Cioccolatini alla nocciola
Hermione era seduta sul “loro” divano nella Stanza
delle Necessità avevano appuntamento lì come sempre dopo che lui finiva un
allentamento. Le piaceva starsene lì seduta ad aspettarlo, avevano preso
l’abitudine di incontrarsi in segreto per chiacchierare e stare un po’ insieme
lontano da occhi indiscreti. Hermione non amava scambiarsi effusioni con Ron in
pubblico, e nemmeno Harry e Ginny sapevano a che punto era la loro storia:
gironzolare mano nella mano? Abbracciati? Scambiandosi brevi baci a fior di
labbra? Baciarsi con la passione dell’ora
o mai più? Oppure si erano spinti decisamente più in là? Nessuno dei due
era in grado di dare una risposta.
Davanti al mondo intero continuavano a comportarsi
come al solito: si punzecchiavano, litigavano, poi improvvisamente sparivano e
non li si vedeva né in Biblioteca né in Sala Comune, sembravano essersi
volatilizzati. Harry aveva una mezza idea di dove si rifugiassero, ma non aveva
la benché minima intenzione di controllare. Era un po’ geloso di Ron, non
perché gli piacesse Hermione, solo l’idea di baciarla gli faceva venire la
pelle d’oca, ma preferiva non trovarseli davanti se dovevano scambiarsi
effusioni, era più una sorta di fastidio, era la stessa sensazione che provava
Ron ogni volta che Harry gironzolava abbracciato a Ginny, ma questo lui non lo
poteva sapere.
Hermione preferiva evitare certi atteggiamenti anche
perché era appena riuscita a riappacificarsi con Lavanda e, ben ricordando
quanto aveva sofferto vedendo lei e Ron “appolipati”, preferiva evitarle un
simile spettacolo.
L’unica cosa positiva era che dopo i loro litigi Ron
e Hermione non riuscivano più a tenersi il muso a lungo e bastava che lui la
guardasse con gli occhioni azzurri ed un’espressione contrita e lei scoppiava a
ridere. Una persona che non li conoscesse veramente bene non si sarebbe accorta
del cambiamento, ma a Harry e Ginny non era sfuggito.
Ron entrò nella Stanza Va e Vieni senza fare rumore
e coprì gli occhi della ragazza con le mani.
- Dai, stavo finendo il capitolo!
- Preferisci veramente quel mattone a me? – Domandò
il ragazzo saltando sul divano e lasciandosi scivolare accanto a lei con
un’espressione fra il mortalmente ferito ed il profondamente deluso.
- Ma no, scemo!
Ron aveva ancora i capelli umidicci dopo la doccia e
Hermione gli passò una mano sulla nuca, non resisteva mai alla tentazione di
farlo quando erano soli, soprattutto se il ragazzo aveva ancora i capelli
bagnati.
Ron socchiuse gli occhi e Hermione pensò che in quel
momento assomigliava maledettamente a Grattastinchi, ci mancava solo che
cominciasse a fare le fusa.
Effettivamente qualcosa cominciò a gorgogliare.
- Devo dire che diventi ogni giorno più romantico… -
Disse la ragazza sorridendo.
- E’ che l’allenamento è stato duro e non avevo neanche
fatto merenda, sai che se non mangio a metà pomeriggio fatico ad arrivare
indenne fino a cena!
- Sta brutta abitudine! Un giorno o l’altro se
continui a mangiare in questo modo senza soluzione di continuità diventerai una
botte di Idromele e allora mi cercherò un tipo molto più smilzo e tu finirai ad
invecchiare nella cantina di madama Rosmerta.
- Per lo meno mi si aprirebbe tutto un universo di
possibilità… - aggiunse Il ragazzo con un sorrisetto malizioso.
- Ron, sei un idiota!
- Ma dai, facciamo pace? – E le fece gli occhioni.
Hermione scoppiò a ridere e gli mise in mano una
cosa.
Ron scartò l’oggetto che finì immantinente nelle sue
fameliche fauci, riuscì a malapena a sentire il sapore del cioccolato che si
mischiava con la nocciola, poi osservò il bigliettino dentro cui era avvolto.
Amami
perché, senza te, nulla posso, nulla sono
Paul
Verlaine.
Lo lesse attentamente, poi lo passò a Hermione, il
suo sguardo si era fatto serio.
- Leggilo, perché lì c’è scritto esattamente quello
che provo.
Hermione lesse e le venne quasi un attacco cardiaco,
poi gli occhi le si appannarono un po’.
- E’ vero?
- Sì. – Rispose lui con le guance ormai del colore
dei capelli.
- Per me è lo stesso. - Disse Hermione con le guance
color porpora.
Si guardarono negli occhi.
- Ti amo. – dissero contemporaneamente
Scoppiarono a ridere, poi Ron le prese il viso tra
le mani e le baciò le labbra, una, due infinite volte, le mani si spostarono ai
capelli, poi al collo, ed i baci seguivano le mani. Hermione intanto cominciò a
passargli le dita sulla schiena, in pochi secondi si ritrovarono a rotolare sul
divano. I baci sempre più focosi e le mani sempre più avide, ad un tratto però
si fermarono con il fiatone.
Un ruggito esplose da qualche parte.
Hermione arrossì e Ron scoppiò a ridere: - Devo dire
che ogni giorno che passa diventi sempre più romantica!
Lei lo guardò un po’ offesa, poi scoppiò a ridere e
rispose: - Si vede che è ora di scendere in Sala Grande, chissà cosa c’è per
cena…
Ron la guardò sorridendo, le sistemò un ricciolo
ribelle e poi le mise un braccio sulle spalle.
Uscirono dalla Stanza delle Necessità ancora
abbracciati, ma quando arrivarono alla fine del corridoio, stavano discutendo
dei compiti come al solito.
Solo Ginny notò che i libri che aveva in mano Ron
recavano scritto sulla copertina il nome Hermione
Granger.