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Autore: Spregias    12/12/2013    2 recensioni
Hogwarts, quarto anno per Lily Potter, coraggiosa Grifondoro, capelli biondi (ovviamente tinti), spirito ribelle e un'insana passione per il Quidditch.
Dall'altra parte abbiamo Scorpius Malfoy, Cercatore di Serpeverde, astio verso Lily e un'insana passione nel romperle le palle e sbucare da ogni dove.
Ma non è solo Lily a vivere la sua prima storia d'amore. Attorno a lei la sua famiglia sperimenta il dolore dell'amore.
James e Dominique fanno i conti con l'attrazione che provano l'un l'altro mentre Rose sperimenta l'attrazione verso una persona che non si sarebbe mai aspettata...
*
Storia semplice, romantica e forse classica storia di amore-odio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 2- Family
 
 
Era metà ottobre e l’inverno ad Hogwarts cominciava a farsi sentire più degli altri anni.
Lily quella mattina si era alzata tranquillamente, e, nonostante fosse sabato, aveva sentito il bisogno di uscire a fare una corsa.
Si sentiva sola come non mai, eppure non riusciva a capire perché: aveva due fratelli meravigliosi, che amava e che la adoravano, aveva una quantità enorme di cugini, certo, non con tutti aveva un gran rapporto, ma Rose e Hugo c’erano sempre per lei.
Per non parlare degli amici: Alice era la sua migliore amica e non poteva chiedere di più, aveva la squadra di Quidditch e adesso aveva anche Eric.
Ma allora cosa le mancava?
 
“Potter, cosa ci fai qui?”
Malfoy era ovviamente una cosa che non le mancava. Lily si girò furibonda, indossava dei pantacollant e sopra la felpa da Quidditch con i colori di Grifondoro.
I capelli biondi erano scompigliati dal vento e per un momento Malfoy l’ammirò. Ma si riscosse subito, e la guardò perfido.
Lily non rispose, ma cominciò a correre verso il lago, mentre il vento gelido le penetrava addosso.
Voleva starsene in santa pace e quella palla al piede di Malfoy le girava sempre tra i piedi.
 
“Attenta, Potter, ti ricordo che sono un prefetto e per questo devi portare rispetto!” disse ridendo, rammentando la scena di qualche giorno prima, dopo la quale Lily non l’aveva guardato per giorni.
Scosse la testa ridendo e Lily si girò arrabbiata per fargli un gestaccio, ma nella foga del momento, inciampò in una buca e cadde ruzzolando fino alla sponda del lago.
Aveva sbattuto le ginocchia per terra e si era sbucciata le mani, inoltre le faceva malissimo la caviglia.
Umiliata e dolorante, Lily rimase distesa, mezzo corpo a gelare nell’acqua, maledendo il giorno in cui aveva conosciuto Malfoy.
Chiuse gli occhi.
 
Due braccia calde la tirarono su per le spalle, non certo con molta delicatezza e la posarono sul prato.
“Potter?” chiese Malfoy, cauto, aspettandosi una fattura da un momento all’altro. Lily non rispose, ma alzò la testa verso il cielo, tirando su con il naso. Stava per scoppiare a piangere.
Malfoy non si perse d’animo, e osservò i suoi capelli bagnati e i vestiti sporchi e fangosi e ritentò.
“Potter” chiese piano ma lei scosse la testa, rifiutandosi di aprire gli occhi e parlare.
 
Con uno scatto, il ragazzo la prese in braccio, portandola verso il castello. Sicuramente non voleva che morisse di freddo, sicuramente l’avrebbero colpevolizzato e data la tremenda cotta di Eric, non voleva fare questo torto all’amico.
A metà strada, Lily parve decidersi a parlare. Aprì gli occhi rossi e urlò.
“Malfoy, mettimi giù!”
Iniziò a dimenarsi, in preda a una pazzia folle, e cercò anche di morderlo, ma era esile e piccola e quindi non fu difficile per il Serpeverde divertito tenerla tra le braccia.
Quasi quasi la trovava carina: certamente era divertente, nel suo modo di fare.
 
“Non portarmi nella sala grande, stupido serpeverde! Voglio assolutamente andare da Madama Chips..o è tutta colpa tua, rischiavo di uccidermi..non pensare che debba ringraziarti, è assolutamente ovvio che..” iniziò a blaterare Lily, mentre varcavano le soglie del castello.
Scorpius si bloccò, depositandola a terra, tremante e dolorante.
Lily lo guardò stupefatta, per una volta l’aveva lasciata a bocca aperta. Dopo qualche secondo, tuttavia, ritrovò l’uso della parola.
“Tu..che..Malfoy non puoi lasciarmi qui..” disse confusa, massaggiandosi la caviglia dolorante.
Lui sorrise, angelico e fece per andarsene, ma lei gli puntò la bacchetta contro.
“Non costringermi a farti un incantesimo! Aiutami!” disse minacciosa, ma lui scoppiò a ridere, avvicinandosi a lei.
Le prese un polso, guardandola dall’alto del suo metro e ottantacinque. Lei sembrò farsi piccola, ma sostenne il suo sguardo.
“Pensi di potermi minacciare, Potter? Tu, piccola peste, frana in incantesimi, del quarto anno, pensi di affatturare me?” disse il ragazzo, portando la mano alla tasca della bacchetta, sotto il mantello.
Lei annuì, apparentemente sicura di sé. Scorpius sorrise e la lasciò andare con uno strattone, per poi voltarsi.
Levicorpus” disse Lily, ma Malfoy la evitò con prontezza, per poi puntarle la bacchetta contro.
Expelliarmus” rispose, e la bacchetta di Lily gli volò tra le mani. Lily sembrava sconvolta.
Si avvicinò minacciosa, poi gli prese la bacchetta dalle mani e se andò furiosa, maledicendolo in tutte le lingue che conosceva.
“Non sei l’unica Cercatrice qui”
 
*
 
 
Un profumo di violetta arrivò alle narici di Lily, prima che una chioma rossa e ribelle entrasse nel suo campo visivo.
Rose sembrava contentissima, entusiasta e intenzionata a parlare proprio con lei.
Lily spulciava il pranzo, arrabbiata ancora con Malfoy, certa che avrebbe ucciso Rose se non avesse cessato di sbavargli dietro.
 
“Lily, è successa una cosa bellissima, oggi!” disse felice, sorridendo a trentadue denti e sbattendo le mani.
“Non mi chiedi cosa?” chiese delusa, ma poi riprese subito “va bene, te lo dico..ehm avevi ragione, tratto male Scorpius perché ho una cotta per lui da sempre ..” arrossì ancora di più “ma va bene perché penso di piacergli anche io..”.
 
Lily contò fino a dieci, ritenendo improbabile che quell’essere viscido avesse dei sentimenti.
“Ah” disse cercando di sorridere “come mai?” chiese a Rose, spingendola a parlare così da non dover entrare nella discussione.
Rose iniziò a parlare, ma l’arrivo di James la fermò, arrossendo tacque, alzandosi velocemente e correndo da suo fratello Hugo al tavolo dei Corvonero.
 
“Lily, Madama Chips mi ha detto che ti eri slogata una caviglia” chiese suo fratello preoccupato, guardando la sorella.
“Tutto apposto, posso giocare a Quidditch lo stesso” disse burbera, volendo solo rimanere sola in quel momento.
James si accigliò.
“Volevo sapere se stavi bene” aggiunse, sincero e Lily finalmente sorrise.
“Sì, James, sto bene. Senti..hai scritto a mamma e papà?” chiese, cercando di cambiare argomento.
Suo padre era il suo eroe, cioè era l’eroe di tutti, ma lei lo adorava. Era coraggioso e sincero, leale e onesto e sentire le sue avventure le faceva venire i brividi.
Voleva anche lei vivere un’avventura del genere.
Ma sembrava che non dovesse fare altro che studiare, studiare, studiare e non imparare niente. Si faceva fregare e cogliere impreparata da quella piccola serpe!
“Sì, hanno detto che a Natale torniamo a casa, ci sarà anche Teddy..” disse James con uno strano tono, e rise appena vide Lily arrossire.
“Vedo che la cotta per Teddy non ti è passata, cara la mia sorellina” disse ridendo scompigliandole i capelli.
Lei si irrigidì e scostò bruscamente la mano. “Ma smettila” lo ammonì, poi scoppiò a ridere a sua volta.
 
“Riunione di famiglia a cui non sono stato invitato?”
Albus Potter apparve accanto a lei, sorridente e occhialuto come sempre. Aveva degli occhi bellissimi, gli stessi di suo padre.
“Sì” rispose James, sbuffando. Non andavano molto d’accordo, tuttavia Albus amava stare in solitudine, o con la sua storica fidanzata, la Cornovero Anne Thomas, figlia dei vecchi amici di famiglia.
Era una ragazza carina, tuttavia non molto amichevole, al quinto anno, che amava tenersi il fidanzato tutto per sé.
Lily non la sopportava, ma, d’altra parte, lei non sopportava quasi nessuno. Aveva un caratteraccio, ma non era sicura di voler cambiare.
“Lily, in giro si raccontano storie..” disse Albus abbozzando un sorrisino. La ragazza arrossì violentemente, presa da una rabbia tremenda. Se quello stupido di Malfoy avesse detto qualcosa, lo avrebbe ammazzato: era stata chiara.
“Cioè?” chiese scettica, mangiando un pezzo di torta.
“Malfoy dice..” iniziò Albus, che era del suo stesso anno e frequentava più o meno le stesse persone.
Lily sbattè un pugno sulla tavola.
“Malfoy mente!” urlò così forte che James sobbalzò. “Io..non ho fatto niente! Adesso mi sente quel bugiardo infame..” sbraitò la bionda, alzandosi ferocemente e uscendo furente dalla sala grande, seguita dagli sguardi di James e Albus, che la fissavano perplessi.
 
Lily era assolutamente fuori di sé dalla rabbia, era stata una giornata orribile e ovviamente la colpa era tutta di quello sciagurato.
Perché trovava sempre il modo per tormentarla? Lei non riusciva a capire perché se la prendesse tanto, eppure l’idea che Malfoy la umiliasse le pesava, perché voleva essere la prima, perché non sopportava di perdere e soprattutto non sopportava passare per la debole, quando in realtà era l’unica forte.
Con rabbia calciò un sasso, avvolgendosi nel mantello e nella sciarpa a colori rosso e oro.
 
“Ehi, Lily!”
Eric le stava venendo incontro, sorridente e bello come non mai, e soprattutto, quel sorriso era solo per lei, che ricambiò. Forse non era una giornata sprecata, dopotutto.
“Eric” disse, ma lui la sorprese, baciandole la guancia, e lei si sentì arrossire fino alla radice dei capelli.
Senza accorgersene, cominciarono a camminare verso la foresta proibita, fianco a fianco.
Il silenzio, stranamente non era imbarazzante.
“Mi chiedevo se eri ancora d’accordo a uscire con me” disse improvvisamente Eric, guardandola.
Lily sorrise.
“Certo, Eric. Ho detto sì” rispose, e lui si rilassò, camminando con maggiore energia.
 
“Ti ho vista a Quidditch l’altro giorno, sei maledettamente brava” disse Eric, impressionato suo malgrado “anche se ciò non mi rende felice, dato che io tifo Serpeverde”
Lily scoppiò a ridere.
“In effetti vi ho battuti un sacco di volte” rise lei, compiaciuta.
“Anche modesta”
 
Lily era contenta, perché era facile parlare con Eric e le aveva fatto tornare il buonumore scomparso.
Quel ragazzo, forse, poteva essere ciò che cercava e lo pensò anche più tardi, quando, ormai buio, Eric la riaccompagnò al dormitorio di Grifondoro e la salutò con un altro bacio, sempre sulla guancia, lasciandole il sorriso e una strana sensazione di benessere.
Forse era il suo momento.
 
 
Secondo capitolo, sempre di introduzione, anche se cominceremo a entrare nel vivo della storia.
Spero che vi piaccia, e non esitate a farmi sapere le vostre opinioni, sempre bene accette!
Grazie e a presto
  
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