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Autore: littlevampire    12/05/2008    1 recensioni
Questa è la storia di alcuni ragazzi che durante la loro adolescenza scoprono cosa vuol dire amare, soffrire, odiare, morire.È la storia di una profezia che cambierà la vita a due persone e solo una di queste determinerà da che parte la bilancia penderà. Di nuovo il male contro il bene. L´ombra contro la luce. Ma il finale è la scelta fra la vita e la morte. LEGGETE E RECENSITE GRAZIE!
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Scrivendo questo capitolo  devo dire che mi sono un pò emozionata..chiamatemi sentimentale ma sono fatta così!
Buona lettura

 

Le due ore sembravano eterne in quell´aula buia e perennemente impregnata di un odore nauseabondo. Harry e Ron guardavano sconsolati la loro pozione di un giallo pallido quando in realtà avrebbe dovuto assumere una tonalità azzurrina. Persino Neville era riuscito a farla! Lui che negli anni precedenti fondeva sempre il calderone o lo faceva esplodere! Stavano pensando sinceramente di andare anche loro dalla nonna del ragazzo. Magari sarebbero diventati dei geni proprio come Hermione. Che stupidata. Quella strega era formidabile e non poteva essere eguagliata. Una mezzosangue che si muoveva con sicurezza e tranquillità tra ingredienti e attrezzi, e che valeva più di qualsiasi purosangue. Ma lei lo sapeva. Sapeva che non era il sangue a fare la differenza e ogni giorno lo dimostrava a tutti. La magia era il suo mondo composto da perfezione e conoscenza.

-Signori mi auguro che abbiate terminato la vostra pozione o qualunque brodaglia creata dalla vostra ristretta mente. Mancano tre minuti allo scadere del tempo dopodiché mettete il contenuto del vostro calderone in una fialetta e portatela alla cattedra. Le valutazioni saranno comunicate domani- la voce di Piton non sarebbe mai cambiata continuando ad essere unticcia, come il suo aspetto, e carica d´odio per tutti coloro che non appartenevano a Slyterin.

-Potter, Weasley… mi sembra di aver detto all´inizio della lezione che la pozione doveva assumere un colore azzurro e non questo giallo stomachevole! Che diavolo dovrebbe essere questo?- il professore che si stava aggirando per la classe si era fermato di proposito di fronte ai due grifoni che più odiava.

-Mmmm.. penso una pozione professore…- rispose Harry in tono acido. Lo odiava e l´avrebbe sempre odiato!

-Potter fare lo spiritoso non ti salverà da una bella insufficienza o da una T di troll! Ma visto che hai voglia di parlare perché non mi descrivi la pozione che avresti dovuto fare?-

-Beh…- iniziò il ragazzo. Cavolo non sapeva nulla! Si ricordava solo che veniva utilizzata per fare secche le persone e ancora non capiva il perché la stessero facendo visto che era illegale -… questa pozione serve per abbattere un soggetto…-

-Potter non so se essere felice per il fatto che ti toglierò un sacco di punti e ti riempirò di compiti o disgustato dalla tua patetica spiegazione che assomiglia di più a quella della soppressione di un animale- il ragazzo era furibondo. Se solo non fosse finito ad Azkaban dopo, l´avrebbe spedito all´altro mondo con una maledizione seduta stante.

-Malfoy…-

La voce annoiata del ragazzo arrivò dalla penombra in fondo all´aula:

-La pozione in questione è la Mortea Mortis. Assume un colore azzurro per la presenza di una sostanza prelevata da particolari foglie che si trovano nelle paludi. L´effetto, se somministrata anche solo con una goccia, è immediato e consiste nel condurre alla pazzia la vittima seguita da morte istantanea. Veniva utilizzata in passato come pena di morte nelle prigioni di Azkaban per i detenuti più pericolosi e per i Death Eaters. Venticinque anni fa il Ministero l´ha bandita perché considerata illegale e l´ha sostituita con il Bacio dei Dissennatori. Come è ovvio non vi è antidoto e viene studiata perché è ancora prodotta. Il fine è quello di riconoscerla in modo da non schiattare senza nemmeno accorgersene. Ma Potter non temere… a quanto pare se sei immune all´Avada sarai immune a tutto- un sonoro sghignazzare si levò dall´ala dei Serpeverde.

-Grazie Sig. Malfoy per la sua spiegazione. 20 punti in più a Serpeverde e 20 in meno a Grifondoro- soddisfatto tornò alla cattedra mentre il bambino sopravvissuto inveiva mentalmente contro di lui e contro quell´infida serpe sparandogli addosso tutte le maledizioni che conosceva.

-Converrete con me che dovrete impegnarvi di più se volete ottenere la sufficienza nella mia materia perché io non mi faccio scrupoli a bocciare se non vedo risultati soddisfacenti. Per la prossima volta voglio una relazione su questa pozione lunga tre rotoli di pergamena e lei Sig. Potter ne farà anche un´altra della stessa lunghezza sulle foglie da cui si estrae la sostanza che determina il colore della pozione. Ora potete andare-

I ragazzi accolsero con gioia quell´ultima frase e corsero fuori dall´aula. Dopo essersi accertato di aver messo un´ampia distanza tra lui e quell´essere viscido Harry esplose -NON LO SOPPORTO! LO ODIO QUEL VISCIDO, SCHIFOSO E INUTILE SERPENTE DAL NASO ACQUILINO!-

-Harry abbassa la voce! Non penso che tutto il castello sia interessato a sentire i complimenti che riservi a Piton-

-Herm non rompere! Hai visto come si è comportato?? Se avessi detto qualcosa a Malfoy mi avrebbe tolto 50 punti! Invece, considerato che lui è il suo pupillo, non ha fatto nulla e secondo me ha anche goduto!-

-Harry fa così da quando siamo stati smistati a Grifondoro e in più odiava tuo padre. Non ci puoi fare nulla se non studiare e impegnarti…- la ragazza vedendo che stava per essere interrotta si fermò davanti a lui con il dito puntato in tono accusatore -Non provare a fiatare Harry Potter! Quell´argomento è stato l´ultimo che abbiamo trattato l´anno scorso e avresti dovuto conoscerlo, se non alla perfezione, almeno discretamente! Una pozione più facile non poteva capitarti e tu sei caduto come un pollo, ma è anche naturale visto che tu e Ron siete imbattibili se si parla di resettare il cervello d´estate. Sono d´accordo con Piton, dobbiamo impegnarci altrimenti non potremo fare gli Auror, perciò rimboccatevi le maniche voi due perché non ho intenzione di permettere a Grifondoro di perdere la Coppa delle Case per colpa di voi zucconi!- detto questo li lasciò per andare a trascorrere la sua ora libera in biblioteca. I due amici si erano bloccati in mezzo al corridoio e rischiavano di fare tardi alla lezione di Divinazione.

-L´ho detto al primo anno e lo ribadisco ora… quella ha bisogno di rivedere le sue priorità-

-Mai stato più d´accordo amico…- e si misero a correre in direzione dell´aula.

 

La lezione della Cooman era passata tranquillamente. Come ogni volta aveva predetto la morte di Harry attraverso però la sfera di cristallo.

Hermione non aveva trovato nulla in biblioteca che li potesse aiutare con l´enigma di una delle poche vere profezie della professoressa.

Si trovavano in Sala Grande per il pranzo, momento di pausa che li separava dalla lezione dell´ora dopo. Erano ormai giunti al dolce quando la prof.ssa McGranitt si alzò dal tavolo dei professori per raggiungere quello della sua Casa. I tre non si accorsero di nulla fino a quando sentirono dei colpi di tosse mirati ad attirare l´attenzione. Sorpresi e curiosi si ritrovarono a fissare la prof.ssa in attesa. Con il classico tono deciso e uno scintillio divertito negli occhi disse una frase che lasciò perplessa più di una persona -Sig. Weasley le consiglio di affrettarsi a finire di mangiare, la pausa sta per finire e prima dell´inizio delle lezioni è meglio che raggiunga al più presto la Sala Comune di Grifondoro…- se ne stava andando quando si voltò di nuovo -Sig. Potter e sig.na Granger il discorso vale anche per voi due-.

Come si poteva pretendere che i tre rimanessero al tavolo a finire di mangiare quando era stata messa una pulce nel loro orecchio di tale portata! Bastò una rapida occhiata perché loro si capissero. Balzarono in piedi e si misero a correre uscendo dalla Sala Grande e facendo voltare parecchie teste. Giunti davanti alla Sig.ra Grassa riuscirono a malapena a pronunciare la parola d´ordine e una volta entrati rimasero senza fiato.

 

***

Le prime ore del primo giorno di scuola erano quelle più estenuanti e devastanti insieme agli ultimi giorni con gli esami. La sola idea di rivedere tutti quelli che conosceva e dover spiegar loro il perché non era sul treno o a colazione la faceva già star male.

Dopo essere usciti dall´ufficio del preside si erano diretti in religioso silenzio verso la Torre Est. Non sapevano il perché ma si sentivano inquieti. C´era qualcosa di strano che aleggiava nell´aria, un´aura oscura. Mangiarono qualcosa nella sala comune della torre dopodiché la ragazza si congedò con un semplice e freddo -Ci vediamo a pranzo-.

Con la sua borsa nuova si diresse a passo sicuro verso il giardino. Non conservava più alcunché di usato se non i libri. La loro aria trasandata e consumata la attirava sempre perché sembrava celassero una loro storia misteriosa dietro. Per il resto come la divisa, i vestiti, la borsa… beh durante l´estate si era data veramente da fare e in quei pochi momenti liberi della giornata aveva deciso di svolgere qualche lavoretto racimolando così una piccola fortuna.

Al suo passaggio alcune teste di studenti ritardatari o che semplicemente volevano marinare le lezioni già dal primo giorno si girarono. Le loro facce rappresentarono lo stupore più vero. Ma chi era quella fata? Non poteva essere Lei di certo! Quella nanerottola pezzente di Gryffindor?!? No no certo che no! Era assolutamente impossibile.

La ragazza non diede peso alle varie occhiate e raggiunse la casetta del guardiacaccia, nonché suo professore di Cura della Creature magiche, dove già erano radunati i suoi compagni e gli slyterin. Sorrise nel vedere le sue due migliori amiche battibeccare. Dafne e Sarah non sarebbero MAI cambiate e avrebbero continuato, ogni giorno, a discutere sulle più piccole cavolate. Ma era per quello che lei le adorava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro. Avvicinandosi senza farsi vedere da nessuno, origliò la conversazione che doveva essere già iniziata a colazione…

-Ti dico di no Da! Hai torto marcio!-

-Ma è su tutti i giornali! Le Sorelle Stravagarie hanno deciso di sciogliersi!-

-Dafne sarà una cavolata che avrà messo in giro la Gazzetta del Profeta. Un mese fa avevano deciso di lanciare un nuovo disco e di fare un tour… Date queste informazioni dubito seriamente che si separeranno…-

-Ma…- Dafne però non fece in tempo a ribattere perché un´altra voce si intromise -Beh devo dire che gli argomenti su cui discutete sono di indubbia importanza per la sopravvivenza e la cura delle creature magiche presentate da Hagrid, il quale ha iniziato la sua lezione ben 15 minuti fa… Cavolo lo scioglimento delle Sorelle Stravagarie! Sarà un brutto colpo per il mondo magico!- le due ragazze ci misero qualche secondo per razionalizzare tutto a causa dello shock. Nel momento in cui so ripresero con un balzo felino saltarono addosso alla ragazza e urlarono a squarcia gola dalla contentezza.

-GINNY!!!-

-Hey laggiù! Un po’ di silenzio altrimenti mi ritroverò a darvi doppi compiti!- la voce profonda e tonante del professore fece cessare quella scenetta.

-Scusaci Hagrid! Ma le qui presenti ragazze hanno qualche problema nel tenere a bada i loro schizzi emotivi…-

-Beh d´ora in avanti silenzio per favore… E comunque ben tornata Ginevra-

La ragazza gli regalò uno dei suoi splendidi sorrisi e gli fece un cenno di ringraziamento.

-Non pensare di scapparci!- un bisbiglio ironicamente minaccioso raggiunse le sue orecchie.

-Esatto! Ci devi mooolte spiegazioni Weasley!- Ginny alzò gli occhi al cielo, ma annuì a quelle due che quando volevano sapevano allearsi ed essere diaboliche. Quanto le erano mancate però!

 

Le due ore di Hagrid passarono velocemente e ora le attendeva un´ora di Storia della Magia. Poteva considerarsi la materia scolastica più noiosa, e altrimenti non poteva essere visto che il professore era una fantasma che non si era ancora reso conto di essere morto e la sua voce era una litania continua che avrebbe steso anche un Troll di montagna!

-Allora?? Racconta avanti, e se provi a tralasciare anche solo mezza cosa sei morta!- si erano appena sedute ai propri posti e già quelle due partivano all´attacco.

-Ma mi spiegate cosa volete sapere pettegole che non siete altro!-

-Weasley non cercare di fregarci! Primo questa è una domanda alquanto stupida…-

-La in fondo pregherei che faceste silenzio! Non mi sembra l´ora dell´intervallo questa!-

-Ci scusi professor Ruf!- rispose cortesemente Dafne.

-Beh ragazze, due riprese in due lezioni consecutive il primo giorno..direi che è un record!- le due avevano una faccia alquanto rabbuiata. Ginevra tentava in tutti modi di non scoppiare a ridere. Fortunatamente anche per quell´ora era salva e non avrebbe dovuto raccontare nulla. Un po’ le dispiaceva perché si erano sempre dette tutto ma questa volta non potevano ancora sapere la verità, per cui doveva trovare in fretta una scusa che riuscisse a soddisfare la loro curiosità.

Al suono della campanella scattarono tutti in piedi, ansiosi di uscire da quell´aula e di andarsi a godere il pranzo in Sala Grande. Sarah e Dafne si accorsero che la loro amica stava camminando nella direzione opposta.

-Hey Gin!- la ragazza voltò il viso in direzione di Sarah -Dimmi Sa!-

-Dove stai andando scusa? Non vieni a pranzo?-

-Oggi no, devo sistemare prima delle cose, mangerò un boccone nelle cucine prima della lezione. Ci vediamo dopo belle!- e sparì. Le due si guardarono un po’ stralunate e fecero per voltarsi ma vennero richiamate dalla testa di Ginevra che era spuntata da dietro l´angolo del corridoio.

-Ah Sarah, Dafne! Mi raccomando non dite niente a nessuno. Compreso mio fratello! Voglio fargli una sorpresa!- mandò loro un bacio con la mano e si dileguò in direzione della Torre Est.

 

***

Sentendo il quadro spostarsi si voltò e se la ritrovò di fronte.

-Finalmente sei arrivata! Sto morendo di fame!-

-Oh poverino… e dire che pensavo ti fossi mancata…-

-Ti piacerebbe Weasley-

-Non montarti la testa Dan, potresti farti molto male.. e poi piacerebbe molto più a te, fidati-

-Mi chiedo come tu possa essere finita a Gryffindor!-

-Ma come?? E dove l´avresti mandata una povera bambina come me?- chiese la ragazza facendo gli occhini da cucciolo.

-Ah ah ah.. ma per favore! Non mi incanti… dietro quella maschera da angioletto celi un´anima da serpe- “Dio quanto sei bella!”

-Lo prendo come un complimento. Evidentemente ero troppo per Slyterin-

-Eri troppo per Slyterin?? Chi sei tu? Che ne hai fatto della ragazzina che ho incontrato tre mesi fa??- la ragazza alzò un sopracciglio. Il suo sguardo si accese di furba malizia e con passo sensuale si avvicinò alla sua vittima.

“Un serpente”, pensò il ragazzo. “Ecco cos´era quella ragazza. Uno splendido serpente che con la sua bellezza ti incanta e ti attira fra le sue spire.”

Si chinò guardandolo negli occhi, appoggiando le mani sui braccioli della poltrona. Avvicinando le sue labbra all´orecchio del ragazzo sussurrò alcune frasi in modo sensuale tanto che lo paralizzarono.

-Forse… ciò che sono ora non era altro che una parte celata di me sotto il visino dolce di una bambina.. Attento Dan perché so che come sono adesso non ti dispiace affatto…anzi. Tu hai ma hai tirato fuori questo mio lato e ora l´allieva supera il maestro…- detto questo si rialzò veloce e si diresse in bagno per darsi una rinfrescata prima di mangiare. Solo dopo che fu sparita dietro la porta Dan ricominciò a respirare.

“Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo! Avanti Dan riprenditi! Che cavolo ti succede? Sei tu il dongiovanni della situazione. Sei tu che togli il fiato alle donne con un solo sguardo!” E allora perché i suoi polmoni avevano smesso di funzionare e il cuore aveva cominciato a battere all´impazzata. Scosse la testa in modo da riprendersi, almeno in nome della sua dignità. Forse aveva ragione. L´allievo aveva superato il maestro. Quante volte era stato lui a stuzzicarla facendola diventare del colore dei suoi capelli con battutine perfide e mirate. Quante volte l´aveva messa in imbarazzo? Ma tutto questo aveva un fine. In quei tre mesi aveva aiutato la ragazza a credere più in se stessa e a far venire fuori il suo vero carattere, sorprendendosi di trovarlo tutto pepe! Aveva ragione anche sul fatto che gli piaceva questo suo lato. Gli piaceva da impazzire. I suoi pensieri cessarono nel momento in cui Ginevra uscì dal bagno. I capelli non erano più sciolti ma legati in un´alta coda di cavallo che le incorniciava il viso.

-Beh? Non stavi morendo di fame?-

-Stavo aspettando te Weasley. Sai a ME hanno insegnato le buone maniere…-

-Va bene, va bene… non ho proprio voglia di iniziare una discussione su questo argomento- Si sedettero ad un piccolo tavolo al centro della Sala che si riempì subito di numerose leccornie. Alla fine della seconda portata Dan si decise a rompere quel silenzio pressante che si era creato.

-Allora? Non mi racconti come è andata la mattinata…?- la ragazza parlò senza alzare lo sguardo dal piatto.

-Normale. Avevo due ore di Cura delle Creature Magiche, in cui abbiamo assistito i Rapacis Colorus, e un´ora noiosissima di Storia della Magia in cui Dafne e Sarah hanno cercato di farmi il terzo grado. Per fortuna l´ho scampata… e tu? L´incontro con il direttore della tua Casa come è andato?- il ragazzo captò quella sottolineatura nel tono della ragazza ma non vi diede importanza. Nemmeno lui aveva voglia di discutere.

-Bene, mi ha spiegato in linea generale il regolamento della scuola e mi ha dato il benvenuto. Mi piace come professore. Per tutte le altre informazioni dovrò rivolgermi al Caposcuola. Ah e poi ha accennato ai provini per la squadra di Quidditch. Ha detto che ho la costituzione giusta e che potrei provare- la ragazza scoppiò in una sonora risata.

-Beh? Che hai da ridere adesso?-

-Cos´ho da ridere? Solo il fatto che tu abbia detto che ti piace come professore quando non hai ancora sperimentato una sua lezione fa…beh… ridere e ribrezzo insieme. E poi… provini per il Quidditch??? Tu?? Ma dai!-

-Per tua informazione hanno bisogno di un cacciatore e il professore mi ha detto che fisicamente vado bene. Io intendo provare e riuscirò a passare!-

-Come vuoi Dan. Questo però significa una cosa…- la ragazza si alzò, prese la sua borse e si diresse verso l´uscita.

-Che cosa di grazia? Sempre che non ti rechi disturbo dirmelo- Ginevra si girò con un ghigno sul viso

-Preparati perché saremo rivali… e dovrai passare su di me per segnare… ci vediamo più tardi, ciao ciao- con questo avvertimento lasciò la sala e il ragazzo.

“Ci mancava anche questa” pensò Dan e si allontanò per andare a prepararsi.

 

***

Si stava avviando verso la Torre di Grifondoro. Da quella sera sarebbe ritornata nella sua casa fra i Grifoni.

Davanti alla Signora Grassa si bloccò, non sapeva la parola d´ordine ma il dipinto riconoscendola aprì comunque l´ingresso  sorridendole gioviale. La ragazza, rimasta incerta per il “comportamente” del quadro, entrò. “Ok qualcosa non va. Com´è possibile che quel dipinto isterico mi abbia fatta entrare senza la parola d´ordine?? Insomma e se fossi stata uno studente che aveva ingerito la polisucco?? Bah, la sicurezza stava andando a farsi benedire!”

Troppo pigra però per ragionare e riflettere si diresse verso i dormitori femminili. Arrivata davanti alla sua stanza vi entrò e vi trovò già le sue cose insieme a quelle di Sarah, Dafne e Maria, un´altra ragazza con cui non aveva legato molto. Si buttò a peso morto sul morbido materasso del baldacchino per rilassarsi un po’. Di li a poco sarebbero arrivati, sempre che la McGranit avesse ricevuto il suo messaggio. Non aveva voglia di incontrarli insieme a tutti gli altri, loro erano tra le persone più importanti della sua vita. Dopo qualche minuti si alzò e si guardò nell´enermo specchio a fianco del suo letto. Come era cambiata. I tratti fanciulleschi erano ormai spariti lasciando spazio ad una ragazza dalla bellezza pura di un bocciolo di rosa, ma la cosa più bella erano gli occhi. Braci ardenti di colore verde con pagliuzze d´orate. Si ripassò un velo di matita e si sciolse i capelli che le ricaddero ordinati sulle spalle. L´attesa la stava innervosendo e non sapeva più che fare per ammazzare il tempo. Decise di andare in Sala Comune. Stava scendendo i gradini della scala a chiocciola quando udì il rumore del ritratto che si spostava e tre figure comparvero davanti ai suoi occhi fissandola sbalorditi. Un sorriso sincero nacque dalla sue labbra facendole illuminare il viso.

-RON!!- urlò iniziando a correre per eliminare la poca distanza che li separava.

-GINNY!!- in meno di un secondo il ragazzo si ritrovò tra le braccia una furia rossa e per poco non caddero a terra.

-Dio quanto mi sei mancata piccola…- un sussurro con voce roca che arrivò a scaldare il cuore della ragazza mentre veniva stritolata dal suo abbraccio in grado di stritolare chiunque. Ma lei non diede segno di fastidio e godette di quell´affetto che le era mancato per ben tre mesi.

-Anche tu tesoro- l´emozione rischiava di spezzarle la voce e le lacrime minacciavano di abbandonare il loro rifugio tra quegli occhi ricolmi di gioia. Ron era il fratello con cui aveva legato e che amava di più. La loro complicità, il loro rispettivo amore e rispetto non era paragonabile a nulla. Lui la ricopriva di attenzioni e affetto, la proteggeva e cercava sempre il suo parere per tutto. La capiva con un solo sguardo. Era la ragione della sua vita quello scricciolo.

-Hem hem.. scusate? Non vorremmo interrompere questo momento bellissimo ma… Ron ce la lasceresti anche per noi? Solo per un salutino e poi te la ridiamo promesso!-

-Harry sei proprio uno scemo!- fece scendere la sorella e con un cenno della testa le indicò gli altri due.

-Harry…- sussurrò la rossa abbracciandolo calorosamente. Ormai era un fratello acquisito per lei. La cotta infantile era scomparsa al terzo anno e ora il sentimento che provava per il bambino sopravvissuto era il bene più totale,

-Ciao bellissima, mi sei mancata…-

-Anche tu- si staccò dal ragazzo.

-Herm!-

-Gin!- le due si strinsero in un abbraccio che solo due amiche avrebbero potuto fare e capire. Non servivano parole fra di loro. Era un´amicizia particolare, non come quella di Dafne e Sarah, ma bastava un solo sguardo per capirsi. Lasciò la ragazza e guardò radiosa tutti e tre.

-Allora… che avete fatto durante l´estate oltre a diventare tre bombe sexy da paura? A quanto pare i mormorii che sentivo in classe erano veri… Complimenti!- tutti e quattro scoppiarono a ridere a si diressero verso il divano di fronte al camino. Ginevra si accoccolò tra le braccia del suo fratellone.

-Noi non abbiamo fatto proprio nulla, sai le solite cose. Ma tu… scusa Ron ma nn posso proprio trattenermi… sei uno schianto! WOW!- Ginevra sorrise al bambino sopravvissuto.

-Grazie Harry! Herm e tu? Sei stupenda, che hai fatto?-

-Se devo essere sincera Gin, non ho fatto proprio nulla se non crescere come questi due testoni…-

-Lasciami indovinare nessuno dei due ha notato il tuo cambiamento…- Hermione le fece un sorrisino e le lanciò un´occhiata di intesa. Cretini… Pensò la rossa. Ginevra si alzò in piedi e con fare da mamma Weasley puntò i due indici addosso ai ragazzi.

-Aprite le orecchie polli! Avete davanti, o meglio, avete avuto davanti un fior fiore di ragazza come Hermione per tutta l´estate e fino ad ora e non le avete nemmeno fatto un complimento per quanto sia diventata bella…-

-Ma Ginny…-

-Ronald non ho ancora finito! È da maleducati! Vergognatevi assolutamente e porgetele le vostre scuse!- i due ragazzi ebbero veramente paura di quell´uragano dai capelli rossi che aveva perfettamente imitato la madre, e non se lo fecero ripetere due volte. Si alzarono dal divano e si inginocchiarono ai piedi di Hermione.

-Herm perdonaci! Non volevamo-

-Ti imploriamo pietà o nostra Dea bellissima- Hermione stava per scoppiare. Non riusciva più a trattenere le risate, mentre Ginevra era in ginocchio con un braccio che si teneva la pancia in preda all´ilarità totale.

-Od-dio…avrem-mo dovu-to immortalare questo momento!- i due giovani si ricomposero e ritornarono ai proprio posti mentre le ragazze non riuscivano a smettere di ridere.

Chi sei tu? Che ne hai fatto della nostra Ginny???-

-Curioso Harry… oggi mi è stata posta la stessa domanda da un´altra persona, ma comunque.. diciamo che in questi tre mesi ho riscoperto me stessa!-

-Chi sarebbe quest´altro?- eccolo che partiva alla carica.

-Ron tranquillo, vi spiegherò tutto a tempo debito non preoccuparti-

-Allora dovrai raccontarci molto…-
-Contaci Herm…- sorrise e le fece l´occhiolino.

-Chissà perché ma questi sguardi non mi assicurano  nulla di buono, conviene con me Sig. Potter?-

-Assolutamente Sig. Weasley, ma, se posso, mi preoccuperei di più degli sguardi che riceverà questa giovane donzella dalla fauna maschile…Un esempio è lo stesso Dean…-

-Dean?? Che centra lui adesso?- la ragazza era molto curiosa.

-Assolutamente nulla ma tu vedi comunque di stargli alla larga!- la voce del fratello era alquanto stizzita.

-Devi sapere Gin che Dean ha chiesto di te ieri a cena con un tono che a tuo fratello sembrava molto malizioso. Pensa ha avuto la brillante idea di minacciarlo puntandoli una forchetta carica di patate e sputando il contenuto della sua bocca addosso a tutti, insieme a parole incomprensibili- Ginny fece passare lo sguardo da Hermione a Ron allibita e scoppiò a ridere seguita a ruota da Harry e la ragazza.

-Ne avete ancora per molto?- chiese il rosso irritato.

-Scusami fratellone ma mi hai lasciata senza parole. Il tuo atto eroico e nobile è senza dubbio il migliore nella storia dei maghi!- la sua voce fu seguita dalla campanella che decretava l´inizio delle ore pomeridiane.

-Uff che noia.. tu che hai Gin?- la ragazza consultò l´orario e un sorrisino furbesco uscì dalle sue labbra.

-E adesso perché ridi?-

-Niente Ron, comunque hi incantesimi-

-A noi tocca trasfigurazione e due ore di Difesa- rispose Harry.

-Adesso che ci penso, Silente ieri sera non ha presentato il nuovo insegnante… che strano…-

-Herm non iniziare per favore. Anzi è meglio andare altrimenti chi la sente la Vecchiaccia!-

-Ron!-

-Ciao Gin, ci vediamo in Sala Grande per cena?-

-Oh io non credo… penso che ci vedremo prima fratellone…- e senza dire altro uscì dal buco del ritratto.

  
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