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Autore: MileyPotterWeasley_95    10/12/2013    2 recensioni
Dal Capitolo 8
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“Ci speravo..” sussurai.
“Che riuscissi a debuttare?”
“No.. che tu venissi qui. Come quando eravamo piccoli ricordi?”
Non si aspettava per niente la mia affermazione, almeno quello riuscivo a capirlo.
“Niall, ricordi quando prendevo, mi isolavo e dopo un po’ che non tornavo venivi a cercarmi? Sapevi esattamente cosa avevo e con un abbraccio passava tutto”.
Era un amico fantastico, e io mi ero comportata da vera stronza con lui.
“Si, ricordo. Ma ora è tutto diverso” era tornato freddo e distaccato.
“Sei tu che vuoi che sia diverso” ribattei cercando di mantenere la calma.
“E sei tu quella che se n’è andata senza dire niente!” il tono della sua voce si era fatto leggermente più alto.
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Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella mattina non ebbi difficoltà ad alzarmi, perfino mio padre si stupì quando scesi per fare colazione e non per pranzare direttamente.
Solitamente il sabato e la domenica rimanevo a poltrire nel mio letto almeno fino all’ora di pranzo. Quella mattina invece il letto mi sembrava scomodo, ero agitata, nel pomeriggio avrei rivisto il ragazzo misterioso che da due giorni occupava i miei pensieri.
Fortunatamente mio padre era difficile da colpire alla sprovvista e subito dopo che presi posto a tavolo un cornetto bello fumante e grondante di nutella era sotto il mio naso.
Inutile dire che durò meno di mezzo secondo.
“Come mai oggi sei così allegra?” mi domandò mio padre squadrandomi.
“Oggi pomeriggio andrò a vedere un concerto” dissi io tuffando il viso nel mio tazzone di latte.
“E quando pensavi di dirmelo?”
“Papà ho 18 anni!” potrestai sconvolta.
“è sempre gradito per un genitore sapere dove va la propria figlia” rispose lui paziente “E con chi ci andresti?”
“Da sola” mugugnai incerta, vedendo alzarsi un sopracciglio sul viso di mio padre. “è un concerto di beneficienza! E l’ultimo biglietto me l’ha regalato un ragazzo!” dissio io mettendoci un po’ troppa enfasi.
Mio padre si limitò ad annuire e sorridere, probabilmente per i buffi baffi di latte che mi si erano formati sul labbro superiore.
“Pulisciti” mi gettò un tovagliolo “E stai attenta”.
Lo ringrazia mentalmente mentre mi alzavo per aiutarlo a sparecchiare la tavola. Amavo quell’uomo, non mi aveva mai fatto mancare nulla in 18 anni e mi permetteva di fare tutto, ovviamente nei limiti.
Chiusi la porta della camera alle mie spalle, dopo essermi fatta una doccia, e mi buttai di peso sul letto bagnando un Ash stranamente assonnato. Dopo essersi sgrullato di dosso l’acqua, miagolò per poi strusciarmisi contro il braccio in segno di coccole. Accarezzai il pelo liscio del gatto, fissando il soffitto  e fantasticando sull’imminente incontro con il ragazzo riccio quando un dubbio si insinuò nella mia testa: Non avevo chiesto il nome al mio salvatore, come avrei fatto a trovarlo?
Sbuffai alzandomi dal letto e lanciando uno sguardo all’orologio da parete appeso, le 15.30.. mancavano solo due ore. Asciugai i lunghi capelli castani lasciandoli scendere ricci sulle spalle, aprii l’armadio e cercai qualcosa di comodo da mettermi.
Salutai mio padre e uscìì di casa un’ora prima dell’inizio del concerto. Mentre camminavo per le strade di Londra pensai a Summer e Marissa che avrebbero fatto i salti mortali per stare con me, ma purtroppo non potevano.. a detta loro anche se si trattava di un concerto di beneficienza i biglietti avevano fatto il sold out appena usciti. Dovevano essere o molto bravi o mostruosamente belli come li definiva Marissa, se erano riusciti a vendere così tanto. Avrei ceduto volentieri il mio biglietto a una delle due, ma avevano  rifutato dicendomi di andare e incontrare di nuovo quel ragazzo. 
Andai a sbattere contro una signora ritrovandomi con il sedere perterra.
Mi alzai massaggiando la parte dolorante e davanti a me c’era un’ondata di gente: capìì immediatamente di trovarmi fuori l’arena di Londra.
La gente era veramente tanta e tutta accalcata, centinaia di ragazzine sbraitavano, c’era chi addirittura piangeva e urlava. Sperai per loro che non tutte le fan erano così isteriche. Cercai di farmi spazio fra la folla, ma fu tutto inutile, rassegnata andai verso la fine della fila. Se c’è una cosa che odio è aspettare, non sono paziente per niente, io sono capace di far aspettare le ore la gente, ma non sono capace ad aspettare. L’attesa mi rende nervosa.
Mentre camminavo rassegnata al mio destino il mio sguardo si spostò sul bordo della strada, precisamente su un cartello con su scritto “STAFF”, un colpo di genio mi passò per la testa: se i biglietti avevano fatto il sold out in così poco tempo e quel ragazzo ha detto che glie ne era rimasto uno, magari faceva parte dello staff della band, e magari passando di lì avrei potuto incontrarlo così mi avrebbe fatto entrare senza dover aspettare.
Mi avvicinai al cancello e stando attenta che nussuno mi vedesse lo scavalcai. Nei paraggi non c’era nessuno così cominciai a camminare cercando una porta per entrare nell’edificio.
“Spostati da lì!” sentii un urlo provenire dall’alto, alzai lo sguardo appena in tempo per vedere la sagoma di un ragazzo atterrarmi addosso con un tonfo.
Il suo peso mi schiacciò contro l’erba umida.
“Te l’avevo detto di spostarti!” disse lui dolorante “Però è stato un atterraggio morbido”.
“Parla per te” ribattei stizzita.
Nell’impatto e per lo spavento avevo chiuso gli occhi e ancora non li avevo riaperti. Sentivo solo un odore buonissimo di cioccolata misto alla vaniglia, il suo respiro affannato sopra il mio viso e il suono chiaro e delicato della sua voce.
Aprii gli occhi per ritrovarmi un viso angelico a pochi centimetri di distanza dal mio che mi guardava: aveva due occhi celesti e profondi come l’oceano, la pelle chiara, solo le sue guance erano leggermente arrossate e i capelli biondi spettinati sulla fronte.
Pensai al fatto che non era possibile incontrare nel giro di poco tempo due ragazzi così belli, più o meno nella stessa maniera. Londra, dove li hai tenuti nascosti? Eppure quel viso mi sembrava famigliare, quella voce e quell’odore..
“Sai” cominciò lui cambiando espressione “Ora che ti guardo bene sei veramente carina”.
Sentìì il mio viso arrossire per il complimento, quando realizzai che avevo uno sconosciuto sdraiato sopra di me, a pochi centrimetri dal mio viso e aveva assunto un espressione da maniaco.
Cominciai a urlare dimenandomi, lui si ritrasse in fretta.
“Ehi! Che ti prende adesso?” disse spaventato alzandosi in piedi “Ti ho solo fatto un complimento calmati! O ti sentiranno!” Mi bloccò le braccia con una mano e mi diede una schicchera sulla fronte.
Mi aveva fatto male, ma a quel contatto mi calmai rendendomi conto che la figura della pazza isterica l’avevo fatta io e non lui.
“Va meglio?” mi chiese sgrullandosi i pantaloni.
Annuii cominciando anche io a togliermi la terra in eccesso di dosso quando vidi la mia maglietta bianca tutta macchiata di verde.
“Ma ti sembra questo il modo? Guarda cosa hai fatto alla mia maglietta! E per di più mi hai anche spaventata” lo sgridai cercando di togliere via il verde con la saliva.
Lui si trattenne una risatina non appena lo fulminai con gli occhi, capì da solo che non era il momento di scherzare o di prendermi in giro.
“è più rapido delle scale e sotto non c’è mai nessuno” disse tranquillamente portandosi una mano dietro la testa per grattarsela.
Questo ragazzo è tanto bello quanto strano, pensai, ma la mia attenzione fu attirata da una fascetta con su scritto “STAFF” che teneva sul braccio. Questo voleva dire che sicuramente conosceva il ragazzo dai capelli ricci.
Comincia a saltellare sul posto mentre tiravo fuori il biglietto dalla tasca sotto lo sguardo incerto del biondo.
“è una fortuna che ci siamo incontrati!” gli porsi il biglietto “Magari puoi aiutarmi! Venerdì un ragazzo dai capelli ricci, alto, molto alto, con gli occhi verdi e porta una catenina con un aereoplanino, mi ha regalato questo biglietto! Mi daresti una mano a trovarlo?”
“Ma chi Harry?” chiese il ragazzo spaesato al mio improvviso cambio di umore.
“Allora lo conosci!” avevo cercato di essere il più chiara e dettagliata possibile, così che non si potesse sbagliare. Finalmente il ragazzo misterioso aveva un nome: Harry.
“Dimmi una cosa” l’espressione del biondo si fece seria “Perché vorresti vederlo?”
Non mi aspettavo quella domanda, cercai di formulare una frase di senso compiuto iniziando a gesticolare e a balbettare qualcosa come “amore a prima vista” “è stupendo” “non prendermi per una sciocca”.
Ma il ragazzo fece l’ultima cosa che mi sarei potuta aspettare: mi prese il biglietto e lo strappò sotto i miei occhi in tanti piccoli pezzettini.
“Non osare avvicinarti a Harry, lui vive in un mondo completamente diverso dal tuo!” ringhiò.
Non riuscivo a capire perché questo cambiamento improvviso, perché mi stava dicendo quelle parole , sentii la rabbia ribollire dentro di me, come si era permesso di trattarmi in quel modo e di urlarmi quelle parole.
“Qui sei solo un’intrusa, vattene” concluse allontanandosi.
Decisi che non ne valeva la pena iniziare un incontro di box dove effettivamente potevano sbattermi fuori se solo capivano che non facevo parte dello staff e per di più con uno degli amici di Harry, ebbene sì, avevo ancora in mente di andarlo a cercare nonostante non avessi il biglietto.
“Antipatico!” gli urlai dietro facendo attenzione che mi sentisse. Non che fosse chissà quale offesa ma volevo farmi sentire.
Iniziai a camminare a passo svelto il più possibile vicino al perimetro dell’edificio, dovevo sbrigarmi, mancava veramente poco all’inizio del concerto.
Finalmente arrivai davanti una porta, in piedi c’era un uomo che mi sembrava essere della troup mi avvicinai cauta, spiegandogli che un ragazzo mi aveva strappato il biglietto e se cortesemente poteva farmi entrare. Ricevetti un no secco ma non mi diedi per vinta, se Valerie Payne si mette in testa una cosa, fa di tutto per portarla a termine e il mio obbiettivo in quel momento era entrare in quella maledettissima Arena. Dopo essermi presa 5 minuti per pensare tornai all’attacco .
“Mi scusi” mugolai avvicinandomi dolorante al signore e tenendomi la pancia “mi scusi, ma non mi sento molto bene, sa è il primo giorno della “mia settimana no” e mi fa male tutto”.
Il signore scattò allarmato verso di me cingendomi una spalla con il braccio
“Capisco, ho una figlia e so cosa vuol dire. Vieni dentro, ci dovrebbe essere una troup di infermieri loro ti aiuteranno”.
Sospirai felice e ringraziando il cielo che questo signore avesse una figlia, evidentemente la fortuna aveva deciso di stare dalla mia parte.
Ero dentro e sempre più vicina al mio obbiettivo.
Lo seguì per un po’ e appena ebbi l’occasione cominciai a correre dalla parte opposta, passò un po’ prima che l’uomo se ne accorse, ma almeno avevo avuto tempo di rifugiarmi in una delle prime porte che trovai aperta.
La stanza era buia, solo una scala era illuminata. Decisi che l’idea migliore era di salire su di essa. Mi ritrovai accucciata a camminare gattoni dentro un condotto dell’aria. Da una parte pensai chi e cosa mi ha spinto a ridurmi a camminare dentro un tubo poco più largo di me e che mi ero totalmente impazzita. Dall’altra parte pensavo che questa cosa faceva molto 007 e mi piaceva.
Gattonavo da non so quanto tempo e cominciai a sentire le urla delle fan e dei ragazzi cantare, segno che il concerto era iniziato e io dovevo trovarmi lì vicino. Vidi una luce spuntare dal pavimento metallico del condotto, ma evidentemente me ne accorsi troppo tardi perché misi una mano sul vuoto e precipitai giù.
Atterrai su qualcosa di morbido scaturando un vortice di piume bianche e candide tutte intorno. Ci misi un po’ a capire che ero caduta proprio sopra al palco, davanti a me c’erano migliaia di fans che avevano rivolto l’attenzione e i loro bisbigli su di me, il palco era illuminato da un centinaio di luci colorate e cinque ragazzi mi stavano fissando estranei al colpo di scena.
“Oh no” riconobbi la voce del biondo all’istante “Ancora quella pazza, ma che cosa ci farà qui”.
“Sei venuta finalmente” la voce roca di Harry mi fece subito voltare nella sua direzione.
Io ero completamente immobile, incapace di parlare. Si avvicinò a me, prese una manciata di piume e cominciò a farmele cadere addosso.
“Guardate” disse diretto alle fans “Anche gli angeli sono venuti per fare un po’ di beneficienza”.
Incrociai il suo sguardo rimanendo a bocca aperta, sentii delle fans in prima fila urlare “Ma chi è?”
“Com’è carina!”
“Che fortunata”
“Vorrei essere al suo posto”.
Vidi una telecamera spostarsi su di me, nessuno dei ragazzi aveva osato avvicinarsi ma mi stavano ancora tutti fissando.
Mi sentii sollevare da dietro e abbandonare il terreno, pensai che sicuramente era un body guard che mi stava portando via di forza ma con mia grande sorpresa mi ritrovai in braccio al ragazzo biondo.
“Adesso Niall fa fare un bel volo a questo angioletto” disse sorridente, mandando avanti lo spettacolo e lanciando uno sguardo complice ai quattro ragazzi. Solo quando arrivammo tutti e sei dietro le quinte Niall mi fece scendere tenendomi comunque per un braccio.
“Harry!” cominciò “A furia di regalare biglietti a tutti quelli che incontri ci ritroviamo tra i piedi anche i pazzi!”
“Ehi! Bada come parli!” gli lasciai un pizziccotto sulla mano.
“Calmati Niall stai esagerando” disse Harry divertito.
“Sì Niall dai ha solo sbagliato un tantino il momento dell’ingresso” un altro ragazzo si intromise nella discussione ridacchiando. Anche lui come gli altri due era bellissimo, inutile dirlo occhi color ghiaccio e capelli spettinati che gli incornicivano il viso da bambino. Mi sorrise.
“Un tantino.. Louis?” sibilò Niall a denti stretti.
“Mi stai simpatico amico” dissi io rivolta verso Louis. Con questa mia affermazione lasciai nuovamente perplessità nei loro volti.
Eppure mi sembrava simpatico, cosa avevo detto di male?
“Possibile che continui a non capire?” sbottò Niall lasciandomi il braccio “Sei l’unica ragazza al mondo che non ci conosce! Noi siamo i One Direction!”
E così senza accorgermene, avevo il sogno di centinai e centinai di ragazze di fronte i miei occhi e avevano ragione, tutti e cinque erano dannatamente belli, di una bellezza diversa, ognuno con la sua particolarità.
“Ragazzi, voi entrate, io vi raggiungo” ordinò Niall.
I ragazzi tornarono sul palco, acclamati dalla folla, cominciarono a cantare e cavolo sì, erano veramente bravi.
Guardai Harry spostarsi una ciocca di capelli davanti gli occhi: aveva una voce meravigliosamente roca, calda e potente.
“Allora hai capito adesso?” la voce di Niall mi portò a guardarlo “Appartenete a due mondi diversi”.
Adesso mi era tutto chiaro, ecco cosa cercava di dirmi prima Niall, Harry è un cantante famoso mentre io sono una semplice studentessa.
“Per Harry sei solo una delle tante ragazze che stravedono per lui” sembrava che il biondo mi avesse letto nel pensiero.
Guardavo Harry, insieme agli altri ragazzi muoversi sul palco, erano coordinati, belli, le loro voci erano qualcosa di unico. Sentivo che non ero pronta a rinunciare a questo, a vederli e a sentirli dal vivo, a vedere Harry tramite uno schermo o una rivista. Così presa da un lampo di follia strappai il microfono dalle mani del biondo.
“Vorrà dire che in qualche modo entrerò io a far parte del suo mondo” sussurai.
Lui tentò di fermarmi, ma era troppo tardi ero già sul palco, la musica si fermò di botto e l’attenzione di fans, ragazzi e telecamera era concentrata su di me. Presi fiato e sputai la prima cosa che mi venne in mente.
“Mi chiamo Valerie Payne, ho 18 anni, frequento l’ultimo anno di liceo e so per certo che voglio diventare una cantante!”

SPAZIO AUTRICE
Scuuuusatemi ci ho messo un boato ad aggiornare questo capitolo! Chiedo venia ç_ç
Con l'occupazione a scuola pensavo di avere più tempo e invece mi sono ritrovata a poltrire per una settimana intera e non fare un'emerita cippa lippa!
Bene, bene cos'abbiamo qui? Abbiamo scoperto l'identità del ragazzo misterioso il nostro Harry Styles! (yeeeeh) E poi c'è l'entrata in scena di altri due personaggi l'Irlandese biondo che fa impazzire il mondo Niall Horan e Peter Pan Louis Tomlinson!! Nel prossimo capitolo vedremo l'entrata in scena anche di Liam e Zayn. Come potete vedere ho cercato un po' di cambiare il carattere dei personaggi.. Ad esempio non sarà il Niall carino e coccoloso che tutte siamo abituate a vedere.. Ma sarà un po' più duro, soprattutto con Valerie.
Ho appena dato uno sguardo all'orario ed è il caso di dirlo.. Sono una cogliona! Dovevo iniziare a studiare Tedesco un'ora fa e bèh sto qui sul computer.. il modo migliore per affrontare la maturità ahahah Oook scappo sciao belleee! <3 <3 <3 
Ah ovviamento non mi offendo se lasciate anche una piccola, piccolissima recensione! :D

 
  
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