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Autore: LucieLupin    12/11/2004    3 recensioni
Salvissimo!!!! Ecco la mia prima ff... è un po' triste ma spero vi piaccia... Commentate!!!!!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OSPEDALE SANMUNGO PER MALATTIE E FERITE MAGICHE, CAMERA DI NINFADORA TONKS (SOLO TONKS!) Tonks (che quella mattina aveva i capelli di un fucsia abbagliante), sedeva sul letto e leggeva la Gazzetta del Profeta, aveva alcune bende che le avvolgevano il capo, ma quando il gruppo entrò abbassò il giornale e li salutò euforica. Tuttavia notò che non sembravano molto entusiasti quindi senza riflettere chiese: “Cosa avete? Vi è morto il gatto?” nel giro di un nano secondo si portò una mano alla bocca e scoppiò in un pianto disperato. Quella stupida frase era stata come una pugnalata al cuore. Molly la abbracciò e le sussurrò all’orecchio : “Calmati, non fa niente. Per fortuna Remus è andato a prendere qualcosa su al quinto piano”. Tonks si guardò intorno nervosa, perché proprio Remus era andato via? Non fece in tempo a domandarlo che Molly le rispose: “Sai è molto giù, in metropolitana è scoppiato perfino a piangere. Poveretto è stanco di dover superare il dolore per la perdita di persone care”. Tonks emise un piccolo: “Oh” triste. “Allora Tonks come va?” chiese Arthur cambiando argomento. “Così, così. Comunque grazie della visita. Ah ma c’è anche Bill! Ciao!” lo salutò euforica. “Ciao” mugugnò Bill in risposta “Problemi con Kreacher” sussurrò ridacchiando Molly all’orecchio di Tonks che rise a sua volta. QUINTO PIANO: SALA DA TÈ PER I VISITATORI/NEGOZIO Intanto Remus stava salendo le scale e era ormai arrivato al quinto piano. Stava cercando un cosa ben precisa, l’unica che poteva tirarlo un po’ su di morale……. ovvio no? ^^ IL CIOCCOLATO^^ Ne comprò una grossa tavoletta e subito ne strappò un morso. Ed ecco che la famigliare sensazione di calore gli scaldò il cuore. Portandogli un po’ di sollievo: ora sì che era pronto per tornare in mezzo agli altri. _____________ Scese le scale ed aprì la porta della camera di Tonks. Tutti lo fissavano con quegli odiosi sguardi compassionevoli… era impossibile non arrossire. “Ho preso del cioccolato ne volete un pezzo?” chiese ai presenti esibendo la grossa tavoletta di cioccolato. “Come no!” esclamarono all’unisono Arthur e Bill. “Molly? Oh andiamo non l’ho avvelenato!” disse tornando per un po’ il solito Lupin sorridente. Dopo diverse proteste Molly accetto di mangiarne un quadratino. “E tu Tonks? Puoi mangiarlo?” chiese nuovamente Remus “Certo che può” una Guaritrice bassina e magra con una lunga treccia bionda entrò in quel momento e aggiunse: “Non le farà certo male, come dico sempre io un po’ di cioccolato non guasta mai “. “Pensa un po’. Remus, credevo fossi l’unico con questa “mania” del cioccolato” disse divertita Tonks che scoppiò in una fragorosa risata. Anche gli altri risero di gusto e per qualche istante parvero dimenticarsi di tutte le preoccupazioni, gustando ciascuno il proprio pezzo di cioccolata. Ma la Guaritrice li riportò tutti alla realtà: “Uno di voi dovrebbe rimanere qui per la notte” annunciò. “Io e Arthur dobbiamo tornare alla Tana” disse Molly, poi guardò Bill che inizialmente non capì, poi dopo uno sguardo assassino della madre disse: “Io vado con i miei…ehm… tra un po’ i miei fratelli torneranno… ci … ci sono molte cose da fare” terminò la frase con un sospiro poi guardò preoccupato la madre, che rispose con un largo sorriso. “Andando per esclusione rimane solo lei signor… ?” chiese la bionda Guaritrice. “Lupin Remus. Cioè Lupin di cognome e Remus di nome” rispose imbarazzato. Si fermò a riflettere…cosa diavolo stava succedendo non poteva essere un caso, perché proprio lui doveva rimanere. Un idea gli balenò alla mente… era talmente chiaro! Si erano messi d’accordo! Probabilmente la mattina stessa, perché Tonks sembrava incredula quanto lui. ______________ Nel giro di pochi minuti furono soli, era la resa dei conti, impossibile evitare di parlare del giorno prima, incredibilmente Remus era con le spalle al muro. “Solo Molly può aver architettato un piano simile” osservò Remus “Che dici? Quale piano?” chiese spaesata Tonks “Da quando ieri sera è arrivata a Grimmauld Place…” spiegò Remus “…non fa altro che cercare un modo per farmi parlare di…” “di Sirius vero?” gli venne in aiuto la giovane strega. “Già…” ammise mestamente. Il nome dell’amico lo fece sussultare (circa come gli altri maghi quando sentono il nome di Voldemort) ma rispose ugualmente. Non pianse, sentiva una strana forza che lo costringeva a voler parlare di tutto ciò che lo tormentava. Un lungo e imbarazzante silenzio calò, Tonks lo interruppe, anche perché ormai stava arrossendo: “Deve essere dura per te, ti capisco se non hai voglia di parlare ma abbiamo davanti tutto il giorno quindi…” disse dolcemente sperando di non ferire i sentimenti dell’amico. “No. Cioè è veramente dura ma ho voglia di parlare…” “Bene allora ti dispiace spiegarmi cosa è successo? Sai io non ero molto cosciente e mi hanno solo detto che Sirius è caduto dietro il velo…” Remus trasse un lungo respiro e rispose: “D’accordo… quando tu sei caduta a terra S-Sirius ti ha sostituita nel duello con Bellatrix…Per un po’ si sono eguagliati… è addirittura arrivato Silente, ma loro hanno continuato a duellare… S-Sirius ha schivato uno Schiantesimo e mentre stava prendendo in giro la cugina, lei lo ha colpito in pieno petto con un altro Schiantesimo facendolo cadere all’indietro e così lui è… è caduto attraverso l’Arco” si portò una mano sul volto per non mostrare a Tonks le lacrime. “Grazie” disse Tonks. Anche lei ora piangeva, sconvolta da quel seppur scarno racconto. Nonostante tutto lo esortò a proseguire: “E tu… cosa hai fatto?” “ Nemmeno io mi sono reso conto di quello che stavo facendo…” rispose Remus “Mi sono avvicinato a Harry e l’ho abbracciato… Ho cercato di essere forte almeno per lui… dovevo dimostrarmi forte… per infondergli coraggio…” Tonks lo ascoltava rapita ignorando le lacrime che le scendevano incessantemente sulle guance rosee. “E’ stato il momento peggiore, credo” proseguì Remus asciugandosi frettolosamente gli occhi “…lo stringevo più forte che potevo… inconsciamente forse lo facevo anche per dare coraggio a me stesso…” fece un altro profondo respiro prima di continuare “… continuava a chiamare SIRIUS… Mi supplicava di lasciarlo andare… mi chiedeva di andare ad aiutare Sirius… e continuava a chiamarlo come se non capisse che… che Sirius se n’era andato… ho dovuto voltare le spalle all’arco per non scoppiare a piangere…… poi all’improvviso Harry si è bloccato smettendo di divincolarsi… capii che si era reso conto di ciò che era successo a Sirius… ma non riuscivo a lasciarlo andare… mi rendevo conto che le mia voce suonava tutt’altro che rassicurante ma provai a parlare d’altro… gli chiesi dove fossero gli altri ragazzi… ma Harry non mi ascoltava… o forse era talmente sconvolto che non mi sentiva neanche… stavo per farmi portare dagli altri quando Harry si è liberato e si è gettato all’inseguimento di Bellatrix… Dovevo fermarlo ma no l’ho fatto… ero troppo debole per corrergli dietro ed ero troppo sconvolto per aiutare Silente… trovai solo la forza per di aiutare gli altri ragazzi… il resto lo sai “. Aveva detto tutto il più velocemente possibile ed ora una parte del peso che si sentiva addosso si era come dissolta. Dopo un lungo silenzio Tonks disse: “Forse è proprio perché subito non ti sei potuto fermare a riflettere, che ora stai così male” “Forse…E’ accaduto così in fretta che…” improvvisamente e senza nessuno motivo apparente, la sua espressione divenne da triste ad arrabbiata “Spiegami perché io sono vivo” urlò “C-c-cosa stai dicendo?” gli chiese Tonks spiazzata da quell’atteggiamento “Perché James e Sirius e non io?” chiese con voce sempre più alta “Remus non dire stupidag…” tentò di dire Tonks “Cosa ho più di loro eh? Perché? Forse io ho più motivi per essere vivo?” Remus la ignorò, in realtà non stava discutendo con Tonks ma con se stesso. “Sei sconvolto. Calmati e rifletti per un attimo” lo supplicò lei prendendogli un braccio “E’ ovvio che io sia sconvolto non ti pare? James e Sirius sono morti! Chi mi è rimasto? Eh? Senza offesa Ninfadora” “Tonks!” obbiettò lei lasciandogli improvvisamente il braccio “COSA?!” chiese Remus irritato “Tonks! Ti odio quando mi chiami “NINFADORA” sai?” “COSA VUOI CHE ME NE IMPORTI DEL TUO NOME!” Tonks non lo conosceva da molto, ma non aveva mai visto Remus arrabbiato sul serio e infatti la rabbia dell’ex insegnate di Difesa Contro le Arti Oscure si stava come sgonfiando. “Scusami t-ti prego… mi sento un’idiota tu non mi hai fatto nulla di male…” si scusò mortalmente imbarazzato “Figurati” rispose Tonks “Vai avanti voglio sentire la fine del tuo discorso” “Oh… ehm… non è nulla di vitale importanza è solo una scenata che voglio fare dalla morte di James… pensa un po’…” “Devi covare molta rabbia repressa se ti porti dietro questi pensieri da quindici anni” osservò Tonks. “Il problema è che non capisco perché, secondo quale criterio, io merito di stare al mondo più di James e Sirius” “Scherzi?” chiese Tonks spiazzata “NO, non sono mai stato così serio...” rispose Remus “…James aveva una famiglia: una moglie che lo amava e un figlio da crescere ed è stato il primo a morire e tu non immagini quanto abbia desiderato, pregato per poter tornare indietro e sostituirmi a James, per morire al suo posto. Ma anche tu sai come sono andate le cose no? Harry, cresciuto, aveva finalmente ritrovato il suo padrino, Sirius appunto. Ora è morto anche lui e quindi io, come 15 anni fa, mi chiedo perché non io? Sirius doveva prendersi cura di Harry… Dimmi se questo non è un motivo valido per restare in vita!” spiegò Remus torturando l’orlo della manica. “Non puoi tornare indietro nel tempo” disse saggiamente Tonks “Se solo Sirius fosse caduto un po’ più in là, se avessi sfidato io Bellatrix…” la ignorò Remus “Cosa sarebbe successo?!” chiese in tono di sfida la giovane Auror “Harry avrebbe ancora un padrino!” rispose Remus guardandola come se fosse matta “Oh certo!” disse Tonks fissando gli occhi sul soffitto “…e se Harry avesse seguito i consigli di Piton ed avesse chiuso la mente prima di dormire e se…” “NON È COLPA DI HARRY! LUI NON HA NESSUNA COLPA!” la interruppe Remus furioso. “SE IO RAGIONASSI COME FAI TU, NE AVREBBE CERTAMENTE PIÙ DI TE! “ ribatté Tonks. “NON È COLPA DI HARRY SE VOLDEMORT…” Tonks rabbrividì “ANDIAMO TONKS! ORMAI È TORNATO COSA CAMBIA SE PRONUNCI O MENO IL SUO NOME?! E COMUNQUE NON È COLPA DI HARRY SE VOLD… EHM… TU-SAI-CHI HA UCCISO I SUOI GENITORI!” urlò Remus “NON LO METTO IN DUBBIO” disse calma Tonks “IL FATTO È CHE NON È NEANCHE COLPA TUA!” “Forse se non avessi… “ tentò Remus “DACCI UN TAGLIO! “se avessi fatto questo”, “ se fossi morto io “ CHE DISCORSI SONO! TU SEI QUI! I TUOI AMICI NO! NON PUOI FARCI NIENTE E SE CONTINUERAI A TORMENTARTI CON QUESTE STUPIDAGGINI NON MIGLIORERAI LA SITUAZIONE!” lo rimproverò Tonks “Tu non capisci e non capirai mai” rispose Remus tristemente “Lo so che non posso capire il tuo dolore. Però…” disse Tonks addolorata, lasciando Remus con il fiato sospeso “Però cosa? “ “Poco fa hai detto che Sirius e James meritavano di vivere per Harry no?” “Certo e lo ripeterò sempre” “Bene. C’è una cosa che tu e Sirius avete in comune…” disse Tonks radiosa “Cosa sarebbe? Per l’amor di Dio finisci la frase” la supplicò il povero Remus che ormai grondava di sudore freddo “Provate un grandissimo affetto per Harry, dunque, volevi un motivo per rimanere in vita ECCOLO” affermò trionfante “Ma è diverso” disse Remus smontando tutte le speranze della giovane “Perché?” chiese sinceramente Tonks che non capiva il motivo di quell’affermazione “Sirius era il suo padrino. Io sono solo l’amico sfigato di suo padre e del suo padrino” spiegò Remus malinconico squadrando il pavimento. “E allora?” chiese stupita Tonks. “Allora non ho nessuna responsabilità verso di lui, non gli servo a niente, non sono nemmeno il suo tutore legale” “Potresti diventarlo” lo incoraggiò Tonks “Oh certo! Tonks sei la mia salvatrice!” disse in tono ironico Remus “Forse non l’hai notato ma…SONO UN LUPO MANNARO!” “Continuo a non capire… potresti essere anche il Conte Dracula, ma per me sei del tutto normale!” disse Tonks Normalmente Remus sarebbe arrossito, ma ora era diverso: un po’ del Remus tranquillo e pacato se ne era andata insieme a Sirius, quindi rispose “Sono un disoccupato, non ho un soldo, nemmeno per comprarmi da mangiare, vivo a casa di chi mi fa la carità, cosa potrei dargli eh? Un bel NIENTE! Ecco cosa!” “Trovati un lavoro” disse Tonks con semplicità “ “Trovati un lavoro” credi che non ci abbia provato? Ho tentato da tutte le parti ma appena scoprono che sono un lupo mannaro impallidiscono e mi dicono “ mi dispiace ma non è una persona con le sue referenze che cerchiamo”“ “Oh… N-non lo sapevo” “Ah no? E cosa pensavi, che io andassi in giro con questi stracci perché mi piaceva?” “Pensavo non ti importasse dell’apparenza, comunque…” “Ti dispiace se mi appoggio al letto? Sono stanchissimo non ho chiuso occhio” cambiò argomento Remus “C-certo f-fai pure” rispose sorpresa Tonks. Remus avvicinò la sedia su cui sedeva al letto, e appoggiò la testa al materasso che gli sembrava la cosa più soffice del mondo. Si addormentò immediatamente, la stanchezza lo opprimeva. Tonks, intanto, lo guardava divertita: non aveva mai visto una persona come lui. Pensava che ormai fosse abituato alla sua sfortunata vita invece non l’aveva mai accettata, inoltre non si era mai preoccupato di confidarsi con qualcuno e ora lei si ritrovava a interpretare la parte di un improbabile padre confessore. ___________ La porta si aprì piano, Severus Piton entrò con la sua solita aria di superiorità, indossava abiti babbani (ovviamente neri) che gli donavano un aspetto molto minaccioso. Appena vide quella scena scoppiò in una fragorosa risata: era immensamente divertente per lui vedere Lupin in quello stato, così debole e indifeso. “Ssst! Ti dispiace abbassare la voce non vedi che dorme?” lo rimproverò Tonks “Ah ah ah ah! Peccato perché devo svegliarlo e fargli bere questa” disse felice Piton agitando una piccola ampolla contenente una strana pozione. Si avvicinò a Remus e prendendolo per una spalla lo sollevò in posizione eretta, lo fece con tanta foga che Remus si svegliò di scatto terrorizzato. Poi stropicciandosi gli occhi disse “Oh! Salve Severus mi hai portato la mia adorata pozione?” nel pronunciare queste ultime parole fece un smorfia disgustata rivolgendosi a Tonks. “Non fare storie Lupin, bevila! Silente mi ha mandato qui personalmente!” ribatté Piton irritato “Dato che ti sei disturbato così tanto non posso che accettare” “Pensavo non avessi più voglia di fare lo spiritoso… dopo quello che è successo al tuo caro amico Black” lo istigò Piton “Evidentemente ti sbagliavi. Avanti, dammi quella benedetta schifezza” rispose Lupin con calma eccessiva. Piton lo guardava sbalordito notandolo Remus aggiunse: “Non ho intenzione di litigare con te Severus. Ed è inutile continuare ad istigarmi. Ora che non c’è più Sirius con chi potrai attaccar briga? Bhè con me no di sicuro” “Non fare il “superiore” Lupin, tu non sei meglio di Potter o di Black altrimenti li avresti fermati quando eravamo giovani” gli rispose Piton arrabbiato “Me ne vergogno profondamente. Ed ora se mi vuoi scusare…” e bevve la pozione con la solita espressione disgustata. Piton uscì, evidentemente con Lupin la tattica di infastidirlo non funzionava. “Sei stato grande! Cosa ti ha trattenuto dal dargli un pugno sul naso “ esclamò Tonks euforica appena la porta si richiuse. Remus non la ascoltò disse solo: “Ma quella non er…” e crollò a terra. La porta si riaprì e Piton rientrò, sollevò Remus con un incantesimo e lo appoggiò sul letto di fianco a quello di Tonks, che lo guardava terrorizzata. “Cos’hai da guardare? Non l’ho avvelenato, quella che ha bevuto era una pozione che gli assicurerà un sonno profondo e senza sogni!” “Perché? Da quando ti interessa Remus?” chiese Tonks sospettosa “Silente” rispose Piton a denti stretti Tonks capì al volo, era certa che Piton non fosse lì di sua spontanea volontà. L’uomo estrasse un'altra ampolla che conteneva la vera pozione Anti-Lupo e la fece ingoiare a Remus immerso in un sonno profondo. Poi si sedette sulla sedia che prima occupava Remus e si fermò a fissare Tonks. “Cosa… perché… perché proprio tu sei venuto a farmi da “guardia”?” balbettò Tonks “Silente” ripeté Piton “Credi di riuscire a dire altre parole oltre a ‘Silente’?” chiese sarcastica Tonks “No” rispose Piton sempre fissandola “Wow ora ti esprimi anche con parole monosillabiche” “Piantala! Non ho voglia di parlare con te” e si voltò forse per nascondere un sorrisetto che stava per sfuggirgli di mano “Ti dispiace se provo a dormire?” chiese Tonks, spaventata all’idea di passare l’intera giornata a non far niente in compagnia di Piton. Piton alzò le spalle e la breve conversazione si interruppe. _____________ “Dove sono?” Remus si ritrovò in una stanza buia, completamente solo. “Dove dovresti essere Lunastorta…” gli rispose una voce famigliare “J-James?” balbettò Remus guardandosi attorno freneticamente “Perché sei così spaventato non ti ricordi di noi? Eppure siamo stati amici per tanto tempo?” gli disse sarcastica una seconda voce “S-Sirius? Dove sono v-voi siete, siete morti” balbettò Remus, sconcertato e terrorizzato “Già Lunastorta, hai proprio ragione, ma noi non dovremmo essere morti… vero Felpato?” disse quello che pareva proprio essere James “Sì esatto Ramoso. Il caro Lunastorta dovrebbe essere al nostro posto” commentò Sirius con voce pungente “Cosa state dicendo? Voi non potete essere James e Sirius loro non direbbero mai una cosa del genere!” ribatté Remus parlando verso il nulla “Forse non l’avremmo detto prima di morire…” James e Sirius estrassero le bacchette uscendo dalla zona d’ombra. Remus cercò disperatamente la sua ma non la trovò. I suoi vecchi amici… cosa stavano facendo… non potevano volerlo morto… “Crucio!” urlarono insieme Ramoso e Felpato. Un dolore lancinante colpì Remus che cadde al suolo indifeso. “Sì continuate pure è giusto che io soffra non merito amici come voi, se poi non so neanche proteggerli!” strillò Remus convinto che quella fosse la giusta punizione “Crucio!” urlarono ancora. Remus si contorse dal dolore sul freddo pavimento “Bene, bene inizi a soffrire sul serio…finalmente Ava…” ____________ “Svegliati Lupin! Accidenti! Svegliati!” Piton lo stava schiaffeggiando (e ci provava gusto). “NO! Aspettate non andatevene. JAMES! SIRIUS!” urlò Remus dimenandosi “Lupin! Torna in te stavi solo sognando!” gli urlò Piton scrollandolo e chiedendosi perché la pozione non aveva sortito l’effetto sperato “S-Severus tu… dove sono?” chiese Remus guardando Piton con gli occhi lucidi “Dove sono chi?” domandò preoccupata Tonks “Come chi?! James e Sirius erano davanti a me e, e…” rispose Remus che immediatamente si mise le mani nei capelli e disse sconsolato: “Stavo sognando vero?” “Certo che stavi sognando idiota! In teoria non avresti dovuto farlo… Pensavo ti fosse successo qualcosa di grave!” gli urlò Piton, apparentemente dispiaciuto del fatto che non gli fosse successo davvero qualcosa di grave. Remus stava per ribattere ma cadde di nuovo in un sonno profondo (evidentemente la pozione era molto potente). “Me perché diavolo non funziona quella pozione?!” esclamò Tonks irata “La pozione è perfetta! Evidentemente è Lupin che ha qualcosa che non va! E poi sai quanto me ne frega di Lupin! Dormi e taci!” urlò Piton sedendosi di nuovo sulla sedia accanto al letto “Ah sì, allora sai cosa faccio mi metto zitta e dormo!” _________________ Ma i tormenti per Remus non erano finiti... Di nuovo la voce di James disse “Non temere Lunastorta non ti faremo male…” “Avanti vieni qui… non avrai per caso paura di noi…” disse Sirius con macabro sarcasmo “Non ho paura di voi! Ma non mi avvicinerò più di così! Voi non siete James e Sirius, siete solo frutto della mia mente!” urlò Remus contro i due amici “No Lunastorta ti sbagli…” disse James ridacchiando “BASTA!!!!” urlò Remus portandosi le mani alla testa tentando di scacciare quell’immagine Ma nuovamente la voce di Sirius urlò: “Crucio!”. Questa volta il dolore fu più intenso, lancinante. “Crucio!” urlò a sua volta James in preda a una risata folle. Ancora altro dolore, sempre più forte sempre più forte… “Come ti senti Lunastorta?” chiese James mentre Sirius sottolineava le sue parole con una risata simile ad un latrato. Qualcosa comparì nella mano di Remus, la sua bacchetta! Finalmente poteva difendersi! “Avada Kedavra!” ripeté l’incantesimo due volte e colpì i suoi amici accecato dal dolore e dalla rabbia. “Come hai potuto Remus! James e Sirius!” piagnucolò la voce di Codaliscia alle sue spalle “Non volevo ucciderli, non volevo NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO” urlò Remus cadendo in ginocchio. Ma James e Sirius erano ancora lì. Erano tornati quindicenni e lo guardavano con aria di sfida; il giovane Piton era con loro. “Mocciosus! Che bello vederti avevo giusto voglia di tormentarti un po’” esclamò Sirius sfregandosi le mani “Io non sono Mocciosus! Mocciosus è lui” si difese Remus indicando Piton “Non dire scemate Mocciosus, lui è Severus e tu sei Mocciosus” ribatté James. Non era possibile, sapeva perfettamente che Piton era Mocciosus, lui invece era Lunastorta, ma allora perché veniva trattato così dai suoi amici? ______________ Piton era in piedi al fianco del letto. “Cosa stai facendo? “ gli chiese Tonks sospettosa. Non ebbe risposta. “Terra chiama Piton, terra chiama Piton, rispondi Piton” scherzò Tonks “Taci! Sto leggendo la sua mente, vedo ciò che sta sognando…” rispose lui irritato “Ahn... E che cosa sta sognando?” chiese Tonks “E meglio se non lo sai” rispose Piton “Uffa! Come sei misterioso” borbottò Tonks “Hai detto qualcosa?” chiese Piton voltandosi di scatto “Chi iiiiiiiiiiiiiiiooooooooooo?!!! °o° io sto dormendo” rispose Tonks rigirandosi nel suo letto ……………………………………………………………………… “Eh va bene… si sta rivedendo quando eravamo quindicenni, ma è come se lui vestisse i miei panni e io i suoi “ rispose Piton assaporando la vendetta “Probabilmente è perché si sente in colpa” ipotizzò Tonks “Forse e prima sognava di essere accusato della morte di Potter e Black. Ora lasciami in pace devo concentrarmi!” e ritornò nella mente di Remus. ______________ Remus stava per subire le torture che James e Sirius facevano a Piton quando… Un vortice lo risucchiò e si trovò nell’Aula di Difesa Contro le Arti Oscure, aveva davanti a sé Harry che lo guardava con sommo disprezzo, era l’ultimo giorno di Remus come insegnante (quando il ragazzo era andato a chiedergli di rimanere). “LEI È UN MALEDETTO CODARDO!” gli urlò Harry “A cosa ti riferisci?” gli domandò preoccupato Remus “Lei… lei… LEI IERI NOTTE HA FATTO SCAPPARE CODALISCIA! E SOPRATTUTTO NON HA SALVATO I MIEI GENITORI!” “I-io non ho fatto apposta, non mi ricordavo della luna piena e, e non potevo fare niente per i tuoi” cercò di scusarsi Remus “PENSO SIA DIFFICILE SCORDARSI DELLA LUNA PIENA PER UNO SPORCO LUPO MANNARO, E NON HA FATTO NIENTE PER I MIEI PERCHÉ ERA TROPPO OCCUPATO A SALVARE LA SUA PELLE!” urlò il ragazzo furibondo “Harry…” mugolò Remus sentendosi un verme. Una figura nera interruppe l’incubo. Remus, ora era in una stanza spoglia, con i muri in pietra e c’era solo un grande specchio appeso alla parete, si avvicinò. Nello specchio apparirono due persone, che Remus riconobbe immediatamente. Si voltò per guardarli in faccia, me la stanza era vuota. “Remus non puoi vederci” spiegò l’immagine di James dallo specchio, con una voce gentile, l’esatto opposto di quella che usava prima “Vi chiedo scusa. Se volete vendicarvi, fate pure” disse Remus triste “Noi non dobbiamo vendicarci di niente!” lo rimproverò Sirius “Ma, ma prima…” balbettò Remus “Prima, stavi sognando ciò che ti tormenta. Tu pensi che io e Sirius ti odiamo perché tu sei vivo!” disse James quasi non credendo alle sue stesse parole. “Non è così Remus, siamo sempre stati tuoi amici ed ora che non siamo più in vita…” proseguì Sirius “Ti dobbiamo chiedere, un grosso favore: devi prenderti cura della persona a cui teniamo di più” concluse James “Harry?” chiese Remus con un debole sorriso che indicava il suo mutato stato d’animo “Esatto, non c’è persona migliore di te per questo” disse Sirius dandogli una pacca sulla spalla, ma lo attraversò da parte a parte. I tre di nuovo insieme, anche se per poco, scoppiarono a ridere. ___________________ Era passato un’intera giornata, ed ora era mattina, Tonks aveva lunghi capelli celesti raccolti in una coda di cavallo e osservava con grande attenzione i due maghi immobili davanti a lei. Piton era rimasto in piedi (nel vero senso della parola) per tutto il giorno e per tutta la notte e scrutava la mente confusa di Remus. Quest’ultimo giaceva sul letto in un bagno di sudore e non accennava a svegliarsi. Poi verso le 8 di mattina Piton si voltò verso Tonks che, spaventata per l’improvviso movimento, stava per cadere dal letto. “Devo riferire ciò che ho visto al Preside, tu non dire niente a Lupin! CHIARO?” “Che cosa non deve dirmi?” chiese pacato Remus mettendosi seduto sul letto “Ho appena detto che non lo devi sapere caro Lupin” ribatté Piton con un ghigno “Forse non devo sapere che hai letto nella mia mente tutti i sogni che stavo facendo?” chiese Remus con sarcasmo Piton aprì la porta per uscire e disse : “Chissà…” La porta si richiuse e Tonks come se fosse una bambina fece la lingua al Professore di Pozioni. “Ah ah ah ah!” ridacchiò Remus “Sei troppo forte Ninf- ehm Tonks!” “Grazie… e ora dove stai andando?” chiese Tonks vedendolo alzarsi e correre verso la porta. “SEVERUS ASPETTA UN ATTIMO” Remus urlò appena fu in corridoio. “Che diavolo vuoi ancora?!” domandò irritato Piton “Dì a Silente che ho bisogno di parlare con lui, appena ha un po’ di tempo ovviamente” rispose con gentilezza “Mh” Piton fece un cenno di assenso e fece per andarsene. “Sei intervenuto nel sogno, non è così?” chiese Remus ben sapendo che non avrebbe ottenuto risposta. Piton proseguì senza voltarsi. _____________ “Cosa dovevi dirgli?” chiese Tonks appena fu rientrato “Devo parlare con Silente” rispose Remus accomodandosi sulla sedia vuota “Non vorrai mica fargli un scenata?!” “Mpfh… no, al contrario, voglio ringraziarlo. Nei sogni ho dovuto affrontare tutti i pensieri che mi assillavano, comprendendo finalmente che James e Sirius sono sempre stati i miei più cari amici, e che sicuramente non avrebbero mai voluto, che io mi ponessi domande del tipo “perché sono ancora vivo?” o che anche solo pensassi che loro meritavano la vita più di me…” “Accidenti! Che pensieri profondi, quando ieri ti dicevo le stesse identiche cose mi volevi mangiare viva :-P” esclamò Tonks “Erano due persone stupende sai… James e Sirius voglio dire..” la felicità brillava negli occhi di Remus “I migliori amici che una persona potesse desiderare, erano disposti a tutto per un amico. Certo, da ragazzi erano dei veri idioti (per non dire di peggio), sempre attenti a mettersi in mostra, ma quando bisognava essere seri erano degli eroi”. Tonks e Remus si guardarono e sorrisero. La porta si aprì di nuovo e Silente fece il suo ingresso. “E’ già qui????? °o° “ esclamò stupefatto Remus. “Sì mi sono precipitato appena Severus mi ha detto che volevi parlarmi” gli rispose sorridente Silente che strizzò l’occhio a Tonks da dietro gli occhiali a mezzaluna. “I-io volevo ringraziarla, per aver mandato Molly e per aver tentato in tutti i modi di tirarmi su di morale Grazie” ( NdA non so se Remus dà o meno “del tu” a Silente, nel dubbio, siccome Remus è molto educato, ho optato per il “lei”) “Figurati!” rispose Silente “E volevo chiederle anche… Come sta Harry?” chiese Remus “Mi aspettavo questa domanda…” disse il Preside “…gli ho spiegato diverse cose, a cominciare dal perché lui deve stare a casa dei Dursley “ “Non mi ha risposto, Silente” osservò Remus “Non sta affatto bene. Pensa a come stai tu poi aggiungici il fatto che lui è Harry Potter” gli rispose Silente triste. “Già… Capisco” Rimasero in silenzio per un bel pezzo poi Tonks disse: “Poveretto, oltretutto dovrà stare per tutta l’estate a casa degli zii che lo odiano con tutto il cuore” “Ehi! Mi è appena venuta un‘idea!” esclamò come illuminato Remus “Illustracela “ lo esortò Silente “Potremmo, diciamo così, avvertire gli zii di Harry… Dir loro per esempio, in tono molto gentile, di trattare benissimo Harry altrimenti…” e finse di estrarre la bacchetta. “Grande idea! Remus! Sei un ottimo stratega!” si complimentò il Preside entusiasta “Secondo me, Malocchio avrebbe molta influenza su di loro” propose Tonks più sorridente che mai “Giusto! Gli darete questo avvertimento alla stazione King’s Cross, prima che il ragazzo torni a casa. Andrete voi due, Arthur e Molly e ovviamente Malocchio” stabilì Silente compiaciuto Silente si avvicinò allegro alla porta e li salutò cordialmente poi aggiunse: “Avviserò io gli altri” Poco dopo la Guaritrice bassina e bionda, fece uscire Remus e visitò Tonks, poi richiamandolo all’interno della camera, comunicò a entrambi che Tonks sarebbe potuta uscire di lì a breve. I due “brindarono” con il solito cioccolato che Remus aveva con sé e rincominciarono a parlare di cose serie. “Allora va un po’ meglio?” chiese Tonks “Insomma, non troppo. Ma almeno ora so che Ramoso e Felpato vorrebbero che io mi prendessi cura di Harry ed è ciò che farò, e forse proprio questo mi aiuterà ad ANDARE AVANTI” FINE
  
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