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Autore: Artemisia_Moletta    20/12/2013    5 recensioni
Rose Lawrence. 18 anni. Distretto 12. Nazione di Panem.
Manca un mese al giorno della mietitura, e agli Hunger Games. 50 biglietti con il suo nome, e la fortuna non è propriamente dalla sua parte. Zayn Malik, il suo migliore amico e vincitore di un'edizione dei giochi. Nonostante questo è un ragazzo triste e misterioso. Iscritto alla lega "BASTA CON GLI HUNGER GAMES" da moltissimo tempo, dove ha conosciuto Harry, Liam, Louis, Niall e Harmonie. Appena quando Rosie entrerò nella lega, Harry è sorteggiato per i giochi. Riusciranno lei e Niall, unico tra i ragazzi insieme ad Harry ad avere la sfortuna di essere chiamato, a sopravvivere o saranno chiamati anche loro nell'Arena?
"Che la fortuna possa sempre essere a vostro favore"
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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“Allora, Rose ti diamo il benvenuto nella lega. Ferma! Non dire nulla. So già quello che vuoi dire”

Appena fini di parlare gli spuntò uno di quei suoi soliti sorrisi malizioso

“avanti, spara.”

“come potete pensare che io entri in questa lega? Chi vi ha dato l’autorizzazione? Cosa ve lo fa pensare?”- disse imitando la mia voce e, cacchio, aveva ragione.

 “la mia imitazione è penosa”

“ahahahhaha cosi mi offendi sorella. Comunque tornando a noi. Prima di tutto ti voglio dire che potresti diventare un pezzo grosso in questo nostro giro. Hai talento nel tirare con l’arco e sai anche come convincere la gente a seguire le tue idee. Ci saresti utile, anche se…”

anche se cosa? – disse il riccio facendo una faccia tra lo stupore e la felicità - Da come l’hai descritta questa ragazza ha un grande potenziale

“lo so Harry. È la mia migliore amica, e la conosco meglio delle mie tasche. Il problema è che lei è ancora sorteggiabile per i giochi e quest’anno se la sta passando brutta”

“brutta quanto?” –disse il ragazzo con i capelli castani chiari

“50 biglietti”

Ma Zayn ,dico io, era necessario?! D’istinto mi venne da guardarmi intorno. Tutti i ragazzi mi stavano osservando con gli occhi sbarrati. Le lacrime mi iniziarono a rigare il viso. Sapevo che ormai il mio destino era segnato. Sarei morta in quella maledettissima arena, fatta a pezzi da ragazzini assetati di sangue, solamente per far divertire gli abitanti di Capitol City. Un destino cosi crudele non lo auguro a nessun essere umano. In quel frangente, tutti i miei pensieri si distolsero da un improvviso abbraccio del biondino.
Passammo il pomeriggio a conoscerci e i ragazzi e Harmonie cominciarono a mostrarmi vari fogli e documenti della lega. Mi fecero firmare una specie di contratto in cui dovevo promettere di non tradire mai la lega, non passare da parti nemiche e cavolate del genere.

“Zayn, mio caro Zayn… a cosa pensi che servano tutti questi accordi di riservatezza e di pura fedeltà?! Si sa che odiano tutti gli Hunger Games”

“quelli del distretto 1 li amano”

Appena disse quella frase, passò lo sguardo verso Harry. Il riccio era Harry giusto?!

“se dici che noi li amiamo, non vedo perché dovrei essere qui.”

“perché tu sei uno di quei pochi, intelligenti, che sono contro. Adesso non ricominciare, per favore.”

Il ricciolino abbassò lo sguardo, e io non potevo fare a meno di guardare quella massa di ricci rivolti verso il basso.  Non sapevo né cosa fare, né cosa dire.
Sapevo che quelli del distretto 1 erano i più” privilegiati” dato che rifornivano Capito City delle sue varie cianfrusaglie inutili, ma io non volevo che quel ragazzo si sentisse “diverso”, se si può considerare un termine appropriato alla situazione, dagli altri.

“domani mattina andremo nel bosco tutti insieme per ufficializzare la tua entrata nella lega. Dovrai dimostrarci tutto quello che puoi fare e ti potrà essere anche molto utile come allenamento, nel caso ti chiamassero”

“corna, Malik. Comunque per me va bene. Tanto toccherà a te svegliarmi domani mattina.”

“come mai?! Vivete insieme?” – disse Louis, il più simpatico tra tutti i ragazzi.

“si, da oggi in realtà”

“quindi abbiamo una coppia in mezzo a noi” disse Niall, che era una sottospecie di angioletto

“CHE COSA?! Ahahahahahha NO! Zayn non è il mio tipo di fidanzato. È solo il mio miglior amico, e gli voglio un bene dell’anima.”

“appunto. Ragazzi sono le 19,30 ed è meglio che torniate ai distretti. Ci vediamo domani mattina alle 9,30 nel bosco, al solito posto. Buonanotte a tutti”

Dopo il saluto di Zayn, uscimmo tutti dal casolare tornando verso le nostre rispettive case. Il sole era appena tramontato, e il suo bagliore aveva lasciato spazio alla notte. Una notte non molto stellata, le nuvole erano ancora abbastanza visibili nel buio del cielo. Tornando verso la casa, o catapecchia, di Zayn il verso caratteristico delle civette aumentava sempre di più. Mangiammo un po’ di carne e andammo a dormire. Alla fine quel divano, per quanto distrutto poteva essere, era veramente comodo. Zayn russava come faceva mio nonno e il sonno tardò un po’ ad arrivare.

HARMONIE POV
Avevo lasciato Harry e Liam in mezzo al bosco. Ero arrivata al distretto e, nonostante l’ora, c’era ancora parecchia gente in giro. Le fabbriche avevano chiuso da poco e migliaia di lavoratori uscivano dalla fabbrica parlando degli ultimi aggeggi all’avanguardia che stavano costruendo per quegli scansafatiche di Capitol City. Il nostro distretto era specializzato, appunto, nella costruzione di meraviglie tecnologiche spesso utilizzate durante gli Hunger Games. Alcuni di noi, vanno a lavorare proprio a Capitol City nel grande laboratorio in cui gestiscono l’andamento dei giochi. Da piccola già lavoravo in una fabbrica con mio padre. Costruivo dei piccoli circuiti per le macchine e poi, piano piano, cominciai a specializzarmi anche nella vera e propria costruzione dei macchinari. Questa sera c’era la consueta festa del distretto. Fu una bellissima serata. Mangiai con le mie migliori amiche in un ristorante abbastanza frequentato dai giovani del mio distretto e passammo il resto della serata in piazza, a parlare con i nostri amici ed ex compagni di scuola. In piazza del municipio stavano già costruendo il palco per il giorno in cui sarebbero stati estratti i tributi di quest’anno.
Ah! Quasi dimenticavo. Oggi al distretto 1 estraggono. Spero che per Harry vada tutto bene.
 
NIALL’S POV
Dire che odio questo distretto è dire poco. Non posso immaginare come quella ragazza… come si chiama… oddio…  ROSE! ( Niall sei un genio) a sopravvivere al 12.

Scavalcai il basso cancelletto del confine e arrivai nella piazzetta dove vivo con mia madre, che non si sentiva neanche troppo bene. Non trovavo neanche più l’infuso di erbe che il dottore le aveva portato stamattina.
“tesoro, la medicina è in cucina”

Mi diressi nella nostra piccola cucina, che aveva la doppia funzione di salone e sala da pranzo. Infatti c’era anche un piccolo divano e un tavolino.
La cominciai a cercare in lungo e in largo. Infatti eccola li, sul ripiano vicino i fornelli. Lo misi accuratamente in un bicchiere e lo portai a mia madre, che lo bevve tutto d’un fiato

“tesoro, se vuoi mangiare, c’è qualcosa in dispensa.”
“te non vuoi nulla?”

“no, ti ringrazio. Ho già mangiato.”

Mi diressi verso la dispensa, ma notai che c’era solo del pane ed era anche veramente poco. Ne presi solo un pezzetto e poi mi misi a dormire.
Oggi al distretto 1 estraggono. Ho paura per Harry. Gli voglio bene ed è il mio migliore amico. Non vorrei mai ritrovarmelo nell’arena, cercando di ucciderlo.
 
LIAM’S POV
“PAYNE! Aiutami a tirare su questo salmone.”

“arrivo Andy!”

Sempre cosi. Neanche il tempo di mettere piede nel distretto che Andy deve puntualmente rompere le… spero abbiate capito. Cominciammo a litigare con l’amo della canna fino a quando non pescammo un bellissimo salmone. Era molto grosso, lucido e anche molto birichino. Si muoveva in continuazione e per tenerlo fermo dovemmo ucciderlo con l’amo che avevamo usato in precedenza.

Il nostro distretto, ossia il 4, era specializzato nella pesca. Andy e io lavoriamo in una fabbrica in cui abbiamo il compito di portare del pesce buono e pulirlo. Molto spesso, mi mandavano con un battello a Capitol City per portare i prodotti nelle dispense al municipio. Partecipai agli Hunger Games l’anno prima della vittoria di Katniss e Peeta. Sono fidanzato con Danielle, una ragazza più grande di me di un paio d’anni. Stiamo insieme da quando conclusi il “VICTORY TOUR” e non riuscirei ad immaginare come sarebbe vivere senza di lei. Andy dice che sono troppo sdolcinato con lei… GELOSO. Lei aveva i capelli lunghi, corvini e ricci. MOLTO ricci. Aveva la passione della danza, ma con tutto quello che passiamo qui al distretto non ha mai potuto studiare a livello professionale. Un talento sprecato, e non lo sto dicendo solo perché sto con lei. È veramente brava. Piace molto alla mia famiglia e questo mi fa molto piacere. È una delle cose a cui tengo di più e non potrei esserne più felice.

Portammo di corsa il salmone alla fabbrica e lo lasciammo nelle mani dei nostri sostituti. Io e Andy ce la cavavamo non molto facilmente. Ci piaceva molto di più fare casino e in questo Andy era imbattile.

Lo ospitai a casa mia e ci addormentammo parlando della lega e del giorno dell’estrazione che si avvicinava sempre di più. E parlammo anche dell’estrazione di oggi al distretto 1. Harry.

LOUIS POV
Appena arrivato a casa vidi la mia sorellina, Phoebe intenta a finire di mungere una delle sue caprette mentre la mamma era in cucina. Come al solito d’altronde.

Il nostro distretto si basa esclusivamente sull’agricoltura e alcuni dei nostri genitori lavorano come ingegneri genetici. Mio padre lavora infatti in quel campo, o meglio ci lavorava. È morto due anni fa a seguito di un incidente al laboratorio e da quel momento io diventai il capo famiglia. Badare a mia madre e a mia sorella piccola (Phoebe ha 8 anni) non è molto semplice. Io ho 21 anni e ancora non riesco a trovare un lavoro. Avevo anche pensato di trasferirmi a Capitol City, ma non ci sono  soldi e le tessere di cibo non possono essere convertite in denaro se non che al marcato nero, ma il mercato nero è stato chiuso in tutti i distretti tranne che nel 12, a meno che non sia vero. MHA’!

Per cena mangiammo un poco di formaggio prodotto dalla capretta preferita di Phoebe e poi andammo tutti a dormire. Le giornate a casa mia erano sempre cosi. Una madre perennemente triste, una sorellina avente bisogno di affetto e io non c’ero mai per loro. Mi sentivo un po’ in colpa, ma non potevo lasciarle morire di fame. Non riuscivo mai ad avere moltissime tessere e le capre erano la nostra unica  salvezza. Prima di chiudere gli occhi pensai alla giornata di domani. Quando si aggiungeva un nuovo membro alla lega era sempre un momento emozionante.

Ma prima di crollare, pensai ad Harry. Oggi si estraeva al suo distretto. Pregai un sacco per lui, chiedendo invano di poterlo salvare.
 
HARRY POV
Non ero ancora rientrato al distretto e sapevo che si stava facendo tardissimo. Il coprifuoco sarebbe scattato tra meno di un minuto,  ma me ne fregavo completamente.

La luna illuminava con la sua fioca luce il masso dove ero seduto fino a poco fa. Mi era sempre piaciuto osservare quell’enorme astro bianco latte e fantasticavo quali emozionanti luoghi e, perché no, strane creature avrebbero potuto vivere su di essa. Da bambino avevo un piccolo cannocchiale con il quale sfuggivo dai continui allenamenti nella palestra del distretto. Era una grande palestra, molto simile a quella che si trova a Capitol City piena di armi, percorsi di sopravvivenza, archi e spade. Con i miei compagni, mi ci alleno sin da quando avevo 5 anni. La mia specialità era il combattimento con la spada e la sopravvivenza. Molti dei miei amici erano stati scelti come tributi ma la maggior parte di loro non tornò. Persi anche mia sorella maggiore due anni fa. Si chiamava Gemma e mi manca terribilmente. Non andai al suo funerale per paura di poter combinare uno dei miei soliti casini. Mi rifugiai nel bosco, tra gli alberi e cominciai a piangere, piangere e piangere. Non volevo farmi vedere cosi dai miei genitori e soprattutto dai miei amici. Mi avrebbero di certo etichettato come una persona debole e fragile.

Tralasciando tutto questo, oggi è una serata importante. Come ogni anno il 12 di Marzo, nel nostro distretto venivano scelti i tributi. Lo facevano solo per farci preparare meglio. Al mio distretto funziona cosi, purtroppo.

L’appuntamento era per tutti in piazza alle 21. Entrato nel distretto vedevo bambini con la paura scritta in faccia, mamme che piangevano mentre mettevano il vestito buono ai propri figli e alle proprie figlie. Ero davanti casa mia. Una villa abbastanza grande, a due piani. La odiavo terribilmente come odiavo i miei genitori, soprattutto mio padre. Alto, magro, mezzo calvo, girava sempre in smoking e soprattutto era anche lui uno dei tanti vincitori dei giochi. Se ne vantava sempre. Voleva che io mi offrissi volontario come tributo. Avrei preferito morire prima piuttosto che accontentare quel bastardo. Invece con mia madre c’era un rapporto di amore e odio. Abbastanza alta anche lei, capelli castano scuro, abbastanza lunghi e mossi sulle punte.  

“Harry finalmente ti sei degnato di arrivare. Vatti a vestire che siamo in ritardo” –disse quella sottospecie di becchino strafottente

“e se non mi volessi presentare?!”

“sei costretto figliolo”

“ma fammi il piacere. Tu vuoi solo che mi offra volontario per quello schifo. “

“ fai come ti pare, tanto non ci riderai sopra ancora a lungo.”

“Mark adesso smettila. E anche tu Harold! Vai a cambiarti” – disse mia madre.

Wow… adesso anche con il mio nome completo mi chiamano. Che paura! Andai in camera e presi il vestito dal cassetto. Pantaloni beige, camicia bianca sbottonata fino all’altezza del torace e un paio di scarpe prese cosi al volo, senza neanche pensarci.

Alle 20,30 già l’80% di noi era in piazza e, tutti in fila come mucche all’abbattimento, ci stavamo andando a registrare. Il cuore mi batteva fortissimo, quasi a voler uscire dal petto. Mi fecero la solita puntura al dito, prendendomi del sangue. Mi andai a disporre nel quadrato in cui eravamo disposti tutti noi uomini.
 
Alle 21,10 precise un rintocco della campana del municipio fece azzittire tutte le persone presenti. Due poliziotti di Capitol City aprirono le porte, e da li uscirono il sindaco, mio padre sempre presente, e altri esponenti di spicco del distretto 1. Per ultima usci miss Jennesis, la custode dei tributi del distretto 1. Indossava un abito color turchese ricamato con perline provenienti di certo dal nostro distretto. Siamo specializzati proprio in questo, e a quanto pare quelli di Capitol City, in più di 80 anni, non si sono ancora stufati. Indossava delle scarpe a mio parere orribili. Blu scuro, con un tacco vertiginoso e una punta che sembravano quelle del genio di Aladino, e come al solito kili di trucco in faccia. Si posizionò al centro del palco, dove era presente un microfono.

“Buonasera distretto 1. Benvenuti a tutti voi! Oggi con voi, inizierà questa nuova edizione degli Hunger Games, e che la fortuna possa sempre essere a vostro favore.”

“Si certo. Parli bene te” –dissi tra me e me”

“prima di tutto, vedremo questo video che vi arriva direttamente da Capitol City”

Misero quel solito video noiosissimo sulla nascita degli Hunger Games (http://www.youtube.com/watch?v=tl9aqZk4kFU scusate ma sono riuscita a trovarlo solo in inglese!)

Mi chiedo come faceva a piacere… mhà. Hanno una strana logica queste bambole di porcellana super arroganti.

“Bene! Allora è venuto il momento di scegliere i nostri tributi. Come l’etichetta comanda prima le donne.”

Miss Jennessis si avvicinò alla grande boccia di vetro alla sua sinistra. Come ogni anno indugiava prima di scegliere il biglietto, e con una mossa secca ne prese uno. Vidi l’angolo riservato alle ragazze, trattenere un respiro profondo. Volevano apparire forti, ma non ci riuscivano.

“Rita Nowline”

Un intera fila di ragazze che si trovava verso la fine del quadrato femminile fece un passo indietro. Due guardie la trascinarono via tenendola in mezzo a uno squadrone composto da 4 soldati. Due davanti e due dietro. Sporgendo la testa, la cominciai ad osservare bene. Dimostrava all’incirca 15 anni. Era di media statura, capelli castano chiaro tendenti al biondo e due occhi azzurri. Aveva un aria spaventata, e quando Miss Jennessis la fece salire sul palco, tenendola per le spalle, lei non riuscì a dire niente se non un leggero “Buonasera”.

“bene, adesso sorteggeremo il nostro coraggioso uomo.”

Fece la stessa cosa di prima. Si avvicinò alla boccia di vetro, estrasse un bigliettino e si avvicinò al microfono per pronunciare il nome
“Harry Styles”

Le ultime due parole, risuonarono nella mia testa per un paio di minuti. Non riuscivo ad alzare lo sguardo

“Harry?! Dove sei, dolcezza?”

Due pacificatori vennero nella mia direzione, mentre due ragazzi fecero un passo indietro lasciandomi intravedere dalle guardie. Mi presero per i bracci e mi portarono sul palco.

“Ed ecco i tributi per il distretto 1. E ricordate: che la fortuna possa sempre essere a vostro favore.”
Non avevo più il cervello collegato alla testa. Non riuscivo a crederci. Avevo la vita appesa ad un filo, e quel filo pian piano cominciava a bruciare. Adesso il mio unico pensiero andava ai miei amici della lega. Zayn avrebbe capito che sono stato scelto?!


Mentre ci conducevano dentro il palazzo del comune, chiesi a Miss Jennesis un piccione viaggiatore. Lei non esitò e me ne fece portare uno, insieme ad un pezzo di carta e ad una penna.


“Zayn spero che riceva questo messaggio. Le cose si sono messe male. Domani partirò per Capitol City. Si, hai capito bene amico mio. Mi hanno scelto. Spero che con la lega riuscirete a combinare qualcosa di buono, ma lo farete senza di me. Pregherò che queste teste montate non scelgano Niall o Rose. Non riuscirei a combattere contro di loro, non riuscirei ad ucciderli. Sarebbe stato come uccidere mia sorella, e sai a cosa mi riferisco.
Addio,
Harry                                                                                                                                                                                   “
 
Lanciai il piccione viaggiatore in direzione della casa di Zayn. Sapevo bene dove si trovava dato che le prime riunioni clandestine le facevamo a casa sua, in pieno centro. I miei genitori mi vennero a trovare quella sera. Mia madre era in lacrime. Aveva paura, glielo si leggeva in faccia. L’abbracciai più forte che potevo. Le promisi di mettercela tutta, di non morire, di tornare a casa, ma infondo sapevo che c’era una bassissima probabilità di tornare a casa. A mio padre… bhè. Non gli dissi quasi nulla. Lui mi regalò una spada. L’accettai solo per rispetto verso di lui. Era come dirgli addio, ma senza sentimento o parole buttate ai quattro venti.
Mi venne a trovare anche il mio miglior amico, Nick. Ci abbracciamo fortissimo. Eravamo amici sin da bambini, ci allenavamo insieme e adesso… bhè, sapere che ci sono il 99,9% delle probabilità che non vedrai più il tuo miglior amico, non ci invecchierai insieme ricordando tutte le bighellonate fatte insieme quando si aveva 10 anni, non credo sia un bellissima sensazione.
Quella sera dormi poco, male e con le lacrime che rigavano il mio viso.

Spazio autrice:
Finalmente dopo un secolo riesco ad aggiornare. Mi scuso per essere stata cosi assente ma ho avuto un sacco di casini, impegni, ho dovuto studiare tantissimo e il tempo materiale non c'è mai stato. Spero che non mi abbiate abbandonata :( Come avete potuto notare ho abbandonato lo stile a copione, per la vostra felicità. Fammi sapere che ne pensate di questo capitolo, e spero di aggiornare presto.

Bacioni xx
 
   
 
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