Autore: Reagan_
Prompt: 15 - Batticuore
Fandom: Harry Potter
Rating: Verde
Avvertimenti: -
Eventuali note dell’autore: La Chiesa Ortodossa segue l'antico calendario per quanto riguarda le festività. Quindi Natale viene festeggiato il 7 gennaio.
#7
Gennaio 1999
Audrey
stiracchiò le
braccia, sgranchendo le ossa che traballavano.
La
lunga terapia che aveva
seguito per recuperare dalle ferite inferte dalla Magia Nera, stavano
dando i loro frutti. Cominciava a tornare la scattante Auror russa di
sempre, quella sempre in prima fila e pronta ad intervenire.
Quella
sera cominciò a
sentire una certa nostalgia di casa.
Fino
a due anni fa,
avrebbe passato quell'intera giornata in piedi fra pentole e
bicchieri, a preparare la cena di Natale. Suo cugino Artie sarebbe
arrivato in ritardo come al solito e coperto di neve, sua madre e zia
Lyudmilla si sarebbero dedicate all'arte del chiacchiericcio e per
una giornata gli elfi domestici avrebbero riposato, il compito di
cucinare e preparare la tavola era un lavoro collettivo, il preludio
delle divertenti conversazioni.
Dopo
un po' di golobusty*
e
qualche bicchiere di vodka, si sarebbero messi in marcia verso la
chiesa e lì si sarebbero ammazzati di risate, sbadigli e
racconti.
Ritornati
a casa, affamati
ed infreddoliti si sarebbero lanciati sul cibo, sui vini elfici e
l'alcool puro. Lei e Artie avrebbero lottato per la conquista
dell'ultima fetta di kulebiaka*
rendendosi poi conto di non riuscire a
finire il piatto.
Le
mancava tutto questo,
persino la lunga litania sui peccati del prete cominciava ad essere
una privazione spiacevole.
L'unica
consolazione era
programmare di andare in una chiesa ortodossa nella Londra babbana e
respirare ancora aria di casa.
Si
alzò con un improvviso
desiderio di fumare una sigaretta e prese la decisione di andare a
passeggiare nel piccolo terrazzino dell'ultimo piano. L'aria fresca
riusciva sempre a calmarla e renderla ottimista.
Solo
quando chiuse la
porta dietro le sue spalle si accorse della presenza di un altro
ospite, indietreggiò e fece dietrofront, ma una voce che ben
conosceva la bloccò.
-Può
rimanere se vuole.-
Audrey
si voltò
lentamente, le mani infilate nei jeans e goffamente raggiunse il
parapetto scuro.
-Le
dispiace se fumo …
?- Audrey indicò la sigaretta che aveva sfilato dalla tasca.
Percy
Weasley scosse la
testa e mostrò la bottiglia di whisky incendiario.
Audrey
infilò la
sigaretta fra le labbra e l'accese con un incantesimo appena
mormorato.
Il
funzionario del
Ministero la fissava sconcertato e leggermente confuso dall'alcool.
Le
vacanze di Natale erano
finite e lui aveva finalmente potuto gettare la maschera di figlio
devoto e crogiolarsi nel suo dolore.
Nessuno
sembrava capirlo
fino in fondo. La madre viveva la sua tristezza a scoppi ritardati,
gettando tutti nella confusione. Suo padre celava tutto dietro a uno
strano mutismo e i suoi fratelli lo osservavano come se portasse un
marchio in fronte.
Penelope,
invece, sembrava
interessata unicamente alla sua carriera e la convivenza con lei
stava diventando patetica.
Sorseggiò
un altro sorso
di whisky e lasciò che il liquido gli bruciasse la gola e lo
stomaco.
-Oggi
è Natale.- disse ad
un tratto Audrey inalando un altro po' di nicotina. -Per noi della
Chiesa Ortodossa, intendo.- aggiunse con un sorriso storto, rivolto
alle luci di Londra.
-Auguri.-
rispose
prontamente Percy.
-E
cosa mi augura
esattamente?- domandò la ragazza voltandosi a fissarlo.
-Altri cento
di questi giorni? Preferirei annegare nel Tamigi.- Audrey
pronunciò
le parole con un forte accento russo.
Percy
scrollò le spalle.
-Chiede alla persona sbagliata. Se vuole le auguro di sopravvivere
ancora un po'.-
-Perché
non mi augura di
ricevere in regalo da mio cugino un bel CD di Swing. Un po' di Tommy,
Helen,
Benny, Glenn e Woody. Oh, certo anche qualcosa di Lady Day.- La
ragazza aveva spento la sigaretta sul cornicione e l'aveva buttata
nel vicino cestino.
Percy
la fissò
intensamente cercando di comprendere i strani sentimenti che
imbrigliavano il suo stomaco. Il suo cuore batteva più forte
del
solito. Le mani avevano cominciato a sudare e un mal di testa feroce
faceva capolino.
-Temo
purtroppo che non
riceverò oggi nessun regalo da quella zucca vuota di mio
cugino. E'
costantemente in ritardo.-
Percy
annuì e ingurgitò
le ultime gocce di whisky e buttò la bottiglia.
Avrebbe
voluto salutarla
ed andarsene, doveva farlo a casa lo aspettava una Penelope furiosa
ed intrattabile, eppure rimase lì, vicino a lei a fissare le
nubi
scuri della notte.
-Verrebbe
con me in
Chiesa? Alla Chiesa Ortodossa vicino al Ministero… Fra poco
finirà la prima funzione
e volevo almeno vede …-
-Sì,
certo.- accettò
Percy senza nemmeno pensare.
-Come
scusi?- chiese
Audrey ancora assorta dal suo discorso.
Percy
ingoiò un po' di
saliva e cercò di riacquistare il controllo del suo battito
cardiaco.
-Ho
detto che vengo
volentieri signorina Dolohova.-
Un
sorriso ampio si aprì
sul volto di Audrey e Percy decise che non c'era nulla di male nel
voler visitare altre chiese a quell'ora, finché avesse avuto
in
cambio di quel piccolo sorriso.
Entrarono
in una porta
secondaria e si ritrovarono nel mezzo di una chiesa riccamente
decorata.
Audrey
lo prese per un
braccio e lo portò infondo a una fila ancora libera.
Salutò
con un cenno un
uomo alto e massiccio che le rispose prontamente.
Tutti
sembravano intonare
una lunga canzone, anche Audrey sembrava conoscerla, mentre Percy
rimpiangeva di non essersi portato un'altra bottiglia di whisky.
Dopo
pochi minuti, Percy
vide la ragazza smise di cantare, assorta ascoltava le parole del
prete baffuto che spargeva acqua benedetta e gesticolava di fronte
alla folla.
Da
quel momento in poi fu
una esplosione di grida e parole, Audrey salutò con due baci
e un
abbraccio tutti quelli vicini a lei e solo quando si girò
verso
Percy si ricordò di lui.
Lo
abbracciò brevemente e
gli baciò le guance mormorando qualcosa nella sua lingua.
Percy
sentì il suo cuore
smettere di battere e un profumo delicato invase le sue narici.
Uscirono
dalla chiesa
velocemente cercando di evitare la ressa di persone che si
accalcavano all'entrata ancora impiegate a starsene lì a
baciarsi e
salutarsi.
Il
freddo vento fece
rabbrividire Audrey che uscita coperta solo maglione di lana grezza e una sciarpa si pentì di aver lasciato a casa la
sua
giacca. Camminarono nel silenzio più assoluto e
Audrey
indicò un piccolo vicolo dove s'infilarono.
-Non
so come ringraziarla
… - cominciò arrossendo e trovando ad un tratto
interessanti i
ciottoli del pavimento.
Percy
respirò a fondo
prima di parlare. -Non c'è bisogno. E' stata una
… piacevole
esperienza. Mi ha fatto piacere accompagnarla.-
Si
guardarono e si
sorrisero prima di congedarsi con una certa freddezza e
smaterializzarsi ognuno nella propria casa.
E
per Percy fu una lunga
notte insonne.
[golobusty=piatto tipico della cucina russa, involtini di cavoli farciti da salse differenti.
kulebiaka=pasta sfoglia a strati, ripiena di carne o verdura.
I nomi di Tommy, Benny, Woody, Glenn ecc, sono i nomi di grandi autori dello Swing, genere del Jazz, fra gli anni 30'-40'-50' di cui Audrey è appassionata.]
[golobusty=piatto tipico della cucina russa, involtini di cavoli farciti da salse differenti.
kulebiaka=pasta sfoglia a strati, ripiena di carne o verdura.
I nomi di Tommy, Benny, Woody, Glenn ecc, sono i nomi di grandi autori dello Swing, genere del Jazz, fra gli anni 30'-40'-50' di cui Audrey è appassionata.]