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Autore: Martiz Kenway    16/12/2013    2 recensioni
Storia ambientata dopo Inheritance. Nuovi draghi e nuovi cavalieri. Nuovi nemici e nuovi pericoli. Tutto raccontato dal punto di vista di Evee, la figlia di Nasuada e Murtagh.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Percorro velocemente i corridoi. E' notte tarda e mi sono trattenuta con Gale e Garjzla. Alla fine tutte le mie preghiere non erano servite a niente. Un uovo si era schiuso per Gale, lui sarebbe partito e non l'avrei mai più rivisto. All'improvviso una strana sensazione mi percorre tutto il corpo. Mi guardo attorno corrugando le sopracciglia. Scuoto la testa e continuo a camminare. Non passa nemmeno qualche secondo che percepisco di nuovo quella sensazione. Chissà come mi ritrovo a cambiare direzione, attratta da qualcosa, come fossi una calamita. Mi fermo davanti ad una porta e la apro lentamente, sbirciando all'interno. E' la stanza di Eragon. Lo capisco perchè c'è la sua sacca dove ha trasportato le uova e la sua spada dalla lama blu. Entro e mia avvicino ad uno scrigno con intarsi dorati posto sopra il tavolo. Ne percorro la superificie liscia e laccata con le mani. Il lucchetto è chiuso e la chiave deve essersela portata via Eragon. Appoggio l'orecchio sullo scrigno in cerca di qualche suono. RImango così per qualche secondo poi qualcosa, all'interno, sobbalza facendo tremare il tavolo. Balzo indietro e trattegno un urlo di paura. Il tavolo continua a scuotersi. Sento il ruggito di Saphira e corro fuori dalla stanza. Percorro il corridoio a gran velocità fino a che non arrivo nelle residenze reali. Apro la porta di camera mia e me la sbatto alle spalle. Mi appoggio con la schiena facendomi scivolare a terra. Il cuore martella ancora nel petto e respiro rumorosamente.

La notte non riesco a chiudere occhio.

Mi sveglio, o almeno mi alzo dal letto all'alba. Non oso nemmeno passare davanti alla camera di Eragon e vado direttamente nella sala da pranzo dove i miei genitroi stanno facendo colazione.

-Tesoro..già sveglia a quest'ora?- mi chiede mia madre mentre fa cenno a Brianna di versarmi del latte sulla scodella.

Annuisco mentre Castigo mi si avvicina e mi sfiora la guancia con il muso squamoso. Mio padre sorride e riprende a giocherellare con il pomolo di Zar'oc.

Mentre sorseggio il latte, pensando al giorni prima, Gale ed Eragon entrano nella sala seguiti da Saphira che sulla testa ha appollaiata Garjzla. Gale si siede vicino a me e ci scambiamo un sorriso. Mio padre ci squadra e Castigo ringhia. Gli lancio un'occhiataccia e il drago rosso si accuccia di fianco a mio padre. Eragon si siede a capotavola e appoggia lo scrigno che contiene l'uovo oscuro sul tavolo. DI nuovo quella strana attrazzione mi fa tremare il corpo. Mia madre si rivolge a Eragon.

-Eragon..ci faresti vedere questo uovo oscuro?-

Eragon indugia, poi si sfila dal taschino della giacca una piccola chiave dorata e la infila nella serratura. Un brivido mi percorre. Saphira e Castigo mi guardano straniti, anche Garjzla mi si avvicina studiandomi e allungando il collo violetto verso di me. Scuoto la testa. Quando Eragon tira fuori l'uovo un dolore lancinante alla testa mi fa sobbalzare. La superficie liscia e nera delll'uovo viene illuminata dalla luce fioca del sole, che penetra dalle immense vetrate della sala. Poi sussulta. Saphira e Castigo cominciano a ringhiare sommessamente. Un altro dolore alla testa.

-Potete metterlo via?- domando

Eragon e mio padre mi guardano. Sembrano aver capito qualcosa. Ma appena Eragon mette le mani sull'uovo questo sussulta. L'uovo si capovolge e rotola sulla tavola di legno fermandosi davanti a me. Garizla lo annusa ed emette un ringhio simpatico, inclinando la testa di lato. Tocco la superficie dell'uovo che sta diventando bollente. Poi un altro sussulto e l'uovo scoppia in mille scheggie , che si spargono dappertutto. Garizla salta in braccio a Gale, Saphira e Castigo mi si avvicinano. Mentre gli altri rimangono paralizzati a guardarmi. Il draghetto dalle scaglie nero luccicanti cerca di stare in equilibrio sulle zampe, poi mi guarda con gli occhi color del ghiaccio, grandi e freddi. Istintivamente allungo la mano per accarezzare il drago, lui allunga la testa ed un lampo nero si espande appena lo tocco. Perdo i sensi e cado dalla sedia. L'ultima cosa che percepisco è il grosso muso di Castigo che mi sostiene.

Al mio risveglio vedo il musestto del drago nero vicino al mio viso. Subito mi allontano spaventata. Lui apre gli occhi di ghiaccio e sbadiglia. Mi metto a sedere e mi saltella sulle gambe, scrutandomi più da vicino. Mi accorgo che Gale è seduto sulla sedia vicino alla finestra. Sta sorridendo. Sembra felice.

-Buongiorno- mi dice

-QUanto ho dormito?- gli chiedo confusa mentre il draghetto giocherella con il cuscino

-Un giorno intero... tuo padre e Castigo sono rimasti qui per tutto il tempo. Ora sono andati a consultarsi con Eragon e Saphira.- Abbassa lo sguardo a terra per poi tornare a guardarmi negli occhi, con il volto increspato da un sorriso -Ora non dovremo più separarci..-

Ha ragione. Potremo rimanere uniti per sempre. Sorrido guardando il draghetto nero.

-Gale...non è di sicuro una benedizione per me questo drago..sai cosa pensano dei draghi oscuri...sono reietti e malvagi..non come gli altri draghi..-

-Sono solo degli stupidi pregiudizi Evee..Se la maggior parte del popolo la pensa così non vuol dire che sia vero! Solo perchè Galbatorix aveva un drago nero al suo fianco..che non agiva nemmeno di sua volontà dopotutto..- scuote la testa indignato -Il popolo è così stupido..-

Sbuffo -Non importa..dimostreremo il contrario..vero piccolo?- chiedo accarezzando la schiena del drago. Lui mi guarda e spalanca le fauci mordicchiandomi amichevolmente le dita

Garjzla salta sul letto e si avvicina al mio drago. SI studiano girandosi attorno, poi lui le salta addosso e cominciano a rotolare ed azzuffarsi.

Ridiamo -Qualcosa mi dice che si piacciono..- osserva Gale appoggiando le mani sulle ginocchia

Annuisco mentre guardo le sue alette, due membrane nere simili a quelle dei pipistrelli, che tra qualche mese mi sovrasteranno e solcheranno il cielo oltre le nuvole. Chissà come sarà volare insieme lassù. Anche se con Castigo ho già volato molte volte la cosa mi preoccupa. Sarò io ad avere il controllo ora. La porta si apre lentamente e la testa di mio padre sbuca sulla soglia. Appena mi vede sveglia sorride -Finalmente ti sei svegliata..come stai?- chiede accarezzandomi una guancia

-Bene papà...- gli rispondo mentre il draghetto salta sopra il letto e gli ringhia contro

Lo calmo accarezzandogli il mento -Stai tranquillo..è mio padre-

Il drago si avvicina e mio padre gli tende il palmo aperto. Lo annusa velocemente e poi torna da me.

-E' un drago intelligente..- mi conferma mio padre. Noto subito il suo sorriso forzato, non sembra affatto felice. Qualcosa lo preoccupa -Preparati, Eragon vuole parlarti..-

Escono tutti ed io mi vado a fare un bagno. Mi vesto velocemtne e mi raccolgo i capelli in una lunga treccia. Il cucciolo mi guarda con la testa inclinata, incuriosito. Infine lo faccio saltare sulla mia spalla e usicamo dalla stanza. Percorro il lungo corridoio lastricato e sbuco alla sala del trono. Lì Eragon e Saphira mi aspettano. Appena mi vedono corrono verso di me e mi salutano. Saphira avvicina il muso al draghetto e lo scruta con gli occhi azzurri. A lui non fa piacere e comincia a ringhiare. Mi salta giù dalla spalla e si mette in piedi su due zampe davanti a Saphira, con le ali dispiegate. Lei lo guarda con superiorità. -La sta facendo arrabbiare- mi conferma Eragon ridacchiando

Mi acciglio osservandoli -Smettila piccolo..- gli ordino, ma lui non ne vuole sapere di arrendersi. Saphira avvicina la testa al draghetto e spalanca le fauci ruggendo. Lui rimane impassibile a scrutarla continuando a ringhiare. Saphira sembra stupita e scuote la testa.

"Testardo e senza paura!" osserva Saphira scrutando il cucciolo.

-Forza..andiamo nella mia stanza..- dice Eragon facendomi cenno di seguirlo. Una volta entrati mi fa sedere su una sedia e si mette di fronte a me. Saphira entra dalla finestra con il collo e rimane a guardarci tirando occhiataccie al cucciolo, che comincia a esplorare la stanza.

-Evee..ora sei un cavaliere..lo sai vero?-

Annuisco -Si credo di averlo capito..cosa dobbiamo fare io e Gale ora?-

-Ho parlato con tuo padre e.. abbiamo deciso che rimarrete qua ad Ilirea finchè i vostri draghi non saranno grandi abbastanza da poter affrontare un viaggio..-

Annuisco mentre il mio drago mi salta in grembo -SOno belle le terre che hai scoperto?- chiedo

Lui annuisce -Non sono poi tanto diverse da Alagaesia..ma sono terre abitate da esseri alquanto strani, descriverli o disegnarli non renderebbe loro giustizia..ma, essendo ora un cavaliere, potrai vederli con i tuoi occhi..-

Annuisco sorridente. Visitare le nuove terre mi eccitata e mi spaventa allo stesso tempo. Dopotutto non sono mai stata lontana da casa, ma con me ci sono Gale e Garizla. E loro sono la mia casa.


ANGOLO AUTRICE:
Eccomi con il terzo capitolo :D Finalmente l'uovo oscuro si è schiuso, e proprio davanti ad Evee (Ma era ovvio ormai xD) La storia a questo punto potrà sembrare un po' banale ma non fatevi ingannare dalle apparenze, ci saranno dei colpi di scena abbastanza..spiazzanti (almeno spero xD) Un GRAZIE a tutti quelli che recensiscono e anche ai lettori silenziosi :D Alla prossima!

  
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