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Autore: crazy640    05/05/2008    25 recensioni
NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
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Le valigie erano quasi pronte.

Tutti i vestiti e i giochi di Prudence erano in una grande valigia rossa scura,mentre i vestiti di Hermione erano stipati in una valigia di pelle.

Aveva fatto un'incantesimo restringente a gran parte dei suoi libri e dei film di Prudence,riuscendo così ad occupare poco spazio in valigia...Ormai nella casa che le aveva ospitate per cinque anni erano rimasti i mobili,alcune fotografie e altri oggetti che Hermione aveva ritenuto stupido portare con sè.

Draco aveva osservato il "trasloco" con attenzione,ma senza offrirsi di dare una mano:sapeva che non sarebbe potuto essere di grande aiuto in quel frangente e poi era convinto che prima di lasciare una casa,tutti hanno bisogno di dare il proprio personale addio.

Hermione aveva preparato Prudence per il viaggio e le aveva spiegato che per un pò di tempo avrebbero cambiato casa,e che il loro papà non avrebbe potuto essere con loro perchè impegnato in un viaggio di lavoro.

La bambina l'aveva guardata fissa negli occhi ascoltando le parole che la mamma le diceva,senza muovere il minimo muscolo,poi Hermione l'aveva vista alzare le spalle,quasi con aria rassegnata,come a dire "se non possiamo fare altrimenti".

Hermione cercava di tenere occupata la mente per evitare di pensare a come la sua vita era cambiata nel giro di un minuto:non era piu' sposata con Ron.

Sicuramente quel documento che Malfoy le aveva portato aveva valore legale,magari come un Patto Infangile.

Com'è strana la vita certe volte:il destino può giocarti certi trucchi senza che neanche tu te ne accorga...

La sua vita,e quella di Prudence,erano cambiate nel giro di poche ore,e non era stata neanche lei a scegliere,a decidere la direzione che avrebbe dovuto prendere:l'avevano fatto altri,sicuri che quella sarebbe stata la scelta giusta per lei.

Ma come facevano a saperlo,se neanche lei sapeva cosa era meglio per sè stessa?

Adesso era una "cosa",una proprietà di Malfoy,quasi al pari del Malfoy Manor.

Al solo pensarci le venivano i brividi...

Come aveva potuto,quel coglione di suo marito,farle una cosa del genere?

Soprattutto come aveva potuto accettare di non avere piu' nessun contatto con lei e la bambina?

Non aveva pensato neanche un'istante che lei aveva il sacrosanto diritto di gettargli addosso tutta la sua rabbia,di riempirlo di parolacce soltanto per il gusto di sentirsi meglio e di liberarsi dal peso di quei terribili anni di matrimonio?

Forse lo aveva pensato,ma non aveva avuto il fegato per affrontarla...

Era idiota fino a questo punto,oppure le carte avevano finito di mangiargli il cervello?

-Tutto bene?-si sentì domandare.

Si voltò e vide Malfoy,che la osservava concentrato,come se volesse studiare ogni espressione del suo volto.

Hermione alzò le spalle.

-Sono un pò confusa al momento-ammise.

L'uomo ghignò.

-Credo sia normale...In fondo sono confuso anche io:è la prima volta che mi succede una cosa del genere.

Ieri sera ero uno degli scapoli piu' ricercati del mondo magico e adesso ho una compagna e una figlia-le disse.

Suo malgrado,Hermione si ritrovò a sorridere:già,non era una situazione facile per nessuno.

-Posso aiutarti a fare chiarezza?-gli domandò.

-Non credi che dovrei essere io a domandartelo?-gli fece notare Draco.

Hermione annuì:aveva veramente molte domande da fargli.

-In effetti...Ci sono alcune domande che vorrei farti-gli disse.

Draco la guardò attento e le fece un cenno con la mano per invitarla ad andare avanti.

Hermione restò qualche istante in silenzio,poi si fece coraggio e iniziò con la prima domanda.

-Quella pergamena che mi hai portato...ha valore legale,giusto?-gli domandò.

Draco annuì.

Hermione lo guardò e incrociò le braccia all'altezza del petto.

-Lo sospettavo...Quindi il mio matrimonio con Ron è finito,oppure dobbiamo aspettare degli altri documenti?-gli domandò.

-Il matrimonio è finito,ma per ufficializzare la cosa nel giro di sei mesi arriveranno i documenti del Tribunale della Magia che metterà la parola fine al tuo matrimonio con Weasel-le spiegò Draco.

Hermione sorrise triste.

-Come se non fosse mai esistito...-

Senza che se ne accorgesse,si trovò Malfoy a pochi passi da lei,lo sguardo nel suo e le sue mani su entrambe le spalle.

-Non hai nessun motivo per essere triste.

Quello che tu chiamavi matrimonio era uno stillicidio che ti avrebbe portato ad un'esaurimento... Tutti e due sappiamo che non era questo che volevi.

E poi te ne vai portando via la sola cosa bella di questa "esperienza":tua figlia-le disse serio.

Persa nel suono della voce dell'uomo,Hermione si ritrovò ad ammettere che aveva ragione:erano anni che non amava piu' Ron,e che restavano insieme soltanto per Prudence.

Adesso però era ora di essere egoisti e pensare a sè stessa:era certa che un giorno sua figlia avrebbe capito.

E poi c'era Malfoy...

Malfoy che si era presentato davanti alla sua porta e le aveva detto che ora apparteneva a lui,ma che se era contenta della sua vita,l'avrebbe lasciata lì.

Un Malfoy che fino a quel momento si era dimostrato completamente diverso da come lo aveva conosciuto e da come lo ricordava lei.

Continuava a pensare al fatto che era stato lui a proporre quello scambio a Ron...Che cosa gliene entrava in tasca?

Anche se non aveva voluto dirgli la somma aveva capito che era una grande cifra,quindi perchè non aveva preso i soldi?

-Sarà meglio se vado a chiudere le valigie-gli disse.

L'uomo,con gli occhi ancora fissi nei suoi,annuì e si allontanò da lei.

Hermione ebbe appena il tempo di tornare in camera,dove Prudence giocava tranquilla sul suo letto e di controllare per l'ennesima volta che tutto nella valigia fosse in ordine,quando nel salotto sentì un gran schiamazzo.

-ESCI DA QUESTA CASA!-

-Non credi che smaterializzarsi in una casa senza permesso sia poco elegante?-domandò la voce pacata di Malfoy.

Hermione incontrò gli occhi tranquilli di Prudence che la guardavano curiosa quasi quanto lei,si avvicinò alla porta della sua camera da letto e si fermò sulla soglia:in salotto uno di fronte all'altro,fronteggiandosi come avevano fatto tante volte in passato,c'erano Harry Potter,suo cognato anche se adesso non sapeva se poteva chiamarlo ancora così,e Draco Malfoy.

Avvertendo una presenza estranea,entrambi si voltarono verso di lei.

-Hermione!-disse Harry,visibilmente sollevato.

-Che sta succedendo qui?-domandò lei,guardando ora uno ora l'altro.

Prima che uno dei due potesse parlare,Prudence uscì dalla stanza e si diresse quasi correndo verso Harry,con le braccia tese.

-Tio!-disse.

Harry vedendola tese le braccia verso di lei e la prese in braccio,stringendola a sè.

-Prue,piccolina!-fece dando un bacio sulla guancia della bambina.

-Harry che ci fai qui?-domandò ancora Hermione.

Non aveva ancora digerito la notizia che Ron si fosse rifugiato da lui e da Ginny dopo aver combinato quel disastro.

-Prima che inizi un'altra delle vostre scene strappalacrime...-s'intromise Draco,attirando l'attenzione della donna su di sè.

Hermione lo guardò e incontrò i suoi occhi:erano calmi,quasi pacifici e per una strana ragione la tranquillizzarono.

-Le valigie sono pronte?-le domandò poi.

Hermione annuì.

-Sono in camera-disse semplicemente.

Draco fece un cenno con la testa e fece un passo verso la stanza,ma fu bloccato da Harry.

-Lei non viene da nessuna parte con te-disse rivolto verso l'uomo.

Il biondo ghignò e scosse leggermente la testa.

-Sei talmente prevedibile Potter.Adesso scommetto che tirerai fuori la bacchetta-disse rivolto all'uomo.

Quindi senza degnarlo di un'altro sguardo si avviò verso Hermione.

Il moro mise la bambina a terra e fece un passo verso il suo avversario storico,neanche volesse sfidarlo a duello.

-MI HAI SENTITO?Loro non vanno da nessuna parte-ripetè Harry,neanche fosse un bambino dell'elementari.

-Harry sta zitto!-gli intimò la donna.

Come se avesse ricevuto un fulmine in pieno petto,Harry si zittì e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi come un burattino a cui hanno tagliato i fili.

Draco si affacciò nella stanza e vide le due valigie sul letto,poi si voltò verso Hermione.

-Soltanto due valigie Granger?Ero convinto di dover chiamare un'impresa di traslochi per portare via tutte le tue cose-le disse con un mezzo ghigno.

Involontariamente,Hermione sorrise e abbassò il capo per qualche istante,poi quando rialzò la testa,incontrò di nuovo il suo sguardo:quegli occhi impenetrabili erano ancora calmi e tranquilli.

-Sono molto brava negli incantesimi restringenti...-gli disse.

-Non ne avevo dubbi-le disse lui serio.

Poi accadde l'impensabile:Hermione vide il volto di Malfoy avvicinarsi sempre di piu' al suo,finchè non sentì le labbra dell'uomo posarsi sulla sua guancia destra.

Erano labbra calde e morbide.

Non poteva vedere la faccia di Harry ma l'immaginava:l'amico doveva essere verde di rabbia e se si controllava era soltanto per la presenza di Prudence nella stanza.

-Non lasciarti piegare dai ricordi-le disse Draco sottovoce,avvicinando la bocca al suo orecchio destro.

Poi si allontanò e la guardò per qualche istante,e lei sentì che doveva dargli un segno,così annuì.

Draco annuì a sua volta,poi senza dire altro,la superò e entrò in camera dove prese le due valigie che erano sul letto,ed uscì.

Quando fu di nuovo nel salotto accanto a Harry,lo guardò per una frazione di secondo e non riuscì a trattenere un ghigno divertito.

Harry avrebbe voluto fargli rimangiare quel sorriso a forza di pugni,ma sapeva che quella non era la cosa piu' importante in quel momento:ora doveva parlare con Hermione.

Ma dovette ancora aspettare:Draco non aveva ancora finito.

-Prudence,vuoi venire con me?-domandò il biondo rivolto alla bambina.

La piccola lo guardò,visibilmente sospettosa,poi si voltò verso la mamma che le sorrise per rassicurarla.

-Che ne dici di aiutarmi a sistemare le cose nella macchina?-le domandò ancora Draco,per convincerla.

Gli adulti videro l'espressione della bambina che rifletteva concentrata sulla proposta allettante dell'uomo e la paura ad andare con una persona che non conosceva ancora bene,ma che era un'amico della mamma.

-Poi quando abbiamo finito torniamo su,promesso-le disse ancora Draco.

Quello convinse definitivamente Prudence,che si staccò dallo zio Harry e andò verso l'uomo biondo che era entrato improvvisamente a far parte della sua vita e l'aveva sconvolta.

-Mi raccomando tesoro,comportati bene-si raccomandò sua madre.

Prudence prese la mano libera di Draco e insieme si avviarono verso la porta di casa.

I due adulti restanti li osservarono uscire in silenzio e quando furono finalmente soli,Hermione incontrò lo sguardo arrabbiato e sorpreso di Harry.

Sapeva che tutto quello in cui credeva l'amico era stato sconvolto:le regole dell'amore, l'amicizia,la fiducia.

Beh,almeno non era la sola a sentirsi spaesata.

-Che ci fai qui Harry?-gli domandò.

"Non farti piegare dai ricordi",le aveva detto Malfoy...E lei non lo avrebbe fatto.

-Sono venuto ad aiutarti.

Appena Ron...-

-Non voglio sentire quel nome-disse lei dura.

-Appena ho saputo quello che è successo,sono corso qui per risolvere la situazione.

Non sei obbligata a farlo-le disse Harry.

Hermione sorrise amara.

-Come al solito pensi che non riesco a cavarmela da sola...-disse lei,esprimendo un pensiero che aveva messo a tacere tante volte.

Harry la guardò sorpreso da quelle parole.

-Cosa?No!

Assolutamente no...E' che non mi fido di Malfoy-ribattè subito Harry.

-Io invece sì-disse Hermione sorprendendo anche se stessa con quella frase.

Harry la guardò come se fosse pazza o sotto Imperius ed Hermione non potè evitare di sorridere: l'uomo non si era mai aspettato nella vita di sentire quelle parole da lei.

-Non puoi parlare sul serio...Stiamo parlando di Malfoy!-le disse come se avesse bisogno di un'aiuto per la memoria.

-So benissimo chi è Malfoy!-

-COME PUOI FIDARTI DI UNA PERSONA CHE PER ANNI TI HA UMILIATA, SBEFFEGGIATA E TRATTATA IN UNA MANIERA COSì MESCHINA?-le domandò alzando la voce.

-Stiamo ancora parlando di Malfoy o abbiamo iniziato a parlare del nostro amico?-domandò lei sarcastica.

Harry si bloccò,colpito dalla cattiveria contenuta in quelle parole.

-Non puoi pensarlo veramente!-

-Cosa dovrei pensare?Dimmelo tu!-disse Hermione alzando la voce a sua volta.

-Quello non è piu' l'uomo che ho sposato,da tanti anni!Si è perso da qualche parte nelle bische o nelle partite di carte e io non posso continuare in questo modo...-continuò.

Si guardò intorno e le sembrò per la prima volta di vedere lo squallore in cui aveva vissuto per tanti anni:possibile che l'arrivo di Malfoy le avesse aperto finalmente gli occhi?

-Guarda dove abito!Da un'occhiata a questo dannato appartamento:neanche uno studente si accontenterebbe di un posto del genere...

La prima promessa che mi ha fatto appena traferiti è che non ci saremmo rimasti che pochi mesi:sono passati quattro anni-

Si fermò e sospirò.

"Non lasciarti piegare dai ricordi",si ripetè come un mantra.

-Se una persona che mi è stata accanto tutta la vita e che era per me tutto il mio mondo ha potuto farmi questo,allora devo cominciare a fidarmi di qualcuno che non ha mai fatto mistero del suo disprezzo per me-gli disse cercando di spiegargli il motivo per cui aveva deciso di andare con Malfoy.

Questa volta fu Harry a restare in silenzio,come riflettendo sulle ultime parole della donna.

-Sai di cosa parla la Comunità Magica da ieri sera?Di Ron,della partita e di quello che è successo-le disse poi stranamente calmo.

-Ti ho detto che non voglio sentire piu' quel nome!-ripetè Hermione decisa.

Harry alzò gli occhi e la guardò serio.

-Sei diventata argomento di conversazione-le disse.

-Come se fosse la prima volta:parlavano anche per colpa del tuo amico e della sua passione per il gioco-gli ricordò lei.

-Parlano anche del motivo che può aver portato Malfoy a fare questa scelta...-aggiunse usando lo stesso tono duro di poco prima.

Hermione lo guardò e aggrottò le sopracciglia,sorpresa.

-Ma di che stai parlando?-gli domandò.

Harry restò qualche istante in silenzio,poi affondò lo sguardo nei suoi occhi,come per spiare il suo animo.

-Tutti parlano della tua relazione con Malfoy-le disse.

Per un'istante Hermione temette di scoppiare a ridere in faccia all'amico,tanto era comica la situazione,poi però si controllò e riflettè in fretta per capire cosa doveva rispondere.

Cosa sarebbe stato meglio:stroncare il pettegolezzo sul nascere,o lasciare che questo crescesse?

Che ne pensava Malfoy di questa storia?Ne era a conoscenza o anche lui ne era all'oscuro?

Ma prima che potesse ribattere,qualcuno lo fece al posto suo.

-Non avere quella faccia così sconvolta Potter!-sentì dalla porta lasciata aperta dell'appartamento.

I due si voltarono e videro rientrare Draco e Prudence.

La bambina corse verso la madre e le abbracciò le gambe,con un grande sorriso sulle labbra.

-Ecco la mia piccola stella!Ti sei divertita?-le domandò guardandola e sorridendole.

La piccola annuì piu' volte,guardandola dall'alto in basso.

-Ascolta tesoro,perchè non vai di là nella mia stanza e non giochi con Pan?Io e zio Harry dobbiamo parlare di una cosa importante-le disse.

La piccola si staccò e corse verso la stanza della madre,senza fare capricci.

Hermione tornò a guardare i due uomini:Malfoy era insolitamente calmo,mentre Harry sembrava pronto a saltargli alla gola da un momento all'altro.

-Che vuoi dire serpe?-domandò Harry.

Malfoy lanciò uno sguardo a Hermione e,senza sapere perchè,lei capì subito cosa volesse dire quello sguardo:assecondami.

-Voglio dire che non era difficile da capire.

Quando una donna è triste e intrappolata in un matrimonio infelice,è normale che cerchi la felicità altrove-disse l'uomo con aria saputa.

Poi fece i pochi passi che lo separavano da Hermione e le si mise a fianco,prendendole una mano.

Hermione intrecciò le dita in quelle dell'uomo,come se fosse una cosa naturale,e guardò Harry che sembrava sul punto di avere un'infarto.

-Harry...-iniziò.

-No!Non ci credo...Me ne sarei accorto...

Avrei sentito i pettegolezzi e le chiacchiere già da tempo-disse il moro cercando di trovare un logico appiglio alla situazione.

-Queste cose di solito non si fanno sapere a nessuno,o credevi che avremmo messo i manifesti?-gli domandò Draco sarcastico.

-Non voglio parlare con te!Herm,ti prego,dimmi che non è vero...-disse l'uomo guardando l'amica con una piccola luce di speranza negli occhi.

Che doveva fare?Ferire la persona che era come un fratello per lei,oppure lasciare che quella storia andasse avanti e seguire il corso degli eventi?

Staccò lo sguardo da Harry e lo abbassò a guardare la sua mano stretta in quella di Malfoy:la sua stretta era salda,ma allo stesso tempo rassicurante,senza nessuna eccessiva pressione.

"Non lasciarti piegare dai ricordi"...

Rialzò lo sguardo e incontrò quello di Harry,che l'aveva osservata per tutto il tempo e annuì.

-E' vero Harry...Mi dispiace non avertelo detto prima,ma sapevo che non avresti capito-gli disse.

Sembrò che il mondo intero fosse crollato su Harry:le sue spalle si piegarono sotto un peso invisibile e gli occhi si incupirono di una rabbia fredda.

Era la prima volta che l'uomo la guardava così:Malfoy era al suo fianco e le stringeva la mano rassicurante,ed Harry la guardava con uno sguardo che si avvicinava all'odio.

Il suo mondo si era completamente rivoltato...

-Allora a quanto pare non hai alcun bisogno del mio aiuto-disse prima di voltare le spalle e di avviarsi verso la porta.

Quando questa si chiuse con un tonfo,Hermione sobbalzò.

Si portò una mano alla fronte e si lasciò andare ad un sospiro di sconforto.

-Sta tranquilla,tutto andrà a posto-le disse Malfoy come se avesse letto nei suoi pensieri.

Hermione lo guardò e dopo qualche attimo di esitazione,annuì.

-Mi spiegherai,vero?-gli domandò.

L'uomo annuì.

Hermione annuì a sua volta e solo in quel momento si accorse di avere ancora la mano in quella dell'uomo,così leggermente imbarazzata sciolse quel legame che era nato fra di loro.

-Sei pronta per andare?-le domandò Draco,per nulla turbato.

Hermione annuì e si avviò verso la porta della camera da letto.

-Prudence,è ora di andare!-chiamò.

La piccola apparve qualche istante dopo sulla soglia della stanza.

-Hai preso tutto,piccola?-domandò la donna.

Prudence annuì,con un sorriso sulle labbra.

-Dov'è Pan?-le domandò.

La bambina alzò un braccio e le fece vedere il peluche di Peter Pan che teneva stretto.

Era stato uno dei primi giochi che aveva ricevuto,l'unico che suo padre le avesse regalato,e non se ne separava mai,soltanto quando doveva fare il bagno.

Hermione sorrise e la prese per mano,avviandosi poi con lei verso Draco.

-Siete pronte?-domandò l'uomo ad entrambe.

-SI!!-disse la bambina euforica.

Draco sorrise divertito,poi alzò lo sguardo su Hermione,in attesa della sua risposta.

La donna si guardò attorno nella casa che l'aveva ospitata per quattro anni e nella mente passarono alcuni dei momenti piu' importanti del suo matrimonio:momenti felici e momenti tristi che non avrebbe mai dimenticato.

-Andiamocene via da qui-disse seria.

Draco annuì e si avviò verso la porta,precedendo le due donne.

 

 

Harry arrivò a casa ancora scioccato da quello che era successo neanche dieci minuti prima.

Come era potuta succedere una cosa del genere?

E' veramente possibile amare una persona che per tanti anni è stata il nostro incubo,l'oggetto di tutto il nostro odio?

Fino a quel momento non lo aveva ritenuto possibile,e neanche ora ci credeva:non importa cosa dicessero Hermione e quella serpe di Malfoy.

Era sicuro che ci fosse qualcosa sotto...Magari quel bastardo la stava ricattando o la obbligava ad andare con lui.

Però lo sguardo che aveva visto negli occhi Hermione non era mai stato piu' fermo e sicuro...

La sua testa stava scoppiando!

-Harry,sei tu?-

Da una porta in fondo al corridoio apparve Ginny.

Aveva un'espressione preoccupata e tirata che la faceva sembrare piu' adulta dei suoi venticinque anni.

Si erano sposati un'anno dopo la Battaglia di Hogwarts,e da allora non c'era giorno che Harry non ringraziasse il cielo per la presenza della donna al suo fianco.

Era la sua roccia,quella a cui si aggrappava quando si sentiva triste o debole,e che gli dava la forza per andare avanti quando i fantasmi del passato tornavano a farsi vivi.

-Ero preoccupata-gli disse venendogli incontro.

Harry si lasciò abbracciare e per qualche istante poggiò la testa sulla spalla sinistra della donna,poi si ricordò di Ron.

-Dov'è tuo fratello?-le domandò alzando la testa e incontrando il suo sguardo.

-Sta dormendo...Ho dovuto mettergli un sonnifero nel bicchiere,talmente era agitato-gli disse la donna con un'aria leggermente cospiratrice.

Harry annuì e si avviò verso la cucina,seguito dalla donna.

-Meglio così...Non sono ancora pronto a fare quello che devo-disse misterioso.

Ginny lo guardò preoccupata.

-Che è successo?-chiese sedendosi accanto all'uomo.

Harry alzò lo sguardo su sua moglie e ancora una volta trovò il coraggio per affrontare i dubbi e le paure.

-Ho parlato con Hermione...Gin,credimi,non l'ho mai vista così-le disse confuso.

-Spiegati meglio-

-E' questo il problema!Non ci riesco...Ero convinto che mi avrebbe accolto a braccia aperte e che sarebbe venuta con me-le disse muovendosi agitato sulla sedia.

Ginny lo guardò sempre piu' preoccupata.

-Ma?-

Harry scosse la testa.

-Non ha voluto...Anzi,mi ha trattato quasi come un nemico-le disse con voce ferita.

Ginny prese una mano del marito fra le sue e aspettò in silenzio che lui continuasse.

-Ha detto che non mi fidavo di lei,che non credevo che sapesse cavarsela da sola...

E poi ha voluto andare con Malfoy,che si fidava di lui!

Ti rendi conto?-continuò a raccontare sempre piu' sconvolto.

-Non è possibile!-disse la donna,sorpresa da quelle parole.

-Te lo giuro sul nostro amore!

Ha detto che preferiva lui,che ha sempre detto di odiarla,a Ron che diceva di amarla e che le ha fatto passare le pene dell'inferno-

Ginny riflettè sull'ultima frase del marito e,suo malgrado,si trovò a dar ragione alla cognata:magari in questo strano mondo al contrario,dove il grande amore di Ron era stato spazzato via dalle carte e dal gioco d'azzardo,una speranza di felicità poteva trovarsi anche nell'odio di Malfoy.

Ma era impensabile far capire una cosa del genere a Harry...

-E non è tutto-disse ancora l'uomo.

Ginny tornò a guardarlo attenta,in attesa delle sue parole.

Harry ripensò all'ultima confessione che Hermione gli aveva fatto e che lo aveva mandato letteralmente in tilt:era capace di ripetere quelle parole?

Sarebbe stato in grado di dire tutto al suo migliore amico,certo che per lui sarebbe stato il colpo di grazia?

-Cos'altro c'è?-lo incalzò sua moglie curiosa.

-C'è in giro un pettegolezzo,fin da quando si è saputo della partita...-iniziò visibilmente a disagio.

Ginny annuì.

-Di una relazione fra Hermione e Malfoy...Per questo lui avrebbe fatto quella proposta-le disse ancora.

Involontariamente,Ginny si lasciò scappare una risata divertita.

-Inaudito...Non ci credo neanche se lo vedo!-disse poi.

Harry la guardò con uno sguardo strano negli occhi e annuì.

-Allora dovrai crederci...E' vero.

Me lo ha confermato lei stessa-le rivelò lasciandola sbigottita.

Nella stanza scese il silenzio mente la donna digeriva la notizia che sembrava presa da un racconto di fantascienza.

-Come faccio a dirlo a Ron?-le disse poi Harry in piena crisi.

-Non farlo-disse lei sicura.

Harry la guardò per essere sicuro di aver sentito le parole giuste.

-Non dirgli tutto...Digli che Hermione ha deciso di andare con Malfoy e che non vuole piu' vederlo...

Ma non te ne uscire assolutamente con la relazione fra lei e Malfoy!-gli intimò Ginny.

-Dovrei mentirgli!Non l'ho mai fatto-disse l'uomo.

-E' una bugia a fin di bene e poi se tu non lo facessi Ron ne uscirebbe distrutto...

Sicuramente lo verrà a sapere,ma l'importante è che non lo venga a sapere da te-gli disse sicura.

E,a discapito dei suoi princìpi,Harry si rese conto che lei aveva ragione.

 

 

 

Erano arrivate nel "Malfoy House" da quasi tre ore ed Hermione ancora stentava a credere a quello che era successo.

Quella casa era enorme!

Sia lei che Prudence erano rimaste a bocca aperta quando Malfoy aveva aperto la porta di casa e si era fatto da parte per farle entrare.

L'ingresso era interamente di marmo bianco,candido,con un mobile di legno scuro poco distante dalla porta.

Sulla parete di destra,poco distante dall'attaccapanni,erano appesi vari quadri di famosi pittori babbani:Hermione riconobbe Basquiet e Van Gogh fra gli altri e si ritrovò a chiedersi se erano originali o delle copie.

Si voltò verso l'uomo,che la osservava leggermente divertito,e prima ancora che lei glielo chiedesse,annuì.

-Sono tutti autentici.

Alcuni sono stati dati direttamente ad un membro della mia famiglia dal pittore,e altri vengono da Christie's-le spiegò.

Hermione rimase sorpresa da quelle parole,ma cercò di non darlo a vedere per non dargli soddisfazione.

Draco lasciò le valigie nell'ingresso e fece strada alle due donne per un corridoio,anche questo con il pavimento di marmo bianco,ma con le pareti di un caldo color nocciola,e le fece entrare nel salotto.

Era grande quasi quanto il loro appartamento e aveva un'atmosfera familiare:due pareti erano interamente occupate da una libreria carica di libri,sulla terza,invece,c'era un enorme camino di mattoni grigi;a poca distanza da questo nel mezzo del salotto,sopra un morbido tappeto color panna,c'era un divano a tre posti,dello stesso colore del tappeto.

Sull'ultima parete c'era un televisore al plasma,con un registratore,un dvd ed uno stereo ed il divano era disposto in modo da essere davanti a questi.

Le pareti della stanza avevano lo stesso color nocciola del corridoio e il marmo era stato sostituito dal parquet.

-Wow!-si lasciò scappare Prudence.

I due adulti sorrisero,poi Hermione guardò Malfoy e aspettò per vedere se questi avesse qualche raccomandazione da farle,o semplicemente qualcosa da dirle.

-Questo è il salotto della famiglia...-

-Perchè quanti ce ne sono?-gli domandò Hermione non riuscendo a mascherare la sua sorpresa.

Anche Draco si lasciò andare ad un ghigno divertito.

-Due...Questo per noi,e quello per gli incontri ufficiali e per gli ospiti.

Così come le sale da pranzo:c'è quella principale,che useremo spesso per ricevimenti e per incontri diplomatici,e un'altra molto piu' semplice soltanto per noi-

Hermione annuì.

-Credo che avrò bisogno di una mappa per muovermi qui dentro-gli disse.

Ancora una volta,Draco si lasciò andare ad un ghigno e scosse la testa.

-Sta tranquilla,ti abituerai in fretta-la tranquillizzò.

Dopodichè si mosse di nuovo e accompagnò le due donne verso il salotto piu' grande di cui aveva parlato poco prima.

Questo era sicuramente piu' formale,anche Hermione dovette ammetterlo,e al contrario dell'altro era anche piu' freddo arredato sui toni del grigio e del bianco.

-Non mi piace-si lasciò scappare Prudence.

-Prue!-la riprese la madre,per evitare che la figlia sembrasse scortese agli occhi dell'uomo.

Ma questo stava nascondendo a stento un ghigno provocato dalle parole della bambina,e vedendo la faccia che la piccola fece in seguito al rimprovero,si piegò sulle ginocchia accanto a lei e la guardò.

-Ti confido un segreto:neanche a me piace tanto...-le disse con un'aria quasi complice.

Prudence lo guardò soddisfatta:il torto che aveva subito dalla madre aveva ottenuto giustizia.

L'uomo si rimise in piedi e guardò Hermione.

-Vogliamo andare avanti?-domandò alle due donne.

Dopodichè si avviò fuori dal salotto,seguendo il corridoio.

Mostrò loro le due sale da pranzo,un piccolo bagno degli ospiti e la cucina che ad Hermione sembrò enorme:peccato che non fosse molto brava ai fornelli.

-Ovviamente ci sono anche dei domestici-disse Draco mentre si trovavano in cucina.

Hermione lo guardò,leggermente sospettosa.

-Elfi domestici?-gli domandò.

Draco scosse la testa.

-Non tutti avrebbero capito la loro funzione...Così ho dovuto adattarmi ai domestici babbani-le spiegò.

La sorpresa che quelle parole avevano provocato nella donna era chiaramente visibile sul viso di Hermione che,ancora una volta,Draco dovette nascondere il suo ghigno divertito.

-Avanti Granger,togliti quell'espressione dalla faccia...-la rimproverò scherzosamente prima di continuare.

-Ci sono due cameriere ed un maggiordomo,oltre ad uno chef,per le occasioni speciali, e ad una cuoca.

Sono in servizio tutta la settimana,ma oggi gli ho dato la giornata libera perchè voi vi ambientaste senza troppi intrusi fra i piedi-disse rivolto alla donna.

Hermione annuì,ancora una volta di piu' colpita dalle attenzioni dell'uomo.

Continuarono il giro delle stanze salendo al piano di sopra,dove c'erano le camere da letto ed altri due bagni.

-Potete scegliere la stanza che volete-disse alle due donne.

Prudence corse subito avanti per guardare una seconda volta tutte le camere prima di scegliere la migliore.

Hermione fece per andare dietro alla figlia,ma una mano dell'uomo si posò delicatamente sul suo braccio sinistro e la fece rimanere indietro.

-Credo sia meglio se la tua stanza sia accanto alla mia-le disse cercando di non farsi sentire da Prudence.

Hermione lo guardò,cercando di capire il vero significato di quella frase,poi finì per annuire.

Cosa si aspettava Malfoy da quella nuova situazione?

Sesso?

Allora avrebbe potuto chiedere una notte di sesso nel contratto,al posto di tutto questo...

Però perchè voleva che avessero le stanze vicine?

-Mamma!-si sentì chiamare.

Andò incontro a Prudence,che senza accorgersi dello scambio di battute fra i due adulti, aveva scelto la sua camera:era anche troppo grande per una bambina della sua età.

-Tesoro forse...-iniziò Hermione.

-Perfetta!E' molto bella Prudence...Hai scelto la migliore delle cinque camere da letto-s'intromise Draco.

La bambina sorrise,felice di quel complimento.

All'ultimo piano della casa c'era la soffitta,in cui vennero riposte le loro valigie vuote dopo aver disfatto i bagagli.

Aveva bisogno di parlare con Draco,aveva bisogno di sapere,di informazioni...

Ma non poteva averle finchè Prudence fosse stata con loro:era stata una giornata abbastanza sconvolgente per la bambina,e lei non voleva aggiungere altre soprese.

Così,dopo un veloce pranzo,che aveva consumato nella enorme cucina soltanto con la bambina,l'aveva portata nella sua nuova camera da letto che nel frattempo,con un paio di incantesimi era stata trasformata in una stanza per una bambina della sua età,e l'aveva fatta addormentare.

Inizialmente aveva avuto non poche difficoltà,vista l'eccitazione di Prudence per tutte le cose che erano successe da quella mattina,ma alla fine,la piccola era crollata vinta dal sonno.

Dopo averle rimboccato le coperte,Hermione era uscita nel corridoio e vi aveva trovato Draco,che sembrava aspettarla fuori dalla porta.

-Sta dormendo?-le domandò a bassa voce.

Hermione annuì.

Restarono qualche istante a guardarsi in silenzio,poi Draco ruppe il silenzio.

-Vieni con me-le disse.

Senza fare domande Hermione lo seguì fino all'ultima camera del corridoio che aveva intuito essere la camera da letto dell'uomo.

Draco vi entrò e,come al solito,si fece da parte per farla entrare,per poi chiudere la porta alle loro spalle.

-Forse è meglio se parliamo qui,invece che di sotto,nel caso tua figlia dovesse svegliarsi-le spiegò.

Hermione annuì.

Draco le fece un gesto con la mano indicandole una poltrona bianca poco distante dal comò,lei lo guardò qualche secondo prima di allontanarsi dalla porta e andarsi a sedere.

L'uomo invece,andò a sedersi sul bordo del letto,di fronte a lei.

Per qualche istante scese di nuovo il silenzio nella stanza,finchè l'uomo non alzò lo sguardo sul volto di Hermione,incontrando il suo.

-Avanti,comincia con le domande-le disse.

Hermione lo guardò qualche istante,indecisa da dove cominciare,poi prese coraggio e parlò.

-Sei stato tu a mettere in giro quel pettegolezzo?-gli domandò.

Non sapeva ancora fin dove poteva spingersi,ma voleva delle risposte...

Avrebbe continuato a chiedere finchè lui si fosse mostrato disponibile:era l'unico modo per sapere.

Draco annuì.

-Perchè?-chiese ancora.

Draco passò una mano fra i serafici capelli lisci e continuò a guardarla in volto.

-Quando tuo marito ha firmato l'accordo,Blaise mi ha tempestato di domande per capire quali erano le mie intenzioni,se avevo qualche piano malefico in testa...

Chiunque era a Hogwarts con noi in quegli anni sa che non facevo mistero di quello che pensavo di te-le disse sincero.

Hermione dovette annuire:certe volte sapeva essere sincero fino alla crudeltà.

-No,non lo hai mai fatto...-ammise lei.

-Già...Continuava a farmi tremila domande e alla fine ho trovato quella via d'uscita-disse il biondo.

-Dirgli che eravamo amanti-disse leggermente fredda.

-All'inizio non c'ha creduto,poi si è convinto che quello era l'unico motivo che poteva spingermi a fare una cosa del genere-continuò.

-Così sei riuscito anche a farci bella figura...-commentò Hermione.

Draco si zittì e la guardò,colpito da quella frase.

-Che vorresti dire?-le domandò.

Hermione si alzò dalla sedia e si avvicinò alla finestra,coperta da pesanti coperte di raso verde.

Passò una mano sul morbido tessuto e per qualche istante il suo sguardo si perse sulle macchine che sfrecciavano sulla strada.

-Non sei tu quello che da oggi e chissà per quanto tempo sarà sulla bocca di tutti...-gli disse.

-Sei preoccupata per quello che possono dire?-le domandò guardandola.

-Io lo so già quello che diranno!-gli disse voltandosi e guardandolo con due occhi amareggiati e arrabbiati allo stesso tempo.

-Diranno che sono una sgualdrina,una che ha abbandonato il marito che stava affogando per andarsene con l'amante ricco...-

-Che te ne importa delle chiacchiere?-le domandò Draco alzandosi a sua volta.

Hermione lo vide venire verso di sè e,quando fu davanti a lei,lo vide mettere entrambe le mani sulle spalle,lo sguardo nel suo.

-Non mi importa...E' solo che...-disse non riuscendo a finire la frase.

-Che non vuoi far soffrire Weasel?-le domandò lui.

Hermione lo guardò e scosse la testa.

-No,non lui...Non mi importa di quello che può sentire o pensare.

Non voglio far soffrire la sua famiglia.

Che tu ci creda o no,loro sono sempre stati importanti per me...sono davvero la mia famiglia-gli disse seria.

-Credo sia inevitabile...-le fece notare lui.

Hermione abbassò lo sguardo e restò silenziosa per qualche minuto,persa nei suoi pensieri,finchè Draco non le fece rialzare lo sguardo.

-C'è un solo modo per far smettere tutte queste chiacchiere-le disse serio.

-Quale?-

Draco la guardò qualche secondo,come indeciso se parlare o meno.

-Uscire allo scoperto-disse infine.

Hermione aggrottò le sopracciglia,sorpresa da quella proposta.

-No,non dirai sul serio-gli disse.

-Perchè no,scusa?

Se continuiamo a restare dentro casa senza rispondere,le persone continueranno a parlare...Se invece noi andassimo in giro,facendoci vedere felici e innamorati...-

-Cosa?-gli domandò lei ancora piu' sorpresa.

-Credi che a me faccia piacere?-le domandò lui staccandosi da lei e allontanandosi di qualche passo.

-Certo,deve essere un vero colpo per le tue tante amanti!-ribattè Hermione.

Malfoy la guardò e ghignò divertito.

-Queste sono le frasi perfette per una donna innamorata,lo sai?-le disse.

Hermione aggrottò ancora di piu' la fronte,visibilmente arrabbiata.

-Ascolta,fra tre giorni qui ci sarà un'importante cena.

Avrai sicuramente bisogno di un vestito nuovo...Perchè allora non andare a Diagon Alley a fare spese e nel frattempo far vedere a tutti quello che vogliono?-le disse lui lucido.

Per quanto volesse dargli torto,e trovare una motivazione che la costringesse a rifiutare,non trovò niente:era fregata.

-Però aspettiamo che Prue si svegli-gli disse.

Draco annuì,concigliante.

Dopodichè,Hermione uscì dalla stanza e si rifugiò nella propria,dove si gettò sul letto,sdraiandosi a pancia in su,lo sguardo sul soffitto.

Cos'altro ancora doveva aspettarsi?

 

 

Salve a tutti!!

So di avervi fatto aspettare un pò,ma cn il ponte e le altre ffs,ho cercato di fare il prima possibile.

Prima che mi subbissiate di proteste x il carattere tr conciliante di Hermione,vi prometto che questa è soltanto una fase:Herm,ancora sta studiando quello ke è successo nella sua vita,e quindi preferisce andarci cn i piedi di piombo.Fidatevi di me...

Cmq già dal prox capitolo le cose si ingarbuglieranno...

Voglio ringraziare tt coloro che hanno messo la mia storia fra i preferito,quelli che leggeranno qst capitolo e che lo recensiranno,e mi scuso x eventuali errori di ortografia o di battitura.

E ora i ringraziamenti:JC(Benvenuto!Prudence è ancora tr piccola,ed è x questo ke, al contrario di Teddy,nn hanno kiesto la sua opinione), Giuliabaron(Grazie x i complimenti!),Iride89(Grazie dei complimenti... Forse sn stata tr cattiva cn Ron,ma altrimenti cm avrei iniziato qst ff?),Potterfanlalla17(Credimi Laura,i giocatori si venderebbero di tt... Inoltre Draco gli aveva promesso di pagargli i debiti al posto suo,nn ci ha pensato + di tanto sopra!),Katta83(Grazie x i complimenti,ed hai perfettamente ragione:Draco nn lo farebbe mai!E' stato una svista colossale!),Zukkyna(Draco è un'uomo molto elegante ke ha pudore dei suoi sentimenti,come gli uomini di una volta...),Gemellina(Questa volta hai dovuto aspettare un pò di +,sorry!Diciamo ke Herm nn ci ha rimesso poi molto nel cambio...),Shavanna(Come vedi la risposta alla tua domanda era nel capitolo,ma se hai altre domande kiedi pure,sarò felice di rispondere!Anke Ginny la pensa come te...),Brilu'(Il gioco è una brutta bestia,Ron ha provato ad uscirne,ma ha avuto una "ricaduta"), FreddyMercury(Grazie x i complimenti,che te ne pare adesso?), Fix89thebest(Quando in una coppia uno dei 2 cresce e l'altro resta esattamente come era all'inizio della relazione,allora qlla è destinata a finire...X Prue,credo ke sia possibile 1 legame cn Draco,ma ricorda ke Ron è sempre suo padre...Un legame del genere nn può essere spezzato facilmente,anke se lui c'ha provato),Kucciolaflea(Si,è tosta,ma aveva anke l'aiuto di Prue:una figlia ti da una forza ke nn credevi mai di avere),Aqa(Grazie x i complimenti!),Falalula(Ok,basta cn i complimenti o mi monto la testa...Seriamente,grazie:sn contenta ke la parte su Herm sia venuta cm la immaginavo),Ventiquattro(Io nn odio Ron,anzi nella ff su Harry e Ginny il suo matrimonio cn Herm va a gonfie vele...E'solo ke in qst storia doveva lasciarla,x far entrare in scena Draco),Poppi(Già,mai una volta ke fosse capitata a me una proposta del genere!DOH!!),Lily94(Tranquilla nn mi scandalizzo!),Pikappa93(Grazie x i complimenti!),Beabi(Spero di nn deludere le tue aspettative..), Topino88(Grazie x i complimenti!),LadyHerm(In fondo dove la trova una + colta ed educata di Herm?A dire il vero nn ho mai sopportato la Parkinson,quindi x il momento è fuori gioco...),Koala3(Grazie,spero ke anke qst capitolo sia di tuo gradimento!),Sorellinadolce(Credi bene sorellina...In fondo è il padre di Prue!),Deidara(Grazie,spero di nn deluderti!).

Bene,x il momento io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"L'abito e l'ospite"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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