Tela, pennello e colore
Lo specchio dell'anima
"Ve...
Per essere bella è bella.".
"Sono felice che ti piaccia.".
E bella lo era davvero, Feliciano non stava mentendo. Era sensuale, concreta, gli sembrava quasi di poter toccare la sua pelle con le dita. Al tempo stesso però sembrava sospesa in un sogno, come se stesse dormendo. Emanava un'aura di pace e serenità che lo calmava.
Non poteva dire lo stesso dell'autore di quell'opera. Era emaciato, debole, distrutto dalla tubercolosi che lo affliggeva da una vita intera, a Feliciano sembrava quasi di vederlo morire davanti a sé. E beveva, beveva troppo, Feliciano se n'era accorto da molto tempo. Era stato cacciato da diversi bar di Parigi, i soldi per mangiare non gli bastavano mai. Era scontroso, irascibile e litigioso.
Ma con lui no. Con Feliciano non lo era mai.
"Dedo?".
"Sì, Ciano?".
"Ve, perché non dipingi mai gli occhi?".
Feliciano gli poneva quella domanda ogni volta che lui gli mostrava un nuovo ritratto o un nuovo nudo. Ormai era diventato un rito tra loro.
"Dipingo solo gli occhi delle persone di cui conosco l'anima. Gli occhi sono lo specchio dell'anima.".
"Oh. Ve, e se facessi il mio ritratto li dipingeresti, i miei occhi?".
Amedeo, o come lui lo chiamava, Dedo, lo guardò e sorrise dolcemente.
"Credimi, Ciano. Sarebbe un delitto se non li dipingessi.".
Buonsalve,
lettori.
Penso
che quasi tutti voi abbiate capito che il pittore protagonista di
questa flashfic è il livornese Amedeo Modigliani, noto
soprattutto
per i suoi ritratti dai colli allungati e gli ovali stretti (ispirata
all'arte africana, per la cronaca) e appunto gli occhi completamente
bianchi. L'Italia ha avuto un esercito di pittori, da Leonardo a
Tiziano, da Michelangelo a Caravaggio, avevo solo l'imbarazzo della
scelta e alla fine ho scelto lui.
Non
ho indicato con precisione quale sia il quadro protagonista, ma
l'opera che avevo in mente mentre scrivevo è il bellissimo
"Nudo
sdraiato a braccia aperte", detto anche "Nudo rosa".
Piccola
nota: perché Feliciano chiama Amedeo "Dedo"? Vedete,
Modigliani visse quasi tutta la sua vita a Parigi e lì
veniva
soprannominato "Modi" perché questa parola, oltre ad
essere il diminutivo del suo cognome, aveva un suono molto simile a
quello della parola francese "maudit", cioé "maledetto",
in riferimento al suo essere visto come un "pittore maledetto".
"Dedo", invece, è il diminutivo toscano di Amedeo e
così
lo chiamavano i suoi amici più stretti: mi pareva
più adatto che
Feliciano lo chiamasse così. "Ciano", invece, è
affaettuosamente ironico come soprannome, specialmente usato da un
pittore, perché l'azzurro ciano è un colore. Non
so, mi pareva
simpatico che Modigliani usasse questo soprannome per Feliciano
invece che "Feli". Tutte le notizie che ho scritto nella
flashfic su Modigliani sono vere, difatti morì a soli
trentadue
anni.
Dopo
questa minilezione sul Modigliani vi lascio. La prossima flashfic
sarà su Norvegia e... Non sarà un gran colpo di
scena, visto che si parlerà di un quadro ASSAI famoso (e non
fate ricerche! XD). Vi dico solo questo. A presto!