Oggi è il mio primo giorno di scuola dopo le vacanze estive. Che palle, non ho per niente voglia di andarci. Ma mi tocca. Non voglio deludere Karim. Lui è stato il padre che non ho avuto, colui che mi ha insegnato a vivere. Sento la sveglia suonare, ma io sono già sveglia da qualche minuto. Decido di alzarmi dal letto e di incominciare a prepararmi, mi avvicino all'armadio e tiro fuori un paio di jeans strappati e una canottiera biana con i bordi in pizzo. Scendo in cucina dove trovo Karim. Strano, gli altri dove sono? -Ciao bellissima.- Mi saluta lui facendomi l'occhiolino. -Ciao bellissimo. Dormito bene?- Chiedo a mia volta. -Insomma, Gil ha scalciato per tutta la notte.- Risponde facendo una smorfia. Non posso evitare di fare una risatina. Gil è la ragazza di Karim ed è come una sorella per me. In "famiglia", si perché la nostra è una famiglia a tutti gli effetti, siamo in sei. Io, Karim, Gil, Stefyx, Bob e Austin. Si, io e Gil siamo le uniche femmine, e abbiamo legato molto. Austin è l'ultimo arrivato, ha un anno in meno di me ed è il più bello del gruppo. A parere mio. Bob invece, è il più vecchio. Ha trent'anni, ma ne dimostra di meno. Frequentiamo tutti la stessa scuola, tranne Bob e Karim, che non la frequentano proprio. Prendo un pezzo di ciambella e una tazza di latte. Faccio colazione e mi infilo le scarpe. Aspetto che tutti siano pronti. Dopo di ché, prendo la mia tracolla e insieme ai miei amici mi dirigo verso scuola. Dopo dieci minuti di camminata arriviamo davanti a quel carcere. Fuori dal cancello ci sono tutti i ragazzi che si salutano, si tirano pacce sulla spalla, e da un'altro lato ci sono i primini intimoriti da quei bisonti che hanno davanti. Come li capisco, ci siamo passati tutti. Io e il mio gruppo ci mettiamo tutti da una parte e incominciamo a chiacchierare del più e del meno. Ricordandoci delle punizioni subite l'anno scorso. Provando a imitare i vecchi professori.. e altro ancora. Poi quella dannata campanella suona. Tutti a malavoglia entriamo dentro quelle mura. Tutti tranne i ragazzi del primo del primo anno, che aspettano con impazienza l'assegnazione delle classi. Un po' li invidio, loro oggi non faranno nulla, mentre il resto della scuola farà quattro ore su cinque di inutili prove di ingresso. Entro in classe con Gil e Stefyx in classe, mentre Austin nella sua. Appena entrata mi siedo al mio solito posto in mezzo a Gil e la finestra. Adoro quel posto, non so perché ma è sempre stato mio dal primo giorno che ho messo piede qui dentro, tutti sanno che questo è il mio banco. Incomincio a chiacchierare con Gil, come se non ci vedessimo da tempo, quando vengo interrotta da una voce maschile, mai sentita. -Alzati ragazzina, questo da oggi sarà il mio posto.- Mi giro di scatto e per poco mi sento svenire. Quello che sto vedendo ora è troppo perfetto. E' l'immagine di un ragazzo. Si ma che ragazzo! Ha due occhi color caramello, a dir poco stupendi. Una bocca a cuore che vorrei baciare immediatamente e dei capelli color oro tirati su con un ciuffo. -Ehi, se vuoi domani ti porto una mia foto. Ma ora lasciami il posto vicino alla tua amichetta.- Arrossisco di colpo. Ma se crede che io, Amanda Flight, gli ceda il MIO posto, be' si sbaglia di grosso. -Se credi che io ti ceda il mio posto, ti sbagli tesoro.- Rispondo rimanendo seduta e voltandomi verso Gil continuando la nostra conversazione. -E tutta questa confidenza cos'è?- Dice appoggiando il piede destro sopra la mia sedia, con un sorisetto stampato in faccia. Lo guardo con disprezzo, poi mi rigiro verso Gil. -Quando ti parlo guardami negli occhi, ragazzina.- Ridice posando due dita forti sotto il mio mento e facendomi girare il volto verso di lui. -Sai com'é.. ma io non parlo con gente che non conosco.- Dico facendo spallucce. -Oh be'.. il mio nome è Bieber, Justin Bieber. E il tuo?- -Non sono cazzi tuoi.- Sbotto irritata. Ma che ha quello nel cervello? Gli ho appena chiesto ,a modo mio, di andarsene. Mi giro e vedo che tutta la classe sta ridendo allo spettacolo che stiamo dando io e questo qui. -Sei solo una troietta, aspetta.. ma io ti ho già visto da qualche parte...- Dice riflettendoci su. -Ah si! Facevi la puttana in un bordello. Ecco dove ti ho vista!- Esclama contento. Cazzo! Sono rovinata. E ora? Calmati Amanda, respira e inspira. - Se se certo.. ed ora magari ti inventi che mi hai pure scopata.- Dico io facendo finta di niente. Tutta la classe ride. -No, non credo. Di solito non scelgo le scrofe come te.- Risponde. La classe scoppia in una risata rumorosa. -Senti brutto stronzo, non so chi tu sia, ma mi stai rompendo il cazzo. Fanculo.- Dico alzandomi in piedi per la rabbia. Quello lì mi afferra per i polsi e mi porta più vicino a lui. Troppo vicino a lui. Mi stringe i polsi facendomi gemettere per il dolore. -Non ti rivolgere mai più a me in questo modo, capito?- Sussurra al mio orecchio con aria di sfida, provocandomi brividi lungo la schiena. -Oh scusa tanto Justin-iosonofigoetuno-Bieber.- Rispondo allo stesso suo modo. Lui stringe ancora di più i miei polsi. -Ti sei scavata la fossa da sola.- Alzo gli occhi al cielo e lui mi molla i polsi sedendosi nel banco dietro il mio accorgendosi dell'arrivo della professoressa. SPAZIO AUTRICE: Sciau beli! Come va? Cosa ne pensate del capitolo? Okay, non convince neanche me, ma ho in mente molte cose per i prossimi capitoli. Se non vi piace la storia ditemelo che la cancello immediatamente. Recensite mi raccomando! -Nene