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Autore: DominoRage    02/12/2013    1 recensioni
Vedo un taglio, esce un delicata goccia di sangue che cade nel buio con un tonfo sordo. Ne vedo un altro, e poi un altro, un altro ancora. L’ultimo fa male, tremendamente male. Cerco di sopportare il dolore ma una fitta al cuore mi prende di soprassalto. Porto la mano al petto, stringendolo il più possibile. Intorno a me tutto diventa bianco, e quel sangue diventa nero. Tremendamente nero. Nero come i suoi capelli. Nero come quella notte di Dicembre. I suoi occhi mi perseguitano. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. NON E’ COLPA MIA.
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chapter Seven-
-Someone, Somewhere-


I mesi scorrevano veloci, come le gocce d’acqua scivolano sui vetri sporchi delle finestre.
Io e James ci stiamo frequentando da un paio di settimane, e fra meno di un mese sarà Natale.
Il Natale.
Dicono tutti che sia la festa dove ognuno diventa più buono, dove ogni anno c’è la tradizione Natalizia del Babbo Natale segreto.
Dove gli innamorati si baciano sotto il vischio.
Dove le nonne insieme alle mamme si affrettano a preparare i pranzi di Natale e il cenone di Capodanno.
Dove il 6 di Dicembre la mamma con i suoi figli addobba il gran albero di Natale, con tutte quelle luce bianche, azzurre e rosse, che spariscono lentamente facendoti addormentare coccolato al divano.
 
-Alex..- vengo riportata alla realtà con la voce calda di mio fratello
Alla tv trasmetto una di quelle canzone lente e tristi
When people run in circles it’s very very…mad world”
La sala è ombrosa, la luce bianca della televisione mi fa bruciare gli occhi. Gli chiudo per un attimo e appoggio la fronte sulle ginocchia. Ho il mio solito impulso, un vuoto cresce, so che non devo. Faccio un respiro profondo, tiro la testa all’indietro e rilasso il mio corpo facendo fuori uscire tutta l’aria. Ho un forte mal di testa, e l’odore del fumo di fa salire sempre di più la nausea.
-Alex, tutto bene?- Danny mi appoggia una mano sullo stomaco, vengo attraversata da un lungo brivido
-Mmmh… no- mugolo come una bambina di tre anni, mi accascio a lui e stringo forte le braccia intorno al mio stomaco.
-Vuoi un tea?- mi sussurra all’orecchio
Mugolo un no, ma lui non mi ascolta, si alza facendomi appoggiare delicatamente la testa al bracciolo del divano.
La stanza e buia.
I miei occhi iniziano a lacrimare per la luce troppo forte della televisione.
Sposto lo sguardo sull’orologio elettronico, sono le 17:30 del 6 Dicembre del 2001
 
Chiudo gli occhi e ripenso.
Il profumo dolce della mamma quando mi abbracciava, era il giorno dell’albero di Natale, papà era a Copenaghen per lavoro, sarebbe tornato per cena.
Londra innevata, era bellissima. Fu la prima ed ultima volta che la vidi.
L’albero era fatto, le luci erano perfette, si accendevano e si spegnevano lentamente, era quasi ipnotizzante quella combinazione, era piacevole.
Fuori la neve stava aumentando sempre di più, papà era atterrato e la mamma si stava preparando per andare in aeroporto. Mi diede un ultimo bacio, inspirai quel dolce profumo che oramai non sentirò più.
Disse che sarebbe tornata tra mezz’ora, che saremmo stati tutti e quattro intorno alla tavola come una volta. Le ore passavano e il pick-up di mamma non si fece più vedere, la cena si era raffreddata. Erano le 22:30, ero sulle scale che aspettavo il loro ritorno.
Bussarono.
Il mio cuore iniziò ad accelerare, pochi secondi e riavrei riabbracciato papà e mamma.
Mio fratello aprì, sulla soglia della porta c’era un uomo in divisa, il capello ero ricoperto di neve, come anche le spalle del giubbotto.
Non sentì tutta la conversazione ma capì solo poche cose, mi ricordo quelle parole, erano come lame taglienti.
-Incidente, neve, morti, mi dispiace ragazzo-
 
Riaprì violentemente gli occhi, erano inondate dalle lacrime, inizia a singhiozzare furiosamente, la stanza era buia, le luci dell’albero erano sparito, così come sparirono i miei genitori.
Alzai di scatto il busto e urlai il nome di mio fratello singhiozzando. Corse da me prendendomi il viso tra le mani, mi strinse a se e canticchiò la ninna nanna di nostra madre. La sua voce era delicata e rilassante. Il mio corpo da duro, si rilassò, appoggiai il naso sulla sua spalla e chiusi gli occhi.
-Perché non facciamo più l’albero di Natale, fratellone?- dissi andando a tempo con la testa sulle note della ninna nanna
-Domani, ti prometto che lo facciamo va bene Alex?- disse guardandomi negli occhi
Feci un debole si e mi asciugai le lacrime con il polsino della manica
-Chiamiamo anche gli altri?- mugolai
-Certo Alex tutto quello che vuoi, però ti prego smettila di piangere. Perché qualcuno da qualche parte ti prometto che c’è- mi guarda negli occhi, il suo sguardo è dolce e comprensivo. Annuisco un debole si e ritorno tra le sue braccia, piangendo in silenzio.









*appare dal nulla*
Eeeeehi, salve, vi ricordate di me?
No, okay.
Bene così non mi potete odiare.
Anche perchè sono mesi, mesi, mesi ,mesi, mesi,mesi,mesi,mesi,mesi,mesi che non aggiorno, siete rimaste al misero capitolo 6, dicendo: " ma quella stronza quand'è che pubblica?"
Okay forse no, ma vabbè.
Dato che dovevo pubblicare Sabato, bene potete odiarmi ancora di più, ma alla fine ho pubblicato, in ritardo di due giorni, ma l'ho fatto. Vero? vero? veroooooh? Si vero.
Bene, ora io non posso assicurarvi che vi pubblicherò tutti i giorni o tutte le settimane, perchè, diamo spiegazioni. Io ho un esame di qualifica, quella stronza di tedesco dice che bisogna fare una ricerca in tedesco sui cibi marchigiani in tedesco, quindi noi dobbiamo tradurre le sue schede di merda dall'italiano al tedesco, dall'ingelse al tedesco* bestemmie a random*
Ottimo, dopo questo, voi mi potete insultare, minacciare, non leggere la storia, criticare la mia scriuttra. Perchè di sicuro sarà piena di errori grammaticali, congiuntivi saltate come i punti e le virgole. Bene, ma io vi amerò per sempre.
Ora la vostra Domino vi saluta
Schao <3 <3
  
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