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Autore: ichigo_sakura    14/12/2013    7 recensioni
Salve a tutti! Questa FF parla di, ovviamente, Raf e Sulfus! Già, questa storia racconta di come trascorreranno la nostra coppietta il secondo anno di scuola! Cosa succederà? riusciranno a continuare la loro storia in segreto... oppure il loro amore verrà messo alla prova da qualcosa... o da qualcuno? Ma sopratutto "come" trascorreranno l'anno? Beh, insomma: Nuovo anno, nuovi terreni, nuovi amori e nuova storia!! ^^
(è la mia prima FF su Angel's Friends quindi mi piacerebbe avere tanti pareri, ma siate clementi!! ^//^")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando fummo fuori dalla scuola, salii in macchina e, senza dire nulla, schiacciai il piede sull’acceleratore e partii.
Di tanto in tanto mandavo qualche occhiata a Raf, che però, non ricambiava… forse perché era tutta presa ad allacciarsi la cintura di sicurezza o a pregare che non facessimo un incidente. Mi misi a ridere.
-Che cosa c’è da ridere?- chiese lei aggrappandosi alla maniglia sopra il finestrino dopo una curva piuttosto pericolosa.
-Sei tu che mi fai ridere! A Zolfanello City gareggiavo spesso con le auto. Ho sempre vinto io, quindi non ti preoccupare!- la vidi mandarmi uno sguardo fulminante.
-Come puoi pretendere che non mi preoccupi? Stai andando a cento all’ora in una stradina di ci…- 
-Ti fidi di me?- le chiesi facendomi subito serio.
-Io…-
-Ti fidi?- non la guardavo in volto, ma sapevo che percepiva la mia presenza.
-Io ti amo. Quindi, sì. Mi fido- staccò la mano dalla maniglia e si rilassò chiudendo gli occhi. Io sorrisi e accelerai.

***


Quando riaprii gli occhi, la macchina si era fermata. Per tutto il tempo avevo creduto che stessimo andando a casa mia, ma quando uscii dalla automobile, riconobbi all’istante il posto.
Eravamo a pochi passi dalla spiaggia dove, l’anno precedente, io e Sulfus ci eravamo quasi baciati.
Mi prese per mano e cominciò a camminare. Diversamente da quello che avrei pensato, non mi condusse sulla spiaggia, ma in un appartamento dall’altra parte della strada. Entrati nell’atrio prese a baciarmi con passione, spingendomi dentro l’ascensore e schiacciando il pulsante del terzo piano. Dal momento nel quale le porte si chiusero a quando si riaprirono, non fece altro che baciarmi. 
Fu di una tale delicatezza che quasi non credetti che potesse essere lui.
Faceva scorrere leggere le dita tra i capelli per tutta la loro lunghezza, con l’altra mano mi accarezzava i fianchi dall’alto verso il basso spingendomi, piano, verso di lui e infine cingendomi la schiena.
Le sue spalle muscolose, riflesse sul vetro dell’ascensore, s’inarcavano ad ogni singolo, per quanto impercettibile, respiro e mi piaceva accarezzargliele, lentamente, quasi sfiorandole e salendo piano piano verso il volto passando per il collo.
Quando, poi, si aprirono mi prese sotto le ginocchia e mi sollevò con una tale facilità da sembrare una cosa abituale, come se mi prendesse in braccio a quel modo tutti i giorni. Ci fu un minuto di pausa, nella quale mi accoccolai tra l’incavo della spalla di Sulfus, che sembrava fatta a posta far giacere  la mia guancia. Chiusi gli occhi e mi lasciai semplicemente viziare dalle parole dolci della persona che amavo.
Aprii la porta con un semplice scatto: non era chiusa a chiave. Non volevo aprire gli occhi, stavo così bene, mi sentivo così amata che avevo paura che, aprendo gli occhi, sarebbe finito tutto e io mi sarei svegliata nella mia stanza. Da sola.
Comunque, non ce n’era bisogno, riuscivo a sentire perfettamente dove fossi: la stanza era impregnata del profumo di Sulfus. Dovevo essere nel suo appartamento.
Dopo che la porta si fu chiusa, fece qualche passo e cercò di staccarmi da se, ma io lo tenni più forte, non volevo abbandonare quel dolce tepore, non volevo lasciarlo.
-Hei, tranquilla, non me ne vado…- mi accarezzò la testa e mi appoggiò delicatamente su qualcosa di morbido, lo riconobbi subito come il letto. A quel punto aprii gli occhi.
Si, ero proprio distesa su un letto enorme, a due piazze rivestito da leggere lenzuola rosse.
Sulfus si era messo a cavalcioni sopra di me e mi osservava, quasi fossi un dipinto. Qualcosa che si poteva solo ammirare da lontano, dietro una spassa teca di vetro, senza poter essere toccato.
In un primo momento ne fui lusingata. Non tutte le donne possono vantare un ragazzo che ti guarda con gli occhi traboccanti d’amore, come stava facendo lui in quel momento, ma il suo sguardo diventava ogni secondo più intenso, scavava dentro il mio animo, uno sguardo così profondo da farmi pensare a tutte le cose sbagliate che avevo fatto, a partire da quell’insignificante bacio ricevuto da Roberto. In quel momento provai vergogna.
-C-cosa c’è?- balbettai arrossendo e voltando lo sguardo verso sinistra, cercando di affondare il più possibile il volto nel cuscino.
-Niente…- fece una breve pausa senza smettere di guardarmi, poi riprese.
-Lo sai, vero?-
-Cosa…?- chiesi dubbiosa riacquistando, però, quel tanto di sicurezza da permettermi di guardarlo negli occhi.
-Sei sdraiata nel mio letto… in un luogo dove nessuno ci verrà a disturbare…- si lasciò morire l’ultima parola tra le labbra, mentre s’avvicinava a me e mi sfiorava il collo col naso.
Sentivo il suo respiro che mi solleticava il collo e, per un secondo, ebbi l’impulso di passare le mie mani tra i suoi capelli e spingere quelle dolci labbra un po’ più verso le mie e baciarle con passione, ma lo respinsi indietro.
-Si. Lo so…- sorrisi fiera che il pensiero non mi spaventasse.
-Sai anche che sei la fine del mondo ‘sta sera… sdraiata qui…?- non risposi, lasciai che continuasse a stregarmi con le sue parole.
-Molte volte, ammetto, ho avuto istinti simili nei tuoi confronti… ma questa volta… questa volta è diverso. Non credo che riuscirò a fermarmi una volta iniziato, quindi… posso capirti se non vuoi…-
-Voglio!- mi sorpresi a dire più forte di quel che avessi premeditato.
-C-cioè… credo di non poterti amare più di così, quindi voglio… che ci amiamo appieno…- sorrise, un sorriso che irradiava luce, ma sembrava ancora dubbioso.
-Raf… lo so che ormai non sembra più così… ma io rimango un Devil e tu un Angel se questo dovesse influire su…- incrociai le dita dietro il suo collo e lo zittii con un leggiero bacio a fior di labbra.
-Per sta notte… sarò soltanto Raf, e tu sarai soltanto l’Amore della mia vita…-
Non passò più che qualche istante e io mi ritrovai sotto le coperte purpuree, accompagnata dai baci di Sulfus che ritmavano il mio respiro affannato.
La sua mano sfiorava egoista ogni parte del mio corpo bollente, prima di arrivare sul fianco destro e slacciare la corta cerniera. Mi portò entrambe le mani sopra la testa tendo i polsi con una mano mentre con l’altra sfilava piano il vestito, accarezzando, per tutta la loro lunghezza, la mie gambe lunghe, che ma no  a mano che si liberavano dall’impaccio della veste andavano ad attorcigliarsi ai suoi fianchi spingendolo di più verso di me, mentre lui continuava imperterrito a baciarmi. Mi stuzzicava il lobi delle orecchie, mi baciava spalle, collo e seno…
Una volta rimasta in solo in biancheria lo aiutai a spogliarsi a sua volta, accompagnando i suoi movimenti a dolci carezze che seguivano i lineamenti ben scolpiti dei muscoli delle sue spalle.

Non ricordo molto di quella notte. Ma so per certo che seguirono palpitazioni, respiri affannati e un piacere che non è, in alcun modo, descrivibile.

“Raf… Ti prego, aiuto…”
Cosa succede? Dove mi trovo? È tutto buio qui… fa freddo e, poi, cos’è questa voce rimbombante? Non esce più dalla mia testa… eppure, mi sembra di averla già sentita… una volta, tanto tempo fa. È così calda… chi sta parlando?
“Raf…!”
-Chi sei?- nulla, il silenzio più assoluto circondato di tenebre.
-Chi sta parlando? Rispondimi! Dove sei?- urlo ancora più forte.
“Aiutami! Ti prego…”
-Come posso far…?-
“Raf…” 
Si sta affievolendo… 
-No, aspetta! Dove vai?-
“Raf!”
“RAF!”



-MAMMA!!- 






Prima che voi prendiate pale, picconi e torce infiammate, volevo dirvi che: MI DISPIACE TANTISSIMO!! Sono passati secoli dall’ultima volta che ho aggiornato, ma come molti di voi già sanno ho avuto diversi problemi e, ora che ho trovato un attimo di respiro, sono pronta a riprendere il ritmo, o almeno spero!
Mi scuso anche per l’imbarazzante cortezza del capitolo, e per la scarsa qualità dei contenuti… spero vi siano piaciuti lo stesso, ma, sapete… è davvero da tanto che non scrivevo e non l’ho mai trovato così difficile, ve lo assicuro! Mi ci vorrà un po’ per riprendere il ritmo. Spero che con il prossimo vada meglio!
Grazie a tutte per aver pazientato così a lungo!
Un bacione enorme!
Icchy<3
P. S. nel caso non dovessi avere più occasione di farlo vorrei augurare buone feste a tutti e un buon Natale!!
P.P. S. Scusatemi per il disegno, ho fatto del mio meglio ma avevo troppo poco tempo!

  
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