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Autore: Ortceps    02/12/2013    6 recensioni
STORIA CONCLUSA
In un ipotetico futuro in cui Galbatorix ha vinto e Eragon gli ha giurato fedeltà, così Murtagh e il fratello si sono arresi al dominio del re.
Dopo cinque anni dalla completa distruzione dei Varden il re inizia a pretendere che Murtagh si sposi, ma dopo aver rifiutato molte delle ragazze proposte dal re, Galbatorix gli da una scadenza:
“Sposerai questa ragazza o qualsiasi altra, adeguata al tuo ceto sociale, naturalmente; hai due mesi”
“Perché non può essere Eragon a sposarla?”
L’espressione che compare sul viso del re è molto più dura di quanto ci si potrebbe aspettare da una così stupida obbiezione.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Christopher Paolini; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

UN MATRIMONIO INDESIDERATO

Ormai sono passati cinque anni dalla distruzione dei Varden, ora un nuovo cavaliere si è unito ai tre già esistenti: Arya, l’elfa è diventata cavaliere dell’uovo verde, Fìrnen il nome del nuovo rappresentante della razza dei draghi.

Eragon e Saphira hanno giurato fedeltà al re e così anche Arya, tutte le ribellioni sono state spazzate via; dei nani non si sa più niente da molto tempo e così anche gli elfi rimangono chiusi nella loro foresta dopo le numerose perdite. Nasuada durante la battaglia è scappate e si pensa che sia morta.

Tutti e i tre cavalieri si sono arresi alla supremazia di Galbatorix e ora ubbidiscono senza risevi, o quasi.

***

“Murtagh, oggi arriverà la figlia del conte Ferdinand; è una ragazza molto bella, potrebbe diventare tua moglie”

Era già un anno che il re gli proponeva miriadi di ragazze di alta famiglia, come spose; il cavaliere non sa il motivo di questa insistenza ma il re ne fa una questione di prim’ordine.

“La dovrai trattare come si conviene, mi sono spiegato”

“Certo, sire” Un ultimo inchino e Murtagh si avvia verso la porta chiedendosi chi sarà la prossima ragazza che rifiuterà.

***

Murtagh aspettava in quella piccola saletta da dieci minuti ormai, finalmente un rumore di passi risuona nel corridoio; il cavaliere si mette pigramente in piedi, alzandosi da quella comoda poltrona e posando il bicchiere su un tavolino in vetro.

Prima del suo viso Murtagh nota il vestito, non è sontuoso come tutti quei pomposi, sfarzosi ed esagerati vestiti; no quello è diverso semplice e raffinato, di un blu profondo e scuro come la notte, piccole stelle bianche ne decorano il corpetto, esse sono piccole come la circonferenza di un piccolo ramoscello.

Dopo aver colto ogni singolo particolare di quel vestito lo sguardo del cavaliere si posa sul viso della giovane, la ragazza è molto pallida, la sua pelle non presenta imperfezioni e quel viso quasi perfetto è circondato da ricci ribelli, di un biondo leggermente scuro, essi arrivano fino alle spalle scontrandosi violentemente contro il blu del vestito.

Gli occhi della ragazza sono di un grigio che assomiglia più a bianco sporco, il cavaliere fa un passo verso la dama che ha difronte e quel colore cambia, diventando di un grigio scuro, come il cielo d’inverno.

Murtagh si ferma un attimo, spiazzato da quel cambiamento, ma poi non ci trova nulla di strano, perché il cambiamento del colore dovuto a una diversa proiezione della luce negl’occhi di quella ragazza dovrebbe stupirlo tanto?

“Felice di conoscervi signorina…”

Solo in quel momento si rende conto di non sapere il nome di quella ragazza.

“Serafina, il mio nome è Serafina, cavaliere”

Risponde lei con voce sicura, lui sorride imbarazzato e annuisce.

“Impudente” Sottolinea il cavaliere rosso mantenendo il sorriso.

“Non credo di essere stata impudente, d'altronde gli uomini sono famosi per dimenticarsi i nomi”

“Ma io non intendevo questo”

“Allora cosa intendevate?”

“Vi siete vestita di blu, avreste dovuto vestirvi di rosso”

“Ditemi cavaliere, mi avreste distinta da tutte le altre se avessi indossato il rosso, per compiacervi? “

“Impudente, ripeto; ma avete completamente ragione. Quindi mi sorge spontaneo chiedervi se voi volete sposarmi”

“Sono qui per questo” Il viso inespressivo di lei non lascia intuire nessun’emozione ma Murtagh fatica a non sorridere a quelle risposte così schiette.

“Perché volete farlo?” Chiede il ragazzo tornando serio

“Per amore” Ecco quello che dicono tutte, sì, amore del ceto sociale di un cavaliere e mentre pensa questo la ragazza continua stupendolo:

“Non per vostro amore, penso possiate capirmi, non vi ho mai conosciuto; ma vedete, gli affari della mia famiglia non stanno andando bene e la mia gente sta patendo la fame per mancanza di denaro e quando il re ha convocato mio padre e lui mi ha riferito la proposta io ho accettato sapendo che voi potrete aiutare la mia gente”

“E ne siete felice?”

“Mi state chiedendo se sarò felice di condividere la mia vita con una persona che conosco solo da oggi e che con ogni probabilità rimarrò rinchiusa in un castello, se è questo che mi state chiedendo la risposta è sì; ne sono felice, perché è questo che una moglie deve fare, essere felice e fedele al proprio marito”

Quella risposta data da una giovane donna sortisce nel cavaliere rosso un’emozione che non aveva mai provato, lo stupore accompagnava questa stana e nuova emozione.

Nota dell'autrice: Salve, ditemi se l'idea è carina; io non ne ho idea. Spero di ricevere dei consigli, sono sempre ben accetti

   
 
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