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Autore: MayniacGlamFreak    09/12/2013    5 recensioni
Connie ha un fratello metallaro che la porterà in tour nell'86.
Tante cose cambieranno su quel pullman,fra amore,morte e delusioni.
Non si promette costante aggiornamento.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel sonno profondo che aveva avvolto ormai da ore Cliff non attecchiva su Connie,che si sentiva rigirata come un calzino.
In preda all'ennesimo conato scese veloce dalla cuccetta fuggendo in bagno.Si piegò,mossa dal malessere,e di nuovo gettò fuori tutto.Restò così,stanca e dolorante,decidendo di alzarsi solo dopo molti minuti.
Si sciacquò a lungo la faccia,fino a quando qualcosa la distrasse.
Chiuse il rubinetto.
Le era sembrato uno stridio,o qualcosa del genere,ma non sentendo altro, si asciugò il viso e uscì dallo stanzetto.
Lentamente si mosse nel buio e senza pensarci si soffermò ad osservare Lars che dormiva,come aveva fatto in tutte le notti passate con lui,ricordò amaramente.
Fu un attimo prima che lei fosse distolta dai suoi pensieri,come gli altri dai propri sogni,e tutti furono catapultati dentro un incubo.


In un secondo i piedi di Connie non erano più attaccati al pavimento,ed il suo corpo venne sballottato a destra e manca con quello degli altri,come in una enorme centrifuga.
Poi tutto si stoppò,forse pure il tempo,e cadde il silenzio.

Il pullman era steso su di un fianco,dopo essersi girato più volte in una frenetica carambola,finendo fuori dalla carreggiata.
Nell'aria panico e paura si erano fatti tangibili.
Una sagoma si mosse,l'autista scappò per primo dalle lamiere contorte,James secondo,e qualcuno cominciò a chiedere aiuto:due tecnici erano bloccati sotto due letti,nonostante i loro sforzi per spostarli.
Kirk si alzò e uscì,prendendo con sé la ragazza,che si guardava attorno impaurita ed aveva la testa sanguinante.
Lars,nonostante un alluce rotto,piombò fuori col cuore in gola,vedendo gli amici davanti al mezzo,ormai divenuto latta accartocciata.
Connie non aveva smesso di tenere la mano a Kirk,tremando di freddo e di paura come ogni altro passeggero,che si trovava fuori nel freddo dell'Europa del Nord in poco più di mutande e calze.
"Kirk,dov'è Cliff?"-chiese lei terrorizzata.
"Non lo so,Connie."-sussurrò impaurito alle ipotesi che aveva in mente il primo chitarrista.

"Che cazzo hai fatto idiota?"-tuonò James con le iridi in fiamme approcciando l'autista,visibilmente scosso.
"Io..c'era del ghiaccio e..il bus..ha perso il controllo.."-balbettò l'uomo.
"Dove cazzo è mio fratello?"-sbraitò la rossa contro di lui,che restò in silenzio-"Vai al diavolo!"-si guardò intorno attentamente sentendo il respiro accelerare.
Corse verso il bus in completo sgomento,scrutando impanicata ogni centimetro in cerca del fratello,mentre Lars si univa alle imprecazioni contro il conducente e chiamava i soccorsi incitandoli ad arrivare al più presto.
Più infondo,fra l'erba brinata del bordo della strada ed i resti del pullman,Connie scorse qualcosa e si precipitò lì.
Il sangue le gelò nelle vene alla vista delle gambe magre del bassista,schiacciato sotto la morsa delle lamiere.
"CLIFF!"-squarciò la notte con un urlo violento mentre il suo cuore guadagnava battiti terrorizzato.
I due chitarristi e il batterista accorsero subito a quel suono,ritrovandosi davanti a quello straziante spettacolo,dove stava lei china,cercando di ricevere una qualche risposta da lui.
"Cliff ti prego,dimmi che sei vivo!"-ansimò terrificata-"CHIAMATE UN'AMBULANZA!"-sbottò verso i tre.
L'autista,che si era avvicinato,tentò di prendere da sotto il ragazzo la sua coperta,per darla agli altri che soffrivano il freddo.
"Non azzardarti a toglierla da lui!"-lo minacciò con ferocia James,quando in uno scatto d'ira,si alzò da terra Connie,avvicinandosi verso il guidatore con uno sguardo che non mostrava nulla di buono.
"TU BASTARDO,CHE CAZZO HAI FATTO A MIO FRATELLO EH?Prega che i medici arrivino presto figlio di puttana!"-gli sputò queste parole in faccia con la sua lingua tagliente prima di avventarglisi addosso,scaraventandolo a terra e dandogli tutti i pugni  che James,non si sa con quali forza e controllo, si era trattenuto dal dargli.
"Connie basta calmati!"-gli urlò il biondo trattenendole assieme a Kirk le mani con cui aveva assestato dei bei ganci,pur essendo solo una ragazza.
"Io lo so che lui è solo svenuto,adesso arriveranno e tutto tornerà normale."-mormorò per convincersi mentre Kirk la stringeva,al contempo bisognoso di quel contatto.

Dopo un tempo che parve infinito,arrivarono i primi soccorsi,un'ambulanza,la polizia ed i vigili del fuoco che con una gru,dopo aver liberato le persone ancora dentro,alzarono il mezzo.
Gli occhi di lei,già umidi,non si staccarono nemmeno un secondo da quel gigante giallo che sollevò la ferraglia dal povero corpo del giovane.
Quando vide da lontano su di una barella il fratello,si precipitò verso i medici ma fu bloccata.
"Devo vederlo."
"È la fidanzata?"
"La sorella."
"Vede,io non la posso far passare."
"Ma cosa sta dicendo?Sono una familiare!Devo venire con lui,e cosa state facendo ancora qui?Dovete correre all'ospedale cristo!"-sbraitò contro il paramedico.
"Signorina,mi capisca,sarebbe inutile."
"Come sarebbe a dire 'inutile'?Ha bisogno di cure,subito!"
"Mi dispiace."-si limitò a risponderle,volgendo lo sguardo al suolo.
"No.."-sussurrò con gli occhi sbarrati,indietreggiando incredula-"Lei non mi può dire questo..io lo so..è solo svenuto.."-sillabò in un completo stato di shock.
"Il ragazzo non ha più battito,non c'è niente che possiamo fare.Le mie condoglianze."
Connie si portò una mano alla bocca,cominciando a piangere silenziosamente.
"Io non ci voglio credere,fatemelo vedere!"-protestò fra le lacrime cercando di oltrepassare l'uomo,che di nuovo la bloccò.
"Si calmi,la porteremo all'ospedale insieme agli altri per medicazioni ed accertamenti,sta sanguinando."
"Non mi interessa se mi sta uscendo del sangue dalla fronte,mio fratello è morto cazzo!"-si accanì contro l'uomo,correndo da Kirk.
Lui,con sguardo spento la prese fra le braccia,senza bisogno di parole.
"Dobbiamo andare,ci portano via."-disse in un soffio impercettibile sul petto del ricciolo,scosso a sua volta dai singhiozzi-"Dove è James?L'ho visto fuori di sé."
"Quel bastardo dell'autista ha detto di essere uscito di strada per un pezzo di ghiaccio,James è andato a cercarlo per tutto l'asfalto."
"Mi ha portato via mio fratello,era ubriaco,e non voglio sapere quali altre sostanze aveva in corpo.E adesso per questo.."-non riuscì a finire la frase presa da un pianto convulso.




Erano buttati su un divano vecchio e sformato di un hotel nei pressi di quello schifoso ospedale,a bere,bere e bere ancora,senza dire una parola.
Era strano bere senza lui,tornare in un hotel senza lui.
Lui che era in un freddo obitorio di quel ripugnante ospedale,gelido ormai come quell'aria,solo nonostante le proteste della piccola che pur di stargli vicino avrebbe dormito lì se avesse potuto.

Lars e Kirk rimasero così,nella quiete più assoluta spezzata solo da qualcuno che tirava su col naso,un singulto.Un silenzio che racchiudeva i sentimenti più forti da loro mai provati,la disperazione più profonda.
James si era serrato da solo in un'altra camera,chiuso nel suo dolore.
Era da lui fare così,aveva avuto molte delusioni e perdite fin dalla tenera età ed era molto sensibile,anche se negli anni aveva costruito quella facciata di finta sicurezza e temerarietà che chiamavano 'The Mighty Het',alimentata e nata dall'alcool,in cui si rifugiava.
Si versò quindi un altro goccio,trattenendo tutta la rabbia e tutte le lacrime,confidando nel whiskey per dimenticare e lavare via tutto quello che in quella notte era successo.
Non poteva essere morto.
Il suo migliore amico,la persona più piena di vita che conosceva,col cuore più capace di amare e di battere forte per vivere ogni secondo fino all'ultimo al meglio.

D'un tratto arrivò alle sue orecchie un gigantesco grido,simile ad un ululato straziato che lo risvegliò dal torpore della tristezza.
Riconobbe quella voce e si affacciò alla finestra,precipitandosi fuori dall'edificio dopo aver confermato l'identità dell'urlo,a cui seguì un altro che sarebbe stato capace di dividere la terra con la sua assordante potenza e lo strazio che portava in sé assieme al nome di Cliff che si disperse nell'aria.
James corse fino alla strada,in mezzo alla quale si trovava Connie,inginocchiata e coi lunghi capelli che coprivano il suo viso stravolto.
Furiosa e rapita dalla sofferenza cominciò a fare a pugni col suolo,finché le nocche non incominciarono a sanguinarle e perse voce.
Il cantante la strappò di terra,fermandole ancora una volta le mani,mentre si contorceva provando a sottrarsi alla sua presa.
"Con,smetti.Ti stai solo facendo del male.Ti prego,vieni dentro con me,tutto questo non serve a nulla."-le disse implorandola e tenendole ancora i polsi-"Cliff non lo vorrebbe,è difficile per tutti..io non.."-interruppe le parole,tradite dal pianto.
Sorpresa di vedere quel lato così fragile dell'amico,si sottomise alla sua forza,passando un palmo sporco di sangue sul suo bel viso.
Lui la strinse con forza,lasciandosi al dolore più completo e gridando a sua volta,chiuso in quell'abbraccio.
Piansero stretti insieme nella notte svedese quel ragazzo,la cui vita in un attimo fu stroncata ingiustamente,piansero quello che era un amico e un fratello.

"Cliff!Cliff!Where are you?"


Lucia's corner:
Buonsalve,dopo giusto quei due tre litri di lacrime ho scritto questo capitolo straziante e vi dono il permesso di lapidarmi.
Non ho molto da dire eccetto molte cose prese da interviste che ho usato,come l'ultimo rigo che non è altro che il vero James che dalle testimonianze di Kirk,urlava ubriaco nelle strade in preda al dolore proprio quelle parole.
Bene,ora dovrò scrivere tutto il dodici e mi sento un po' bloccata perciò non so quando mi rivedrete cari/e.
Per ora tutto,alla prossima und vielleicht bis bald!

Lux•
  
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