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Autore: Yoan Seiyryu    04/12/2013    4 recensioni
[ Loki/LadySif ]
ATTENZIONE: Spoiler dal film 'Thor: The Dark World'
Loki torna ad Asgard come prigioniero ma non si arrende all'idea di rinunciare al trono di Odino e tenta di escogitare un piano per evadere dalla cella. Lady Sif si rende conto che Thor non corrisponderà mai i suoi sentimenti per lei e cerca di dimenticare ciò che prova per lui, nonostante Loki sia l'unico a conoscere quella debolezza. Il loro presente si intreccerà con avvenimenti del passato che vede entrambi percorrere la storia da quando Loki bandì Thor da Asgard a quando riuscirà a prendere il trono di Odino dopo la sconfitta degli Elfi Oscuri.
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[Dal Capitolo IV]
- Non dire sciocchezze, Loki. Abbiamo conosciuto tutti il tuo vero volto e non c’è speranza per un…
- Mostro?
Conosce tutti gli appellativi che gli hanno dato, le prigioni pullulano del vociare di corte e di tutti i pettegolezzi. Nonostante questo non gli tocca minimamente essere considerato tale, soprattutto perché arriverà il giorno in cui riuscirà ad ottenere ciò che desidera.
- Lo hai voluto tu – sospira Sif che abbassa un attimo le difese e si sofferma a guardare i suoi occhi illusori.
Li ha sognati tanto spesso, quegli occhi verdi.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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III 

The Illusionist






 

L’eco dei festeggiamenti per la vittoria di Vanaheim non può arrivare alle orecchie del prigioniero, ma riesce ad immaginare gli schiamazzi, le risate, i brindisi dei valenti guerrieri. E Thor, anche lui sta prendendo parte alla festa in suo onore? Loki serra le labbra sottili in una smorfia di disgusto alla sola idea di sentirsi così lontano da tutto il resto del mondo. E’ rimasto sin troppo tranquillo all’interno della cella senza avere la possibilità di distrarsi rispetto ad una prigionia che probabilmente lo avrebbe condotto alla follia. Giorno dopo giorno non fa che ripetere le medesime azioni e i pensieri si affossano con rabbia nella propria testa. Il momento di agire è giunto, deve solo accelerare i tempi e divertirsi un po’ con gli asgardiani di sua conoscenza o forse soltanto con una di loro.
Si siede composto sul giaciglio e si concentra con attenzione, la cella riduce i propri poteri ma non li annulla. Non può evadere, ma è riuscito a trovare il modo di creare delle illusioni che possano trasportarlo all’esterno. Il tempo a disposizione sarà sicuramente poco, non riuscirà a mantenere la concentrazione così a lungo.
In meno di un battito d’ali la sua forma illusoria si ritrova al centro dei festeggiamenti, sulla terrazza in cui molti degli asgardiani brindano ancora una volta alle vittorie conseguite. Si nasconde dietro ad una delle colonne e rimane ad osservare e a studiare ciò che accade davanti a sé. Affacciati al parapetto vi sono Lady Sif e suo fratello, intenti a conversare di chissà quali sciocchezze. A Loki però non sfugge quel sorriso disorientato di lei, confuso e forse anche affranto. Thor esce dalla sua visuale e se ne va nell’unico luogo dove vorrebbe rimanere, per vegliare sulla donna a cui ha lasciato il proprio cuore.
Sif, al contrario, rimane immobile con le mani vuote e gli occhi colmi di nulla.  L’infatuazione che prova  nei suoi confronti non è mai stata più forte come in quel momento poiché si rende perfettamente conto che non riuscirà mai a far parte della sua vita. Loki sorride, lui conosce ogni suoi pensiero e sa come affliggerla ancora di più.
Quando Lady Sif si volta verso il colonnato si rende conto di aver intravisto un paio d’occhi verdi, quegli stessi occhi che rifiuta di vedere ancora. Eppure li ha visti, ne è certa. Loki ne approfitta per giocare un po’ con lei e fa spostare la propria illusione alla colonna accanto. Questa volta Lady Sif è sicura di aver visto proprio il prigioniero muoversi liberamente, come se non si trovasse più in cella.
Quando si avvicina per accertarsi che non sia diventata pazza, l’illusione viene trascinata all’interno del Palazzo, in uno dei corridoi vuoti che nessuno avrebbe attraversato poiché tutti  presi dai festeggiamenti all’esterno.
- Loki?
La prima cosa che le viene in mente di fare è quella di andare a cercare la spada attaccata alla cintura, ma si ricorda solo dopo di non averla  con sé. Deglutisce a vuoto, si sente improvvisamente impotente.
- Mi piace essere temuto in questo modo.
La voce di lui, così rigidamente scostante, le perfora le orecchie e la fa cadere nel timore che il peggio possa realmente accadere. Sif si volta per tirare una gomitata dietro di sé ma ciò che incontra è soltanto l’ombra dell’illusione che svanisce all’improvviso, così come è apparsa, cosa che la confonde ancora di più.
Loki, dall’interno della cella, alza gli occhi al cielo e sospira con un certo fastidio. Deve  concentrarsi ancora per riproporre quella magia e di nuovo spedisce la sua ombra nei corridoi del palazzo.
- Ti pregherei di fare attenzione, non è così facile come può sembrare – la rimprovera con il suo solito tono sarcastico prima di appoggiarsi ad una delle pareti ed incrociare le braccia al petto.
Lady Sif si ritrova nuovamente a doversi confrontare con quell’ombra, la rabbia che prova è sempre più crescente ed è pronta a spedirla di nuovo nel luogo da dove è venuta.
- Che vuol dire tutto questo?
Loki sorride all’angolo delle labbra, osservandola da capo a piedi. E’ vestita con il suo abito da guerriera e una pelliccia di lupo calcata sulle spalle che la rende ancora più accattivante. Sinceramente non riesce a comprendere il motivo secondo cui suo fratello si senta attratto da una mortale qualunque, quando può accontentarsi della migliore guerriera di Asgard.
- Sono stanco della solitudine, avevo voglia di divertirmi un po’ ma sai, sono chiuso in una cella già da qualche settimana e la compagnia non è esattamente delle migliori.
- Potevi pensarci prima, non ti pare? – risponde lei mentre intreccia le braccia al petto – Come posso sapere che tutto questo non è un trucco, che non sei riuscito ad evadere?
Vuole prendere tempo per riflettere, farlo fuggire o attaccarlo non risolverebbe nulla, anzi non le avrebbe dato modo di studiare la situazione per decidere il da farsi. E’ da tanto tempo che non si mettono a confronto l’uno con l’altra, da soli. L’ultima volta gli aveva tirato un pugno sul viso per punirlo delle sue parole che avevano osato troppo, ma adesso le sembra di esser tornata indietro nel tempo, come quando trascorrevano le loro serate a discutere dei problemi che li affliggevano.
- Ti basterebbe andare a controllare di persona, in più credi davvero che se fossi evaso ora mi troverei qui?  Inoltre sono sotto stretta sorveglianza, se ne sarebbero accorti subito.
Sif sospira e va a stringere i pugni delle mani, ha ragione, ma al tempo stesso ha paura. Loki si è trasformato in un mostro e ha tolto di mezzo tutti coloro che si sono frapposti sul suo cammino, o quasi. E’ cambiato, e’ diventato esattamente ciò aveva sempre temuto diventasse. Ed è vivo, non morto. Non come aveva sperato.
- Allora spiegami il motivo di questo assurdo trucchetto.
Se è stato in grado di utilizzare i suoi poteri illusori vuol dire che anche in futuro li avrebbe potuti sfruttare a proprio piacimento e questo la preoccupa non poco.
- Dubito che debba esistere per forza un motivo a tutto questo: avevo solo voglia di sgranchirmi le gambe, in senso figurato ovviamente.
Loki sorride all’angolo delle labbra, come è abituato a fare sempre. Sif si innervosisce, detesta quel suo modo di fare così eccentrico ed è pronta a mettere fine a quella follia. Lo guarda con attenzione, lo vuole studiare per comprendere che cosa sia cambiato in lui. Ha sempre avuto fiducia nelle sue qualità e in quella diversità che un tempo credeva li accomunasse, invece ora davanti a sé non vi è che un estraneo.
- Smettila di prendere tutto come un gioco, manchi sempre di serietà – lo rimprovera proprio come accadde un tempo. Lei lo faceva sempre e lui si adirava in maniera incommensurabile per questo.
- E tu dovresti sorridere più spesso – per una volta Loki non si lascia sopraffare dalla rabbia.
Il suo scopo non è solo quello di intraprendere una poco piacevole chiacchierata ma si rende conto di aver perso sin troppo tempo e sa che deve dileguarsi. Le sue riserve di energia stanno per venire a mancare e in più avverte una voce in lontananza che pronuncia proprio il nome di Lady Sif. Non può rimanere ancora con il rischio che qualcuno possa accorgersi di lui.
- Verrò a trovarti di nuovo, mia buona Lady Sif.
Ancora una volta Loki la canzona, prendendola in giro per quel sentimento che non riesce a scacciare via. Lei di nuovo vuole colpirlo per quell’impudenza ma non vi riesce poiché l’illusione svanisce e rimane sola, con il pugno tirato in alto in procinto di attaccare. E’ costretta a riabbassarlo e chiude gli occhi. Cosa deve fare? Avvertire Thor di quello che Loki è in grado di fare o rimanere in silenzio e diventare complice del prigioniero?
 
 

 
**
 


 
Asgard, 961 d.C.

Quella di Álfheimr non era che una delle innumerevoli battaglie che avevano affrontato i Tre guerrieri, Lady Sif e i due principi di Asgard. Ma non avevano previsto che il loro soldato migliore sarebbe caduto nelle mani della fazione avversaria, catturato con l’inganno e trascinato lontano per essere portato al cospetto del capo nemico. Non era mai accaduto prima che Thor perdesse una battaglia. Ed era stata Lady Sif a gridare quando lo vide allontanarsi insieme alla schiera avversaria, avvolto da un incantesimo impossibile da spezzare. Scaraventò via coloro che si frapposero sulla sua strada macchiandosi di altro sangue e di morte. Le sue mani non avevano più nulla di naturalmente femminile, le dita erano piene di calli causate dalla mancanza di guanti. Aveva sempre preferito lasciare che la durezza della guerra le dilaniasse la carne, senza preoccuparsi dell’estetica e di quello che avrebbe comportato.
- Sif, torna indietro! Così ti farai uccidere!
Le grida di Volstagg non valsero a nulla perché lei non volle arrendersi, continuava a trascinarsi all’interno della battaglia facendo strage dei propri avversari. Ma questi aumentavano sempre di più e se avesse insistito sarebbe di certo caduta. Non voleva arrendersi, non poteva lasciare Thor senza fare nulla.
- Ora basta, stai esagerando.
Quel rimprovero scivolò nelle orecchie di lei con fastidio, nessuno doveva immischiarsi, nessuno doveva impedirle di salvare Thor. Vide un’altra se stessa materializzarsi davanti alla propria figura e lì si gettarono i nemici carichi di violenza, mentre lei veniva trascinata fuori dalla battaglia dall’unica persona che non avrebbe dovuto permettersi di farlo.
- Lasciami andare, Loki!
Cercò di liberarsi dalla sua presa ma lui serrò la mano sul suo polso ed Heimedell aprì il bifrost perché potesse ricondurli ad Asgard. Non appena si ritrovarono all’osservatorio di suo fratello, Sif si gettò con rabbia su Loki spintonandolo lontano da lei.
- Che cosa hai fatto? Non possiamo lasciare Thor nelle loro mani, dobbiamo tornare indietro!
Loki si morse il labbro inferiore, detestava quel suo comportamento così poco rispettoso nei suoi confronti. Era un principe, non uno dei tre guerrieri, non si sarebbe dovuta prendere quella confidenza.
- Non è facendoti uccidere che riuscirai a riportarlo qui. Mio padre si occuperà della questione e vedrai che si risolverà nel migliore dei modi.
- Nel migliore dei modi per chi, per te Loki? – la voce di Sif era sprezzante, le lacrime emergevano dagli occhi e con furia venivano trattenute.
Detestava mostrarsi così debole e al tempo stesso detestava fargli comprendere quanto fosse fragile. Era sempre stato così. Loki conosceva il lato più profondo e vero di lei, mentre gli altri non avevano la minima idea di chi Sif fosse davvero.
- Io amo mio fratello ma so anche cosa è meglio per tutti noi. Immolarsi in modo stupido non potrebbe che peggiorare la situazione.
- Sei sempre stato geloso di lui – gli rinfacciò con ostinata rabbia, lo faceva sempre quando capitava. Sfogava su di lui ogni sentimento negativo come se Loki potesse comprendere perfettamente che cosa le passasse per la testa.
- Se ci fossi stato tu al suo posto lui non sarebbe fuggito con la coda tra le gambe. Sei un codardo, tu muori di paura perché non potrai mai essere al suo livello!
Loki la fissò a lungo ed in silenzio, non riuscì ad emettere nemmeno una parola. Si sentì terribilmente sbeffeggiato con una crudeltà che non apparteneva a Sif, non si era mai esposta a quel modo. Lei si rese conto della durezza delle proprie parole e non riuscì a tornare sui propri passi, aveva il viso contratto e linee di sangue nemico si estendevano sulla fronte e su quelle guance serrate con forza.
- Io non voglio essere come lui – sibilò dopo qualche istante, spezzando quell’insostenibile silenzio – ma la tua fedeltà nei suoi confronti ti fa onore, Lady Sif.
In quel momento furono raggiunti dai tre guerrieri che erano stati incalzati dagli avversari e non erano riusciti a farsi strada tra i combattimenti. Thor era in pericolo e non l’avevano protetto come avrebbero dovuto fare. Quel breve momento di discussione finì con l’uscita di scena di Loki che fece ritorno al Palazzo per mettere al corrente il Padre degli Dèi della cattura del suo figlio prediletto.
Tutti loro avevano sempre preferito Thor a lui che era  il secondo in classifica, l’ombra di un fratello che raccoglieva in sé ogni valore e qualità. Lui non era altro che un’immagine sfocata, come una delle sue tante illusioni. Thor era tutto e lui niente.
Mentre si spingeva nella sala del trono con passi veloci ma misurati ripensò al volto di Lady Sif, contratto dalla rabbia: non l’avrebbe perdonata nemmeno per quella volta, per averlo messo così alle strette verso se stesso.



 

 
**
 



Lady Sif è seduta nella taverna dove Fandral e Volstagg sono intenti a consumare il migliore idromele di tutta Asgard. L’uno si diverte insieme a due giovani donne, quelle tante che variano a seconda della vittoria riportata; l’altro che consuma un nuovo pasto che fa contento l’oste. Lei non riesce a guardare davanti a sé e rimane immobile con le braccia incrociate e la mascella serrata, con mille dubbi che si affollano nella testa. Sente di aver tradito Thor, di aver tradito tutti loro nel non aver accennato alla possibilità di Loki di far muovere le illusioni al di fuori della cella. Perché non ne ha fatto parola? Perché insiste nel non volerlo fare? C’è qualcosa che Loki ha spezzato dentro di lei, qualcosa che non riesce a nominare né a controllare. Stanca degli schiamazzi e delle inutili chiacchiere si alza e nemmeno saluta i propri compagni, rammaricata per mentire così spudoratamente a loro, con i quali ha affrontato mille infaticabili battaglie. Il percorso che prende per far ritorno al Palazzo è impervio perché non ricorda nemmeno quale sia la strada da prendere. Il tradimento di Loki, la sua presunta morte, il suo essere ritornato come prigioniero ad Asgard dopo aver scatenato il caos su Midgard: tutto questo la fa sentire persa, destabilizzata, priva di equilibrio.
Quando riesce a percorrere la strada giusta per far ritorno al Palazzo, con sua grande sorpresa si ritrova davanti alla Regina, la quale sembra che la stia aspettando. Frigga le sorride con dolcezza e allunga una mano verso di lei perché si avvicini con fiducia.
- Lady Sif, valorosa guerriera, è da tanto tempo che non abbiamo occasione di parlare.
- Mia Regina – è l’unica risposta che esce dalle sue labbra, ancora troppo tesa per mostrarsi in modo naturale.
Non è mai stata capace di mentire, né di nascondere le proprie emozioni e la Regina è perspicace quanto suo figlio, il traditore.
- Sono felice di averti incontrata – la invita a camminare insieme a lei, nonostante l’ora tarda in cui i festeggiamenti stanno quasi per volgere alla fine.
- Vostra maestà voleva parlarmi?
- Sì, non lo nego. Non ho potuto evitare di constatare il tuo cambiamento d’umore, Lady Sif, da quando mio figlio ha fatto ritorno dal suo esilio su Midgard.
- Un esilio auto-imposto – si affretta a rispondere la guerriera, tenendo la testa alta mentre guarda di fronte a sé.
Frigga sorride e la guarda in tralice come se volesse ammonire quel suo commento fuori luogo. Tutti sono concordi nel dire che Odino è stato sin troppo indulgente nei confronti di Loki, ma lei ha fatto di tutto per convincerlo ad abbandonare l’idea di una esecuzione per alto tradimento.
- Per quanto tu stia cercando di negare l’evidenza, so che il tuo rapporto con Loki era molto stretto e anche se hai deciso di non darlo a vedere, ne stai soffrendo molto.
Lady Sif si sente morire le parole in gola e non sa cosa rispondere, non può che evitare di far uscire allo scoperto la verità: cioè che il suo ritorno l’ha scossa più di qualunque altra cosa.
Né il tradimento, né le mostruosità che Loki ha perpetrato l’hanno resa più furibonda del suo esser tornato, vivo per altro. Ha desiderato la sua morte così a lungo da non riuscire a dimenticarlo neppure per un giorno. Nessuno sembrava soffrire della sua perdita, tranne lei e per questo si era dannata di continuo.
- Non potrei che provare rabbia per ciò che ha fatto.
Frigga annuisce lentamente.
- Perché lui rappresenta l’esatto contrario dei tuoi valori. Sei una donna integerrima, Lady Sif, ma anche tu hai una debolezza e temo che mio figlio l’abbia compresa. Per questo non riesci a gettare via la rabbia e ti torturi inutilmente.
- Mia Signora, qual è il fine di questo discorso?
La Regina si ferma ed intreccia le mani tra loro per poterla guardare negli occhi, scrutandola con attenzione all’interno dei suo occhi scuri come l’ombra della notte. Persino i suoi capelli possiedono la medesima luce poiché sono stati tessuti con la magia di Loki.
- Voglio che tu abbia fiducia in lui. Nessuno, né suo padre né suo fratello nutrono speranza nei suoi confronti. Ma io so che può essere salvato da se stesso, dal rancore e dalla vendetta. Ha solo bisogno che qualcuno riesca a fidarsi della sua natura. Non è folle, è solo molto arrabbiato.
Lady Sif non riesce a pronunciare una sola parola, non è certa di aver udito bene quelle parole che arrivano come spine di ghiaccio a graffiarle la pelle. Non dice nulla di quello che Loki ha tentato di fare quella sera ed ora la Regina le prega di aver fiducia in lui?
Forse Frigga sta solo cercando un modo per convincere il Padre degli Dèi a perdonare suo figlio e a dargli la possibilità di redimersi. In fondo lei stessa ha sempre sperato che una cosa simile accada e quella è una speranza che a lungo ha serbato nel proprio cuore, sin da bambina.
- Non posso promettervi nulla, mia Regina, ma tenterò.
Frigga sorride dolcemente.
- Sapevo di poter contare su di te. Ora vai, non voglio trattenerti un istante di più, continua a divertirti per questa sera.
La guerriera non se lo fa ripetere e si allontana dopo essersi congedata da lei, ancora confusa da quella richiesta. Conosce perfettamente lo stretto rapporto che intercorre tra Frigga e suo figlio, se lei ha fiducia in lui perché deve rinunciare a fare lo stesso?


 
 
**
 



Frigga sorride. Il suo sorriso si tramuta in un ghigno, il ghigno di un demone dagli occhi verdi che torna ad assumere la sua vera forma. L’incanto si ferma e l’illusione torna nel corpo di chi la comanda, il prigioniero dall’animo oscuro. Loki riapre gli occhi e può rincontrare la visione del suo riflesso sul vetro che gli rimanda un’immagine consumata di se stesso. Convincere Lady Sif a fidarsi di lui sarebbe stato un lavoro complesso, ma non impossibile.
Nonostante la rabbia, il rancore, il senso di vendetta che ancora gli premono sul cuore, non può che notare una latente verità: Sif è davvero certa di poterlo aiutare a sfiorare la luce. Lo aveva sempre sperato, attraverso i suoi consigli e rimproveri rabbiosi. Inoltre non ha accennato ad alcuno delle illusioni che quella sera stessa ha sfruttato per portare avanti quel lavoro di strategia, dunque ha un’alleata da poter usare a proprio piacimento. Sorride nel suo stesso riflesso e si alza in piedi per gettare uno sguardo al di fuori della cella. Sarebbe uscito da quel posto e il trono finalmente sarebbe stato suo. 

 
 





 
// NdA: 

Salve a tutti!
Intanto vorrei ringraziare le ragazze che hanno lasciato una recensione negli scorsi capitoli, siete state gentilissime e sono contenta che la storia vi sia piaciuta. Spero di non avervi deluso con questo capitolo e che possano piacervi anche i successivi. Ringrazio anche coloro che hanno inserito Bleeding Out tra le storie preferite, seguite e ricordate, sono davvero tante! 
Ad ogni modo, non so ancora quanti capitoli usciranno in tutto ma non saranno molti. Qui avete potuto vedere come Loki riesce ad entrare in contatto con Sif e ha già un piano per uscire di prigione. La trama si ricollegherà a ciò che accade nel film, in ogni caso. 
Vi ringrazio ancora, al prossimo capitolo! 
   
 
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