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Autore: Reagan_    17/12/2013    1 recensioni
C'è un uomo distrutto dal dolore, completamente assorbito dal lavoro e dalle sue ambizioni.
C'è una donna capace nella sua professione, simpatica e corrosa dai sensi di colpa.
Sono due persone con cicatrici, passati tristi, scelte difficili, ma ancora in grado di amare ancora.
Storia che partecipa alla "Challenge in Love" di Marlene.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Audrey, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Titolo: Histoire d'Amour
Autore: Reagan_
Prompt: 15 - Batticuore
Fandom: Harry Potter 
Rating: Verde
Avvertimenti: -
Eventuali note dell’autore: La Chiesa Ortodossa segue l'antico calendario per quanto riguarda le festività. Quindi Natale viene festeggiato il 7 gennaio.

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#7 Gennaio 1999

Audrey stiracchiò le braccia, sgranchendo le ossa che traballavano.
La lunga terapia che aveva seguito per recuperare dalle ferite inferte dalla Magia Nera, stavano dando i loro frutti. Cominciava a tornare la scattante Auror russa di sempre, quella sempre in prima fila e pronta ad intervenire.
Quella sera cominciò a sentire una certa nostalgia di casa.
Fino a due anni fa, avrebbe passato quell'intera giornata in piedi fra pentole e bicchieri, a preparare la cena di Natale. Suo cugino Artie sarebbe arrivato in ritardo come al solito e coperto di neve, sua madre e zia Lyudmilla si sarebbero dedicate all'arte del chiacchiericcio e per una giornata gli elfi domestici avrebbero riposato, il compito di cucinare e preparare la tavola era un lavoro collettivo, il preludio delle divertenti conversazioni.
Dopo un po' di golobusty* e qualche bicchiere di vodka, si sarebbero messi in marcia verso la chiesa e lì si sarebbero ammazzati di risate, sbadigli e racconti.
Ritornati a casa, affamati ed infreddoliti si sarebbero lanciati sul cibo, sui vini elfici e l'alcool puro. Lei e Artie avrebbero lottato per la conquista dell'ultima fetta di kulebiaka* rendendosi poi conto di non riuscire a finire il piatto.
Le mancava tutto questo, persino la lunga litania sui peccati del prete cominciava ad essere una privazione spiacevole.
L'unica consolazione era programmare di andare in una chiesa ortodossa nella Londra babbana e respirare ancora aria di casa.
Si alzò con un improvviso desiderio di fumare una sigaretta e prese la decisione di andare a passeggiare nel piccolo terrazzino dell'ultimo piano. L'aria fresca riusciva sempre a calmarla e renderla ottimista.
Solo quando chiuse la porta dietro le sue spalle si accorse della presenza di un altro ospite, indietreggiò e fece dietrofront, ma una voce che ben conosceva la bloccò.
-Può rimanere se vuole.-
Audrey si voltò lentamente, le mani infilate nei jeans e goffamente raggiunse il parapetto scuro.
-Le dispiace se fumo … ?- Audrey indicò la sigaretta che aveva sfilato dalla tasca.
Percy Weasley scosse la testa e mostrò la bottiglia di whisky incendiario.
Audrey infilò la sigaretta fra le labbra e l'accese con un incantesimo appena mormorato.
Il funzionario del Ministero la fissava sconcertato e leggermente confuso dall'alcool.
Le vacanze di Natale erano finite e lui aveva finalmente potuto gettare la maschera di figlio devoto e crogiolarsi nel suo dolore.
Nessuno sembrava capirlo fino in fondo. La madre viveva la sua tristezza a scoppi ritardati, gettando tutti nella confusione. Suo padre celava tutto dietro a uno strano mutismo e i suoi fratelli lo osservavano come se portasse un marchio in fronte.
Penelope, invece, sembrava interessata unicamente alla sua carriera e la convivenza con lei stava diventando patetica.
Sorseggiò un altro sorso di whisky e lasciò che il liquido gli bruciasse la gola e lo stomaco.
-Oggi è Natale.- disse ad un tratto Audrey inalando un altro po' di nicotina. -Per noi della Chiesa Ortodossa, intendo.- aggiunse con un sorriso storto, rivolto alle luci di Londra.
-Auguri.- rispose prontamente Percy.
-E cosa mi augura esattamente?- domandò la ragazza voltandosi a fissarlo. -Altri cento di questi giorni? Preferirei annegare nel Tamigi.- Audrey pronunciò le parole con un forte accento russo.
Percy scrollò le spalle. -Chiede alla persona sbagliata. Se vuole le auguro di sopravvivere ancora un po'.-
-Perché non mi augura di ricevere in regalo da mio cugino un bel CD di Swing. Un po' di Tommy, Helen, Benny, Glenn e Woody. Oh, certo anche qualcosa di Lady Day.- La ragazza aveva spento la sigaretta sul cornicione e l'aveva buttata nel vicino cestino.
Percy la fissò intensamente cercando di comprendere i strani sentimenti che imbrigliavano il suo stomaco. Il suo cuore batteva più forte del solito. Le mani avevano cominciato a sudare e un mal di testa feroce faceva capolino.
-Temo purtroppo che non riceverò oggi nessun regalo da quella zucca vuota di mio cugino. E' costantemente in ritardo.-
Percy annuì e ingurgitò le ultime gocce di whisky e buttò la bottiglia.
Avrebbe voluto salutarla ed andarsene, doveva farlo a casa lo aspettava una Penelope furiosa ed intrattabile, eppure rimase lì, vicino a lei a fissare le nubi scuri della notte.
-Verrebbe con me in Chiesa? Alla Chiesa Ortodossa vicino al Ministero… Fra poco finirà la prima funzione e volevo almeno vede …-
-Sì, certo.- accettò Percy senza nemmeno pensare.
-Come scusi?- chiese Audrey ancora assorta dal suo discorso.
Percy ingoiò un po' di saliva e cercò di riacquistare il controllo del suo battito cardiaco.
-Ho detto che vengo volentieri signorina Dolohova.-
Un sorriso ampio si aprì sul volto di Audrey e Percy decise che non c'era nulla di male nel voler visitare altre chiese a quell'ora, finché avesse avuto in cambio di quel piccolo sorriso.

Entrarono in una porta secondaria e si ritrovarono nel mezzo di una chiesa riccamente decorata.
Audrey lo prese per un braccio e lo portò infondo a una fila ancora libera.
Salutò con un cenno un uomo alto e massiccio che le rispose prontamente.
Tutti sembravano intonare una lunga canzone, anche Audrey sembrava conoscerla, mentre Percy rimpiangeva di non essersi portato un'altra bottiglia di whisky.
Dopo pochi minuti, Percy vide la ragazza smise di cantare, assorta ascoltava le parole del prete baffuto che spargeva acqua benedetta e gesticolava di fronte alla folla.
Da quel momento in poi fu una esplosione di grida e parole, Audrey salutò con due baci e un abbraccio tutti quelli vicini a lei e solo quando si girò verso Percy si ricordò di lui.
Lo abbracciò brevemente e gli baciò le guance mormorando qualcosa nella sua lingua.
Percy sentì il suo cuore smettere di battere e un profumo delicato invase le sue narici.
Uscirono dalla chiesa velocemente cercando di evitare la ressa di persone che si accalcavano all'entrata ancora impiegate a starsene lì a baciarsi e salutarsi.
Il freddo vento fece rabbrividire Audrey che uscita coperta solo maglione di lana grezza e una sciarpa si pentì di aver lasciato a casa la sua giacca. Camminarono nel silenzio più assoluto e Audrey indicò un piccolo vicolo dove s'infilarono.
-Non so come ringraziarla … - cominciò arrossendo e trovando ad un tratto interessanti i ciottoli del pavimento.
Percy respirò a fondo prima di parlare. -Non c'è bisogno. E' stata una … piacevole esperienza. Mi ha fatto piacere accompagnarla.-
Si guardarono e si sorrisero prima di congedarsi con una certa freddezza e smaterializzarsi ognuno nella propria casa.


E per Percy fu una lunga notte insonne.





[golobusty=piatto tipico della cucina russa, involtini di cavoli farciti da salse differenti.
kulebiaka=pasta sfoglia a strati, ripiena di carne o verdura.
I nomi di Tommy, Benny, Woody, Glenn ecc, sono i nomi di grandi autori dello Swing, genere del Jazz, fra gli anni 30'-40'-50' di cui Audrey è appassionata.]



   
 
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