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Autore: Le Dive    06/05/2008    2 recensioni
Serpeverde e Grifondoro si sà da anni sono in lotta perenne! Vivono ai lati opposti della scuola: i primi nei buii sotterranei e i secondi tra le nuvole della torre più alta. Durante le lezioni stanno bene attenti a mettersi ai lati opposti della classe e persino a cena vi sono i tavoli dei Corvi e dei Tassi a dividere le due fazioni, ma nonostante questo i dispetti e le liti si sprecano. Provate a imaginare se poi di colpo non solo questi due modi si avvicinassero ma addirittura collidessero l'uno con l'altro! Crash World!
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Snervante. Draco Malfoy e chi gli stava intorno era arrivato al limite della sopportazione. Le serpi ancora non erano insorte contro il loro principe per semplice timore delle conseguenze della loro ribellione, ma potete star certi che se si fosse trattato di qualcun altro non avrebbero avuto pietà.
Tutti a Slyhterin avevano capito che il biondo rampollo aveva qualche cosa che lo infastidiva, lo infastidiva terribilmente, ma nessuno riusciva a spiegarsi perchè la cosa durasse ormai da più di una settimana, dal martedì precedente per la precisione. Solitamente Draco Malfoy quando aveva un problema trovava il modo di risolverlo, trovava chi lo risolvesse al posto suo o più semplicemente, invece di risolverlo, eliminava il problema. Questa volta invece non solo la faccenda si protraeva a lungo ma addirittura l'umore dell'interessato invece che migliorare peggiorava giorno dopo giorno e, quando Zabini e Nott avevano provato a informarsi sulle cause del pessimo umore del Caposcuola, quello aveva perso le staffe sfasciando il dormitorio.


La campana anche per quel giorno decretò la fine delle lezioni mattutine. Malfoy raccolse la borsa e si affrettò verso la Sala Grande, senza aspettare i compagni, con l'intenzione di raggiungerla al più presto. I corridoi cominciavano ad affollarsi e lui al solito li percorreva senza guardare in faccia nessuno, padrone del castello, mentre gli altri si scansavano per farlo passare. Raggiunta la Sala Grande prese posto al tavolo di Slytherin notando che era ancora deserto. Affamato cominciò il suo pranzo sperando di riuscire a mangiare qualcosa prima che arrivasse lei. Da quando il martedì precedente aveva individuato nella Granger la ragazza della festa ogni volta che la vedeva montava in lui una rabbia cieca che gli chiudeva lo stomaco e lo costringeva ad abbandonare la sala prima di cominciare a spaccare qualcosa. La rabbia che lo attanagliava era rivolta contro se stesso perchè nonostante avesse sempre disdegnato Mezzosangue, Griffondor e in particolare la cricca di Potter lui continuava a sognarsi quella ragazza che ballava in modo seducente tra le luci colorate della pista. Sapere che lei e la Granger erano la stessa persona lo disgustava. Sapere di non riuscire a non pensare a lei lo disgustava oltremodo.
Quasi soffocò deglutendo un sorso di IdroMele quando il Trio dei Miracoli fece il suo ingresso in sala. Lei camminava a braccetto con Lenticchia mentre entrambi ridevano di qualche stronzata appena uscita dalla fogna di Potter. Seccato si alzò e prese la via della porta.


"Ehi Draco!" esclamò la Parkinson appena fuori della Sala Grande "Già te ne vai?". "Non lo vedi da sola?" rispose brusco il biondo. "Ma hai mangiato qualcosa?". "Perchè non ti fai gli affari tuoi GreenGrass?". Il gruppetto di Slytherin del settimo anno guardò accigliato il Caposcuola che senza degnarli di un'altra occhiata stava scomparendo verso i sotterranei. "Malfoy!" il biondo si fermò senza voltarsi. "Piton ha detto che se non ti fai vedere nemmeno oggi, Slytherin o no, finisci dal preside...". Lo informò Nott. Malfoy senza rispondere riprese per la sua strada. "Vorrei sapere che diavolo gli prende!".   


Girato l'angolo il biondo sferrò un calcio ad un'armatura arrugginita che decorava il freddo muro dei sotterranei. Sospirando s'impose calma e, passandosi una mano tra i capelli, cominciò a prepararsi psicologicamente alle due seguenti ore.


Pozioni: Griffondor e Slytherin. Queste quattro parole fino alla settimana prima per lui egualevano all'autentico piacere di vedere i rosso-oro tartassati dalle frecciatine di Piton, ora invece gli sembravano un calvario.
Cercava di concentrarsi il più possibile sulla pozione restringente che stava preparando sforzandosi di ignorare il resto della classe, specialmente il lato Grifondor, e di non alzare il naso dal calderone. Purtroppo era una pozione estremamente semplice che non richiedeva molto impegno nella preparazione. Un sibilo fastidioso lo costrinse ad alzare per la prima volta gli occhi sul lato del fronte nemico, il calderone di Paciock stava per fondere. Di nuovo.
Alzando gli occhi al cielo fece per tornare alla sua pozione quando la Granger si alzò di fretta dal suo banco per andare a gettare una manciata di code di rospo nel calderone di Paciock. "Signorina Granger! Chi le ha dato il permesso di alzarsi? Dieci punti in meno a Grifondoro!" la voce strascicata di Piton lo ragiunse seguita dai sogghigni delle serpi. "E inoltre chi l'ha autorizzata ad aiutare questo incompetente?". La Mezzosangue rassegnata si morse un labbro per la rabbia cercando di trattenere qualche risposta velenosa che le stava sicuramente per uscire di bocca. "Sono altri dieci punti, Miss Granger!" e stavolta nella voce del professore si poteva chiaramente distinguere il tono beffardo. "In quanto a lei Paciock!". Ma Draco non seppe mai quale punizione sarebbe toccata all'impiastro Griffondor perchè si ritrovò improvvisamente a fissare quelle labbra che impallidivano lì dove i denti candidi le martoriavano. La bocca della Mezzosangue, notò, era a forma di cuore e sembrava deliziosamente morbida.
Sobbalzando e risquotendosi immediatamente da questo pensiero gettò adirato una manciata di polvere coagulante nel calderone che cominciò a fischiare terribilmente.


"Draco, Merlino, si può sapere come diavolo hai fatto a far fondere il calderone?" la voce da tenore di Nott lo distolse dal piatto ricolmo di cibo, nemmeno quella sera riusciva a ingoiare niente. "Insomma, tu..." proseguì la serpe. "In effetti anch'io comincio a preoccuparmi, si può sapere che ti succede?" ed ecco la Parkinson che tornava alla carica. Sollevò lo sguardo dal piatto e incrociò gli occhi attenti di Zabini che, ne era certo, lo stava tenendo d'occhio da tutta la sera. "Non hai fame?" gli chiese quello accennando al suo piatto martoriato. Appunto. "Sono stanco vado a dormire". Disse alzandosi senza rispondere a nessuno dei tre.
Dirigendosi verso la porta non riuscì a trattenere lo sguardo che cadde sul Magico Trio, lei rideva, la bocca piena e rossa distesa in un sorriso allegro. Una mano corse a ravvivare i capelli mori, con la luce della Sala Grande quei crini assumevano strani riflessi dorati e non sembravano così crespi dopo tutto.





The day, the night, to me are just the same
I see your face, it burns me like a flame
And there's something I've got to say
Yes it's making me feel this way
Don't you know that I'm going crazy
Over you

One look, a smile, is all you've got to do
I see your face in everything I do

--Barclay James Harvest: Crazy--








Note delle Autrici:

LiliBlack:
Devo confessarti che nemmeno io ho idea di chi diavolo siano gli Act Fast, quella che abiamo citato è una canzone che ci ha passato un caro amico. Mi informerò e, se vuoi, saprò dirti di più. Light
  
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