Esco di casa prendendo lo zaino, senza fare colazione né salutare nessuno mentre sento le urla dei miei che mi rimproverano di qualcosa ma non li ascolto e vado avanti, ormai è una routine. Appena arrivo a scuola sento gli sguardi su di me; non perchè sono bella e popolare o perchè lo voglia, non mi fanno affatto piacere ma ormai ci sono abituata. Ad ogni modo mi guardo addosso per vedere se non stanno cercando di farmi dei segnali per farmi capire che ho qualcosa sui vestiti o altro ma niente, vedo solo la mia maglia perfettamente intatta con i leggings e i sandali rigorosamente neri. No, non sono una dark, semplicemente amo questo colore, come odio il sole, il gelato, il cioccolato e la nutella, strana eh? Beh, lo pensano tutti.
Mentre percorro il corridoio sento i soliti commenti sul mio abbigliamento, il mio aspetto, il mio carattere, sempre gli stessi, che rimbombano nella mia testa come se fossero un eco.
'stronza'
'acida'
'sbaglio'
'errore'
'schifo'
'delusione'
'grassa'
'stupida'
'cessa'
'depressa'
Li ignoro, vanno avanti da una vita e non ce n'è uno che non abbia già sentito, letto o pronunciato. Certo una vita potrebbero anche farsela senza guardare ogni cosa che faccio o dico ma non importa; ad ogni modo non c'è un aggettivo messo a casaccio per descrivermi, sono così veritieri che perfino i miei genitori li usano, buffo no?
Okay no, non lo è per niente.
Entro in classe al suono della campanella e prendo posto nel mio solito banco, accanto al quale c'è una ragazza di cui so a malapena il nome, Ilary mi pare; come avrete ben notato non parlo molto con i miei compagni, adoro la solitudine e la tranquillità. C'era troppo silenzio in quell'aula, strano dato che solitamente Ilary non faceva altro che riempirmi di domande che puntualmente ignoravo; mi giro e non la trovo, ecco perchè, mi sembrava strano, chiudo gli occhi gustandomi quel silenzio, silenzio che purtroppo durò poco dato che un ragazzo si 'scaraventò' al mio fianco occupando il posto accanto al mio senza nemmeno chiedermi se fosse libero o meno, non importa, lo ignoro, o almeno ci provo fino a che lui non mi porge la sua mano presentandosi.
'Piacere sono Bieber, Justin Bieber.'
Eccomi qua, sono tornata con un nuovo capitolo (?) okay a nessuno importa ma vabbe
Vi avviso che, penso lo avrete già notato o comunque lo noterete in futuro, ci sono delle espressioni o parole che ripeto più volte, in parte perchè è il linguaggio che voglio dare al personaggio e in parte perchè è il mio modo di parlare e di scrivere. Mi scuso inoltre se troverete degli errori di punteggiatura o grammaticali, cercherò di farne il meno possibili. Detto questo ho una domanda per voi, quale sarà, a parer vostro, la reazione di Meredith di fronte alla presentazione di Justin? :)