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Autore: alaskha    07/12/2013    11 recensioni
Aggrottai le sopracciglia, confusa. Una lettera per me? Da quando ricevevo lettere? Mio padre era troppo pigro e si limitava alle telefonate che duravano due ore e passa, lamentandosi poi del costo. Manuel non ero neanche sicura sapesse scrivere e Jane non si ricordava della mia esistenza.
Lui poi era in Italia, e non mi aveva mai cercata, mai in nessuna occasione: era rimasto a Milano per tutti quei quattro anni, magari trovandosi una bella fidanzata italiana dalle curve prorompenti e l’accento volgare. Non era mai tornato a casa neanche per Natale e quando chiamava Manuel, non chiedeva di me.
Beh tanto meglio, a me di lui non importava nulla e non volevo né parlargli e né tanto meno parlarne. Zayn Malik era un capitolo chiuso della mia vita.. un capitolo molto bello, certo, ma pur sempre chiuso.
(Sequel di "Skinny love")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Half a heart
Chapter one - Old life

 
Parigi, 20 Maggio 2017

Dove diavolo avevo messo quelle fotocopie? Danielle mi avrebbe uccisa, ma uccisa sul serio: quella donna doveva lavorare sul suo autocontrollo. Controllai e ricontrollai sulla scrivania, ma nulla. Così mi arresi e portandomi una mano sul fianco, decisi di chiedere aiuto a Michael, sperando non stesse nuovamente dando di matto nel suo ufficio.
“Ehi, Mike..”
“Dannata stampante! Perché non funzioni mai? Ho chiamato il tecnico una settimana fa, cos’è, hai per caso fatto finta di essere tornata come nuova?”
La voce di Mike era pressoché simile a quella di uno psicopatico, così ci ripensai: volevo davvero chiedere aiuto a lui? Ma poi mi strinsi nelle spalle, a chi importava? Ero pur sempre Natalie Shade, forse con qualche anno di più, ma sempre la paladina dei casi disperati.
“Natalie! – sobbalzò, tornando alla postura di una persona normale – hai bisogno di qualcosa?”
“Stavi parlando con la stampante?” gli chiesi, divertita.
“In un certo senso”
“Ed è molto simpatica? – lo presi in giro – posso farci due chiacchiere anche io?”
Ma lui mi guardò male, avanzando qualche passo verso di me.
“Non sei simpatica, Shade”
“Oh no dai, un po’ lo sono, Bennet”
Lui sorrise, perché aveva imparato a conoscermi dopo un anno di lavoro insieme allo studio fotografico La Roche, nel centro di Parigi. Io e Michael Bennet eravamo gli unici due inglesi che Danielle La Roche aveva scelto per il suo studio, facendoci trasferire immediatamente in Francia. Insieme a noi c’erano una ragazza, Julia, ed un altro ragazzo, Jacque. Andavo d’accordo con entrambi, chi più, chi meno, chi molto più..
Comunque sia, una volta finito il liceo, avevo studiato per due anni fotografia a Londra, desiderando ardentemente di lasciare quella maledetta città. Non ne potevo più, perché la mia vita era cambiata in tutto e per tutto. Positivamente, certo, avevo tutto ciò che avevo sempre sognato: Parigi, la fotografia, un appartamento nel centro della città dell’amore.. Ma sapevo, anche se non lo avrei mai ammesso, che a ventun’anni compiuti, la mia vita da diciassettenne, continuava a mancarmi.
“Concesso – disse Mike, riscuotendomi dai miei pensieri – come mai qui nel mio umile ufficio?”
Scossi la testa, tornando al presente, evitando di ripiombare in uno dei miei momenti flashback che mi facevano ingrassare di venti chili, dato che correndo ai ripari, mi sparavo vaschette di gelato francese al cioccolato sul divano, davanti a Glee, come ai vecchi tempi.
“Non riesco a trovare quelle stupide fotocopie che Danielle mi aveva dato, quelle per il matrimonio dei Monnier – dissi, mentre Michael mi faceva dei gesti sospetti, scuotendo freneticamente la testa – dannazione Mike, sto già impazzendo di mio, non c’è bisogno che ti agiti tanto!”
“Se ritieni che quelle fotocopie siano tanto stupide, puoi fartene di tue, stilando una scaletta e proponendomela, da quando sono diventata così tiranna?”
La voce di Danielle alle mie spalle, mi fece sussultare. Perché quel cretino di Mike non mi aveva avvisata? Tutti a me gli idioti, ed io che credevo di essermene liberata, lasciando mio fratello Manuel a casa a Londra.
“No, Danielle, stavo solo dicendo che..” tentai di giustificarmi, ma lei mi liquidò con un gesto della mano – perché non mi hai avvisata?” tuonai sottovoce rivolta a Mike.
“Non ti preoccupare Natalie, i segnali di fumo di Michael erano anche abbastanza evidenti – m’interruppe lei – piuttosto, c’è una lettera per te”
Aggrottai le sopracciglia, confusa. Una lettera per me? Da quanto ricevevo lettere? Mio padre era troppo pigro e si limitava alle telefonate che duravano due ore e passa, lamentandosi poi del costo. Manuel non ero neanche sicura sapesse scrivere e Jane non si ricordava della mia esistenza.
Lui poi era in Italia, e non mi aveva mai cercata, mai in nessuna occasione: era rimasto a Milano per tutti quei quattro anni, magari trovandosi una bella fidanzata italiana dalle curve prorompenti e l’accento volgare. Non era mai tornato a casa neanche per Natale e quando chiamava Manuel, non chiedeva di me.
Beh tanto meglio, a me di lui non importava nulla e non volevo né parlargli e né tanto meno parlarne. Zayn Malik era un capitolo chiuso della mia vita.. un capitolo molto bello, certo, ma pur sempre chiuso.
“Allora? Non vuoi leggerla?” mi chiese Danielle, porgendomi la busta bianca.
Annuii, afferrandola, dopodiché incontrai i loro sguardi: Danielle, Michael e tutto il resto dell’equipe erano diventati come una famiglia, la mia famiglia di Parigi. Ma volevo comunque restare sola in quel momento, di chiunque fosse quella lettera.
“Scusate”
Loro mi sorrisero, ed io camminai fino al mio ufficio, impaziente. Mi fiondai sulla mia sedia girevole, dietro la scrivania e guardai quella busta bianca, immacolata. Non c’era scritto nulla, così mi strinsi nelle spalle, e l’aprii. Estrassi confusa un cartoncino avorio, rigido. Mi ricordava tanto una..
Oh dannazione, oh no, oh no, oddio mio, oh mamma, ma che diavolo?
Mi alzai di scatto, lanciando quel cartoncino sulla scrivania e forse anche un urlo, dato che Mike e Danielle corsero nel mio ufficio, con una faccia preoccupata.
“Cosa c’era in quella busta? Satana?” domandò stranito Mike.
Non ebbi neanche la prontezza di rispondergli con una battutaccia tagliente delle mie, tanto che ero scioccata.
“Non essere sciocco, Michael - lo riprese Danielle, venendomi incontro – Natalie, che succede? Brutte notizie?”
Scossi la testa, senza parlare.
“Chiunque abbia zittito Natale Shade, merita il mio rispetto  - disse Mike, andando verso la mia scrivania, dalla quale io ero scappata, sulla quale era ancora posato quel cartoncino – posso vedere?”
Annuii, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre Danielle mi circondava le spalle con un braccio, sorridendomi dolcemente.
“Harry Styles e Louis Tomlinson – lesse Mike, mentre io mi portavo una mano alla bocca, per non urlare nuovamente – sono felici di annunciare – sentii le lacrime agli occhi, mentre lui continuava a leggere quel cartoncino – il loro matrimonio..”
Non ressi più, iniziai a saltellare freneticamente come una povera pazza psicopatica scappata da chissà quale remoto centro di recupero.
“Natalie, ti senti bene?” mi chiese Danielle.
Non dissi niente, continuai ad agitarmi.
“Posso continuare o devi dare di matto ancora per molto?” commentò simpaticamente Mike, ma ero troppo felice per arrabbiarmi.
“Sì, per favore” lo supplicai, con un gran sorriso.
“Il giorno 28 Luglio 2017, all’Hotel Palace Gardens, Notthing Hill” posò il cartoncino sulla scrivania, guardandomi.
“Non ci posso credere” riuscii a dire, tra le lacrime.
“Natalie, perché piangi?” mi chiese Mike.
“I ragazzi di cui hai letto l’invito al matrimonio  - spiegai, sorridendo – sono i miei migliori amici e non sai quanto hanno lottato, per arrivare a questo punto”
“È meraviglioso, no Natalie?” mi chiese Danielle, sorridendo a sua volta.
“Meraviglioso, sì, ma comunque incredibile – convenni – ricordo quando Harry non sapeva neanche come dichiararsi a Louis, ricordo ogni cosa, ogni preoccupazione, ogni parola, ogni confessione.. e adesso?”
“Adesso?” ripetè Mike, aspettando la mia risposta.
“Adesso si sposano, e mi vogliono insieme a loro, nel giorno più bello della loro vita” dissi, commossa.
Danielle annuì e Mike sorrise.
“Hanno legalizzato la legge a Londra, è vero – mi ricordò – non sapevo avessi amici gay, Natalie”
“Oh sì, Natalie non fa altro che parlare dei suoi amici Henry e Leeroy.. giusto?”
Jacque Raymond entrò nel mio ufficio, passandosi una mano tra i ricci neri, con la sua solita aria da sbruffone. Eravamo fidanzati da poco meno di un anno, era stato il primo che avevo conosciuto una volta arrivata nella capitale francese. Jacque era il clichè dello scrittore maledetto di Parigi, che mi aveva incantato con tutte le sue belle parole sulla città dell’amore. Non gli avevo mai parlato di Zayn, e mai l’avrei fatto: la sua vita ormai era in Italia, probabilmente non l’avrei neanche mai rivisto.
“Harry e Louis, Jacque” lo corressi.
“Chi sono Harry e Louis? E perché ne stiamo parlando?”
Intervenne Julia Chevalier, una parigina tutta capelli biondi, labbra rosse e scarpe col tacco. Andavamo d’accordo, non eravamo migliori amiche, ma convivevamo civilmente nello stesso studio fotografico. Avevo imparato ad accettare i suoi modi da altezzosa francesina senza fare troppi commenti sarcastici e decisamente cattivi.. se non alle sue spalle, insieme a Mike.
“Perché si sposano, i migliori amici gay di Natalie si sposano” la informò Mike.
“Si sposano?” mi chiese Jacque, stupito.
“Danielle, detesto chiederti giorni di permesso, ma è troppo importante per me” dissi ignorando i due, rivolgendomi al mio capo.
“Lo credo bene, Natalie – convenne lei – vai a Londra, vai dai tuoi amici”
Le sorrisi, abbracciandola poi forte.
“Ti ringrazio molto – dissi, per poi camminare verso la mia scrivania e rimettere il cartoncino della partecipazione nella busta bianca – allora io andrei a prepararmi per il viaggio, partirò il prima possibile”
Danielle acconsentì ed i ragazzi si dileguarono nei loro uffici, mentre io portavo la lettera alle labbra, sorridendo come una cretina. Il fatto era che non ci potevo davvero credere: Harry e Louis si stavano per sposare! Tutte le cose che saremmo tornati a fare insieme, mi facevano girare la testa. I loro vestiti, l’organizzazione del matrimonio, le bomboniere, gli invitati, l’adrenalina pre – matrimonio, ma soprattutto, loro, mi facevano tornare in mente quali erano le cose che amavo di Londra, perché quelle cose, erano proprio loro. Erano Louis ed Harry, Dyana, la mia famiglia, in tutte le sue stranezze, ed era.. nessuno, nessun’altro che non fossero loro.
Ero pronta, pronta per tornare alla mia vecchia vita.
 
 
 
 
 
 
 
 
Milano, 20 Maggio 2017

“Zayn, vieni un po’ qui”
Lavorare con Massimiliano Allegri rispecchiava alla perfezione tutte le mie ambizioni, tutti i miei sogni. Lui era ciò che volevo diventare, e ci ero vicinissimo: diceva sempre che ero l’aiuto allenatore più giovane di tutta la Serie A. La panchina del Milan era diventata la mia nuova casa, ed io ci stavo bene.
Lo raggiunsi proprio in panchina, mentre la squadra si allenava e mi portai una sigaretta alle labbra, pensando ai quattro anni passati in Italia, a vivere il sogno. La pasta, la gente, l’italiano, le donne, la bella vita.. Era il mio paradiso che, istintivamente, mi faceva pensare alla mia vecchia vita di Londra. Era cambiato tutto e non sapevo decidere se in meglio, o in peggio.
A volte mi mancava tutto della mia vita: Manuel, la mia famiglia, Londra.. Natalie. L’ultima volta che l’avevo vista eravamo entrambi innamorati, ed io le avevo detto che sarei stato via per l’estate, o forse per un anno, ma non per quattro interi anni, senza mai fare ritorno. Comunque sapevo che lei si era trasferita a Parigi e che lavorava in uno studio fotografico: ero felice, perché almeno sapevo che anche lei aveva avuto tutto ciò che aveva sempre desiderato dalla vita.
Perché anche io avevo conseguito tutti i miei obiettivi, meno uno.
“Che succede?” domandai.
Stavo allenando il mio italiano, oltre che la squadra del Milan. I miei coinquilini dei primi tempi in Italia, Federico ed Andrea, mi avevano aiutato molto e ci eravamo divertiti da morire. Eravamo rimasti molto amici, anche se adesso abitavo nel residence della squadra rossonera.
“C’è una lettera per te” mi rispose il mister.
“Chi la manda?”
Lui si strinse nelle spalle “Non c’è scritto nulla, qui”
Così annuii, prendendo la busta completamente bianca dalle sue mani.
“Grazie”
Mi sedetti in panchina, prendendo un tiro dalla mia sigaretta e rigirandomi quella lettera tra le mani. Chi poteva essere? Mia madre no di certo, si era convertita al progresso ed alla tecnologia, mandandomi messaggi su Whatsapp ad ogni occasione. Mio padre stava alle informazioni di mamma, le mie sorelle non ero neanche sicuro che sapessero dell’esistenza della possibilità di scrivere e mandare lettere e Manuel lo sentivo per telefono. Rimaneva lei, ma non poteva essere: non ci eravamo mai cercati, dall’ultima volta, quattro anni prima, nel 2013.
Incastrai nuovamente la sigaretta tra le labbra, sospirando, come ogni volta che pensavo a Natalie. Ne avevo parlato più volte a Federico ed Andrea, gliene avevo parlato sempre come la mia piccolina, con un sorriso dolce sul viso. Ma loro avevano continuato a dire comunque ‘Che bona!’, davanti ad una sua foto che tenevo nel mio appartamento a Milano. Ma erano italiani, ormai avevo imparato a conoscere ed innamorarmi dei loro modi di fare.
Mi decisi ad aprire quella busta, calpestando il mozzicone di sigaretta sul prato del campo da calcio, che se Massimiliano mi avesse visto, mi avrebbe anche sgridato a morte.
Ne estrassi un cartoncino rigido che, Dio mio, mi fece venire i brividi a fior di pelle: “Harry Styles e Louis Tomlinson sono felici di annunciare il loro matrimonio, il giorno 28 Luglio 2017, Hotel Palace Gardens, Notthing Hill” lessi nella mia mente.
Era impossibile, da non crederci, sorrisi così tanto che se qualcuno mi avesse visto avrebbe pensato che fossi impazzito. Era un sorriso da Londra, quello, nessuno a Milano aveva mai visto quel mio sorriso.
“Zayn, tutto bene? Buone notizie da Londra?” si stupì infatti Massimiliano.
“Sì mister, ottime notizie” risposi io, alzandomi.
“Bene, no? – disse sorridendo, ed io annuii – beh, di che si tratta?” mi chiese.
“A Londra è stata legalizzata la legge sui matrimoni gay” spiegai.
“Oh, fantastico, non pensavo che tu fossi..” interpretò male il mister.
“Oh  no, no, no – smentii – non sono io, due miei amici, si sposano”
“E ti è arrivato l’invito?”
Annuii, continuando a sorridere.
“Beh, immagino ti servano giorni di permesso”
“Sì ma il matrimonio sarà a luglio, posso restare qui, per adesso” misi in chiaro, anche se tutti quei pensieri mi avevano fatto venire una strana voglia di rivedere Londra, di rivedere casa mia.
“Non hai voglia di rivedere la tua famiglia ed i tuoi amici in Inghilterra?” mi domandò infatti lui.
“Eccome, mister” confessai.
“Beh, che ci fai ancora qui?” disse allora lui.
Lo ringraziai e tornai a sedermi sulla panchina, per prendermi qualche secondo di tempo. Louis ed Harry sposati, wow, ricordavo ancora il giorno del loro ballo scolastico, quando Harry confessò il suo amore per Louis. Natalie era scoppiata a piangere, tra le mie braccia, e quanto era bella. Pensai che ci sarebbe stata anche lei, sicuramente: lei ed Harry erano uniti come due fratelli, anzi, forse era più legata a lui che a Manuel.
Mentre io ed Harry ci eravamo odiati, in principio, ma grazie a lei, grazie a Natalie, avevo trovato un amico splendido.. anzi, due amici splendidi, con Louis.
Mi scappò un sorriso divertito, al suo ricordo: Natalie era bella, divertente, ironica, tagliente, odiosa se non riuscivi a prenderla nel verso giusto. Ma era riuscita a farmi innamorare con la sua innocenza che le piaceva tanto nascondere. Non l’avevo mai cercata, e mi faceva male la nostra lontananza, anche se tentavo sempre di non darlo a vedere.
Comunque ero pronto, pronto per tornare alla mia vecchia vita.

 




who cares?
'sera dolcezze, come state? se siete qui è perchè avete letto l'ultimissima pagina di skinny love
come promesso, ecco qui il continuo, che prende il nome da una splendida canzone: Half a heart ssdfjsdh
se volete un'anteprima, ascoltatela, è davvero stupenda 
spero siate contente, come avete visto sono passati quattro anni dall'ultima volta..
siamo niente di meno che nel futuro, nel lontano 2017, in cui Natalie ha 21 anni e lavora e vive a Parigi..
mentre Zayn ne ha 25 e lavora e vive a Milano..
ci sono nuovi personaggi che imparerete a conoscere, intanto vi presento i più importanti: Jacque e Mike (quanto l'ho amato in catching fire)
a Federico ed Andrea, gli amici italiani di Zayn, non posso dare un volto, dato che ho precisamente nella mia testa la loro immagine..
per il resto spero vi piaccia, rimerrete con me?
vi saluto :)
Simo.
p.s: vi lascio twitter
p.p.s: marti, so che hai apprezzato la gif di Josh
p.p.p.s: sarti is real like larry


 

 


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