualcosa da fare. Mi sentivo strana, soggetta al suo sguardo di ghiaccio, capace di gelarti in un solo secondo.
Iniziai a cercare in frigorifero e trovai alla mia portata un tubetto di panna montata.
Lo aprii e me ne spruzzai un po’ in bocca senza ritegno.
D’un tratto qualcuno mi afferrò i fianchi da dietro facendomi sobbalzare.
Harry stava davanti a me, con un sorriso a trentadue denti e due occhi così brillanti e trasparenti da poterci vedere attraverso, e scorgere tutti i suoi più profondi sentimenti nei miei confronti. Non pareva proprio lo stesso, stupido Styles di sempre, che gli era successo?
Mi teneva stretta alla vita, e sembrava non avere assolutamente intenzione di lasciarmi andare.
Il riccio scoppiò in una risata frenetica, quasi, e stranamente, nervosa. Mi spinse poco più indietro al banco di marmo della cucina, costringendomi a rimanere ferma. Ormai ero bloccata, non avevo via di fuga.
“Perché sei qui? Cosa vuoi?” furono le prime parole che mi uscirono dalla bocca.
“Sei sporca qui” fece il ragazzo, ignorando la mia domanda. Poi alzò il dito e me lo passo sensualmente sulle labbra, con lo sguardo sempre più malizioso, la lingua fra i denti, bianchissimi.
Per un attimo rimasi ancora immobile, ammaliata e quasi ipnotizzata dai suoi occhi, dal suo viso, ma poi ripresi controllo di me stessa e decisi di ribellarmi, dimenandomi e cercando di andarmene.
“Mollami” gli sussurrai nervosa, infastidita e apparentemente scocciata.
“Perché dovrei?” Harry stava lentamente tornando al suo solito carattere, malizioso, pervertito, i suoi occhi avevano una scintilla all’interno, e non sembrava prevedere nulla di buono. Possibile che fosse capace di cambiare così radicalmente da un momento all’altro?
“Ho detto mollami” gli ripetei una seconda volta, scandendo ogni singola lettera ad alta voce.
Harry ebbe un attimo di esitazione, ma poi mi strinse ancora più forte di prima, incurante delle mie parole.
“Perché mi odi?” quasi ringhiò, contraendo la mascella e aggrottando le sopracciglia.
“Perché? Perché l’unica cosa che vorrei è odiarti, ma mi è impossibile. Mi hai reso la vita un inferno, eppure eccomi qui.” sputai tutto d’un fiato. Avrei dovuto odiarlo quasi a morte e invece ora stavo qui a tre centimetri dal suo viso cercando di opporre resistenza, senza risultati.
Harry rimase zitto, accennando solo una smorfietta più confusa che altro.
“Tutte le prese in giro, ciò che hai fatto ad Hope, tutte le volte in cui te ne sei altamente fregato di me, hai tirato nei casini anche mio fratello, lo hai portato sulla cattiva strada, tutte queste cose non hanno fatto altro che avvicinarmi a te, sempre di più. Avrei una lista di motivi per odiarti, e invece la cosa buffa è che stare qui con te ora mi fa quasi stare bene” confessai. Ed era vero, cercavo di nasconderlo ma ciò che sentivo in quel momento era qualcosa di indescrivibile. Mi piaceva che mi tenesse per i fianchi, la mia schiena era attraversata da milioni di brividi e la mia pancia era percossa da una marea di farfalle in volo. Non avevo idea di cosa mi stesse succedendo, ma in quel momento ero attratta dalle labbra di Harry, che mi parevano stranamente invitanti.
Forse la domanda non era che cosa stava succedendo a lui.
Forse la vera domanda era: cosa stava succedendo a me?
Arrossii di colpo, fra una riflessione e l’altra, poi non ebbi il coraggio di dire nient’altro.
A rompere quel silenzio, che ne io ne Harry avevamo osato dividere, fu il suono del mio cellulare.
Riuscii finalmente a divincolare dalle braccia tatuate e muscolose del riccio, e mi recai nel bagno più vicino per rispondere.
“Lottie!” la voce urlante dall’altra parte della cornetta pareva terribilmente ansiosa.
“Hope, che succede?” chiesi alla bionda.
“Dunque, mi ha appena chiamata il tuo quasi-ragazzo, e non dovrei parlartene, ma sai che ho la lingua lunga e io…ceh, lui…” balbettò insicura e tremante.
“LUI? COSA HOPE? SBRIGATI” iniziai a spazientirmi. Insomma, nell’altra stanza avevo un ragazzo a cui piacevo, a cui avevo appena sbattuto in faccia la situazione e con cui avrei dovuto parlare, cosa mai avrebbe dovuto dirmi di così importante?
“Beh insomma, mi ha chiesto un consiglio su…un anello, si insomma, si è deciso ad ufficializzare le cose, e chiederti seriamente di stare con lui” rabbrividii.
“c-cosa?” risposi strabuzzando gli occhi. Come sempre qualcosa avrebbe dovuto intralciare la mia vita sentimentale, già abbastanza complicata.
“Tu non sai niente, ok? Ah, e per quanto riguarda Harry che pensi di fare?” domandò, nel momento più inopportuno possibile.
“Ci sentiamo dopo” terminai così, riattaccando, incurante delle domande della mia amica.
Mi guardai allo specchio, rinfilando il cellulare nella tasca dei jeans e stringendomi il viso con le mani.
Poi, dopo un leggero sussulto, riaprii la porta del bagno, e mi recai dritta in salotto, pronta a terminare la conversazione precedente.
Quando arrivai in cucina però scoprii mio malgrado che il riccio era sparito, e mi aveva lasciata sola nel mare delle insicurezze.
Solo un biglietto scritto probabilmente in modo veloce, data la calligrafia, segnava la scomparsa del ragazzo.

“ciao principessa, ci vediamo presto.
H. xx”




 

 

Spazio autriceee 

Hola ragazze, DEVO CHIEDERVI PERDONO PER LA MIA ASSENZA!!
Comunque, eccomi qui con un nuovo capitolo, che spero vi piaccia.
Mi sono impegnata nonostante sia un po' corto, e mi piacerebbe che lasciaste delle recensioni.
Come sempre continuerò la storia quando avremo 5 recensioni c:

Ora scappo, scusatemi ancora.
Baci, Viola **
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Harrysvoice_