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Autore: fantasy_romantic    04/12/2013    0 recensioni
Cavalieri e draghi, da che parte staresti? Tra i buoni o i cattivi ?
Una ragazza e un ragazzo divisi tra tenebre e luce che forse riusciranno a trovare un compromesso e a convivere. Forse... chi sa cosa il destino ha in serbo per loro? leggete e scoprite.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 1 -

 

Ero legata con catene di ferro e acciaio che mi segavano i polsi, e per quanto provassi disperatamente a toglierle, il risultato rimaneva sempre lo stesso: un dolore lacerante alle giunture .

Erano ormai due ore che tentavo in vano di liberarmi da questa scomoda posizione, avevo provate a contorcermi su me stessa più e più volte, ma non era servito a niente.

Ero arrivata al punto che il solo respirare mi provocava dolore, e sentivo il sangue colare dove le catene entravano in contatto con la mia pelle.

Era un'umiliazione, io un essere fiero e potente, rinchiusa e trattata come la più miserevole delle creature!

Tutto intorno a me era buio e non riuscivo a percepire alcun suono al di fuori delle catene che continuavano a tintinnare ad ogni mio movimento, anche il più impercettibile.

Quello su cui ero seduta, probabilmente il pavimento, era freddo e appiccicoso, e l'aria era talmente sporca ed umida che percepivo i vestiti aderire al corpo come una seconda pelle.

Travolta nuovamente dalla rabbia per le condizioni a cui quegli stupidi umani mi costringevano, strattonai le catene tanto forte da far sbriciolare impercettibilmente il muro al quale ero legata.

Il rumore dello scatto della serratura, sicuramente a doppia mandata, rimbombò nella stanza vuota, ed io alzai il capo insieme allo sguardo.

Non mi sarei prostata ai loro piedi, mai avrei chinato la testa di fronte ad insulsi mortali, che , potevano starne certi , presto mi avrebbero supplicato per le loro miserevoli e inutili vite mentre le mie fiamme li avrebbero arsi come polli allo spiedo.

- Bene, bene, vedo che la prigioniera si è svegliata- la voce dell'uomo giungeva gracchiante alle mie orecchie, e il tono ironico non faceva altro che infastidirmi ancora di più.

Non risposi ignorandolo totalmente.

- Ah , vedo che la ragazzina è viziata - questa volta fu l'uomo accanto a lui a parlare.

Sbuffai.

- vedo, vedo... io invece vedo che siete due idioti! Ma naturalmente tutto è soggettivo- tagliente e precisa, se pensavano di mettermi i piedi in testa si sbagliavano di grosso.

Quello più grosso mi diede un pugno nello stomaco che mi portò ad aprire la bocca in cerca di aria poiché ne ero rimasta momentaneamente sprovvista.

Cominciai a tossire e un rivolo di saliva mi colò all'angolo della bocca.

La cosa mi stupì molto in quanto la mia pelle impediva a chiunque di ferirmi. L'unica spiegazione era che quell'uomo avesse un amra sulle mani che gli permettesse di infliggermi un danno.

A causa del mio momento di debolezza i miei aguzzini iniziarono a ridere e ad insultarmi mentre continuavano a picchiarmi.

Strinsi i denti per non emettere più alcun suono che mi facesse apparire indifesa e provai a pensare a come avrei potuto ucciderli .

Per fortuna smisero presto, ma l'umiliazione non finì lì.

Staccarono le catene dal muro e mi trascinarono fuori dalla cella , la luce del sole mi accecò, costringendomi a socchiudere le palpebre.

Fui trascinata per un breve tratto, poi mi ritrovai nuovamente al buio e sentii il rumore di una porta aprirsi per poi chiudersi alle mie spalle.

Un'unica differenza rispetto a prima: non ero sola.

Riuscivo a distinguere circa nove, al massimo dieci ombre intorno a me.

Nessun bisbiglio, nessun rumore, mi sentivo come una cavia da laboratorio , ma nonostante ciò ghignai, la situazione si stava facendo divertente .

Probabilmente dovevano essere dei pezzi grossi viste tutte le scene che stavano facendo.

Una delle tante ombre mi parlò in modo sprezzante:

-Piaciuta la permanenza, Mostro ?- , ringhiai all'appellativo che quell'umano mi aveva affibbiato e mi gettai d'istinto verso la voce che aveva appena parlato, per divorare il mio interlocutore.

Purtroppo le catene di ferro salvarono quel misero uomo dal suo destino e dalle mie fauci.

Delle risate di scherno riecheggiarono nella stanza facendo aumentare la mia ira.

- Bel caratterino che ha questa specie di animale! Se non fosse per i denti e le scaglie sembrerebbe proprio una delle nostre donne ! -

Gli occhi divennero rossi dalla rabbia

- Non dire sciocchezze, questa cosa non sarebbe neanche degna di farsi calpestare dagli stivali dia mia moglie! -

le zanne mi facevano male dalla voglia di strappare le loro carni

- Ragazzi, Ragazzi, state paragonando questo abominio ad un essere umano ?-

il mio corpo cominciò a tremare dalla voglia di azione

- Adesso state esagerando, smettetela di comportarvi come bambini e torniamo alle cosa serie...

Un urlo, il mio urlo, disumano e bestiale squarciò la sala, azzittendo contemporaneamente tutti i presenti. Fu talmente potente che le pareti tremarono, e le guardie, che per sicurezza si trovavano dietro di me, urlarono di dolore. Probabilmente li avevo resi sordi, ma poco importava, la cosa essenziale era che ero riuscita a raggiungere il mio scopo : il silenzio.

Pensavo che non avrebbe parlato più nessuno quando una risata ruppe la pace. Era una risata diversa da quelle di prima, non di scherno, non derisoria, ma bensì divertita, come se il mio grido fosse la cosa più esilarante del mondo.

Questo fu ancora più umiliante di mille, diecimila, un milione di prese in giro, intaccava il mio orgoglio , trasformandomi da essere libero e potente, ed animaletto piccolo e indifeso, da drago a cane da compagnia .

Imperdonabile.

- Hahaha, ora capite ? Capite stolti? Questa creatura non è da prendere sotto gamba, è un'animale pericoloso, dedito all'assassinio e alla carneficina, non osate sottovalutarlo o vi divorerà le palle e vi renderà donne in men che non si dica ! Hahahah-

Con quest'ultima affermazione le ristate ricominciarono e tutti i miei sforzi di mantenere il silenzio furono vani.

Finite le risate i toni si rifecero seri, e il silenzio, il mio agognato silenzio echeggiò nella stanza.

Riuscivo persino a sentire delle gocce d'acqua battere sul pavimento e il loro rintocco era più assordate di tremila campane nei giorni di festa tanto l'atmosfera si era fatta pesante.

Un topo, ignaro di quello che succedeva sotto di lui, camminava tranquillo su una delle tante travi che tagliavano perpendicolarmente il soffitto.

- Facciamola breve : per quale motivo voi wauaji avete lasciato una come me viva ?-

Non mi piacevano i giri di parole, e odiavo essere presa in giro. Era ovvio che se non gli fossi stata utile a qualcosa sarei stata uccisa appena catturata, non avrebbero rischiato tanto solo per un capriccio, doveva essere qualcosa di importante … e io non vedevo l'ora di scoprirlo.

- Se sei viva, non è per nostro volere, ne per un capriccio, sei viva solo perchè non avevamo altra scelta-

Mi girai verso la voce, era una voce giovane, che in tutto quel trambusto non aveva ancora parlato, fino ad ora ovviamente, e per qualche ragione mi stava tremendamente antipatica.

A dire la verità le ragioni non erano proprio sconosciute, bastava dire che aveva compreso appieno il mio pensiero, e non solo, aveva già capito le mie intenzioni: era come se mi fosse entrato nella mente, e la cosa non mi piaceva.

A parte questo, non c'era nessun motivo per odiare quella voce così esageratamente, eppure qualcosa ( forze il mio istinto) mi diceva di ignorare tutti gli altri e incenerire quel singolo, miserabile umano.

Era qualcosa di animalesco un istinto primordiale.

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo.

- Non mi interessa la vostra morale o il vostro codice di cavalieri o come si chiama, voglio solo sapere il motivo di tanta benevolenza-

Mi immaginai il proprietario di quella voce fare una smorfia di disappunto per la mia replica poco educata , e ciò non poté che rallegrarmi.

- La cosa che vogliamo da te è semplice: portaci a Avalon !- Disse colui che aveva osato sminuire il mio orgoglio facendomi sembrare un agnellino indifeso.

Sbarrai gli occhi dalla sorpresa , gonfiai le guance e cominciai a ridere di gusto, come quando qualcuno dice qualcosa di divertente mentre stai bevendo l'acqua e tu la sputi fuori. Ecco più o meno fu quello che successe a me solo che io non stavo bevendo niente e tutto ciò che sputavo fuori era solo aria e cenere.

- Divertente! Molto divertente, magari volete anche che vi consegni la mia razza così che voi la possiate sterminare? Hahahaha -

Nessuno replicò, nessuno rise o si arrabbio del mio comportamento. Rimasero in silenzio come se avessero detto la cosa più seria del mondo.

Capii che non stavano scherzando.

Alzai lo guardo e raddrizzai la schiena, cercandomi di mettere più dritta possibile; il mio sguardo si fece serio e la mia voce perse tutta quella traccia di ilarità che le era appartenuta fino ad un attimo prima.

- Dovessi morire nel più miserevole dei modi, voi non metterete mai un piede ad Avalon ! Non riuscirete mai a convincermi a portarvi lì-

- Infatti non abbiamo nessuna intenzione di convincerti – parlò sempre la stessa voce - ti costringeremo- .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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