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Autore: artemisius    08/12/2013    2 recensioni
{ Liberamente ispirata a “1984” di George Orwell | Questo non è plagio, sono sempre E c h o_ sotto un altro account.
AtsuMasa e tante, troppe altre pairing | Longfic | Azione, Generale, Malinconico }
E ancora il ragazzo si chiedeva come facesse a resistere. Come faceva a non scoppiare? Come faceva a non mettersi a gridare, ogni volta che sentiva quel “Impiegato 11037, Atsushi Minamisawa, hai un nuovo incarico”?
Orgoglio?
No.
Forse era semplicemente codardia. Perché alzare la testa, perché peccare di tracotanza davanti al Partito, se poi la punizione era una morta lenta e dolorosa? Ne avrebbe pagato lui le conseguenze, e non i suoi colleghi. Non aveva nessuno su cui scaricare la colpa.
Genere: Azione, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Minamisawa Atsushi, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano fatti di sguardi spenti, di labbra morte e pelle vitrea. Le loro parole volavano al vento come sussurri, udite da nessuno. Succubi dell’ignoto sopra di loro, succubi della potenza della dittatura. Succubi di loro stessi, succubi degli altri. Che cos’erano?
Erano uomini.
Erano donne.
Era semplicemente l’umanità.

 

 

Reparto Archiviazione Sogni. ☁
✁ - - - - - - - - - - Prologo - - - - - - - - - -

 

 

 

New Tokyo.
Si soffocava a New Tokyo. O almeno così sembrava. Pareva di sprofondare nell’agonia grigia di edifici dall’aria austera e accostati ad altri malmessi. A New Tokyo vi era una dittatura. La chiamavano semplicemente “Il Partito”. Quella dittatura era diventata pressoché innominabile. Il nome del Partito veniva pronunciato solo dai suoi componenti.
Si camminava per le strada a sguardo basso; ormai avere paura era diventata un’abitudine. Non si alzava lo sguardo neppure per vedere il cielo. Si aveva paura di veder passare qualche aereo e di vedersi una bomba precipitare addosso. Delle volte capitava ancora.
New Tokyo era un mare di teste basse, inconsce della loro stessa agonia. Era ricolma di persone senza alcuna forza, senza alcuna volontà. Solo gusci vuoti che continuavano ad essere scavati con insistenza, per ottenere nulla da nulla.


A New Tokyo, se commettevi un crimine, non morivi.
Ti resettavano.
Ed era proprio un reset. Ti torturavano nel peggiore dei modi finché di te non rimaneva solo la disperazione; poi ti toglievano di mezzo, come si toglie la polvere dalla manica di un abito gessato. Cancellavano il tuo nome ovunque fosse scritto, cancellavano qualsiasi cosa ti appartenesse. L’individuo resettato non era mai esistito, semplicemente. Non era mai nato, non era mai vissuto – vivere? Era davvero questo il termine corretto? - e non era mai morto.
Era proprio come il reset di un gioco. Solo che lì non c’era nulla da giocare.

 

C’erano molte discussioni su quale fosse il peggior reparto del Partito in cui lavorare. C’era chi insisteva sul Reparto dedicato alle emozioni, chi su quello dell’Organizzazione Generale.
Ma nessuno considerava il Reparto in cui lavorava un diciannovenne.
Un diciannovenne dagli occhi castani dalla velata sofferenza, nascosta da quelle ciglia inusuali per un ragazzo.
Un diciannovenne dai capelli malva, le mani affusolate ed eleganti e il portamento maliziosamente superbo.
Un diciannovenne di nome Atsushi Minamisawa.
Nessuno considerava il Reparto di Minamisawa, a volte neppure se ne ricordavano. Ma quel Reparto esisteva. I loro uomini venivano a bussare alla tua porta quando meno te l’aspettavi.
Erano tutti convinti che fosse difficile lavorare nel Reparto Gestione Emozioni. Non è facile rimanere impassibili davanti a tutto, no? Ma quelli del Reparto Gestione Emozioni non dovevano preoccuparsi di nulla, bastava sbattere in galera coloro che mostravano un sorriso in più e poi del resto se ne lavavano le mani.

 

Atsushi Minamisawa lavorava nel Reparto Archiviazione Sogni.
Lui era uno di quegli individui pronti a strappar via tutti i sogni dell’umanità. 
Quelli del Reparto Gestione Emozioni non dovevano tornare da una qualsiasi famiglia ogni volta che si udiva un “Da grande voglio fare…”. Atsushi doveva farlo.
Loro non dovevano sedersi davanti a quei bambini dagli occhioni brillanti e vitali, così diversi da quelli dei loro genitori, e cominciare a parlare del Partito come se fosse un libro illustrato. Atsushi doveva farlo.
Non dovevano toccare sogni irrealizzabili, strapparli via e sorridere come se niente fosse, dicendo “Devi servire il Partito. È giusto così, è questo lo scopo della tua esistenza”. Atsushi doveva farlo.
E ancora il ragazzo si chiedeva come facesse a resistere. Come faceva a non scoppiare? Come faceva a non mettersi a gridare, ogni volta che sentiva quel “Impiegato 11037, Atsushi Minamisawa, hai un nuovo incarico”?
Orgoglio? No.
Forse era semplicemente codardia. Perché alzare la testa, perché peccare di tracotanza davanti al Partito, se poi la punizione era una morta lenta e dolorosa? Ne avrebbe pagato lui le conseguenze, e non i suoi colleghi. Non aveva nessuno su cui scaricare la colpa. Allora perché gridare per poi morire?
Delle volte si chiedeva se non era già morto. Forse era nato morto, chissà.

 

Guardò l’edificio dove lavorava, prendendo un respiro rassegnato, come tutti i giorni.
Toccò con la punta del piede il primo gradino.
Passò al secondo.
Proseguì per il terzo.
Ma Atsushi non sapeva se quella scala portasse al lieto Paradiso o ai disperati meandri dell’Inferno fatto di cenere grigia e silenzio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Hola-
Ecco qui la long che avevo precedentemente pubblicato nel mio vecchio account. Beh, sì, in fondo è sempre la stessa. La fic che ha sostituito “s o l d i e r s” adesso è qui al sicuro. Spero.

QUI CIE ATSUSHI– *v* /inciampa e muore
Okay, scusate, ma è il mio personaggio preferito, non potevo non infilarlo anche qui su su- E Atsushi Minamisawa → C’È ODORE DI ATSUMASA, ussìssì. Scusate, ma OTP e quindi sì, deve esserci altrimenti non sono contenta. /troppo fomentata per formare una frase decente.
L’AtsuMasa è l’unica shipping accertata perché devo ancora stilare una lista delle altre, lul. Quindi consigliatemi qualcosa, magari mi illuminate. (?)
Gli aggiornamenti cadranno solitamente di sabato o domenica, poiché sono le uniche giornate di respiro che ho. Quindi cercherò di darmi una scadenza precisa. 
Aspetto vostre recensioni, non mangio nessuno c:

A presto,
Aki.

 

ps: AMATE ORWELL. OK? OK.

   
 
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